redazione il torinese

Fondazioni liriche, i rappresentanti del Regio protestano a Venezia

Nella giornata del 4 novembre, i lavoratori delle Fondazioni Lirico Sinfoniche provenienti da tutta Italia si sono radunati di fronte al Teatro La Fenice di Venezia per protestare contro l’articolo 24 della legge 160/2016 che prevede una decurtazione fino al 50% della retribuzione, l’assenza di progettualità in ambito culturale e musicale e il declassamento generale dei teatri lirici italiani, realtà famose in tutto il mondo, da parte del Governo.

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Numerosissimi i lavoratori dell’Arena di Verona, il cui corpo di ballo sta subendo il licenziamento collettivo mentre gli altri comparti sono forzatamente a casa per due mesi senza stipendio. Oltre a loro, presenti i lavoratori del coro, dell’orchestra, del corpo di ballo, i tecnici e gli amministrativi del Teatro La Fenice di Venezia e quelli provenienti dal Comunale di Bologna, dal Verdi di Trieste, dal Teatro dell’Opera di Roma, dalla Scala di Milano, dal Massimo di Palermo e dal Regio di Torino. Il maestro del coro della Fenice di Venezia Claudio Marino Moretti ha guidato il coro del Teatro nell’esecuzione estemporanea del Va pensiero di Giuseppe Verdi e il maestro del coro del Massimo di Palermo Piero Monti si è unito per esprimere la sua solidarietà a tutti i lavoratori. Anche il sovrintendente della Fenice di Venezia Cristiano Chiarot ha dato il suo sostegno ai lavoratori, ospitando sul palcoscenico l’intera delegazione di tutte le 14 Fondazioni Lirico Sinfoniche italiane per la lettura di un comunicato di denuncia da parte delle segreterie nazionali sindacali prima dell’inizio dello spettacolo. Caloroso l’applauso del pubblico presente per la prima mondiale dell’opera Aquagranda di Filippo Perocco al termine della lettura del comunicato.

5 novembre 2016

Il Comitato del lavoratori delle Fondazioni Lirico Sinfoniche

Torino in piazza per il #StopCETAday

In concomitanza con molte piazze italiane ed europee, anche Torino ha manifestato per opporsi agli accordi di libero scambio, nemici delle persone e del pianeta, il 5 novembre 2016 sotto il grattacielo di Intesa Sanpaolo. Abbiamo ribadito il nostro no all’accordo UE-Canada, il cavallo di Troia del TTIP. Oltre ad essere altrettanto pericoloso, il CETA apre le porte dell’Europa a più di 40 mila multinazionali statunitensi con una sede in territorio canadese.

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Dopo accelerazioni e brusche frenate, Bruxelles e Ottawa sono sicure di firmare il trattato entro l’11 novembre 2016. Poi toccherà al Parlamento Europeo ratificare, e infine ai governi nazionali. Ma a quel punto, il CETA sarà già per buona parte in vigore a causa dell’applicazione provvisoria, proposta dalla Commissione UE e avallata dai capi di Stato. Riteniamo inaccettabile scavalcare i parlamenti nazionali su materie di tale importanza per la vita dei cittadini. Non condividiamo l’impostazione dei grandi accordi commerciali, costruiti su misura per il grande business a discapito dei diritti e dei beni comuni.

Progetti strategici, Renzi conferma la disponibilità del Governo a siglare il “Patto per Torino”

renzi-appendinoNe avevano parlato tempo fa in occasione della visita del premier a Torino, la sindaca Appendino  e il presidente del Consiglio Renzi. E ora il Capo del governo conferma la propria disponibilità: “Siamo pronti a firmare patti con tutti gli amministratori. Abbiamo firmato con De Magistris e Nardella e siamo pronti a firmare con Torino: l’ho detto al sindaco Appendino, lo firmeremo  a Cagliari, 16 o 17 novembre.  La firma dei patti con le città è un passo straordinario e cruciale anche per la nuova battaglia che dobbiamo fare in Europa. E’ cruciale che spendiamo bene i soldi non in rotatorie e cestini ma in progetti strategici”. Le parole del premier Renzi sono state pronunciate alla firma del patto per Firenze. I fondi saranno destinati in particolare alle infrastrutture e alle periferie.

