redazione il torinese

Sudan, speranze di democrazia

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re
Omar al Bashir, l’icona del terrore, un presidente dittatore che ha dominato con il pugno di ferro per 30 anni il Sudan e che si è reso responsabile, con le sue terribili milizie, di crimini orrendi contro i sudanesi. Un tiranno, che dopo aver preso il potere nel 1989 con un colpo di Stato, ha regnato con le mani sporche di sangue nel nome di un islam integralista e radicale

Per tre decenni ha represso duramente gli oppositori e ha sterminato la popolazione del Darfur eliminando circa 400.000 civili. Pochi ricordano la tragedia e la pulizia etnica del Darfur. Regione del Sudan occidentale, nel deserto del Sahara, il Darfur, dal 2003 al 2010, è stato teatro di un tragico conflitto tra gli arabi e i neri africani che sono la maggioranza nell’area e sono combattuti dal regime. La situazione è peggiorata con la comparsa delle feroci milizie islamiste Janjawid reclutate dal dittatore al Bashir e scagliate contro i neri del Darfur. Fu una carneficina con centinaia di migliaia di morti e tre milioni di profughi. Il regime di Khartoum intervenne direttamente nel conflitto aiutando i miliziani arabi con raid aerei e fornendo loro armi, mezzi militari e denaro. Per tutti questi motivi, al Bashir, ora ex presidente deposto dai militari, è ricercato e accusato dalla Corte penale internazionale dell’Aja di genocidio, di crimini di guerra e di continue violazioni dei diritti umani. È sempre riuscito a farla franca grazie al sostegno di altri dittatori africani e dell’appoggio della Russia, dell’Iran, di Qatar e Turchia e della Cina a cui vende molto petrolio. Ma il Sudan di al Bashir e del suo fedelissimo Hassan al Turabi, leader politico e religioso del Fronte islamico nazionale e ideologo dei Fratelli Musulmani sudanesi, è uno Stato sponsor del terrorismo. Al Bashir e al Turabi (morto tre anni fa) radicalizzano il Paese imponendo la stretta osservanza della Sharia (la legge coranica) e spalancano le porte ai membri di al Qaida e a gruppi fondamentalisti provenienti da vari Paesi islamici. Le inchieste condotte dopo i primi attentati terroristici nel 1992-93, attribuiti ai seguaci di Bin Laden a Mogadiscio e nello Yemen, hanno rivelato che alcuni estremisti sono arrivati dai campi di addestramento qaedisti in Sudan.
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Al Bashir ospitò con tutti gli onori Osama bin Laden nei primi anni Novanta, proveniente dall’Arabia Saudita, suscitando l’ira di Bill Clinton che non perse tempo a mettere il Sudan nella lista nera del terrorismo internazionale e a imporre l’embargo al Paese africano, grande otto volte l’Italia e diviso tra il nord arabo-islamico e il sud cristiano e animista. Le insistenti pressioni saudite e americane costrinsero il capo di al Qaida a lasciare il Sudan per rifugiarsi in Afghanistan. Lo scontro tra Washington e Khartoum si inasprì nel 1998 quando un commando qaedista, partito dal Sudan, colpì le ambasciate americane a Nairobi in Kenia e a Dar al-Salam in Tanzania (234 morti). Come ritorsione Clinton ordinò un raid aereo contro una fabbrica di farmaci, presso Khartoum, che secondo la Cia era un centro per la produzione di armi chimiche. Ma le attenzioni degli americani si sono presto concentrate anche