redazione il torinese

Ragazza operata di tumore al cervello mentre suona il violino

DALLA PUGLIA
Una violinista di 23 anni, affetta da un tumore al cervello, è stata operata mentre suonava il  suo violino, nell’ospedale SS.Annunziata di Taranto. Si tratta del primo intervento del genere nel Sud Italia. L’operazione è durata  oltre 5 ore, ed è stata  effettuata dal direttore dell’Unità Operativa Complessa, dottor Giovanni Battista Costella, e dal dottor Nicola Zelletta, con la  collaborazione dell’anestesista, dottor Angelo Ciccarese”, e dei dottori Gounaris e Cantone. Durante l’intervento i medici fanno conversazione con il paziente spiegando cosa si sta facendo.  La metodica chirurgica adottata dall’equipe, ha permesso di rimuovere il tumore evitando danni neurologici, in particolare disturbi della parola e cognitivi ed evitare difficoltà nella coordinazione dei gesti.

Quell'antico legame tra Londra e il Piemonte

I libri di storia fanno spesso spesso riferimento a una “relazione speciale” storicamente esistita tra Regno Unito e Piemonte, di amicizia particolare che si è cementata col tempo intorno a un nemico comune: la Francia. In realtà, il piccolo Piemonte, per secoli schiacciato tra giganti aveva bisogno di una protezione, e dal canto suo all’Inghilterra faceva comodo tenere un piede sul continente. Inoltre, il Regno Unito, da sempre attentissimo ai commerci, aveva bisogno di uno sbocco sul Mediterraneo. The Invisible Bridge between the United Kingdom and Piedmont intende indagare questo legame privilegiato che da secoli unisce Regno Unito e Piemonte attraverso il racconto di otto storie individuali riguardanti personaggi più o meno noti che hanno contribuito a costruire il “ponte invisibile” tra Italia e Isole Britanniche. Queste storie coprono un ampio arco temporale che si estende dal XI al XX secolo. Nella ricerca trova inoltre spazio un soggetto unico, “nato” in Inghilterra ma presto trasferito in Piemonte: si tratta del Vercelli Book o Codex Vercellensis, prodotto oltremanica intorno al 975 e successivamente portato a Vercelli, dove si trova ancora. Il volume è impreziosito dai ritratti eseguiti per l’occasione da Viviana Pani Weiss e dal contributo di Giorgio Rossi Accastello, massimo esperto italiano di Davide Rizzio, musicista originario di Pancalieri (Torino) ucciso presso la corte scozzese nel 1566.
 

L’autore

Dopo la laurea specialistica in Lingue, Letterature e Civiltà dell’Europa e delle Americhe, Raimondi nel 2015 ha ottenuto il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Italiano dello University College Cork (Irlanda) con una ricerca sul multilinguismo di un gruppo di narratori piemontesi. Nel 2016 la ricerca è stata pubblicata dalla Cambridge Scholars Publishing con il titolo The ManyVoices of Contemporary Piedmontese Writers . Tra le altre pubblicazioni, Vigny traduttore di Shakespeare: ‘Le More de Venise’ , Il Rovescio, Roma, 2011; “Dialetto e identità nei racconti di Beppe Fenoglio”, L’Analisi Linguistica e Letteraria 21 (2013). L’autore attualmente collabora con la rivista Savej ed ha da poco pubblicato, sempre per Cambridge Scholars Publishing, The Invisible Bridge between the United Kingdom and Piedmont sui rapporti tra Regno Unito e Piemonte.

Le arnie rubate erano a casa di un agricoltore

I Carabinieri della Stazione di Gavi, a seguito di indagine, hanno denunciato in stato di libertà un pregiudicato di Gavi di 56 anni, reo di detenere nelle pertinenze della sua abitazione arnie di api provento di furto. Nello scorso mese di febbraio e nei primi giorni di aprile, due apicoltrici avevano denunciato presso la Stazione di Gavi il furto delle loro arnie, detenute nel Comune di Bosio. I Carabinieri, a seguito di varie ispezioni esterne a diverse abitazioni sono riusciti a risalire alle 14 arnie totali rubate alle due apicoltrici possedute da R.B. nelle pertinenze della sua abitazione sita in Carrosio. Le arnie riconosciute senza dubbio dalle due apicoltrice sono state restituite alle aventi diritto mentre l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale   di Alessandria e dovrà rispondere del reato di ricettazione.

