redazione il torinese

L’eccellenza artigiana “sabauda”in vetrina su Made in Italy di Amazon

La Regione Piemonte intende offrire alle imprese che hanno ottenuto il riconoscimento del marchio “Piemonte eccellenza artigiana” l’opportunità di approdare sulla vetrina online “Made in Italy” di Amazon, uno dei più importanti player dell’e-commerce internazionale. Le aziende piemontesi potranno così presentare i loro prodotti in una specifica sezione dedicata alle migliori produzioni artigiane, come già avviene per altre realtà territoriali del nostro Paese.

madeinitaly_

L’avviso e il modulo di adesione sono pubblicati sul bur regionale. Le imprese artigiane interessate al progetto sono pregate di inviare, entro il 30 gennaio 2017, la propria manifestazione di interesse all’indirizzo di posta elettronica infoartigianato@regione.piemonte.it .

La Regione Piemonte avrà il ruolo di “accompagnare” le imprese in questo progetto, coordinando e facilitando, in collaborazione con il Comitato delle Confederazioni di categoria, l’incontro con Amazon. Entro il mese di febbraio 2017, le imprese interessate all’iniziativa saranno infatti invitate a partecipare ad un incontro, organizzato dalla Regione, dove verranno illustrati nel dettaglio i contenuti del progetto e verranno forniti tutti gli approfondimenti necessari.

Matteo Vabanesi – www.regione.piemonte.it

Mihajlovic: “Non siamo morti e lo dimostreremo”

mihajlovicSinisa Mihajlovic prima della sfida di campionato in programma lunedì sera al Grande Torino contro il Milan, seconda volta  contro i rossoneri in cinque giorni dopo la sconfitta  per 2-1 in Coppa Italia, dichiara:”Sicuramente non siamo morti e lo dimostreremo domani. Spero che la sconfitta di Coppa Italia – così l’agenzia Ansa riporta le parole del tecnico granata –  abbia fatto capire che possiamo batterli” E aggiunge. “abbiamo perso due partite che potevamo almeno pareggiare o vincere. Il girone di andata  è stato abbastanza buono,  ma dobbiamo crescere molto per personalità, convinzione, capacità di chiudere le partite”.

L’Artusi non si ferma

Durante le festività natalizie e di fine anno l’Istituto alberghiero Artusi, nonostante la pausa delle lezioni, non ha interrotto la sua attività.

ARTUSI MARE

Prosegue, infatti, a Pietra Ligure, in Provincia di Savona, il progetto “L’Artusi va al mare”, reso possibile grazie ad una convenzione con l’Hotel Regina Mundi, in virtù della quale, dall’8 dicembre scorso, tutto il servizio ristorativo viene curato e gestito dall’Istituto casalese con i propri docenti ed allievi. E le brigate di sala e di cucina si alterneranno per tutto il rimanente anno scolastico in terra ligure, avendo così occasione per mettere in pratica “dal vivo”, e di perfezionare, quanto appreso a scuola, a Casale Monferrato, in aula e nei laboratori di sala e di cucina. E anche la notte di San Silvestro, come durante l’intero periodo delle festività, hanno avuto occasione per sviluppare ed accrescere la loro professionalità, lavorando intensamente in una serata di festa. Il progetto, unico in Italia nel suo genere, proseguirà per l’intero anno scolastico, ferme restando a Casale le attività didattiche, i laboratori e quelle, eventualmente, esterne.

***

Per informazioni telefonare 014273722 oppure tramite mail segreteria@istitutoartusi.it

L’Istituto Alberghiero Artusi è a Casale Monferrato in corso Valentino 95.

 

Arriva il “Picchioverde”

Ipicchioverdel salone del Municipio di Mombello di Torino ha visto il “battesimo”, venerdì 13 gennaio, di “Picchioverde”, rivista di cultura e promozione del territorio su un ambito che abbraccia Pianalto, Chierese, Collina Torinese e Basso Monferrato. Sono intervenuti il direttore Gianpaolo Fassino e il professor Riccardo Civera. Infatti, nel mese di dicembre del 2016 è uscito il primo numero della rivista che era stato preceduto, in luglio, da un numero pilota. Il territorio di riferimento abbraccia un’area che va indicativamente da Chieri a Cocconato, ma senza escludere sconfinamenti significativi e utili agli scopi del progetto. La connotazione territoriale dell’iniziativa non vuole tuttavia limitare il campo visivo dell’osservatorio, ma piuttosto declinare una definizione delle identità locali in un’ottica aperta e autenticamente “glocal”.

Obiettivo primario di questa iniziativa editoriale è di porre la massima attenzione sulle caratteristiche e sulle esigenze di valorizzazione e salvaguardia di questo territorio, inteso come insieme di beni comuni, non solo in termini di patrimonio paesaggistico, e quindi di “verde”, ma anche artistico e culturale, con l’inclusione delle attività virtuose, sia in ambito produttivo che associazionistico. In quest’ottica, lo sguardo è aperto su tutti gli aspetti, anche critici, che riguardano il territorio, con la volontà di contribuire a superare le linee d’ombra che ancora ne limitano uno sviluppo armonioso. Pur non avendo carattere prettamente monografico, tuttavia, la rivista si concentra in ogni numero su un tema dominante. Questa è stata la volta dell’agricoltura. I due numeri di “Picchioverde” sono disponibili nelle edicole e nelle librerie del Chierese e del Castelnovese ed in alcuni punti vendita a Torino.