nel sud del Sudan dove da vent’anni era in corso una guerra per il controllo dei pozzi petroliferi tra il regime islamista di Khartoum e i ribelli cristiani delle province meridionali. Alla fine degli anni Novanta il Congresso americano condannò il governo di al Bashir per i massacri compiuti dai militari di Khartoum nel Sudan meridionale. Il conflitto terminò nel 2005 e, dopo un’autonomia di sei anni che l’uomo forte sudanese fu costretto a cedere, il 9 luglio 2011 nacque con un referendum il Sud Sudan che si portò via il 70% delle ricchezze petrolifere impoverendo il nord. I due Stati sono rimasti legati, per interessi economici, anche dopo la separazione avvenuta otto anni fa ma la speranza di veder crescere una nuova nazione in pace è naufragata con lo scoppio di una guerra civile scatenata dai nuovi leader del Sud Sudan. Con 300.000 morti e due milioni di profughi il giovane Stato deve affrontare una gravissima crisi umanitaria. Secondo le agenzie dell’Onu sette milioni di sud-sudanesi sono denutriti tra cui quasi un milione di bambini sotto i cinque anni. Ecco dunque la parabola del dittatore al Bashir, 75 anni, destituito dall’esercito su pressione dei manifestanti. Il 19 dicembre scorso centinaia di persone si sono riversate nelle strade di città e villaggi per protestare contro il prezzo triplicato del pane costringendo Bashir a dichiarare lo stato di emergenza. Il 6 aprile migliaia di sudanesi sono tornati in piazza a Khartoum per chiedere libertà e riforme profonde e l’11 aprile al Bashir si è dimesso mentre i suoi ministri venivano arrestati. Khartoum comunica che al Bashir non verrà consegnato alla giustizia dell’Aja in caso di richiesta della Corte europea che ha spiccato nei suoi confronti diversi mandati di cattura internazionale.
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L’opposizione chiede una vera svolta democratica e accusa i militari di riprodurre con nuovi volti il vecchio regime. La forte volontà di cambiare il Paese non ferma i sudanesi che hanno ottenuto la rimozione del nuovo premier Ibn Auf, stretto collaboratore di Bashir e responsabile, insieme al dittatore, dei massacri in Darfur. Il nuovo leader provvisorio è il generale Burhan, un ufficiale più rispettabile, che guiderà una fase di transizione di due anni, senza elezioni. Cercherà di ricucire il dialogo con i manifestanti, riportare ordine nel Paese e gestire le eventuali conseguenze del golpe di Khartoum sull’accordo di pace nel Sud Sudan firmato il 12 settembre 2018 ad Addis Abeba dai due leader antagonisti, il presidente Salva Kiir e il capo ribelle ed ex vice presidente Riek Machar, ai quali Papa Francesco, con un gesto simbolico e storico, ha baciato i piedi in Vaticano nella speranza di rinvigorire l’intesa. La breve storia del giovane Stato si incrocia con quella del Sudan perchè il presidente Omar al Bashir, interessato al petrolio del sud, è stato il garante della pace nel Sud Sudan andando nella capitale Juba per convincere le due parti in lotta a fermare la guerra. Dopo Bouteflika in Algeria e Mugabe nello Zimbabwe scende dal trono anche Bashir. Tramonta un’epoca sulla nazione dei leggendari Mahdi e Gordon Pascià ma è probabile che finchè ci sarà un regime militare la situazione non cambierà molto. Il futuro è denso di incognite e la democrazia può aspettare.
 

