redazione il torinese

Rigenera, un protocollo chirurgico innovativo

“Rigenera costituisce un protocollo chirurgico innovativo spiega il dottor Antonio Graziano di rigenerazione dei tessuti umani danneggiati, che si basa sull’utilizzo di un dispositivo medico basato su una tecnologia nata dalla sinergia tutta italiana tra aziende e ricercatori del campo biomedicale. La tecnologia innovativa su cui si basa Rigenera permette mediante i micro-innesti di riparare tessuti e funzioni perse ad esempio dalla pelle, dalla cartilagine o dalle ossa”.

logo_rigeneraIl dottor Antonio Graziano insieme al dottor Riccardo d’Aquino, come lui odontoiatra, sono gli ideatori del protocollo Rigenera. Il dottor Graziano è dottore di ricerca in tecnologie biomediche applicate all’odontostomatologia ed esperto in tecniche biomediche applicate alla rigenerazione tissutale stem cell based.

“Rigenera prosegue il dottor Graziano rappresenta un prodotto tutto italiano che consente l’utilizzo di un protocollo efficace ed efficiente ma al contempo semplice, ottenendo la rigenerazione dei tessuti attraverso il concetto dei micro-innesti. Questi ultimi rappresentano frammenti microscopici di tessuto che, all’interno dello stesso intervento chirurgico, vengono posizionati sulla zona danneggiata. Nell’innesto autologo donatore e accettore sono la stessa persona e la procedura viene effettuata nello stesso intervento chirurgico. L’innesto autologo tradizionalmente presenta due tipi di problemi, di cui il primo di natura chirurgica, rappresentato dal danno che si crea nella zona del prelievo, e il secondo di natura biologica, costituito dalla eventualità che l’innesto non attecchisca nel sito ricevente. Con il micro-innesto siamo riusciti, invece, a ridurre notevolmente la dimensione media dell’innesto fino a farlo coincidere quasi con quelle della cellula, riducendo l’incidenza di questi due problemi. Rigenera fornisce al chirurgo, all’interno del suo ambulatorio, nella sala operatoria piuttosto che in un ospedale da campo, uno strumento efficiente in grado di ottenere micro-innesti a partire da frammenti tissutali del paziente, originati durante l’intervento”.rigene

“L’impiego del protocollo Rigenera nella medicina estetica spiega il dottor Alberto Marino, Sales & Marketing Support di Rigenera è oggi ampiamente avvalorato nel campo della cura della alopecia. Oggi, infatti, si ricorre sempre più frequentemente all’ utilizzo di micro-innesti per risolvere un problema che, nell’uomo come nella donna, crea inestetismi e disagi psicologici. Il metodo più utilizzato prevede l’uso di detti micro-innesti prelevati dalla regione posteriore del cuoio capelluto in cui le unità pilifere sono meno soggetti a processi di involuzione”.

L’azienda che produce il protocollo Rigenera è la HBW, Human Brain Wave. Rigenera a Torino è utilizzato nei presidi ospedalieri delle Molinette e del Cto, in Europa in diversi Paesi tra cui la Spagna e, fuori Europa, anche in Giappone.

Mara Martellotta

 

Multimed srl Presidi Medico Chirurgici, società distributrice di Rigenera

www.multimed.to.it

www.rigeneraprotocol.it

 

Scegliere lo sport

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TORINO: ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA IN CITTA’