Rifiuti industriali, controlli dei carabinieri

I carabinieri della stazione di Leinì, con i colleghi del Noe e del Nipaaf di Torino (Nuclei investigatori di polizia ambientale e forestale) hanno controllato e perquisito una società che effettua trasporto, stoccaggio, cernita, trattamento e smaltimento di rifiuti industriali, pericolosi e non pericolosi. In particolare la società è specializzata nell’avvio al recupero di ogni tipologia di carta e cartone, in Europa e fuori, ha sede legale a Torino e impianto operativo a Piobesi Torinese. L’amministratore delegato e la moglie, come socia, sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino per inosservanza delle prescrizioni nella gestione dei rifiuti ed illecita gestione di rifiuti, oltre che per ricettazione di 128 scope elettriche di dubbia provenienza. Nel deposito sono stoccate 500 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, in aree interne ed esterne ai capannoni in violazione delle prescrizioni di legge.
 

La polizia restituisce pc portatile a turista americano derubato a Porta Nuova

Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Volante fermano per un controllo due persone all’interno del Parco del Valentino: un cittadino algerino di 23 anni un libico di 20 anni. Il cittadino algerino viene trovato in possesso di un laptop Apple MacBook Pro del quale non riesce a dare una giustificazione plausibile circa il possesso, non essendo nemmeno in grado di sboccarlo visto che non conosce la password di accesso. Per tale motivo, i poliziotti accompagnano in Questura le due persone fermate per gli accertamenti del caso.Al loro arrivo in Questura, i poliziotti riscontrano la presenza negli uffici di polizia di un cittadino americano che, proprio in quel momento, sta facendo denuncia per il furto subito del suo portatile. L’uomo, infatti, un paio di ore prima era stato derubato del suo zaino, contenente il laptop in questione, all’interno della stazione di Porta Nuova. Gli agenti, dopo aver accertato che il turista americano era il proprietario del portatile in possesso al cittadino algerino, glielo hanno restituito.Alla luce dei fatti, il cittadino algerino, con precedenti di polizia a carico, è stato fermato per ricettazione, mentre il ventenne libico è stato denunciato in stato di libertà per la violazione delle norme sull’immigrazione.

Incontro tra procura e questura sulle identificazioni degli arrestati

Il Procuratore Reggente Paolo Borgna e il Questore di Torino Giuseppe De Matteis, si sono incontrati in data odierna per una serie di riflessioni sui recenti fatti di cronaca relativi alle problematiche di identificazioni di persone arrestate. Pur avendo entrambi rilevato alcune criticità nella fase applicativa delle norme che regolano gli arresti in flagranza e le necessarie procedure di identificazione degli arrestati, e ritenendo perfettamente attuale la circolare del Procuratore Caselli del 21 febbraio 2012, il Procuratore Borgna si è impegnato a valutare i modi di una sua migliore attuazione, con particolare riferimento ai casi più gravi di aggressione alle persone. E’ stata confermata, da parte di entrambi, la piena fiducia nei confronti dei magistrati della Procura della Repubblica e dei funzionari della Polizia Giudiziaria.
Il Procuratore esprime particolare vicinanza agli Agenti della Polizia di Stato che hanno riportato ferite nell’espletamento del loro servizio.
 