dal settimanale “La Voce e il Tempo”

 

Pranzo alla Fondazione Buzzi

Lunedì, giorno di Pasquetta, alla FONDAZIONE MAURIZIO BUZZI di Casale Monferrato si è svolto  il tradizionale pranzo del centro anziani, organizzato in modo eccellente e raffinato da Alessandra. I numerosi partecipanti hanno trascorso una  piacevolissima giornata di festa anche col ballo allietato dalla presenza del disc jokey Mauri.

Avellino Torino, un’amichevole…sconfitta

Più che una vera e propria partita è sembrato ai più che l’incontro tra le due squadre sia stato a livello di energia come quello di una partita giocata a “intensità limitata”. Torino arrivava da una settimana che potremmo definire complessa, ad essere buoni, tra situazione societaria ancora in divenire e difficoltà economiche da risolvere. I giocatori, di cui alcuni infortunati o reduci da problemi che non ha loro permesso di entrare in campo, hanno giocato in maniera sicuramente confusa sia mentale che tecnica.

Impossibile dare un giudizio “sportivo” sui giocatori e della partita in generale. E’ stata un’assenza costante di emozioni durante tutta la durata della gara con alcuni tratti di gioco alternati a lunghe pause imbarazzanti.Purtroppo la stagione sembra volgere al termine in maniera mesta e deludente. Probabilmente, sul campo, visti i risultati delle altre squadre, la salvezza si è quasi guadagnata. Di sicuro l’esperienza di questi due anni ci segnala che uno dei problemi fondamentali delle ultime due annate risiede anche in una non buona (ad essere generosi) gestione del rapporto con i giocatori che hanno condotto ad un eloquente rapporto vittorie sconfitte di 3-12 l’altr’anno e 4-11 al momento quest’anno con la gestione del povero Galbiati, il quale probabilmente avrà ancora bisogno di tempo per imparare qualcosa, non tanto forse dal punto di vista tecnico ma di sicuro nel rapporto con i giocatori che non sempre riescono ad essere in sintonia con la gestione tecnica. E’ anche vero che è sempre subentrato in corsa, ma i risultati, tranne l’episodio storico della Coppa Italia, sono “matematici”.In ogni caso, i giocatori, l’allenatore, anzi gli allenatori, la dirigenza e tutti coloro che all’interno della società a prezzo di sacrifici a vario “titolo” vivono e hanno vissuto e forse vivranno una situazione non facile, sono pieni di “giustificazioni”, anche se ai più non sembrano mai sufficienti. Ma si sa, il pubblico è “bestia feroce” e domarlo non è possibile, semmai solo blandirlo ed esaltarlo; è anche vero però che è solo perché esiste il pubblico che lo sport-spettacolo esiste. Ci si aspetta quindi una risposta adeguata da parte dei protagonisti in maniera da esaudire la giusta voglia di vedere impegno e spettacolo da parte di chi assiste al gioco. Ai giocatori e a tutti i protagonisti attivi auguriamo solo il meglio affinché le loro prestazioni vengano adeguatamente compensate, però, anche per loro stessi, auspichiamo che giochino comunque al meglio in quanto è anche la loro vetrina…e il prodotto lo compri se appare di qualità, e se la qualità si vede e non si immagina, potrebbe anche valere di più. Sarà una settimana importante: speriamo che il mondo intorno al basket torinese sappia reagire al meglio per poter permettere a me e a tutti gli altri di “lamentarsi” del basket di serie A di Torino anche il prossimo anno… e sarà sempre meglio di dover tifare “contro” qualcuno guardando le partite degli altri in TV.

Paolo Michieletto

 

Fede e bellezza sintonia divina

Fede e Bellezza sono due sostantivi che nella storia e nella cultura del Cristianesimo non sono in contrapposizione, anzi. E lo dimostra la recente pubblicazione di Luciano Orsini suddivisa in due tomi, il primo su ‘Le meraviglie del Creato trasformate dall’uomo al servizio del sacro e del bello’ , il secondo ‘Gemme’, realizzato con la collaborazione di Paolo Orsini. Lo stesso autore può essere testimonianza di questo. Infatti, da un lato nel 2004 è stato ordinato diacono permanente dall’allora vescovo di Alessandria, Fernando Charrier, e svolge la sua attività pastorale presso la parrocchia di Pecetto di Valenza, dove è nato ed abita da sempre. Dall’altro vanta invece un lungo curriculum nel settore letterario ed artistico. Allievo ed assistente di Speranza Cavenago Bignami Moneta, luminare della gemmologia internazionale, è stato poi docente alle scuole statali superiori come ordinario di analisi gemmologiche e professore a contratto del Politecnico di Torino-Sede di Alessandria. Per le forze dell’ordine tiene un regolare corso di formazione sulla tutela e conservazione degli arresi e suppellettili sacre, coordinato dalla Diocesi di Alessandria – Ufficio beni culturali, di cui è direttore e delegato vescovile. Nel 1996 è stato nominato Consultore della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e ha svolto un’intensa attività anche in Vaticano e curatore di diverse eventi culturali di alto livello tra cui, la mostra ‘Sacrarium Apostolicum’ a Torino in occasione dell’Ostensione della Sacra Sindone nel 1998 e della mostra ‘La Sacrestia Papale’ svoltasi nell’ex complesso conventuale di San Francesco di Alessandria, nell’Anno Santo 2000, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Il primo tomo è introdotto da una presentazione del vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese, da Pierangelo Taverna (Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria), Gian Paolo Coscia (Camera di Commercio di Alessandria) e dal cardinale Francesco Marchisano, presidente emerito della Pontificia Commissione per i Beni Culturali e presidente emerito della Fabbrica di San Pietro. L’opera, dunque, si suddivide in due parti: la prima è un ampio glossario del sacro, che si sofferma su paramenti, arredi, suppellettili, abitudini e tradizioni della Chiesa, molte della quali dimenticate dai più oppure sotto gli occhi di tutti ma di cui non se ne conosce il significato o l’origine. Il secondo è un testo di gemmologia che contiene anche il simbolismo delle gemme e i suoi riferimenti all’arte sacra. Quell’arte sacra che, come ha evidenziato nel suo contributo il cardinale Marchisano è ‘espressione del bello, quale immagine riflessa di Dio, che segna costantemente il cammino dell’uomo alla ricerca del volto del Salvatore’. In tutto sono oltre 900 pagine la cui lettura, e consultazione (resa agibile anche dall’ordine alfabetico di esposizione degli argomenti) costituiscono un sicuro arricchimento culturale. L’opera è stata realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che, ancora una volta, ha sostenuto un progetto ad ampio respiro culturale.

