redazione il torinese

42creative, il brand di abbigliamento “designed by you”

Da oggi tutti potranno definire la propria linea di t-shirt

Attraverso la creazione di un sito dedicato, la startup 42creative darà a tutti la possibilità di inviare la grafica per realizzare la propria linea di t-shirt e venderla sul mercato (attraverso e-commerce e punti vendita dislocacreative2ti nel mondo).

42creative nasce per consentire alle persone di esprimere il proprio messaggio attraverso l’abbigliamento e sentirsi libere dalle mode e dai cliché imposti dai grandi marchi. Anziché creare per modelli stereotipati di persone , la startup crea per i concetti che i clienti vogliono trasmettere: questa è l’innovazione. All’interno della community ciascun utente può proporre il messaggio personale in cui più si identifica. Che si tratti di frasi ironiche, testi incisivi o provocatori, simboli, illustrazioni, fumetti, ecc., l’importante è che il contenuto non sia offensivo.

L’aspirante azienda risolve un’esigenza di mercato non ancora soddisfatta e si propone come una struttura capace di fare comunicazione, promuovere e vendere i prodotti dei propri clienti. «Il nostro obiettivo è costruire la rete di vendita più grande mai esistita perché vogliamo che i nostri clienti siano anche i nostri fornitori» – afferma l’ideatore del progetto Simone Barioglio. Attraverso un sistema di pagamento a royalties tutti gli stakeholder incasseranno la loro percentuale, senza doversi assumere prima i costi iniziali. In questo modo nessuno spende senza guadagnare.

creative1L’attivazione della piattaforma e-commerce è prevista entro la fine del 2016. La startup prevede di aprire il primo punto vendita in Italia nel 2017 e il primo showroom all’estero nel 2018 (tra Miami, Toronto, Montecarlo, Londra), mentre entro il 2019 auspica di lanciare una linea in collaborazione con grandi artisti internazionali.

Attualmente 42creative è impegnata nello sviluppo di un progetto di solidarietà per sostenere le popolazioni terremotate del Reatino e annuncia che, con l’avvio della piattaforma, parte del ricavato della vendita delle t-shirt appositamente realizzate verrà devoluto alle vittime dell’evento. Tutti coloro che lo desiderano sono pertanto invitati a comunicare il proprio messaggio di vicinanza personale alle vittime per realizzare le prime linee di t-shirt.

 

Confabitare: cedolare secca per gli affitti dei negozi

vetrine negozi serrandeGirando per le strade delle nostre città è sempre più facile imbattersi in cartelli “affittasi” o “vendesi” su saracinesche abbassate.

“Una desertificazione commerciale” figlia della crisi, che colpisce in particolare i piccoli negozi, con un crollo del mercato delle locazioni e ben 600.000 locali rimasti sfitti nel 2015 in tutt’Italia. Il primo semestre 2016 conferma l’andamento negativo.

Analizziamo l’incremento percentuale delle chiusure con riferimento al periodo 1° gennaio 2016 – 30/06/2016, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2015.

I numeri che ne emergono sono veramente allarmanti:

 

BOLOGNA + 23,5 %
MILANO + 23,2%
TORINO + 22,6 %
GENOVA +22,3 %
NAPOLI +22%
CAGLIARI +20,2%
ROMA + 19,5%
FIRENZE + 18,2%
CATANIA + 17,4 %
PALERMO + 17 %
BARI + 16.6%
PADOVA +16, 3 %
VENEZIA + 15, 5 %

 

vetrina barboneChe fare, allora, per invertire la tendenza e ridare fiato al commercio ?Confabitare – associazione proprietari immobiliari – un’idea ben precisa ce l’ha: estendere la cedolare secca agli affitti commerciali.

“La nostra proposta – spiega il Presidente nazionale Alberto Zanni – è semplice e concreta. Si tratta di applicare anche ai locali commerciali la tassa fissa del 21 % (o del 10% nei comuni ad alta tensione abitativa), consentendo quindi ai proprietari di pagare un’imposta minore di quella ordinaria in cambio di un canone calmierato inferiore rispetto a quello di mercato.