Campionato Regionale 3D, la festa del 25 aprile a Villarfocchiardo

Quasi 150 arcieri di 18 società provenienti da tutto il Piemonte festeggeranno il 25 aprile a Villarfocchiardo (Torino), sede del Campionato Regionale 3D organizzato dalla Iuvenilia in collaborazione con il Comitato Regionale FITARCO Piemonte

 La gara scatterà alle 9.30, aperta alle divisioni arco istintivo, compound, arco nudo e longbow e alle due categorie Senior e Junior (rispettivamente over 20 e under 20). Assegnerà naturalmente i titoli regionali – individuali e a squadre – e sarà un banco di prova importante in vista dei Campionati Italiani 3D, in programma a Finale Ligure il 22 e 23 giugno. Da ricordare che il 2019 del tiro 3D culminerà dal 2 al 6 settembre, quando a Lac La Biche (Canada) si svolgeranno i Mondiali di questa particolare specialità arcieristica, nella quale i bersagli sono sagome tridimensionali di animali, in materiale plastico e posizionate in piano o in pendenza, lungo percorsi disegnati tra boschi e prati. Domani a Villarfocchiardo sono attesi 143 arcieri divisi in 25 archi istintivi, 28 compound, 52 archi nudi e 38 longbow. 18 le società piemontesi rappresentate: Arcieri Alpignano, Arcieri del Gufo, Arcieri delle Alpi, Arclub I Falchi Bra, Arcieri Astarco, Vercelli Archery Team, Arcieri Varian, Arcieri dell’Elice, Compagnia Arcieri della Mole, Arcieri Clarascum, Iuvenilia, Arcieri del Sesia, Arcieri Cameri, Ar.Co. Arcieri Collegno, Arcieri di Volpiano, Arcieri I Gatti, Arcieri Compagnia degli Orsi, Arcieri Langhe e Roero. Tra gli arcieri Senior in gara tireranno Marina Tesio (Arcieri delle Alpi), campionessa italiana in carica a squadre e azzurra ai Mondiali 3D del 2017, e il compagno di squadra Danilo Fornasier, anch’egli tricolore a squadre l’estate scorsa; entrambi saranno impegnati nel longbow. Nel compound ci sarà Giuseppe Marco Abagnale (VAT – Vercelli Archery Team), campione italiano nel 2017, mente nell’istintivo è iscritto Alessandro Di Nardo (Arcieri delle Alpi), bronzo l’anno scorso ai Tricolori disputati al Lago Laceno (Avellino). Tra gli Junior invece, sempre tra i medagliati degli ultimi Campionati Italiani – tutti sul secondo gradino del podio – troveremo Giada Baron (Arcieri delle Alpi), Gianlorenzo Soldi (Arcieri Varian) e Marta Vacchetti (Arcieri Langhe e Roero), impegnati risepttivamente nel compound, nell’arco nudo e nel longbow. In campo anche l’azzurro di arco olimpico Marco Morello, portacolori di Aeronautica Militare e Iuvenilia e domani in gara nel compound.
 
L’elenco completo dei partecipanti e i risultati a questo link

Incidente sul lavoro: operaio muore schiacciato

Un nuovo incidente sul lavoro. Un operaio è morto a Savigliano (Cuneo), nell’ex complesso industriale “Origlia”, dove si sta effettuando una riconversione dello stabilimento. Si tratta di un uomo di 44 anni residente a San Biagio di Centallo. La morte è sopraggiunta per forte trauma da schiacciamento. E’ il terzo incidente mortale sul lavoro avvenuto negli ultimi due mesi in provincia di Cuneo. Nel mese di marzo un operaio perse la vita in una cava di Robilante; pochi giorni dopo morì per una caduta un muratore nel Monregalese.

Tennis, Atp Finals: vince Torino

E’ fatta: le Atp Finals si terranno a Torino dal 2021 al 2025, è di poco fa la decisione dell’associazione giocatori. Si tratta del più importante torneo professionistico di tennis dopo le quattro prove del Grande Slam  e si disputerà nel capoluogo piemontese che ha battuto le candidature di  Londra, Tokyo, Singapore e Manchester. Si stima tra i 120 e i 150 milioni, ogni anno, il ritorno economico per la città. Negli ultimi nove anni, le Finals hanno portato a Londra oltre due milioni e 300 mila persone con, ogni anno, presenze sempre superiori alle 250 mila e sono state registrate in media 101,9 milioni di visualizzazioni sui canali social, realizzate 10 milioni di riproduzioni video e sono state 96 milioni le persone che hanno seguito l’evento in televisione. Felice la sindaca Chiara Appendino: “Torino is in”, scrive su Twitter. “La chiave del successo di Torino – aggiunge – risiede nella qualità di una proposta eccellente e innovativa”. 

