redazione il torinese

Dario Fo nell’albo d’oro dello Stabile di Torino

fo-stabile-toNel momento della scomparsa di Dario Fo, uno dei massimi protagonisti del teatro della seconda metà del Novecento a livello mondiale, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale ne ricorda lo straordinario talento di attore e drammaturgo coronato nel 1997 dal premio Nobel per la letteratura.  Anche se quasi tutta l’attività di Dario Fo si è svolta fuori dell’orbita dei teatri stabili, lo Stabile di Torino è tra i pochi a poterlo annoverare nell’albo d’oro della propria storia grazie a due eccezionali allestimenti. Nella prima fase di attività il direttore Gianfranco De Bosio fo-stabile-teatrochiamò il giovane Dario Fo che arrivava dal cabaret ad affiancarlo nella regia di Comica finale, un’antologia di farse “all’antica italiana” riscritte e interpretate dallo stesso Fo. Lo spettacolo, in cui già compariva Franca Rame come protagonista femminile, inaugurò la stagione 1958/59 al Teatro Gobetti. Molti anni dopo, nel 1981, fu Mario Missiroli che offrì a Fo l’opportunità di realizzare con lo Stabile di Torino L’Opera dello sghignazzo, una riscrittura in chiave rock dell’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht. In seguito Dario Fo tornò ancora nel cartellone dello Stabile con Johan Padan a la descoverta de le Americhe da lui allestito per i 500 anni dell’impresa di Colombo.

IL TEAM 2WHEELSPOLITO VINCE IL PRIMO PREMIO

Il team studentesco premiato per la gara in pista e le prove dinamiche

 poli-moto

Torino, 11 ottobre 2016 – Dopo quattro edizioni in cui la vittoria era sfuggita per un soffio, il team 2WheelsPoliTO è salito quest’anno sul gradino più alto del podio della MotoStudent competition 2016, alla quale partecipano i migliori prototipi di moto progettati e realizzati da studenti universitari. I ragazzi del team si sono classificati primi nella fase MS2 (gara in pista e prove dinamiche), mentre negli anni scorsi aveva vinto per due edizioni consecutive la fase MS1, relativa alla progettazione.

La competizione si è svolta nel MotorLand Aragòn Circuit di Alcañiz in Spagna e il team ha corso con 2WP016, la moto progettata interamente dagli studenti dell’Ateneo con il supporto delle aziende partner, con caratteristiche innovative nel settore delle moto da competizione.

Il telaio completamente incollato, che riesce ad avere un peso notevolmente ridotto, di circa 4 chili,  è la cifra distintiva del progetto, che negli anni è stato perfezionato fino al risultato di questa edizione.

Nei tre giorni di competizione, i 35 team provenienti da ogni parte del mondo si sono cimentati in una serie di prove: dalla presentazione del progetto ai test sul circuito; 2WP016  ha dominato la competizione con vantaggi enormi in tutte le prove. Una ulteriore soddisfazione arriva dal fatto che la moto, a differenza di molti altri team, era guidata da uno studente del Politecnico.

Nello stesso weekend la moto gemella del Team che partecipa al Campionato Italiano di velocità, classe Premoto3, ha sfiorato il podio con un buon 4° posto.

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Per foto, risultati e informazioni, la pagina Facebook del Team:

https://www.facebook.com/2WheelsPoliTO/

Il premio Strega Lagioia direttore di Librolandia

LIBRO SALONEL’Ansa comunica che il vincitore del  premio Strega 2015, Nicola Lagioia, è il nuovo direttore del Salone del Libro di Torino. La scelta di Lagioia è stata comunicata questa mattina ai soci della Fondazione per il Libro, l’ente promotore della manifestazione torinese, dal presidente in pectore Massimo Bray. L’Alto Coordinamento e il cda dell’ente hanno effettuato la nomina che verrà ratificata dal cda dell’ente convocato per domani mattina.