di Paolo Michieletto

Si arriva in una fase della vita in cui il tempo non basta mai, tra lavoro, figli, casa e occupazioni varie. Si hanno, altresì, momenti in cui il tempo per se stessi diventa vitale e necessario. Le due esigenze si rivelano sovente incompatibili, ma se il tempo personale prevarica sul piano delle esigenze, anche solo per liberare la mente e vivere in maniera adeguata il quotidiano esistere, ecco giungere quasi sempre la voglia di muoversi e fare qualcosa. Se per quel che riguarda la vita sociale le scelte sono infinite e non valutabili dall’esterno, nel caso in cui la scelta ricadesse nel campo sportivo ecco alcuni suggerimenti per la scelta di uno sport che possa lasciare soddisfatti e entusiasmare. Si può avere voglia di staccare dalle “mura dell’ufficio” e liberarsi nella natura: cosa c’è di meglio di recarsi nei boschi con una bella mountain bike o scendere i fiumi con i canotti facendo Rafting? Nel primo caso, se volete trarre soddisfazione dalla vostra gita sportiva, sarà bene occuparsi non solo della scelta del mezzo di locomozione ma anche del “motore”. La preparazione fisica sarebbe sicuramente importante ma non sempre si ha la possibilità di recarsi in palestra e allenare completamente il proprio fisico. Allora il primo suggerimento è partire da attività in pianura con pochi tratti sconnessi per poi SPORT1guadagnarsi “la gloria” su tratti più impegnativi. Partire dal più difficile è una scelta eroica ma non consigliabile; è il piacere della progressione che non si riesce ad apprezzare il risultato di una predilezione di questo genere. Nel secondo caso, scegliere di recarsi sulle irte pareti che costeggiano un fiume e inebriarsi successivamente delle sue spume a bordo di un agile gommone non è forse un’attività fisica tra le più estenuanti ma sicuramente emozionante e molto ricca di spunti rienergizzanti. In questo caso è bene lasciarsi consigliare dalle guide su percorsi e necessità tecniche e lasciare alla corrente il piacere di muoversi. Esiste poi tutta una serie di necessità che in maniera continuativa la vita di tutti giorni ci costringe sovente ad ignorare: la voglia di velocità, di correre con ogni mezzo o di provare il brivido del rischio. Questa, che riteniamo sia, o meglio, dovrebbe essere degna di attenzione più elevate della nostra, è una conseguenza della vita senza emozioni che il lavoro talvolta induce. Si ricercano quindi emozioni forti per compensare i sovraccarichi di tensione o le carenti sensazioni forti che l’avventura di solito genera. Si comincia quindi a svolgere “Free Climbing” (arrampicata libera a mani nude sulle rocce), ma è necessario e consigliabile partire con esperti tecnici non solo con l’amico bravo, non tanto perché si rischi “chissà cosa” (anche se il rischio c’è sempre), ma se non si impara bene dall’inizio i rudimenti tecnici, poi non ci si diverte. Si vola con il parapendio, con la ricerca dell’emozione del volo libero; in questo caso “il caso” non può esistere: la scelta di un maestro molto esperto è obbligata e necessaria. Sappiate solo che non è solo lasciarsi andare ma è un’attività molto impegnativa e probante dal punto di vista fisico, quindi andate “preparati” sia fisicamente che mentalmente. Si comincia ad andare in moto non più per sport fitnesslavoro ma per piacere e quindi ci si organizza per una gita fuori porta con amici novelli motocentauri per corse al limite verso colline e monti. Qui il consiglio è multiplo, anche se so esser vano: sulle strade non ci sono solo le moto, ma anche auto e persone a piedi; il piacere di chi corre in moto è di solito inversamente proporzionale rispetto a tutti gli altri frequentatori degli stessi luoghi. E’ un piacere effervescente ricco di adrenalina pura; correre velocemente sopra l’asfalto con il rombante destriero è però troppo pericoloso se svolto in mezzo agli altri. Noi non sbagliamo mai, sono gli altri che non capiscono: però un errore personale o di un altro sulla moto molte volte non perdona o ha conseguenze crudeli; correte in un circuito oppure imparate a correggere le traiettorie in poco tempo. Il tempo è sempre poco per non imbattersi in ostacoli. Un suggerimento anche ai centauri esperti: preparatevi in palestra lavorando molto sulla forza degli arti inferiori e dei muscoli delle braccia (soprattutto i tricipiti), e svolgete sedute di allenamento aerobico di medio alta intensità (cyclette a passo sostenuto, vogatore per più serie veloci sui 500 metri e corsa su tapis roulant o all’aria aperta per almeno 20-30 minuti almeno un paio di volte alla settimana). Troverete maggiore giovamento sia sulle “piegate” che sul ritorno dalle stesse. Inoltre, stancandovi meno perché allenati, sarete più lucidi nella scelta delle traiettorie e potrete resistere più a lungo sulla tenuta di posizioni   tecnicamente più valide. Un altro sport molto estivo è il tennis, che di solito si ama praticare quando i campi si liberano dai “palloni” e l’aria aperta concilia il piacere del sole con il muoversi con amici. Il tennis è però sport difficile che, se giocato male, diverte poco. Se non lo si pratica da diverso tempo si consiglia di non iniziare con una drammatica partita giocata con battute lentissime (dove la prima di solito è un siluro in tribuna e la seconda un pallonetto giocato corto…) e dove i passanti a filo rete colpiscono i cavi della corrente elettrica… . All’inizio lavorate molto palleggiando e lasciate la partita per le prossime volte. Otterrete due risultati: correrete di più e guadagnerete la forma più rapidamente e inoltre giocherete più palline e, non preoccupati di sbagliare perdendo il punto, proverete colpi tecnicamente più validi. La partita può essere la mortesport del gioco, se intendiamo con questo termine anche la parte ludica del muoversi in campo. Per poter giocare meglio, si suggerisce di provare a svolgere delle sedute di allenamento di corsa che prevedano un primo momento di corsa prolungata a ritmo costante (circa 20 minuti) e poi una serie di scatti brevi ma ad alta velocità di circa 30- 40 metri alternati con un recupero al passo di circa un minuto per una decina di volte, e terminare con altri 10 minuti di corsa costante. Questo tipo di allenamento, semplice ma efficace, predispone l’organismo da un punto di vista organico generale e le articolazioni e i muscoli alle sollecitazioni derivate dai repentini scatti che si presentano inevitabilmente sul campo di gioco. Si suggerisce anche, e con calda insistenza, di svolgere dopo ogni ora giocata, di svolgere degli esercizi di stretching e di mobilità articolare al fine di ripristinare l’equilibrio muscolare e fisiologico personale.

Infine nasce il mondo del calcetto, al quale dedicheremo tutto il prossimo articolo. Anticipiamo solo che il calcetto è uno degli sport più traumatici degli ultimi anni, composto da miriadi di micro e grandi traumi che derivano dalla sottovalutazione di alcune componenti che tale sport contiene insite nella pratica stessa. Sarà importante, e lo valuteremo insieme, verificare la preparazione fisica e le necessarie pratiche di riscaldamento prima di iniziare a giocare. Per concludere, possiamo dire che siamo sempre pronti a partire, come novelli Ulisse, verso mete che pensiamo possibili ancorché non pronti a vedere i rischi che tali imprese celano in maniera sottile. Il vero problema non è scegliere lo sport di moda o quello che ci dicono gli altri: il problema è viverlo per se stessi e non per dimostrare qualcosa agli altri. Un sistema per capirlo è probabilmente questo: quando praticate un’attività e siete disposti a farla senza necessariamente raccontarla ad altri, è probabile che lo facciate perché realmente vi piace e il piacere è insito nel praticarlo. Se lo fate per poterlo solo raccontare, probabilmente lo racconterete per convincere voi stessi.

 

Paolo Michieletto

 

 

 

Non solo luci, Torino diventa vetrina dell’arte contemporanea

LUCI PERNA SAN CARLOTornano a  Torino  le Luci d’Artista e la città della Mole ritorna capitale dell’arte contemporanea. Come ogni anno viene inaugurata una nuova luce d’artista, questa volta si tratta dell’installazione video-fotografica #MosaicoTorino che viene proiettata sulla facciata della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Prende così il via  anche ContemporaryArt speciale autunno. La nuova luce d’artista racconta la città attraverso il coinvolgimento di chi userà l’ account Instagram per pubblicare le proprie fotografie con l’hashtag #MosaicoTorino. Oltre Luci d’Artista anche la XXIII edizione di Artissima con 193 gallerie da 34 Paesi e 2 mila opere esposte dal 4 al 6 novembre all’Oval Lingotto, The Others, la prima fiera italiana dedicata all’arte emergente internazionale, di scena quest’anno all’ex ospedale Maria Adelaide (3-6 novembre) e Paratissima, vetrina internazionale degli artisti  emergenti con più di 500 creativi, 9 mostre curate da 17 giovani dal 2 al 6 novembre al Padiglione 2 di Torino Esposizioni.