Massimo Iaretti

 

Denunciati ragazzini trovati in possesso di marijuana e centinaia di euro

Venerdì pomeriggio stavano effettuando un servizio di perlustrazione dell’area adiacente il ponte Mosca, Lungo Dora Agrigento/via Borgo Dora/Lungo Dora Napoli/corso Vercelli, quando gli agenti motomontati dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno notato uno scambio tra un cittadino straniero con berretto da baseball ed alcuni ragazzini ed un altro connazionale al quale si erano avvicinate varie persone mettendosi quasi in fila per l’acquisto di una dose. I poliziotti della Squadra Volante sono immediatamente intervenuti riuscendo a fermare i due pusher. Uno dei due, il 21enne del Mali, lanciava diversi involucri nelle acque del fiume e veniva trovato in possesso di 95 euro in banconote accartocciate, l’altro, un maliano di 19 anni, invece veniva trovato in possesso di 300 euro e 2 sacchettini in cellofan contenenti diverse dosi di marijuana. Il primo veniva denunciato per detenzione di sostanza stupefacente mentre il secondo veniva arrestato per lo stesso titolo di reato.
 
(foto archivio)
 

Le prove dell'attività di spaccio di droga erano sul cellulare

ll   suo   atteggiamento   aveva   insospettito   gli   agenti   del   Commissariato “Barriera Milano” che lo hanno fermato per un controllo in via Pergolesi angolo  via  Cravero.  In  tarda  serata  lo  straniero,  un  cittadino marocchino   di   25   anni,   alla   vista   della   pattuglia   aveva   provato   ad allontanarsi, ma era stato fermato e trovato in possesso di 2 grossi involucri di sostanza stupefacente. Aveva fornito versioni contrastasti circa l’acquisto delle   dosi,   secondo   gli   agenti   troppo   grandi   per   uso   esclusivamente personale,   difatti,   sul   cellulare   del   25enne,   sono   emerse   diverse conversazioni   che   dimostravano   l’attività   di   spaccio.   L’uomo   è   stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Pioggia (mista a sabbia del deserto) e tempo instabile

Dalla sera di Pasquetta e per tutta la giornata di martedì sono previste piogge su Torino e sul Piemonte. Le precipitazioni  dovrebbero contenere, secondo gli esperti meteo, una considerevole percentuale di granelli di sabbia rossa di origine sahariana, poichè la perturbazione proviene dal nord Affrica, spinta da  forti venti di scirocco. Da mercoledì di nuovo bel tempo e poi nuove precipitazioni il 25 aprile. si prevede un abbassamento delle temperature di 6-7 gradi, con nevicate in montagna.

Softball A2: E’ pari e patta nella “stratorinese”

Una partita ciascuno, termina in pareggio l’incontro valido per il secondo turno del campionato nazionale serie A2 di softball, disputato sabato al Comunale “Attilio Fanton” di La Loggia

Nel primo dei due match in programma la Reale Mutua Jacks Torino, diretta dalla manager Maristella Perizzolo, ha conquistato punti in quasi tutte le riprese fino a terminare l’attacco del settimo inning sul punteggio di 1-9. Ultimo tempo dove le padroni di casa de La Loggia hanno cercato la rimonta, ma che dopo due ore e mezzo di gioco sono riuscite solo ad accorciare il distacco e si sono dovute arrendere sul 7-9 finale. La seconda gara ha avuto una storia diversa, è stata tirata e molto bella. La Loggia ha portato corridori a punto nella prima, nella terza e nella quinta ripresa, le Jacks Torino hanno risposto colpo su colpo segnando nella seconda, nella terza e nella sesta.Sesto inning dove la squadra di casa guidata da Luca Rinella è passata definitivamente in vantaggio, riuscendo così a vincere l’incontro per 4-3.