Equilibri di coppia sul filo di una storia d’amore 

La compagnia Autoportante (Italia/Argentina) narra una storia d’amore e di equilibrio, basato sulla fiducia e sull’essere sostenuti l’un l’altro

 circus

Domenica 16 ottobre alle 16.00 Living Circus, il festival diffuso di arte performativa contemporanea curato da Cirko Vertigo con la direzione artistica di Paolo Stratta, propone alle Fonderie Limone di Moncalieri (Via Pastrengo 88, prenotazioni 327.7423350, cirkovertigo.com) la compagnia Autoportante in “Fuori al Naturale”. Lo spettacolo è ad ingresso libero.

 

Lo spettacolo “Fuori al naturale” scritto e interpretato da Edvige Ungaro e Damian Elencwajg narra una storia d’amore e di equilibrio,  basato sulla fiducia, sull’essere sostenuti l’un l’altro. Racconta la storia di un uomo che ogni mattina si sveglia e aspetta la donna della sua vita, la cerca tra gli sguardi e i corpi di tutte le donne che incontra, finché un giorno lei appare; é lei che indosserà il vestito che lui porta sempre con sé , è a lei che calzeranno le scarpe che lui conserva con cura. Lui invita lei nel suo mondo, i due personaggi si conoscono, si innamorano su di un filo, un mondo parallelo alla realtà, sarà la forza e la voglia di stare insieme che li terrà in equilibrio. Guardando fisso avanti a sé e ricordandosi che potrà sempre esserci lì qualcuno al nostro fianco pronto a darci la mano e percorrere parte del cammino insieme, anche se in un mondo totalmente al di fuori della realtà, un mondo fuori …ma al naturale!

La compagnia Autoportante è stata fondata tre anni fa da Emma Edvige Ungaro e Damian Elencwajg (Argentina), entrambi diplomati presso la Scuola di Cirko Vertigo specializzandosi nella disciplina dell’equilibrio al filo teso seguendo gli insegnamenti del maestro Arian Miluka.

 

La terza edizione di LIVING CIRCUS prosegue fino al 29 ottobre 2016 proponendo eventi (indoor e en plein air) con oltre 150 artisti internazionali nei centri storici e nelle sale teatrali del nord Italia e della Francia. Teatrodanza, circo contemporaneo, teatro di strada, performance e spettacolarità nelle piazze, nelle strade, sotto le stelle, a contorno di manifestazioni popolari, ma anche in spazi verdi o all’interno di Musei.

Info e prenotazioni 327.7423350. Per informazioni www.cirkovertigo.com .

 

16 ottobre h. 16.00
Compagnia Autoportante (Italia/Argentina)
Fuori al naturale
Virtuosi equilibri di coppia
Moncalieri (TO)
Fonderie Limone
Via Pastrengo, 88

Ingresso libero

Con Barbero la Storia si fa al grattacielo SanPaolo

barberoRiprendono oggi, giovedi 13 ottobre, alle 18.30, le attività culturali promosse da Intesa San Paolo, nel Grattacielo di corso Inghilterra, con un nuovo ciclo di incontri di carattere storico, dopo quello dedicato a Natalia Ginzburg, che aveva visto anche la partecipazione straordinaria di Toni Servillo. Ora gli incontri, curati da Giulia Cogoli, vedranno la partecipazione come relatore dello storico Alessandro Barbero, anche noto scrittore italiano, specializzato in storia militare e storia del Medioevo, che sarà protagonista di tre lezioni-conferenze dal titolo “La storia passa da Torino”.