LUCI D’ARTISTA

LUCI PERNA POAlcune opere, come è consuetudine, hanno cambiato luogo di collocazione nelle vie e piazze cittadine, garantendo così un impatto visivo nuovo e più appagante.

Una delle novità di Luci d’Artista 2016 è il luogo dell’inaugurazione. Quest’anno il momento dell’accensione infatti non avverrà nel centro cittadino, come per gli anni passati, ma alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in via Modane 16, con l’installazione video-fotografica #MosaicoTorino che sarà attiva e in divenire fino al 15 gennaio 2017.

L’opera luminosa, che nell’edizione di Luci d’Artista di quest’anno è l’evento artistico più innovativo e coinvolgente, sarà proiettata sulla parete esterna della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, sul lato di via Spalato, dalle ore 19.00 di venerdì 28 ottobre, dando così inizio alle Luci d’Artista 2016. Saranno presenti l’Assessora alla Cultura della Città di Torino, Francesca Paola Leon, la Presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise e la Presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Il momento di festa continuerà con un aperitivo e la possibilità di visitare gratuitamente la mostra Ed Atkins all’interno della Fondazione, e ascoltando A Great Symphony For Torino, progetto musicale dell’Associazione Culturale Situazione Xplosiva.

#MosaicoTorino è un’installazione d’arte pubblica site-specific, promossa dall’Associazione 4k e ideata luci art 1dal collettivo artistico torinese Dead Photo Working. Tutti coloro che hanno un account Instagram e che pubblicheranno le proprie fotografie, utilizzando l’hashtag #MosaicoTorino, contribuiranno visivamente a creare le tessere di un’immagine mosaicizzata della città di Torino animata in live-streaming.

Le Luci d’Artista fino al 15 gennaio 2017 che illumineranno la città sono: Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano; Vele di Natale di Vasco Are in via Lagrange; Ancora una volta di Valerio Berruti in Galleria Subalpina; Palle di neve di Enrica Borghi in via Roma; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Volo su… di Francesco Casorati nelle vie Pietro Micca e Cernaia; Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria in piazza San Carlo; Il Giardino Barocco Verticale di Richi Ferrero in via Alfieri 6 (Palazzo Valperga Galleani); L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini in Galleria Umberto I° (Porta Palazzo); Migrazione (Climate change) di Piero Gilardi in Galleria

San Federico; Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazzetta Reale; Piccoli Spiriti blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto; Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi in via Garibaldi; Il volo dei numeri di Mario Merz sulla Mole Antonelliana; L’amore non fa rumore di Domenico Luca Pannoli in piazza Bodoni; Palomar di Giulio Paolini in via Po; Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto sulla facciata dell’Antica Tettoia dell’Orologio, in piazza porta nuova lucidella Repubblica; My noon di Tobias Rehberger in piazza Carlo Felice; Ice Cream Light di Vanessa Safavi in via Carlo Alberto (da via Po a piazza Carlo Alberto); Noi di Luigi Stoisa in via Carlo Alberto (da piazza Carlo Alberto a corso Vittorio Emanuele II°); Luce fontana ruota di Gilberto Zorio nel laghetto di Italia’61.

L’edizione di Luci d’Artista 2016, oltre alle 22 installazioni, propone anche il progetto Luce in cattedra, installazione luminosa temporanea per la Corte d’Onore del Castello del Valentino, sviluppata e progettata dal team studentesco PoliTo in Light con il Laboratorio di Analisi e Modellazione dei Sistemi Ambientali (LAMSA) del Politecnico di Torino, è dedicata principalmente alla funzione del Castello quale sede universitaria. E’ visibile presso il Castello del Valentino, viale Pier Andrea Mattioli 39.

Altro progetto luminoso è Lumen Flumen, opera di stampo concettuale minimalista, composta da tubi aluci art 2 neon e/o a tecnologia LED che, montati sulla facciata della sede dei Servizi Sociali della Circoscrizione 7, in Lungo Dora Savona 30, modellano una composizione geometrica e una frase. L’installazione è dell’Associazione Culturale Nomen Omen.

Turismo Torino e Provincia organizza “Lights on the Bus” corsa tematica esclusiva serale dedicata all’evento, tutti i sabati e domeniche dal 5 novembre al 8 gennaio 2017 e l’8 e il 9 dicembre alle ore 17.30. Tariffa ridotta ai possessori di Torino+Piemonte Contemporary Card.

La collezione di opere luminose di Luci d’Artista è un progetto della Città di Torino realizzato da IREN Servizi e Innovazione e Teatro Regio e, con il sostegno di IREN, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

 

Oggi al cinema

Le trame dei film nei cinema di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

Alla ricerca di Dory – Animazione. Regia di Andrew Stanton e Angus MacLean. Una festa per i piccoli, e non soltanto. A tredici anni dal successo planetario di “Alla ricerca di Nemo”, ecco che oggi è la pesciolina Dory a prendere il sopravvento sulla terna dei protagonisti di un tempo, mentre nuovi caratteri marini s’aggiungono. In una lunga traversata tra Australia e California, Dory cercherà di accettare quella smemoratezza che la perseguita, anche con l’aiuto di vecchie conoscenze, dallo squalo balena Destiny che causa la miopia va a sbattere da ogni parte al polpo Hank, nervoso quanto basta, a Bailey, beluga migliore di tutti. Durata 97 minuti. (Uci)

 

pastoral1American Pastoral – Drammatico. Regia di Ewan McGregor, con Ewan McGregor, Jennifer Connelly e Dakota Fenning. Tratto dal romanzo di Philip Roth, è la storia di Seymour Levov, detto “lo svedese”, un uomo cui la vita ha regalato tutto, il successo non soltanto sportivo, una fortunata carriera come imprenditore, una moglie ex reginetta di bellezza, una famiglia di cui andare fieri. Il classico americano self-made man. Fino al giorno in cui questo mondo perfetto – siamo nel 1968 – scoppia e va in frantumi, allorché la figlia sedicenne, che appartiene ad un gruppo terroristico, fa esplodere un ufficio governativo procurando la morte di un uomo. Durata 108 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massimo sala 2, Uci)

 