La Reale Mutua Jacks Torino, a differenza del match di esordio giocato contro la Liburnia, è scesa in campo subito determinata mantenendo un atteggiamento propositivo per tutta la durata degli incontri, se ha qualcosa da rammaricarsi è quello di aver lasciato troppi corridori nelle basi non mandandoli a punto. La gara come preannunciata dall’attesa, è stata bella e divertente, le due formazioni si sono affrontate in un clima di sano agonismo e di rispetto reciproco. Nelle granata da segnalare l’esordio in serie A2 delle rookie Elena Pinardi (’01) e Virginia Meano (’02), quest’ultima autrice anche di una valida che in un momento delicato del secondo incontro ha riempito la basi. La squadra di Torino si ritroverà martedì sera al diamante di via Passo Buole, dove inizierà a preparare la lunga trasferta in terra sarda, dove sabato 27 e domenica 28 aprile affronterà il Supramonte ed il Nuoro.

Carabinieri in sorvolo su Belmonte

Il Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Torino, in collaborazione con il primo Nucleo elicotteri carabinieri di Volpiano ha eseguito un sorvolo del Sacro Monte di Belmonte (nella città metropolitana di Torino) colpito il 25 marzo scorso da un vasto incendio. Il Santuario di Belmonte è uno dei nove sacri monti e percorsi devozionali di Piemonte e Lombardia che nel 2003 sono stati dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Le riprese aeree dei carabinieri sono state eseguite in supporto all’attività di valutazione dei danni che l’Ente di gestione dei Sacri Monti e la Soprintendenza di Torino stanno effettuando in questi giorni. Le immagini consentono di rilevare che le fiamme non hanno raggiunto il Santuario e, pur distruggendo enormi porzioni di area boschiva, non hanno danneggiato i piloni votivi e le 13 cappelle, realizzate tra il XVI ed il XVII secolo dai migliori artisti della tradizione tardo rinascimentale e barocca piemontese e lombarda che costituiscono il percorso religioso della Via Crucis.

Massimo Iaretti

 
 
 