Controindicazioni ? Zanni non ha dubbi : “Certo lo Stato avrebbe un mancato introito, ma a trarne vantaggio sarebbe tutto il tessuto sociale. Avere negozi aperti significa posti di lavoro, più servizi e consumi, meno degrado. Con la nostra proposta   della cedolare secca che presenteremo al Governo e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in previsione della discussione della Legge di Stabilità 2017 vogliamo porre un freno alla moria dei negozi e alla desertificazione dei nostri centri urbani”.

 

Confabitare – Ufficio stampa

Foto: il Torinese

Telefono Amico, al via il corso per volontari

Il 20 ottobre al Centro Servizi del Volontariato in via Giolitti 2

telefono-tel

Giovedì 20 ottobre prenderà avvio il 92 esimo corso di comunicazione per volontari di Telefono Amico, servizio di ascolto telefonico svolto esclusivamente da volontari che, da oltre 50 anni, sono disponibili a instaurare una relazione comunicativa alla pari con altre persone, nel momento in cui queste avvertono il bisogno di una comunicazione e non hanno nessuno vicino a loro che sia disponibile a parlare e ascoltarle.

Alle 20.45, il 20 ottobre, presso il Centro Servizi Vol.To in via Giolitti 2, avrà quindi luogo il primo dei dodici incontri previsti del percorso, in programma ogni giovedì dalle 20.45 alle 22.45. Sarà una preziosa occasione per sperimentarsi sia nell’ascolto sia nel relazione con l’altro. Ai partecipanti non sono richieste competenze specifiche, ma semplicemente la volontà di mettersi in gioco. Il corso è aperto a tutti.

Telefono Amico nasce come servizio di prevenzione al suicidio negli anni Cinquanta del Novecento in Inghilterra ed è approdato in Italia pochi anni dopo. L’ Associazione Mondo X è stata tra le prime, proprio a Torino, a aderire al progetto nel lontano 1964, svolgendo da allora, ininterrottamente, questo tipo di servizio. Dal 1974 il movimento ha assunto la veste formale di Associazione, dotandosi di uno statuto, anche se continua a non chiedere ai propri aderenti alcun contributo associativo né tessera, nella convinzione che non si possa tesserare un cammino di ricerca personale della propria maturità.

Attualmente il gruppo è composto da sessanta persone, tutte volontarie, alle quali non viene riconosciuto alcun tipo di rimborso spese, fatte salve quelle sostenute. Anche gli stessi compiti organizzativi sono svolti da volontari non retribuiti.

Il Centro di Torino ha inoltre contribuito a fondare altri centri distribuiti in diverse regioni, giungendo a creare una rete nazionale, Telefono Amico Cevita (www.telefonoamicocevita.it). Questi centri affrontano l’impegno della copertura del servizio 24 ore su 24. Recentemente Telefono Amico ha festeggiato il suo 50 esimo compleanno, realizzando un progetto dal titolo “a friend for life”, che ha condotto alla nascita del Portale Amico (www.portaleamico.it), attraverso il quale si può accedere ai canali di chat e mail, che vengono a aggiungersi alla tradizionale linea telefonica, creando una pluralità di offerte di contatto per chi si trovi nel bisogno di un contatto umano.

Il corso organizzato da Telefono Amico propone, così, ai partecipanti la possibilità di reimparare a comunicare in una società in cui la comunicazione risulta sempre più difficile, una società che, secondo il sociologo Zygmunt Bauman, è “liquida”, basata, cioè, su una “cultura del disimpegno, della discontinuità e della dimenticanza, tesa soltanto al profitto”.

Mara Martellotta

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Per maggiori informazioni si può inviare una mail a: corso@telefonoamicotorino.it

Telefono Amico risponde al numero telefonico 0113195252.

Il numero unico nazionale è 0299777.

Il guasto al Frecciarossa blocca i vertici di Toro, Milan e Auxilium

Itreno frecciarossal guasto improvviso ha bloccato anche l’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, l’amministratore del Milan, Marco Fassone, e  dell’Auxilium Massimo Feira. Il  Frecciarossa  era partito alle 8.10 da Torino Porta Nuova verso Milano ma, dopo circa mezz’ora, si è fermato  alla stazione di Chivasso per un problema al locomotore. Il macchinista ha deviato la corsa sulla linea normale e si è fermato nei pressi della stazione. Poco dopo le 10 i passeggeri sono stati fatti salire su un altro convoglio diretto a Milano.
(foto: il Torinese)