I babysitter – Commedia. Regia di Giovanni Bognetti, con Diego Abatantuono, Francesco Mandelli e Paolo Ruffini. L’ex sceneggiatore di “Belli di papà” si cimenta adesso con la notte brava del giovane Andrea, cui un padre dai troppi impegni affida il proprio ragazzino piuttosto vivace. Ma che succede se la villa di famiglia si può prestare benissimo a fare da sfondo alla festa di compleanno di Andrea? Durata 90 minuti. (The Space, Uci)

Bad Moms – Mamme molto cattive – Commedia. Regia di Jon Lucas e Scott Moore, con Kristen Bell e Mila Kunis. Moglie e madre, stressata dai doveri della casa e dell’ufficio, intercetta inaspettatamente due nuove amiche con cui condividere in allegria ogni loro responsabilità. Un’evasione tutta al femminile diretta dalla coppia tutta maschile che già aveva inventato l’irriverente “Notte da leoni”. Durata 101 minuti. (The Space)

 

Café Society – Commedia. Regia di Woody Allen, con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Steve cafe-society-filmCarrell e Blake Lively. Bobby, trentenne neyworkese e rampollo di una squinternata famiglia ebraica, dove circolano pure componenti malavitosi, corre a Hollywood per entrare a servizio dello zio, apprezzato agente di divi e divette. Si innamorerà della giovane segretaria di studio. Ma c’è già un altro nel suo cuore e le cose inevitabilmente si ingarbuglieranno. Uno sguardo al vecchio cinema, gli amori, le battute che piovono come se piovesse, tutto secondo i canoni di Woody, giunto bulimicamente al suo 47° film. Durata 97 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo blu, Romano sala 3)

 

Cicogne in missione – Animazione. Regia di Nichola Stoller e Doug Sweetland. Se una volta le cicogne portavano i bambini alle famiglie, oggi tutto è affidato ad una azienda specializzata e il motore è un sito di vendite on line. Junior con la voce del nuovo divo Federico Russo), il miglior impiegato dell’azienda, sta per ricevere una produzione quando per sbaglio attiva la Macchina Fabbrica-Bambini dando vita a una bimba non autorizzata. Prima che qualcuno se ne accorga, Junior con l’aiuto dell’amica Tulip (ha la voce di Alessia Marcuzzi) dovrà consegnare il prezioso fagotto. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

Doctor Strange – Fantastico. Regia di Scott Derrickson, con Benedict Cumberbacht, Tilda Swinton e Mad Mikkelsen. Un medico newyorkese, all’apice del successo, vede compromessa la propria strange-filmprofessione da un incidente d’auto, per cui la forza e l’abilità delle sue mani non sono più quelle di un tempo. In un antico monastero del Nepal, dove decide di recarsi, l’uomo di scienza convertito ad un ruolo del tutto mistico, fa il suo incontro con un Maestro, detto l’Antico, cui sta a cuore la protezione della Terra da forze negative. Alla nuova scuola prevarranno arti marziali e autocontrollo, per una lotta comune contro il Male. Un vecchio eroe dei fumetti Marvel rispolverato per l’occasione. Durata 115 minuti. (Ideal, Lux sala 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Frantz – Drammatico. Regia di François Ozon, con Pierre Niney e Paula Beer. All’origine un testo teatrale, cui seguì nel ’32 un film di Lubitsch; oggi l’autore di “8 donne e un mistero” e di “Potiche” riprende il tema sottolineando le pagine del pacifismo. In un piccolo villaggio della Germania appena uscita dalla Grande Guerra, il giovane Adrien si reca in visita alla famiglia del ragazzo del titolo per chiedere a tutti il perdono per la morte che lui stesso ha causato in guerra. Non ne ha il coraggio, ma la presenza della fidanzata del defunto (la Beer è stata premiata a Venezia con il “Mastroianni” per questa interpretazione) lo spingerà verso una confessione: spetterà ad Anna accettare o no un nuovo futuro. Anche un omaggio all’antico bianco e nero. Eccellente la prova degli attori, ma sono soprattutto la delicatezza e l’esattezza che Ozon mette in ogni momento della storia a incantare. Durata 113 minuti. (Romano sala 3)

 

guerra-amore-film2In guerra per amore – Commedia. Diretto e interpretato da Pif, con Miriam Leone e Andrea Di Stefano. L’autore/interprete di “La mafia uccide solo d’estate” immagina questa volta che Arturo, un candido ragazzo newyorkese di origini siciliano, per chiedere la mano dell’innamorata Flora al padre debba catapultarsi nella terra d’origine: dove, siamo in pieno 1943, c’è la guerra e lo sbarco delle truppe a stelle e strisce ampiamente appoggiato dai boss mafiosi. Durata 99 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Groucho, Lux sala 2, Massimo sala 1, Reposi, The Space, Uci)

Io, Daniel Blake – Drammatico. Regia di Ken Loach, con Dave Johnson, Hayley Squires, Natalie Ann Jamieson. Un carpentiere di Newcastle, ormai sessantenne, è costretto un giorno a chiedere un sussidio statale per una grave crisi cardiaca. Il medico gli ha proibito di lavorare e Daniel si ritrova a rivolgersi all’assistenza pubblica, ormai privatizzata, per un riconoscimento di invalidità. La macchina burocratica inglese lo costringerà a cercare lavoro, per aprirgli una lunga strada di umiliazioni e di ricorsi. Ancora un esempio del cinema politico e della rabbia di Loach, un “teorema” svolto dal regista con l’abituale metodica professionalità, la dimostrazione che c’è sempre l’occasione per trovare qualcosa nel mondo britannico, e non solo, che ti manda il sangue alla testa: ma questa volta Loach, forse per una sceneggiatura troppo “lineare” e “inevitabile”, non soddisfa come in tante altre prove del passato. Premiato a Cannes con la Palma d’oro. Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale V.O., Eliseo Grande, F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 2)