Il senso del 25 aprile

di Marco Travaglini

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Il giorno della Liberazione, che si celebra quest’anno per la 74° volta, è una ricorrenza importante. Ha rappresentato per l’Italia il momento della rinascita. La mia generazione è stata fortunata

Ha potuto apprendere da chi l’aveva vissuto in prima persona lo “spirito del tempo” di quell’epoca drammatica: la tragedia della dittatura fascista, la guerra, l’armistizio dell’8 settembre ’43, l’occupazione tedesca e la Repubblica di Salò, le imprese coraggiose e spesso disperate della Resistenza fino all’arrivo degli alleati e alla Liberazione. Quel 25 aprile rappresentò un momento catartico di rabbia e gioia, di orgoglio, forza e riconquistata dignità. Le testimonianze dirette di coloro che hanno scritto pagine importanti di quel periodo storico, di persone note e meno note che hanno restituito la libertà e la dignità al nostro Paese ci hanno consentito, più dei libri, di conoscere e di assorbire quella grande lezione di speranza e volontà di rinascita. Questa ricorrenza che, negli ultimi anni sembra aver assunto i caratteri ludici di una festa svuotata dai valori veri, ci deve, invece, parlare del sacrificio di tanti uomini e donne, di tanti giovani che ebbero la forza di dire “no” al regime totalitario che stava distruggendo l’Italia, ci deve evocare piccole e grandi storie di persone semplici che diedero la vita per la libertà. La Resistenza si espresse in molti modi. Ne furono protagonisti gli operai che scesero in campo contro la dittatura nel marzo del ’43, astenendosi dal lavoro; i militari che, dopo l’8 settembre si opposero alle forze che volevano sopraffarli e i civili che, in tante città, decisero di unirsi a loro attraverso mille forme di sostegno, solidarietà e appoggio. Fu Resistenza quella di centinaia di migliaia di militari deportati che preferirono una durissima prigionia al ritorno in Italia al servizio della dittatura. Fu Resistenza la spontanea mobilitazione di  gran parte della popolazione e, in particolare, di quella femminile, tesa a salvare e proteggere militari e civili alla macchia, prigionieri alleati evasi dai campi di prigionia, ebrei perseguitati e minacciati di sterminio. E fu punta avanzata della Resistenza la lotta armata delle unità partigiane nelle città, nelle pianure, sulle colline e sulle montagne.
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Il Piemonte racchiude in sé tante di queste storie. Non a caso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito alla Regione Piemonte la medaglia d’oro al Merito civile per gli esempi di solidarietà umana mostrati dalla popolazione piemontese all’epoca della guerra di Liberazione. Una motivazione importante, che rende onore ai piemontesi: “Le comunità dell’attuale Regione Piemonte, nella loro profonda fede in un’Italia libera e democratica, sconvolte dalle feroci rappresaglie dell’oppressione nazi-fascista, con indomito spirito patriottico contribuirono, offrendo numerosi esempi di generoso spirito di solidarietà umana, alle vicende che, in particolare dopo l’8 settembre 1943, portarono alla liberazione e alla ricostruzione di quel territorio. Fulgido esempio di lotta comune, orientata alla conquista della libertà e della democrazia…”. Nelle città e nelle valli del Piemonte molti giovani rifiutarono di arruolarsi nell’esercito della Rsi ed entrarono a far parte delle brigate partigiane. Sarebbe giusto e importante che i nomi di quei ragazzi che persero la vita, di quei militari che non tradirono il giuramento d’onore, di quegli antifascisti che si opposero e che furono deportati non restassero soltanto segni incisi sulle lapidi e venissero ricordati, senza indulgere nella retorica, come un esempio per le generazioni future. Il passato, le nostre radici, le storie delle generazioni