Seconda vittoria consecutiva per i Granata: 2-1 con la Fiorentina

fiorentina torino“Dopo l’impresa con la Roma, con la Fiorentina serve una prova di maturità” aveva detto prima dell’incontro  Sinisa Mihajlovic .”La Fiorentina forse è meno forte della Roma in qualche singolo giocatore – spiegava all’Ansa  il tecnico granata – segna meno ma subisce anche meno. Dobbiamo avere fame e cercare la continuità di prestazione, anche se sarà una partita molto diversa da quella contro la Roma” . E i granata ce l’hanno fatta, battendo i viola per 2-1. Al 15° il Toro è in vantaggio grazie a  Iago Falque, che nel secondo tempo favorisce a Benassi la palla per il raddoppio. A nulla serve alla Fiorentina il gol di Babacar a 6 minuti dal termine dell’incontro.

Avigliana, le opere di Alfredo Levo nella Chiesa di Santa Croce

levo1Il disordine delle periferie, la magia del circo, l’infanzia offesa: tra lirismo e realtà la grandezza di un artista

 

Di Alfredo Levo – nasce nel ’21 a Ribordone Canavese, alla fine del conflitto mondiale, già fatti propri appieno il talento e la professionalità nel disegno e nella pittura, intraprende la strada della grafica pubblicitaria che lo porterà a seguire le pagine della “Gazzetta del Popolo” e a inventare la testata di “Tuttosport” viva ancora oggi, a metà degli anni Cinquanta approda alla Rai per diventare uno degli scenografi più apprezzati, con la gestione dell’ufficio grafico che faceva capo al telegiornale ma che di fatto supportava tutti i programmi, trent’anni di carriera che non lasciarono escluso neppure il festival di Sanremo, lunghi anni intervallati dalla partecipazione a collettive e personali che sfociarono in riconoscimenti e premi di primaria importanza – ricordo nel maggio di due anni fa una preziosa retrospettiva alla Promotrice torinese, ad un anno dalla scomparsa, una sala mozzafiato in cui si poteva riflettere ancora una volta sulla grandezza di un artista che, con tratti allo stesso tempo lirici ed estremamente realisti (“la salda tempra espressionista”, scriveva Angelo Mistrangelo), rivisitava le proprie passioni, dalla classicità allo sport, guardava con ironia al mondo e al sogno cinematografico di Charlot, rendeva omaggio a Picasso, sottolineava con eccellente acutezza i propri personaggi, immersi nel disordine delle periferie o trasportati da un mondo antico al nostro stesso quotidiano.levo2

Felicemente l’Associazione “Arte per Voi” ripropone fino al 16 ottobre presso la chiesa di Santa Croce, in piazza Conte Rosso ad Avigliana, a cura di Giuliana Cusino, la bellezza del percorso artistico di Levo, una quarantina di opere suddivise in acrilici e tecniche miste, in chine su carta e acquetinte, dove in un antico e suggestivo contesto ancora una volta riappaiono l’originalità di certi soggetti e la sincerità dello svolgimento, i sentimenti di umanità che certi angoli impressi nella memoria dell’artista o catturati da una precisa occasione trasmettono a chi guarda. Levo non descrive soltanto con immensa bravura, Levo partecipa con il cuore ancor prima che con la mente a quanto va rappresentando. Lo fa con i chiaroscuri (colpisce “Vietnam” del 1968, in tutta la propria tragedia) che esplodono nei “Pupi” o nei ricami perfetti che inquadrano i “Girasoli dalla finestra” (2000); lo fa con l’uso del colore, a tratti con la sua esplosione o il concreto intersecarsi, a fermare una suggestione, a sottolineare un motivo, a sprigionare uno stato d’animo. C’è il mondo delle giostre colorate che hanno appena stazionato al limite del paese, quasi un sogno, di cui il cavallo bianco in primo piano è il levo3manifesto (“Piccolo circo di periferia”, 1965/75; “ Ti sogno sempre, Luna Park”, 1982), c’è l’immagine delle città, possono essere Venezia o Firenze, intrise di ricordi cubisti, spezzate nei propri panorami, visioni cartellonistiche che diventano pittura e che, dalla bellezza dei grandi centri, si spostano nelle periferie che crescono storie diverse. La bellezza del mondo, traumatizzata, si frantuma, ingloba le sagome spezzate e sofferenti degli adulti, vuoti manichini accumulati lì quasi a voler testimoniare l’indifferenza e la povertà e l’inutilità che riempiono ormai strade e piazze (“Uomini vinti”, 1967), il dolore che anche l’infanzia inevitabilmente prova, intristita, grigia, sperduta (“Infanzia, 1968). In qualche angolo restano i colori squillanti degli sportivi che lottano per un trionfo, vecchi campioni chiamati a essere baluardo e difesa, ma su tutto pare prendere peso, nell’universo pittorico di Levo, una modernissima quanto dolorante “Deposizione” (1969), chiusa nel suo corpo sfatto, ancora una volta vinto, e in quei carnefici che vestono armature di oggi o la solitudine del “Poeta” dell’anno precedente, schiacciato contro l’albero beckettiano che unico spettatore, dentro il vuoto minaccioso del panorama, ascolta versi senza memoria.