 

inferno-filmInferno – Azione. Regia di Ron Howard, con Tom Hanks, Felicity Jones e Omar Sy. Arrivati alla terza puntata, ormai gli intrighi di Dan Brown, la spettacolarizzazione di Howard e il faccione di Hanks/Robert Langdon, prezioso professore di simbologia ad Harvard che invecchia con saggezza sono una vera garanzia. A tutto questo s’aggiungano le cornici di Firenze Venezia Istanbul, gli enigmi che hanno inizio con la Sala dei Cinquecento e con l’affresco del Vasari, il capolavoro del Poeta, gli amici e i nemici che indossano differenti maschere, un virus letale di cui vorrebbe servirsi un pazzo per dare un taglio netto alla sovrappopolazione: molto, moltissimo materiale perché il pubblico, già prodigo verso il “Codice da Vinci” e “Angeli e demoni”, corra al cinema. Durata 121 minuti. (F.lli Marx sala Chico, Ideal, Lux sala 1, Massaua, The Space, Uci)

 

reacher-filmJack Reacher – Punto di non ritorno – Regia di Edward Zieck, con Tom Cruise e Robert Duvall. Personaggio inventato dallo scrittore Lee Child (il cinema aveva già considerato quattro anni fa “La prova decisiva”), Reacher è un ex maggiore della polizia militare, fuori di ogni inquadramento. Una nuova vicenda, questa volta tra Afghanistan e le gerarchie militari di Washington che hanno affibiato una accusa di spionaggio alla collega Susan Turner, colpevole d’aver messo il naso in certe questioni poco pulite. Durata 118 minuti. (Greenwich sala 3, Ideal, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Lettere da Berlino – Drammatico. Regia di Vincent Perez, con Emma Thomson, Daniel Bruhl e Brendan Gleeson. Tratto dal romanzo “Ognuno muore solo” di Hans Fallada, viene narrata la vicenda vera di Anna e Otto Hampel e della loro rivolta, silenziosa e pressoché anonima, al regime hitleriano, della loro esecuzione nel 1943. Hanno perso il loro unico figlio sul fronte francese e da quel giorno disseminano per le strade di Berlino cartoline che chiedono ai concittadini di ribellarsi. L’interpretazione di un massiccio Gleason vale da sola il prezzo del biglietto, per il resto una trasposizione diligentemente corretta e poco più. Durata 97 minuti. (Romano sala 1)

 

Mine – Azione. Regia di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, con Harrie Hammer, Tom Cullen e Clint Dyer. Al centro del deserto afghano, il militare Mike Stevens è bloccato, ad un soffio dalla morte: il suo piede sinistro poggia su una mina antiuomo, nessuna possibilità di movimento. Dovrà cercare di sopravvivere, nel fisico e nella mente, in attesa degli artificieri. Durata 106 minuti. (Greenwich sala 2)

 

neruda-filmNeruda – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Luis Gnocco, Alfredo Castro e Gael Garcìa Bernal. Il governo di Videla, nel Cile del 1948, incarica un poliziotto di inseguire e catturare lo scrittore Pablo Neruda, in fuga con la moglie. Tra realtà e poesia, un’opera che pone ancora una volta l’attenzione sul talento dell’autore di “Tony Manero”, del “Club” e del prossimo “Jackie”, presentato e premiato a Venezia. Durata 107 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Ouija – L’origine del male – Regia di Mike Flanagan, con Elizabeth Reaser, Henry Thomas e Doug Jones. Metà degli anni Sessanta, una madre con le sue due figlie attira nella propria casa di Los Angeles uno spirito maligno. Quando la ragazza più giovane verrà posseduta dall’implacabile entità, la famiglia dovrà ostacolare i suoi poteri pur di ricacciare lo spirito e riguadagnare la propria salvezza. Durata 98 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

 

Pets – Vita da animali – Animazione. Regia di Chris Renaud e Yarrow Cheney. Dai realizzatori di “Cattivissimo me”, per dare una risposta a quel dubbio più che possibile che può colpire i proprietari di animali: che cosa fanno gli animali domestici quando i padroni sono fuori casa? E inoltre. la tranquillità di un terrier sconvolta dall’arrivo di un enorme cagnone dal pelo arruffato, la vita e le insidie per le stravedi New York, un coniglio feroce che guida un drappello di animali in rivolta, un amore pronto a guidare tutti verso la salvezza. Durata 87 minuti. (Greenwich sala 3, Massaua, F.lli Marx sala Chico, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Qualcosa di nuovo – Commedia. Regia di Cristina Comencini, con Paola Cortellesi, Micaela Ramazzati e Edoardo Valdarnini. Lucia e Maria, due amiche da sempre reduci da relazioni con il sesso forte un po’ squinternate e infelici: poi una notte Maria, la più disinvolta, si porta a letto il liceale Luca, appena lasciato dalla fidanzatina, con l’aggiunta che il ragazzo ha alzato troppo il gomito e il mattino successivo scambia Lucia per Maria, costruendo con quest’ultima un rapporto dove davvero l’eros non trova posto. Malintesi, equivoci amatori senza fine. Comencini ha tratto il film dalla sua commedia “La scena”, le interpreti teatrali erano Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti. Durata 93 minuti. (Ambrosio sala 2, Uci)

 

La ragazza senza nome – Drammatico. Regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne, con Adele Haenel, Olivier Gourmet e Jérémie Renier. In un sobborgo di Liegi, la giovane Jenny Lavin svolge la propria attività di medico. Una sera, oltre un’ora l’orario di chiusura, qualcuno bussa alla sua porta ma lei decide di non aprire. Poche ore dopo, nelle vicinanze, viene ritrovato il corpo di una donna di colore, un’immigrata: Jenny si sente colpevole di quella morte e, nonostante tutti quanti si rifiutino di pensare ad un suo più debole coinvolgimento morale, Jenny prende a indagare in prima persona, rendendosi impopolare e coinvolgendo carriera e incolumità. Durata 113 minuti. (Nazionale 1)

 

Saint Amour – Commedia. Regia di Benoit Delepine e Gustave Kervern, con Gérard Depardieu. saint-amour-filmBenoit Poelvoorde e Chiara Mastroianni. Bruno, allevatore di bestiame, partecipa al Salone dell’Agricoltura a Parigi, accompagnato dal padre. Anche il vino rientra tra i loro interessi: decidono di fare un vero tour, attraverso la campagna francese. Sarà l’occasione per andare alla scoperta delle strade del vino come pure di riscoprire se stessi, iniziando da ciò che li accomuna. Durata 101 minuti. (Classico, Uci)