L’officina della Scrittura: un museo che “segna” positivamente i torinesi

Un progetto “di-segnato” a 360 gradi

Storia, progresso, cultura, interattività. Un museo innovativo che dà voce alla creatività dell’uomo. Cesare Verona, Presidente di Aurora Penne, ha realizzato il suo sogno e ha permesso a tutti i torinesi di sognare con lui. Il primo museo al mondo che ha come oggetto la comunicazione: la scrittura e tutto ciò che è legato al segno dell’uomo prendono vita nella cornice magica e senza tempo dell’Abbadia di Stura.

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Un progetto che, oltre a diffondere conoscenza, eleganza e stile, si auspica di dare nuova luce ad un quartiere per troppo tempo, ingiustamente, dimenticato. Camminando per le sale del museo non si può non restare affascinati da una storia che forse un po’ tutti conosciamo, ma di cui, probabilmente, nell’automaticità della vita, abbiamo perso di vista l’importanza. Ci viene incontro questo affascinante progetto, che per ben 2500 metri quadri, ci aiuta a rivivere la storia dell’uomo e il modo in cui è stato capace di reinventarsi. Aree grandi e distinte: dalla sezione in cui viene raccontata l’origine del scrittura1segno, alla prima macchina da scrivere Remington, un viaggio lungo tutta l’evoluzione della scrittura nei decenni, ad una sezione interamente dedicata alle penne stilografiche. Una sala dedicata alla pittura, in cui è possibile letteralmente perdersi nella bellezza non solo delle opere esposte, il cui filo conduttore resta “il segno”, ma anche nell’immensità della sala in sé: bianca, piena di luce, paradisiaca. Vi è poi un’ area specifica, dedicata ai bambini, che in questo museo troveranno di sicuro il modo per alimentare la loro fantasia. Ma non solo i più piccoli potranno beneficiare delle attrattive offerte dall’Officina della Scrittura.

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L’associazione Aurea Signa, infatti, fondata nel 2004 allo scopo di effettuare il lavoro di ricerca, di selezione e di organizzazione del materiale utilizzato nel museo, è orientata a diffondere il pensiero secondo il quale la capacità dell’uomo di fare segno, in tutte le sue declinazioni (arte, design, scrittura, architettura, ecc) è molto più attuale di quanto si scrittura-45possa immaginare. Spinti da questa motivazione l’Officina svolge anche un lavoro didattico rivolto sia agli studenti che agli adulti , i quali potranno beneficiare di corsi di approfondimento su varie tematiche: grafologia, calligrafia, scrittura creativa. Inoltre vi è l’impegno da parte dei fondatori di istituire col tempo un vero e proprio Centro di Formazione per avviare i giovani al lavoro artigianale. È presente anche una biblioteca, un auditorium, un bookshop, un bar estremamente raffinato e un ristorante sulla terrazza. Insomma, siamo di fronte ad un progetto “di-segnato” a 360 gradi che di sicuro diventerà un vanto per la città di Torino, unica al mondo ad averlo.

Teresa De Magistris

(foto: Officina della Scrittura)

www.officinadellascrittura.it

 

Fiamme gialle salvano donna da marito violento

violenzaIl marito ubriaco continuava a picchiarla con violenza, anche se lei era a terra. La Guardia di Finanza è intervenuta e ha evitato il peggio. E’ avvenuto ieri  a Torino, in corso Principe Oddone. La donna, di  47 anni, cercando di sfuggire all’aggressione del marito, si è messa a correre urlando, attirando l’attenzione di una pattuglia delle fiamme gialle . Il marito è  incensurato, di 45 anni, ed è stato immobilizzato dai finanzieri. la donna in stato di choc, è stata soccorsa dal 118. E’ stata riaccompagnata a casa non avendo riportato lesioni tali da richiedere il ricovero.