Elio Rabbione

informazione commerciale

Le cantine d’Italia con Go Wine

gowine cantineStarHotel Majestic**** Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino. Una serata d’autore, un viaggio tra alcune zone del vino italiano

 

La prima serata dell’autunno 2016 di Go Wine a Torino sarà dedica a Cantine selezionate e recensite sul volume Cantine d’Italia ed a nuove ed importanti realtà che si affacciano alla collaborazione con l’associazione.

Le cantine che animeranno con la presenza il banco d’assaggio, proporranno i vini più rappresentativi della loro produzione, incontrando direttamente il pubblico.

Sarà un’occasione per compiere un ideale viaggio fra alcuni territori del vino italiano, raccontati da uomini e donne del vino che hanno fatto dell’incontro con il turista del vino una parte importante della loro filosofia aziendale. Come nelle precedenti edizioni di questo evento, nel corso della serata verranno assegnati alcuni riconoscimenti a locali del gusto di Torino e dintorni, che si sono in particolare distinti per la diffusione della cultura del vino in città.

 

Le aziende:

Adriano Marco e Vittorio – Alba (Cn); Bel Colle – Verduno (Cn);

Benforte – Cupramontana (An); Bottega del vino di Dogliani – Dogliani (Cn);

Cantina dell’Angelo – Tufo (Av); Cantina del Barone – Cesinali (Av);

De Tarczal – Isera (Tn); Il Cancelliere – Montemarano (Av);

La Biôca – Serralunga d’Alba (Cn); La Tenaglia – Serralunga di Crea (Al);

La Tordera – Vidor (Tv); Masciarelli – San Martino sulla Marrucina (Ch);

Pileum – Piglio (Fr); Longo Alberto – Lucera (Fg);

Mosparone – Pino d’Asti (At); Rivetti Mario, Cascina Serre – Alba (Cn);

Selezione di Aglianico del Vùlture

Conclude la degustazione: Antica Distilleria Sibona – Piobesi d’Alba (Cn)