Il ciclo narra tre momenti cruciali della storia subalpino, di cui due ben conosciuti dai torinesi, anzi centrali nella memoria e nella leggenda della città, l’assedio di Torino del 1706 e il Risorgimento, e un terzo che racconta il passaggio storico a lungo occultato, vale a dire il rapporto tra Torino e il fascismo. Ognuno dei tre incontri conferenze è incentrato su una figura protagonista dell’evento o della fase storica rievocata: il principe Eugenio, Camillo Benso conte di Cavour e Mussolini.grattacielo sanpaolo2

Oggi la conferenza si concentrerà sul tema del principe Eugenio e l’assedio di Torino. Il 1706 rappresentò una data decisiva nella storia di Torino. La sconfitta dei francesi consolido’ l’immagine del Piemonte come unica regione a vocazione militare e permise ai duchi di Savoia di ottenere, alla conclusione della guerra, il titolo di re. Il protagonista di quella vittoria rimane ancora oggi un personaggio in parte misterioso. Apolide, italiano di origine, ma cresciuto a Parigi, comandante dell’esercito austriaco, era un raffinato collezionista d’arte, ma anche uomo di guerra spietato e crudele. Non si sposo’ mai ed è noto alle cronache del tempo come un uomo che amava vestirsi da donna.Il secondo incontro, giovedi 20 ottobre, alle 18.30, sarà sul tema “Cavour e l’Unità d’ Italia”; il terzo, giovedì 27 ottobre alle 18.30, sarà sul tema “Monsu’ Cerutti: Mussolini, il fascismo e Torino”.

 Mara Martellotta

 

Magliano e Leo : “coinvolgere il territorio in Torino Spiritualità”

TTORINO SPIRITUALITA CIRCOLO LETTORIorino Spiritualità, le realtà del panorama spirituale, filosofico e religioso del territorio saranno coinvolte nella fase organizzativa della prossima edizione

La direttrice Maurizia Rebola ha accolto la nostra proposta impegnandosi per la prossima edizione a tenere in considerazione i gruppi e le associazioni spirituali per un momento di confronto strategico in fase di elaborazione del programma 2017. Ieri, in occasione della seduta della V Commissione (Cultura e Sport) del Consiglio Comunale di Torino, abbiamo Leo33sottoposto all’attenzione della direzione di Torino Spiritualità e della Giunta del Comune di Torino l’idea di coinvolgere, già a partire della fase organizzativa della prossima edizione di Torino Spiritualità, le realtà del panorama religioso, filosofico e spirituale di Torino e del Piemonte. Maurizia Rebola, direttrice della manifestazione, ha accolto la proposta, dicendosi d’accordo alla calendarizzazione di incontri di discussione con gli esponenti di questi soggetti culturali e religiosi già in fase di costruzione del programma dell’edizione 2017. Un confronto preventivo con i soggetti spirituali e religiosi torinesi e piemontesi potrà essere utile per rendere la prossima edizione di Torino Spiritualità, manifestazione eccellente per magliano 2organizzazione e contenuti, ancora migliore. La nostra richiesta nasce dalla considerazione che gli appuntamenti di contenuto squisitamente spirituale, filosofico o religioso nel programma di Torino Spiritualità sono a oggi, paradossalmente, pochi. Abbiamo peraltro sottolineato l’opportunità di concepire la partecipazione a Torino Spiritualità delle realtà del panorama spirituale, filosofico e religioso di Torino e del Piemonte non come mera e graziosamente concessa adesione a un contesto già stabilito da altri, ma in quanto fautrici di un apporto vero e attivo già nella fase di elaborazione dei programmi. La stessa Torino Spiritualità 2017 ne gioverebbe, accogliendo tra i suoi costruttori alcune delle realtà cittadine e regionali tra le più titolate a parlare di, e proporre, percorsi di spiritualità.

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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino

Giampiero Leo – Esperto per la Commissione Cultura e Sport

Un disco e un asteroide, tutto torinese. Due domande al Piccolo Circo Barnum

barnumSapevate che esiste un asteroide che porta il nome di un paesino del torinese, Angrogna? E sapevate che qualcuno ci ha fatto sopra un disco? Il disco porta il nome dell’asteroide, 8420 Angrogna, gli autori sono i ragazzi della band Piccolo Circo Barnum. Per saperne di più gli ho fatto un paio di domande.

 

Che cos’è e come nasce Piccolo Circo Barnum ?