che ci hanno preceduto devono rappresentare un punto di partenza per affrontare le difficoltà del presente e le sfide del futuro, devono essere radici profonde che consentiranno ai giovani di continuare a lottare per un mondo più libero, più giusto che non discrimini nessuno e che conceda un’opportunità di riscatto a tutti. Spesso quella storia non viene rappresentata nel giusto modo, relegandola a un ricordo lontano nel tempo, sfocato e sbiadito come una vecchia foto. Eppure festeggiare il 25 aprile equivale a ribadire l’importanza della lotta di Liberazione come atto fondativo dell’Italia contemporanea, ricordando che i protagonisti di allora si batterono perché tutti potessero diventare e restare uomini e donne liberi.
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Il 25 aprile è un ricordo che può rimanere attuale a patto che si mantengano vivi, presenti e concreti i valori che animarono quella stagione di ribellione e impegno, a partire dai due fondamenti e cioè libertà e giustizia. Cosa sarebbe successo se in Italia non ci fosse stata la Resistenza – di qualsiasi tipo, civile e militare, attiva e passiva – e se la guerra di liberazione fosse stata condotta soltanto dall’esercito vittorioso degli alleati anglo-americani? La fine dell’incubo avrebbe avuto il sapore della disfatta, dell’umiliazione e della vergogna; vergogna della collaborazione, compartecipazione alla sconfitta, corresponsabilità collettiva all’orrore da parte di chi non ebbe il coraggio di opporsi, di protestare, di “scegliersi la parte”, per dirla con Beppe Fenoglio. Non ci sarebbe stato nulla da festeggiare, nessun valore da trasmettere,nessun esempio da mostrare.Invece ricordi e documenti riportano alla mente e agli occhi le immagini di quel 25 aprile del 1945: schiere di giovani, allegri e fieri, che rientravano nelle città convinti di avere riconquistato la patria e il futuro, di essersi riscattati dalla vergogna del regime, di essere tra i protagonisti, sul piano morale e simbolico, della liberazione. L’energia e la speranza caratterizzarono quel periodo, insieme alla voglia di ricostruire e all’orgoglio di potercela fare.
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Oggi, in Italia come in Europa, servono questi valori. Nessun revisionismo potrà mai cancellare le immagini di ragazzi in festa che hanno riconsegnato a tutti una Repubblica libera, lasciandoci in eredità l’orgoglio della nostra cittadinanza e della nostra carta Costituzionale, entrata in vigore nel gennaio del 1948 e universalmente riconosciuta come uno dei testi più belli e più alti sulla libertà e i diritti dell’individuo. Ai quattro angoli del mondo di oggi continuano a ripetersi episodi di violenza e a consumarsi  ingiustizie. Ci sono uomini che perseguitano, torturano, umiliano, uccidono altri uomini e questa è la dimostrazione che non si è imparato nulla dagli orrori e dai lutti del passato. La libertà, la giustizia e la democrazia non sono qualcosa di scontato. Di norma ci si accorge di quanto siano importanti nel momento stesso in cui vengono a mancare. Ecco perchè l’unico vero modo di festeggiare il 25 aprile è quello di ricordare sempre che la nostra possibilità di scegliere, di dire quello che pensiamo, di scrivere quello che sentiamo ci è stata regalata dal sacrificio e dal coraggio di chi seppe scegliere una parte anziché l’altra più di settant’anni fa. Siamo abituati a considerare le nostre libertà quotidiane come qualcosa di scontato, di naturale. In questo giorno denso di significati per il nostro Paese dovremmo fermarci, invece, a riflettere sul destino di coloro ai quali tutto questo è ancora negato, di chi rischia la vita per scrivere il suo “verso”, di chi, umiliato, offeso, schiacciato, ma non vinto, affronta il suo disperato viaggio della speranza per approdare in una terra libera.