La ferrovia Intra-Premeno, un frammento di storia

intrapremenoChi è nato dopo gli anni Cinquanta sul lago Maggiore non si ricorderà della Ferrovia Intra-Premeno (collegata poi con la Intra- Omegna): qualcuno di loro ne avrà sentito parlare, avrà visto immagini o cartoline oppure potrà informarsi sull’argomento, a partire dalle righe che sta leggendo. A dir poco la storia del progetto, della costruzione, delle vicissitudini positive e negative, è coinvolgente, specialmente per gli autoctoni. Per una volta, cerchiamo di non fare distinzioni tra valli e laghi con varie denominazioni: va da sé che gli abitanti di Premeno saranno più “presi dalla nostalgia” di quelli di Premosello, chi è nato sul lungolago di Intra avrà più ricordi di chi ha abitato a Stresa. Le storie, i progetti, le vicissitudini a premeno-intracui ho fatto cenno le ha narrate, con dovizia di particolari, Paolo Dolcini la sera dello scorso 19 agosto nella conferenza tenutasi alla Chiesa di Roncaccio a Bée. Contemporaneamente, lo stesso Dolcini, docente di Geografia presso alcune Università della Terza Età della nostra zona, ha mostrato le foto migliori, talvolta suggestive, le stesse che sono rimaste esposte al pubblico fino al 20 agosto nella sala polivalente di Piazza Barozzi, a cura del noto fotografo verbanese Enzo Azzoni e della Pro Loco di Bée. A fine Ottocento, mentre cominciava a svilupparsi il turismo nell’entroterra di Intra (allora il nome Verbania non esisteva nemmeno) e mentre la stessa Intra conosceva un autentico boom industriale, l’unico servizio di trasporto possibile verso la fascia collinare era rappresentato dalla diligenza. Fu intra-premenol’Ing. Alfredo Pariani (1874-1963) che per primo ebbe l’idea di una ferrovia elettrica (non più a vapore, grazie alla costruzione delle prime centrali elettriche).Come lo stesso Dolcini ha poi descritto, dopo un’interruzione in fase progettuale – dovuta allo scoppio della Grande Guerra – la costruzione della linea ferroviaria prese corpo fino a giungere all’inaugurazione ufficiale, il 28 giugno 1926. La corrente elettrica, ossia l’alimentazione, proveniva dalla non distante Centrale di Ramello e il percorso era di poco superiore ai 13 chilometri. Alla dismissione della Intra-Premeno, avvenuta nel 1959, il tracciato fu sostituito da un’ampia strada provinciale a due corsie, certamente più adatta a veicolare il traffico delle prime automobili private e dei primi autobus. Chi volesse approfondire l’argomento, specialmente dal punto di vista delle immagini, può consultare il volume fotografico La Ferrovia Intra-Premeno, a cura di Enzo Azzoni.

Elio Motella

XXX TURIN MARATHON, VINCONO SBAAI E SOUFIANE. IN 6000 SOTTO LA MOLE PER UNA FESTA DI SPORT

marathon2016

Compleanno con i fiocchi per la XXX Turin Marathon, festeggiato dal Team Marathon con la vittoria in campo maschile dell’atleta di casa Youssef Sbaai con il tempo di 2h13’43” e per le donne Laila Soufyane in 2h36’32”, che si conferma anche campionessa mondiale di specialità militare.

In 6000 hanno invaso la città e la prima a partire è stata alle 9,30 la XXX Turin Marathon con lo start dato dall’Assessore allo Sport della Città, Roberto Finardi e dopo 10 minuti ha preso il via la Torino City Run  di 8 km. e alle 10,30 da via Cuneo di Nichelino La30 km.

I primi a tagliare il traguardo della nuova stracittadina sono stati Antonio Giardiello e Alessia Rotondo che hanno partecipato in compagnia di tanti neofiti, camminatori e anche molti amici a quattro zampe con un totale di almeno 3000 presenze.

La corsa clou della giornata è stata la maratona valevole per il 48° Campionato Mondiale Militare e il Campionato Italiano Interforze  organizzato dal CISM (International Military Sports Council) e dal Comitato organizzatore.

Dopo 8 anni sono tornati 120 atleti in rappresentanza di 22 Paesi. per contendersi il titolo mondiale di specialità, sette gli italiani messi in campo per difendere i colori azzurri:  Francesco Bona, Domenico Ricatti, Manuel Cominotto, El Ahmes Mazoury, Fatma Maraoui, Federica Dal Ri, Laila Soufiane.

I maratoneti sono partiti da piazza San Carlo con un clima ideale dai toni autunnali, ma con il passare delle ore la temperatura si è alzata causando qualche fastidio.

La competizione maschile è rimasta inalterata fino al 15° km. con una dozzina di atleti al comando passati in 47’46”, capitanati dai keniani Simon Kamau Njeri e Kiplagat Jonah Kemboi della Run2gether, ma a metà gara al 21° km. il gruppo si riduce a 7 e transita in 1h07’12”.

Al 25° km.  è rimasto un sestetto con un crono di 1h19’27” e al 29° km. si rompono gli indugi e i due keniani corrono appaiati in 1h31’43”, staccando di 20 metri  il polacco Arkadiusz Gardzielewski e dietro di lui Youssef Sbaai e il brasiliano Franck Almeida.