Liberati i tecnici italiani rapiti in Libia

libiaSono stati liberati nella notte i due tecnici italiani della società Conicos, Danilo Calonego e Bruno Cacace, e il canadese Frank Boccia, che erano stati rapiti nel sud della Libia il 19 settembre a Ghat nei pressi del loro cantiere. I nostri concittadini hanno fatto già rientro in Italia nelle prime ore di questa mattina con un volo messo a disposizione dall’esercito italiano. La vicenda si è conclusa positivamente grazie alla collaborazione delle autorità locali libiche.La liberazione degli ostaggi sarebbe stata effettuata attraverso un’operazione di intelligence messa in atto dal Consiglio Presidenziale. Felice e sollevata la mamma di Cacace, residente in Piemonte, a Borgo San Dalmazzo:  “Ho trascorso giorni infernali, ora è tutto passato”.

A Torino il centro per la tecnologia sostenibile

POLITECNICOScienza e tecnologia combattono i cambiamenti climatici dopo Parigi 2015 nel rinnovato centro IIT di Torino, con la collaborazione scientifica del Politecnico di Torino

Affrontare la sfida posta dal riscaldamento globale del nostro Pianeta richiede un cambiamento di paradigma, una vera e propria rivoluzione ormai non più procrastinabile. La Conferenza delle Parti COP21 di Parigi (dicembre 2015) ha vincolato 195 Paesi a mettere in campo azioni concrete per far sì che l’incremento di temperatura della superficie terrestre conseguente all’effetto serra sia contenuto ben al di sotto dei 2°C: ora si tratta di capire come raggiungere questo obiettivo.

Lo sviluppo di tecnologie innovative per contrastare il riscaldamento globale è proprio la missione del nuovo Centre for Sustainable Futures dell’Istituto Italiano di Tecnologia (CSF@PoliTo) che svolgerà la sua attività di ricerca anche con la collaborazione scientifica del Politecnico.

La mission del nuovo Centro verrà presentata giovedì 10 novembre 2016 alle ore 10.00 nell’Aula Magna del Politecnico.Nel corso della mattinata, il Direttore del Centro, Guido Saracco, illustrerà le linee guida della ricerca e sviluppo in risposta ai principali problemi di sostenibilità indotti dal riscaldamento globale.

Seguirà quindi una tavola rotonda, nel corso della quale la questione della lotta ai cambiamenti climatici sarà dibattuta con esponenti di alto profilo del mondo della ricerca (Marco Gilli, Roberto Cingolani, Gunter Pauli) dell’industria (Roberto Casula, Agostino Re Rebaudengo, Dario Giordano) e dell’economia (Cristina Balbo, Alessandro Marangoni, Gabriele Galateri di Genola), per formulare infine un messaggio chiaro che possa ispirare i policy makers a farsi parte attiva per la soluzione di queste problematiche.

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Presentazione

Giovedì 10 novembre 2016 – ore 10.30

Aula Magna Politecnico di Torino, C.so Duca degli Abruzzi, 24 – Torino

 

Il programma della giornata su:

http://www.politocomunica.polito.it/events/appuntamenti/(idnews)/8264

XXX Salone del Libro: ecco le tariffe degli stand

Stand base a 1.000 euro, plateatico ridotto fino al 50%.

salone 13Sono aperte da oggi le iscrizioni per gli espositori al XXX Salone Internazionale del Libro di Torino. La modulistica sarà disponibile entro la giornata sul sito salonelibro.it, area Espositori. Molte le novità per il 2017. Uno stand preallestito di 8 m2 a mille euro tutto compreso. Plateatico a tariffa unica flat e ridotta – rispetto ai prezzi dello scorso anno – da un minimo del 30% a un massimo del 50%. Stand-base ridisegnati in modo innovativo. Sconti e incentivi per chi ospita nel proprio stand un editore straniero. E martedì 22 novembre 2016 alle ore 11.00 a Palazzo Madama (piazza Castello, Torino) viene presentata la XXX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio 2017. È prevista la partecipazione della Sindaca di Torino Chiara Appendino, del Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, del Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura Mario Montalcini, del Direttore Editoriale del Salone, Nicola Lagioia, e di Massimo Bray.