Davide per Piccolo Circo Barnum: “Il Piccolo Circo Barnum è la sintesi delle urgenze espresse e condivise dai suoi componenti: Davide Bertello (voce, chitarra acustica), Alessandro Savino (chitarra elettrica, slide, e-bow, cori) e Andrea Astesana (basso acustico fretless, stomp box). Siamo un trio dedito a fondere sonorità acustiche ed elettriche dai tratti western-psichedelici, con sguardi intimi e visioni collettive, che affiorano tra le suggestioni evocate dai testi. Ma potrebbe essere altro. Una seconda vita, custodita su un palmo, alla pioggia e alle stelle. Il nostro progetto nasce per consolidare unità di intenti e per dar seguito a precedenti esperienze. Su tutte, il percorso affrontato con il Grande Circo Barnum, rock band spontanea e rumorosa che chiuse il suo ciclo con l’album (d’esordio e di commiato) “L’ascesa incontrastata e poi subita della maschera di pluto“, pubblicato nel 2007 per Baracca&Burattini, distribuito da Audioglobe. Ripartirà successivamente, sotto traccia, il cammino che condurrà al Piccolo Circo Barnum e più recentemente alla pubblicazione di “8420 Angrogna“, EP ispirato ai cieli stellati, e ai cambi di prospettiva che sanno suscitare”.

 

Non sapevo che esistesse un asteroide con il nome di un paesino del torinese! Mi racconti la storia di Angrogna? dell’asteroide e del vostro disco, ovviamente!

 “La copertina del disco ritrae gli alberi che circondano la casa in cui vivo, rivoltati al contrario ed immersi nel cielo stellato “di Angrogna”. Per dire come il più ampio contesto che ci ospita non preveda rimandi a concetti o convenzioni rapportabili al basso o all’alto. Quando mi trovai ad osservare le immagini prodotte dal telescopio spaziale Hubble che svelano la nascita di nuove stelle (riproducono le colonne di gas interstellare ora note come “pilastri della creazione”) potei percepire che in un altrove lontanissimo, ma realmente esistente e a noi contemporaneo, la vita si ricrea. E questo accade proprio mentre noi ci interroghiamo (o non ci interroghiamo) su quale possa essere la chiave con cui interpretare il mistero, dando risposte cieche e talvolta scontate.

La scelta del titolo trae spunto dall’omonimo asteroide “8420 Angrogna”, frammento di unità annoverabile tra i cosiddetti pianeti minori e localizzabile nel “nostro” sistema solare o più precisamente nella fascia principale degli asteroidi, tra le orbite di Marte e di Giove. E’ stato scoperto e classificato nel 1996 presso l’Osservatorio Astronomico di Prescott (USA) da Paolo Gustavo Comba, matematico ed astronomo italiano originario di Angrogna, “small mountain village situated on Cottian Western Alps”, come citato sulle note biografiche riportate sul certificato di attribuzione della sigla astronomica. Mi sono inoltre imbattuto in un dettaglio curioso: nei periodi più impegnativi e prolifici, P.G. Comba (ha scoperto circa 1000 corpi celesti!) trascorreva nel suo osservatorio di Prescott ben 13 notti al mese, dedicate ad osservazione e analisi. Anche noi crediamo di aver sfiorato ritmi simili durante la fase di concepimento del disco. Non è una magnifica attrazione, la notte?”

 

Maria Cristina Strati

AL VIA GLI ITINERARI URBANI ALLA SCOPERTA DELLA CITTÀ CHE CAMBIA

Sulla scia del grande successo di pubblico ottenuto dagli itinerari urbani delle precedenti stagioni, con l’arrivo dell’autunno l’Urban Center Metropolitano propone nuovi appuntamenti che condurranno i cittadini torinesi alla riscoperta della propria città attraverso luoghi insoliti e prospettive inedite. Si parte da La città condivisa il 15 e il 19 ottobre