Gli africani impongono una nuova accelerata al 32° km. dove passano a 1h41’04, ma la sorpresa arriva al 34° km. quando dalle retrovie emerge Sbaai che va in fuga al comando e prosegue la sua galoppata solitaria con 2h00’20” al 38° km., lasciando ad un centinaio di metri Kemboi e Njeri

Al 39° si delinea il podio con Sbaai che fa da battistrada in 2h03’35”,  incalzato dal brasiliano in forte recupero. Il portacolori del Team Marathon va a tagliare il traguardo 2h13’43”, a 56” il polacco Arkadiusz Gardzielewski, che conquista anche il titolo di Campione mondiale militare e terzo Simon Kamau Njeri.

Sbaai da 10 anni sotto la Mole, che si allena al parco della Pellerina o alla Colletta si lascia andare ad abbracci e sorrisi “Ringrazio la mia squadra e il mio allenatore. Sono stato tranquillo fino a metà gara – commenta – quando poi ho capito che i keniani iniziavamo a perdere strada, ho incrementato il mio passo. Solo una cosa mi dispiace per il mio amico Taiq Bamaarouf (compagno di allenamento e di squadra), che a causa di un problema alla scarpa non ha concluso con me”.

Nella corsa femminile sembrava tutto scritto sin dalle prime battute. Un terzetto formato dalle azzurre dell’Esercito Fatma Maraoui, Laila Soufiane  e la polacca Olha Ochal Kalendarova ha preso da subito il comando e passa al 10° km. in 36’53”. Ma quasi a metà gara la Maraoui tenta il colpo e mette un’accelerata, che forse le costerà cara.

Al passaggio della maratonina è in testa con il crono di 1h25’02” e le avversarie distaccate di una trentina di metri, tutto procede bene e invariato fino al 31° dove la battistrada si ritira per un malore.

La Soufiane prende il comando e fa il vuoto dietro di lei, passa al 35° km. in 2h09’25” e si avvia ad agguantare il podio senza pensieri in 2h36’32” e a diventare la nuova Campionessa mondiale in uniforme.

“Ho coronato un sogno con questa vittoria – racconta a fine gara – e me ne sono resa conto quando il Colonnello Martelli mi ha dato il tricolore nei pressi dell’arrivo. La mia andatura è stata costante fino alla mezza maratona e ho controllato la mia compagna di squadra, Maraoui, anche se ho dovuto fare i conti con i crampi. Dopo aver conquistato questo titolo, la mia ambizione è quella di far parte del team azzurro delle prossime Olimpiadi”.

La seconda e la terza posizione sono andate a due polacche, Olha Ochal Kalendarova e Karolina Pilarska.

La classifica a squadre del Campionato Mondiale militare in campo maschile vien vinta dalla Polonia, seguita dall’Italia e dall’Equador, per le donne Polonia, Usa e Serbia.

Grande soddisfazione anche per il Generale di Divisione Claudio Berto, anche lui runner, con un passato da maratoneta e un tempo di 3h28’ sulla distanza “E’ stato un grande onore ospitare il 48° Campionato Mondiale Militare e sono orgoglioso che uno dei nostri atleti, Manuel Cominotto, al debutto sulla distanza abbia conquistato il quarto posto e sia una promessa per il futuro. Voglio ricordare che proprio in Italia, precisamente a Roma nel 1995 si siano tenuti i primi Giochi Militari e il motto che ci contraddistingue è “Amicizia tramite lo sport”.

 

Alma Brunetto

 

Millefoglio, nuovo intervento per pulire le acque del Po

Valghe 4errà effettuato lunedì mattina il nuovo intervento di asportazione manuale sulla superficie del Po del millefoglio, la pianta esotica invasiva che  infesta le acque a Torino. L’intervento è stato deciso durante un incontro fra l’assessora comunale Maria Lapietra, e i tecnici di Regione Piemonte, Amiat, Arpa, Enea, Ipla, Università, polizia municipale e protezionealghe 5 civile. la pulizia inizierà alle 8 tra i ponti di piazza Vittorio Veneto e corso Vittorio Emanuele II. Invece un secondo intervento sarà effettuato nelle prossime settimane dopo l’installazione di una barriera protettiva per trattenere eventuali pezzi di piante trasportati dall’acqua durante l’eradicazione. La barriera è una rete a maglie lunga 100 metri  in grado di bloccare il passaggio alle alghe fino a  3 metri e sarà posizionata all’altezza del ponte Umberto I.

(foto: il Torinese)