(foto:  il Torinese)

Arriva il generale Inverno: freddo, pioggia in pianura e neve sulle Alpi a partire dai 1300 metri

pioggia-12Piogge  sul Piemonte e nevicate a partire dai 1.300 metri sulle Alpi a nord. La  perturbazione atlantica inizia sabato a partire dai deboli piovaschi sugli Appennini e il settore ovest delle Alpi. Secondo le previsioni dell’Arpa il  maltempo dovrebbe essere più intenso tra sabato e domenica, con precipitazioni che saranno diffuse, ma deboli o localmente moderate. Domenica sera farà più freddo, con abbassamento dello zero termico a 1.500-1.600 metri, fino a 1.000 metri sulle Alpi al  confine. Le temperature massime, in queste ore  vicine ai 20 gradi, si abbasseranno nel fine settimana fino a 10-11 gradi.

(foto: il Torinese)

“Narrare è intonare”. “Narrare è camminare”. “Narrare è nutrirsi”

Si ispirano alla musica di Tom Waits, ai documentari di Herzog, ai libri di Carver, alle vinerie di Torino. E hanno fatto della narrazione un lavoro. Sono le Geef: Giulia, Elisa ed Eleonora. Si sono incontrare alla Scuola Holden, dove hanno frequentato il master di due anni in giornalismo narrativo, all’interno del college di Real World.

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 “La prima volta che abbiamo lavorato in gruppo è stato per un workshop organizzato dal crossmediale Max Giovagnoli. Dovevamo occuparci del lancio di un brand di moda. Abbiamo parlato con le sarte, scoperto la storia che si nascondeva dietro la macchina da cucire e abbiamo provato a scriverla. Ci è venuto naturale continuare a farlo una volta finiti gli studi”.  La narrazione applicata alle aziende aiuta a illuminare quei dettagli nascosti che costituiscono l’anima vera del lavoro. “Spesso facendo domande un po’ insolite si scoprono le fatiche, i viaggi, le decisioni, lo spirito con cui un’azienda è nata. Raccontare questo contorno rende tutto più autentico e diretto”. Le Geef sono giovani e determinate, sono partite da Torino, ma stanno iniziando a muoversi in giro per l’Italia. “Ci piace spostarci. Dobbiamo farlo. Prima di tutto perché le storie sono ovunque e sta a noi trovarle. E secondo perché il movimento aiuta la concentrazione. Una bella camminata dopo una sessione di scrittura intensa aiuta il cervello a ossigenarsi. Te lo insegnano già dalle prime lezioni. All’inizio ci chiedevamo -ma perché ci parlano di scarpe da ginnastica?-. Poi abbiamo capito. Togli la cera metti la cera”. Le tre ragazze hanno già lavorato per diversi brand, da disegnatori di occhiali a designer che dipingono sui tessuti, curandone la storia, le vetrine social e girando video narrativi. “L’inquadratura giusta è quella che lascia fuori qualcosa. Quel qualcosa che stimola l’immaginazione di chi guarda. Ci piacciono i piccoli dettagli che rivelano la vera personalità del brand”.  Le Geef si sono buttate a capofitto in questa attività, ma senza tralasciare i loro progetti personali. La notte, infatti, portano avanti un altro tipo di scrittura, quella più intima. Elisa racconta la Barcellona delle vermuterias, i dialoghi fra le persone che mentre sorseggiano si innamorano. Giulia, quando ha finito di insegnare ritmica alle sue ginnaste, gira documentari sulla nutrizione. Eleonora scrive un libro sulla parte oscura di ogni uomo, incarnata metaforicamente su un’isola: l’Asinara. “Più scriviamo, più miglioriamo. Noi investiamo su questo, sulla nostra continua formazione. Abbiamo solo un problema: ci viene fame prestissimo. Capita che sono le 11.30 del mattino e stiamo lavorando. Basta uno sguardo e ci capiamo. Senza un buon pasto non riusciamo a continuare. Perché il nostro punto debole in comune, ebbene sì, è il cibo!”.