 

accountent-filmThe Accountant – Thriller. Regia di Gavin O’Connor, con Ben Affleck, Anna Kendrich e J.K. Simmons. Christian Wolff, genio matematico, lavora sotto copertura in un piccolo studio come contabile per il crimine organizzato. Accetta di seguire gli affari di un nuovo cliente, una società di robotica dove si sono scoperti ammanchi per milioni di dollari. Non appena Christian inizia a intravedere i responsabili e la soluzione, parecchie persone sono tragicamente coinvolte. Durata 128 minuti. (Eliseo rosso, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

The assassin – Drammatico. Regia di Hou Hsiao-Hsien, con Shu Qi e Chang Chen. Apprezzato esempio di un genere, il wuxia, ovvero il film di cappa e spada, tra tradizione orientale e spirito moderno. Nella Cina del IX secolo, un’epoca di prosperità è minacciata dai governatori della provincia corrotti e ambiziosi. Spetta all’”ordine degli assassini” eliminarli. La giovane Nie Yinniang, abilissima con la spada, dovrà uccidere Tian Ji’an, di cui da sempre è innamorata. Dovrà decidere se far prevalere le ragioni del cuore o quelle della lotta. Al film è stato assegnato il premio per miglior regia a Cannes nel 2015. Durata 120 minuti. (Classico, mercoledì 2 novembre)

 

Trolls – Animazione. Regia di Mike Mitchell e Walt Dorn. Poppy (qui con la voce di Elisa) a fianco di Branch partirà per un’avventura oltre il mondo a lei conosciuto, ovvero una missione alquanto rischiosa per salvare i suoi amici dal cattivissimo Bergen. Ancora un avventura dai creatori di Shrek per le creature animati dai coloratissimi capelli. Durata 96 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)

Lezioni di Storia al Carignano

Iniziano a fine ottobre al Teatro Carignano di Torino le LEZIONI DI STORIA, iniziativa programmata grazie alla collaborazione tra Editori Laterza, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Circolo dei lettori e La Stampa.

Il primo appuntamento dal titolo IL LINGUAGGIO DEL PAPA con Alessandro Barbero è previsto al Carignano domenica 30 ottobre 2016, alle ore 11.00.
teatro
Gli altri incontri saranno:
_ISLAM E OCCIDENTE IERI E OGGI con Franco Cardini il 13 novembre,
_ IL CAPO E LA FOLLA. LA GENESI DELLA DEMOCRAZIA RECITATIVA con Emilio Gentile il 4 dicembre,
_ AUGUSTO E IL CALIFFO con Andrea Giardina, Maurizio Molinari il 18 dicembre.

Rigore scientifico e capacità di comunicare, appassionare, incuriosire: i migliori storici salgono sul palcoscenico per parlare al grande pubblico. Questa la formula che ha decretato il successo delle Lezioni di Storia. Per la prima volta, migliaia di persone hanno fatto la fila per assistere a un appuntamento diventato immancabile.
Incantato da un linguaggio chiaro e avvincente, in luoghi sempre speciali, il pubblico ha avuto la possibilità di conoscere in presa diretta le vicende delle nostre città, i grandi avvenimenti contemporanei dell’Italia e del mondo, gli eventi che hanno impresso svolte radicali, i personaggi che sono stati protagonisti della grande storia. Dall’Impero romano ai nostri anni, portati per mano attraverso i secoli, in tanti hanno scoperto perché un episodio anche lontano nel tempo possa spiegare il nostro presente e dia risposte al bisogno di memoria. Le Lezioni di Storia sono partite da Roma per approdare a Milano, Torino, Genova, Firenze, Trento, Rovereto, Trieste e anche Londra e Dublino. 

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI 

Teatro Carignano
domenica 30 ottobre 2016 – ore 11.00
IL LINGUAGGIO DEL PAPA
Alessandro Barbero

Dalle trasformazioni del potere temporale ai conflitti con l’Islam, dalla rivoluzione protestante alla questione sociale, fino alle guerre del Novecento e all’affermarsi dei nuovi diritti politici e civili. Come la Chiesa ha cambiato il modo di comunicare con il mondo, con i fedeli, con il potere? Come si è confrontata con i grandi cambiamenti nel corso del tempo?

Teatro Carignano
domenica 13 novembre 2016 – ore 11.00
ISLAM E OCCIDENTE IERI E OGGI
Franco Cardini

C’è chi pensa che il Califfato sia alle porte. Da anni la nostra paura e i nostri sensi di colpa trovano nell’Islam la loro causa prima. Ma davvero siamo condannati, Musulmani e Occidentali, a combatterci senza mai comprenderci? Franco Cardini esplora il mondo musulmano, una realtà complessa e contraddittoria, oggi sospesa tra jihad e business.

Teatro Carignano
domenica 4 dicembre 2016 – ore 11.00
IL CAPO E LA FOLLA.
LA GENESI DELLA DEMOCRAZIA RECITATIVA
Emilio Gentile

Si è cominciato col dire: “I capi fanno la storia”. Poi si è detto: “Sono le masse che fanno la storia”. Oggi si dice: “La storia la fanno i capi e le masse”. Emilio Gentile indaga il comportamento di capi e folle nella storia e le esperienze di personalizzazione del potere da Napoleone Bonaparte al presidente Kennedy.

Teatro Carignano
domenica 18 dicembre 2016 – ore 11.00
AUGUSTO E IL CALIFFO
Andrea Giardina, Maurizio Molinari

La storia antica può fornirci indicazioni preziose per capire il nostro mondo, percorso da conflitti al tempo stesso politici, economici e religiosi. Oriente e Occidente, Nord e Sud, rappresentazioni culturali prima ancora che geografiche nel dialogo tra uno storico dell’antica Roma e il direttore de “La Stampa”.
18 DIC 2016 – Ore 11.00

INFO E BIGLIETTERIA
Il Circolo dei lettori, via Bogino 9, Torino
info@circololettori.it – 011.4326827

Ingresso: Intero € 7,00 – Ridotto € 5,00 (Abbonati Teatro Stabile Torino, La Stampa, Carta Plus Circolo dei lettori)

AEROPORTO EVACUATO PER TROLLEY ABBANDONATO

caselle aero2A causa di un trolley incustodito è scattato un allarme bomba, privo di fondamento, questa mattina all’aeroporto di Torino Caselle. le persone in quel momento presenti  sono state allontanate per consentire agli artificieri di esaminare il contenuto della valigia. Alle operazioni hanno preso parte anche i vigili del fuoco e la polizia, e sono durante meno di un’ora. Poi la situazione è poi tornata lentamente alla normalità. Tutti i voli non hanno subito ritardi.