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Dalla metà degli anni ’90, Torino ha affrontato i temi della rigenerazione e del recupero urbano avviando sperimentazioni di successo, introducendo nuovi strumenti e facilitando lo sviluppo di una serie di iniziative pilota, spesso promosse in partnership con altre istituzioni pubbliche, fondazioni bancarie e di impresa, imprese sociali e associazioni. Provando a rispondere alla domanda abitativa di chi si trova in una situazione temporanea di vulnerabilità sociale ed case-porta-palazzoeconomica, e a misurarsi con i temi della multiculturalità, del welfare urbano e dei servizi alla collettività, questo tipo di azioni hanno contribuito alla definizione di una moderna cultura dell’abitare condiviso e dello stare assieme, favorendo la nascita di nuovi luoghi di incontro e di riferimento per i cittadini. Urban Center propone un percorso a piedi e con il trasporto pubblico alla scoperta di nuove forme di socialità e declinazioni dello spazio attraverso alcune delle più recenti esperienze nell’ambito del co-housing, dell’abitare sociale e dei servizi di quartiere.

 

Le visite in programma:

sabato 15 ottobre ore – 10,30

mercoledì 19 ottobre – ore 16,30

 

Itinerario:

RITROVO// partenza da Urban Center Metropolitano in Palazzo di Città 8f

Numero Zero – Piazza della Repubblica

Luoghi Comuni – Porta Palazzo

Luoghi Comuni – San Pio V

Lombroso 16

ARRIVO//Casa del Quartiere San Salvario

 

Durata: 2 ore

Trasporto: tram (linea 4)

 

Iscrizioni:

Entro le ore 18 del giorno antecedente all’itinerario scelto

Prezzo: 5 € (incluso il biglietto del tram) oppure 4 € per chi dispone già dell’abbonamento

Gruppi di massimo 15 persone

 

Per entrambe le visite è necessaria la prenotazione. Per informazioni e iscrizioni scrivere a visiteguidate@urbancenter.to.it oppure telefonare allo 011/5537950

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www.urbancenter.to.it

info@urbancenter.to.it

No Tav, 47 richieste di condanna per 150 anni di carcere: “Fu una chiamata alle armi”

tav 333Richiesta di condanna per tutti gli imputati da parte del procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, al maxi processo per gli scontri no tav  in Valle di Susa del 2011. Gli imputati erano 53,  5 posizioni sono state stralciate e verranno giudicate in un processo separato. La somma complessiva delle condanne, 47 in tutto,  supera i 140 anni di carcere. E’ stata inoltre richiesta la condanna degli imputati che in primo grado erano stati assolti. L’ansa riporta così le osservazioni di Saluzzo: “Nessuno di loro ha preso le distanze dai gravissimi episodi del 27 giugno 2011, durante lo sgombero del presidio No Tav alla Maddalena di Chiomonte, e del 3 luglio 2011, quando attivisti giunti da tutta Italia si lanciarono all’assalto delle recinzioni appena installate. In questa occasione vi stata una vera e propria chiamata internazionale alle armi”.

(foto: archivio il Torinese)

Il genio piemontese premiato in Usa

bandiera-usaSono quattro gli scienziati piemontesi, che lavorano negli Usa, selezionati fra i finalisti dei riconoscimenti Issnaf Award. I premi  saranno consegnati il 18 ottobre prossimo nell’ambasciata italiana a Washington. L’ Issnaf Fondazione conta 4mila scienziati e accademici italiani attivi in Nord America. Gli insigniti sono Silvia Balbo, Valentina Minieri, Marta Pallotto e Marco Pavone. Silvia Balbo, 40 anni, docente alla University of Minnesota, laureata all’Università di Torino, studia il meccanismo attraverso il quale agenti endogeni, come il fumo, possono creare danni al Dna tali da innescare l’insorgere del tumore. Minieri, 33enne torinese, laureata anche lei a Torino, ricercatrice a Philadelphia, si occupa di leucemie. Pallotto, marchigiana di 35 anni, ricercatrice nel Maryland, studia i neuroni che si rigenerano e come si connettono con gli altri. Creare robot in grado di riparare un satellite o di montare oggetti complessi nello spazio, è l’oggetto della ricerca di Pavone, torinese di 36 anni, laureato a Catania