Il Salone del Libro a Genova, al Palazzo comunale Tursi

Sarà Genova con il Patrocinio del Comune  e precisamente la Sala Giunta Nuova di Palazzo Tursi di via Garibaldi 9, ad accogliere i rappresentanti del Salone internazionale del Libro di Torino che ha scelto la Liguria – come sede istituzionale – per la presentazione dell’evento che si terrà a Torino Lingotto dal 9 al 13 maggio
La presentazione va vista come un Ponte ideale fra Liguria e Piemonte e per implementare un legame che non è solo di vicinanza geografica, ma di assonanze di idee e culturali. Non a caso, Genova è anche l’occasione per rinsaldare l’unione fra le due Regioni che vede in Slow Fish un’ altra simbiosi con il Piemonte e adesso è la volta del Salone di avviare una collaborazione che viene testata quest’anno e speriamo duri negli anni. L’idea di rinnovare il legame fra Liguria e Piemonte nasce presso il Municipio IX Levante di Genova Nervi per la seconda edizione di Nervi in Giallo ideata da Lameladivetro e Solstizio d’Estate Onlus e da qui la proposta per il Salone del Libro di Torino. Il Salone Internazionale del Libro è partito per il Grand Tour, percorso che si snoda tra librerie e istituzioni culturali torinesi e della Città Metropolitana, con una tappa anche a Genova, per un evento patrocinato dal capoluogo ligure, e che vede protagonisti il direttore editoriale Nicola Lagioia e Marco Pautasso, con un ospite a sorpresa, diverso ogni volta. Un viaggio per presentare temi e novità della manifestazione di maggio, tra anticipazioni, progetti e protagonisti. Un’attenzione particolare è rivolta alla lingua spagnola, che unisce popoli e paesi, ospite della 32° edizione, e alla letteratura espressa da questo idioma. Promosso dal Salone Internazionale del Libro di Torino e dalla Fondazione Circolo dei lettori, il Grand Tour è frutto della virtuosa collaborazione tra i tanti soggetti che operano in sinergia per promuovere il libro e la lettura. Sono COLTI – Consorzio dei Librai Torinesi Indipendenti, le Biblioteche Civiche Torinesi, lo SBAM – Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana di Torino e l’Associazione Abbonamento Musei Piemonte. Dopo il primo incontro, martedì 2 aprile con Monica Rita Bedana, direttore della Scuola di Lingue Spagnola dell’Università di Salamanca a Torino, una lezione per tracciare le coordinate utili a spiegare come lo spagnolo di Salamanca sia diventato di tutti. È 550: dall’uovo di Colombo a Macondo presso ELE-USAL: Escuela de Lengua Española de Universidad de Salamanca (via Garibaldi, 18/4 1°, Torino) Ma il Salone è anche il luogo del dialogo con le nuove generazioni che nel Padiglione 2 hanno il loro spazio dedicato, un grande laboratorio per sprigionare la creatività e dibattere intorno a temi come cittadinanza, democrazia, solidarietà, ambiente, educazione e convivenza. Giovedì 11 aprile, ore 18.30 presso la Libreria dei ragazzi (via Stampatori, 21, Torino), Eros Miari, curatore con Fabio Geda del programma per i più giovani, insieme a Maria Giulia Brizio, anticipa autori, progetti e incontri protagonisti al Bookstock Village, ideati per esplorare il mondo attraverso il libro e la fantasia. Mercoledì 17 aprile, alla Biblioteca civica multimediale Archimede (Piazza Campidoglio, 50, Settimo Torinese), Nicola Lagioia e Marco Pautasso ci hanno raccontato Il gioco del mondo, tema della 32° edizione, e i tanti autori internazionali protagonisti non solo dei cinque giorni a Lingotto ma anche del Salone Off, la festa dei libri nell’Area Metropolitana. Non mancano anche quest’anno il progetto Pagine in corsia, che porta i lettori negli ospedali torinesi, e Voltapagina, dedicato invece ai detenuti. A Genova, presso Palazzo Tursi (via Garibaldi, 9, Genova) la presentazione del Salone del Libro 2019 è affidata a Nicola Lagioia e Marco Pautasso, ai quali si aggiunge Maurizia Rebola, direttore della Fondazione Circolo dei lettori, venerdì 26 aprile, ore 11.30 per un evento patrocinato dalla Città di Genova e in collaborazione con Solstizio d’Estate Onlus. Per conoscere a fondo lo scrittore che ha ispirato il tema della 32° edizione, Julio Cortázar, grande maestro del Novecento, autore di Rayuela, titolo originale del suo capolavoro, Il gioco del mondo, una delle opere più influenti degli ultimi cinquant’anni, la lezione di Ernesto Franco, lunedì 29 aprile, ore 18.30 nel Salone d’Onore dell’Accademia Albertina di Belle Arti (via Accademia Albertina, 6, Torino). Direttore editoriale di Einaudi e studioso della cultura ispano-americana, Ernesto Franco ha curato e tradotto non solo opere di Cortázar, ma anche di Jorge Luis Borges, Octavio Paz, Álvaro Mutis, Ernesto Sabato e Mario Vargas Llosa. Infine, martedì 30 aprile, ore 18.30 l’ultima tappa del Grand Tour è alla Libreria Angolo Manzoni (via Cernaia, 36/d, Torino). Il dialogo Don Chisciotte dal libro al mito, tra Iole Scamuzzi, Guillermo José Carrascón e Consolata Pangallo chiude il viaggio verso il Salone che torna dal 9 al 13 maggio. I professori del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino raccontano come la lotta contro i mulini a vento e l’incontro con le prostitute, tra i più celebri episodi di Don Chisciotte, abbiano contribuito a trasformare l’eroe barocco in mito dell’individualismo moderno. La presentazione verrà chiusa con un aperitivo con prodotti del Piemonte.

Tommaso Lo Russo