(Foto: il Torinese)

ASSEGNATI A TORINO I CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI INDOOR DI TUFFI: 12-14 MAGGIO 2017

tuffiLa Federazione Italiana Nuoto di Roma ha assegnato alla Città di Torino i Campionati Italiani Assoluti Indoor di Tuffi, affidando al Comitato Regionale Piemonte e Valle d’Aosta l’organizzazione dell’evento, che si svolgerà dal 12 al 14 maggio 2017 alla piscina Stadio Monumentale (corso Galileo Ferraris, 294). La manifestazione, che vedrà partecipare circa 150 atleti e 40 società, avrà una copertura mediatica rilevante. L’assegnazione è un riconoscimento al valore e alla tradizione sportiva di Torino:  “Siamo orgogliosi che la Federazione Italiana Nuoto abbia scelto questa città come sede del Campionato Italiano Assoluto Indoor di Tuffi – ha dichiarato l’Assessore allo Sport, Roberto Finardi -. L’evento rafforza il legame tra Torino e uno sport che ha regalato all’Italia e alla nostra città importanti medaglie e grandi soddisfazioni. Accoglieremo con entusiasmo i circa 150 atleti che gareggeranno nello storico impianto torinese del nuoto”.

 

www.comune.torino.it – foto. www.spaziotorino.it

Aureus Feeling

creativity2Ispirandosi alla sezione aurea, o altrimenti detta divina proporzione, è stata ideata la mostra Aureus Feeling che celebra l’universalità del metodo della sezione aurea con il contributo cileno dato al gioiello contemporaneo. Un doppio appuntamento inaugura l’esposizione che apre un dialogo tra Italia e Cile. Sabato 29 (dalle ore 18.00 alle 20.00) e domenica 30 ottobre 2016 (dalle 16.30 alle 19.30) a Torino presso Creativity Oggetti, la galleria diviene un luogo aperto, alla presenza degli artisti. Creativity Oggetti, spazio d’avanguardia nell’arte e nel design, apre le porte alla mostra su invito di Verónica Pérez Artigas. In Cile e in altri paesi del Sudamerica, il fermento creativo in ambito gioielleria contemporanea ha assunto grande rilevanza negli ultimi anni portando la curatrice cilena a scegliere Creativity come punto di riferimento in Europa per la mostra, con l’intento di dare visibilità oltre oceano alle opere dei suoi artisti. Nasce così Aureus Feeling, un progetto in linea con la volontà della galleria di creare una rete che si estenda oltre i confini territoriali. La scelta di mettere in relazione artisti cileni e italiani ha dato a Susanna Maffini di Creativity Oggetti l’occasione di coinvolgere a sua volta una rosa di artisti italiani che si sono confrontati sul tema della sezione aurea. La mostra presenta i lavori degli artisti cileni: Pamela Cavieres, Claudia Correa, Inés Reynoso, María Eugenia Muñoz, Paola Raggo, Rafaella Pruzzo, Rocco Napoli, Vania Ruiz, Valeria Martínez, Verónica Pérez e Paula Zuker. E degli artisti italiani: Aqto, Klaus Bamberg, Silvia Beccaria, Chiara Scarpitti, Stenia Scarselli e Yoko Takirai+Pietro Pellitteri. Ciascuna delle opere di Aureus Feeling implica una gestione dello spazio sacro in relazione alla materia. Un concetto che ruota intorno ai calcoli matematici che hanno patrocinato la bellezza in molti aspetti dell’arte nel corso della storia. Gli artisti sono stati invitati a plasmare quest’idea in opere di gioielleria contemporanea, secondo una visione personale e libera. Il risultato sono creazioni inedite e di grande valore estetico. La sezione aurea, scoperta dai matematici greci dopo secoli passati a osservare le forme con cui la natura si manifestava, offre un’armonia estetica che è stata applicata fin dall’antichità a diversi campi del sapere (e che ha destato l’attenzione di filosofi, geometri, pittori, architetti e scultori). Oggi questa mostra considera l’uso di materiali nobili per soddisfare e capire le possibilità formali degli stessi, in sintonia con i cosiddetti calcoli divini. Come il corpo umano considera armoniche le proporzioni tra ciascuna delle sue parti, così la relazione tra carattere materiale e forma, con cui un’opera si costituisce, tiene conto allo stesso modo di una concordanza tra parti diseguali. Questa proporzione, che scienziati e filosofi hanno tradotto algebricamente e numericamente, è stata dedotta principalmente dall’osservazione della relazione che s’instaura tra parti diseguali di una forma rispetto al tutto. Tutti gli artisti che partecipano a questa mostra rendono attuale questa riflessione e soprattutto la concezione del nostro corpo come il tutto, con cui una determinata opera di gioielleria si relaziona.

Questa relazione semplice e insieme complessa tra longitudini diseguali e una totalità, sta alla base di uno dei capitoli più interessanti della storia delle scienze e dell’arte. La sua capacità di affascinare risiede probabilmente nel fatto che si tratta di un concetto estetico primario che ammette un intenso formalismo matematico. Il dualismo arte-matematica o scienze naturali-scienze umanistiche, vincolo fondamentale della vita che gli uomini colti di allora non differenziavano, è ciò che Aureus Feeling offre. La mostra a ingresso libero è allestita fino al 31 dicembre 2016. Aureus Feeling è in parte una riedizione della mostra che è stata realizzata nel 2014 per la Fondazione Itaú di Santiago del Cile, curata da María Eugenia Muñoz Curbelo e Verónica Perez Artigas.

Creativity Oggetti, con sede presso il nobiliare Palazzo Lanza, punta da 15 anni i riflettori su artisti e designer che dedicano il loro lavoro alla ricerca di capi d’opera all’insegna dell’hand made e alla definizione di un linguaggio artistico personale. Creatività e ricerca nelle arti applicate sono i caratteri salienti delle sue proposte e in questi anni la stretta collaborazione con artisti e designer presenti nella galleria ha dato vita a mostre a tema che hanno consentito la nascita di opere uniche e intere collezioni.

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Info
Creativity Oggetti di Susanna Maffini Massera
Via Carlo Alberto 40/f – 10123 Torino – Italia
www.creativityoggetti.it
Inaugurazione: sabato 29 ottobre (18.00-20.00) e domenica 30 ottobre 2016 (16.30 – 19.30) alla presenza degli artisti.
Orari:
lun   15-19:30
mar-sab
10-13:30 / 15.30-19:30 
gio
 10-19:30

Ingresso libero


E-mail: designer@creativityoggetti.it

Addio a Rispoli, il “papà” della torinese “Parola mia”

luciano_rispoli_ildeskE’ morto a 84 anni Luciano Rispoli, il noto giornalista e conduttore di programmi storici come ‘Parola mia’, realizzato negli anni ’80 presso il centro di produzione Rai di via Verdi a Torino, e ‘Tappeto volante’. Nacque aa Reggio Calabria il 12 luglio del 1932. Rispoli era approdato  in Rai partecipando a un concorso per radiocronisti nel 1954, l’anno dell’avvio delle trasmissioni. Partecipa all’ideazione della trasmissione  ‘Bandiera gialla’, di cui inventa il titolo, di ‘Chiamate Roma 3131’ e della celeberrima ‘Corrida’ di Corrado. Per la Rai ha ideato e condotto ‘Parola mia’ il famoso gioco trasmesso da Torino e dedicato alla  lingua italiana con la partecipazione in qualità di arbitro del linguista dell’ateneo torinese Gian Luigi Beccaria. Nel 1990 abbandona la Rai per Telemontecarlo,

Pralormo, visite al castello

Tutte le domeniche di novembre sarà possibile visitare il castello, con un percorso ulteriormente ampliato, ed ammirare le sfumature del foliage nel giardino dell’antica serra tra le quali spiccano i colori dell’ “albero delle lanterne” (Koelreuteria).

Conosciuto come “il castello dei tulipani”, per la magnifica fioritura che colora il suo parco in primavera, Pralormo è, soprattutto, un’affascinante dimora dove trascorrere una giornata a ritroso nel tempo, tra le dolci colline affacciate su Langhe e Roero, un territorio unico, famoso per l’enogastronomia, da poco inserito nel patrimonio Unesco.

tulipano 1

La visita guidata vi porterà nelle atmosfere del passato, nell’arco di tempo che va dalla prima metà del 1800 ai primi decenni del secolo scorso. A scandire il viaggio sono gli arredi e gli allestimenti dei diversi ambienti della dimora; nella cantina trovano spazio gli attrezzi destinati alle attività agricole e alla vinificazione. Al pianterreno, un vasto ambiente ad archi che divenne la centrale del riscaldamento a legna e carbone, potrete osservare i sistemi per scaldarsi, lavare e illuminare gli ambienti nelle ore notturne. C’è poi l’office, una sorta di sala di regìa di tutti gli eventi al castello: nei grandi armadi in legno e nei cassettoni sono conservati servizi di ceramica e porcellana, tovaglie, bicchieri, e vasi per i fiori. Accanto, la stanza dei domestici e la luminosa grande cucina, dove sono raccolte pentole in rame, mortai di pietra, forme per i dolci e un’infinità di strumenti utilizzati dai cuochi e dai pasticceri nella preparazione di piatti scenografici. L’ingresso nella sala da pranzo segna il passaggio nelle stanze d’onore. La sala ovale, dedicata alla tavola delle occasioni importanti, è in stile neoclassico; una scenografica doppia scala si affaccia sul teatro di verzura. Ma l’ambiente più spettacolare è il grande salone d’onore, al centro dell’edificio, che occupa, in altezza, tre interi piani: ammirerete l’elegante volta con lucernario, l’imponente lampadario e il pavimento a mosaici veneziani. Curiosa è la sala da bagno con maioliche colorate, una caldaia a legna col vano per scaldare gli accappatoi e una toeletta colma di oggetti e preziosi asciugamani cifrati. La camera del Ministro, o camera verde, affacciata sulla torre decorata in stile pompeiano, raccoglie oggetti e documenti dell’epoca e delle missioni di Carlo Beraudo di Pralormo, Ambasciatore a Vienna e a Parigi: bagagli, mappe, livree dei cocchieri, nonché la scrivania da viaggio e la corrispondenza. La visita si conclude nel salotto azzurro dove si radunavano le dame per dedicarsi al ricamo, alla musica e alla conversazione, in un ambiente intimo impreziosito da trompe l’oeil che ricoprono la volta e le pareti.TULIPANO66

Chi nelle prossime settimane vorrà godere dei colori autunnali che ammantano le colline di Langhe e Roero, approfittando di tappe golose, degustazioni di tartufi e di vini pregiati, potrà quindi rimanere in tema e fare tappa al castello per scoprire, con una visita guidata ricca di racconti e aneddoti, i segreti delle cucine e delle camere da pranzo, i menu e le ricette di un’antica dimora tuttora abitata e alla quale proprio la continuità familiare ha garantito la conservazione degli arredi e delle attrezzature per la vita quotidiana.

Inoltre, per rimanere a lungo immersi nell’atmosfera del castello, grazie a una recente ristrutturazione si può ora soggiornare nelle “Case della giardiniera”, cinque rural suites attigue al parco tematizzate sui mestieri delle persone che si occupavano del giardino, dell’orto, delle erbe officinali, dei boschi, dei cavalli e delle carrozze, indispensabili per la vita al Castello. Queste accoglienti suites arricchite da arredi, attrezzature e strumenti d’epoca provenienti dalle collezioni del Castello, offrono la possibilità di abitare per qualche giorno nella quiete di Pralormo, a pochi km da Torino e i suoi musei, e da Alba dove sino al 27 novembre è in corso la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco.

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Il castello è visitabile con orario 10-18 ogni domenica fino al 27 Novembre senza bisogno di prenotazione; per gruppi ogni giorno, su prenotazione. Le modalità si trovano sui siti: www.castellodipralormo.com e www.lecasedellagiardiniera.it

INFO E PRENOTAZIONI 011 884870 – 8140981 – info@castellodipralormo.com