Massimo Iaretti

 

2017, l’anno dei Musei Reali

Un anno di percorsi, mostre, appuntamenti per una nuova identità Primo traguardo per i Musei Reali di Torino, che fanno un bilancio dei primi 12 mesi di attività sotto la direzione di Enrica Pagella e tracciano la rotta per il 2017, che si preannuncia particolarmente intenso.

giardini reali3

BILANCIO 2016. “È stato un anno impegnativo e entusiasmante” commenta la Direttrice “la sfida più complessa è la costruzione della nuova identità dal punto di vista amministrativo, organizzativo e di servizio. Bisogna riaprire porte tenute chiuse per troppo tempo, attivare funzioni e servizi museali quasi assenti. Il processo non è ancora terminato ma, grazie all’impegno e alla buona volontà di tutti per superare i mille ostacoli che quotidianamente si presentano, sono stati fatti passi avanti: la macchina si è messa in moto, ed essendo una macchina molto grande, prenderà velocità con il tempo, ma sarà poi inarrestabile”. In termini di numeri, il bilancio del 2016 si chiude con 489.000 visitatori: 314.000 ai Musei Reali e 175.000 nello spazio espositivo di Palazzo Chiablese, che ha ospitato le mostre dedicate a Matisse e Toulouse-Lautrec (in corso fino al 5 marzo). Circa 400.000 i passaggi nei Giardini Reali, stimati dai volontari del Touring Club Italiano che collaborano al mantenimento dell’apertura. L’iniziativa più importante è stata la grande mostra Le meraviglie del mondo. Le castello armeria realecollezioni di Carlo Emanuele I aperta al pubblico lo scorso 16 dicembre con oltre 250 opere e 80 tavole acquerellate degli album naturalistici conservati alla Biblioteca Reale (fino al 2 aprile 2017 in Galleria Sabauda e Biblioteca Reale). Sempre nel 2016 sono stati riaperti i Giardini Reali, chiusi per lungo tempo; ora sono accessibili solo parzialmente, ma è stato da poco ultimato il progetto per il completamento del verde e presto riprenderanno i lavori per perfezionare i percorsi e i servizi. A tutto questo si aggiunge la creazione di aree dedicate a mini-mostre e mostre speciali come lo “Spazio Confronti” e lo “Spazio Scoperte” della Galleria Sabauda, le aperture serali nel periodo estivo e quelle speciali degli appartamenti minori promosse in collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Reale, il fitto calendario di attività per il pubblico e altro ancora: in sintesi, i Musei Reali si sono aperti, cercando di coinvolgere un pubblico sempre più ampio e più trasversale nella scoperta di un patrimonio tra i più ricchi, interessanti e variegati d’Europa.

SABAUDA5LE ATTIVITÀ DEL 2017. Spina dorsale delle attività saranno i progetti di miglioramento dell’offerta museale, con novità che vanno dalla comunicazione ai percorsi, oltre alle mostre, grandi e piccole, che punteggiano tutto il calendario. Tra i progetti più impegnativi ci sarà il completamento dei lavori di restauro della Cappella della Sindone, che sarà riaperta al pubblico a venti anni dal disastroso incendio che ne determinò la chiusura. Un recupero lungo e complesso, curato nel tempo dalla Soprintendenza di Torino con il contributo della Compagnia di San Paolo, che porterà di nuovo il gioiello di Guarini al centro dell’attenzione internazionale (novembre). Un altro importante obiettivo riguarda il riallestimento di una parte del Museo di Antichità, con la creazione di un nuovo percorso dedicato alle antiche civiltà del Mediterraneo (assiro-babilonese, cipriota, greca, etrusca e italica) che accoglierà i visitatori negli spazi della manica nuova. Proseguiranno anche i lavori di valorizzazione dei Giardini Reali con la risistemazione del verde e il collocamento dei vasi, la nuova illuminazione, la segnaletica e i servizi. Terminati i lavori, i Giardini saranno il vero cuore verde di collegamento tra tutte le aree dei Musei (da giugno a settembre). Alla Galleria Sabauda sarà aperto il nuovo spazio dedicato ai maestri piemontesi dal Trecento al Cinquecento: Un’altra armonia. Il Rinascimento in Piemonte, con le tavole e i polittici di Martino Spanzotti, Dedendente Ferrari, Gaudenzio Ferrari e altri ancora (giugno). A SABAUDA4fine anno, negli ambienti al piano terra, la mostra dedicata a Giovanni Battista Piranesi (ottobre). Negli spazi espositivi di Palazzo Chiablese, proseguirà fino a marzo l’esposizione di disegni e stampe di Henri Toulouse-Lautrec, coprodotta con Arthemisia Group, a cui seguirà Il bello senza tempo. La collezione di Gian Enzo Sperone da Roma antica a Ai Weiwei, la grande mostra incentrata sulle raccolte di uno dei più importanti collezionisti d’arte internazionali, con gallerie che portano il suo nome a Torino, Roma e New York (da aprile a settembre). In autunno protagonista sarà il pittore surrealista catalano Joan Mirò, di cui saranno esposte un centinaio di opere in arrivo dalla Fundaciò Pilar i Joan Mirò di Mallorca, la fondazione creata da Mirò e dalla moglie Pilar nel marzo 1981. Le attività di Confronti proseguiranno con A spasso con un drago, che presenterà un lavoro di Carlo Mollino recentemente acquisito dal Ministero per le collezioni della Galleria Sabauda (da febbraio), a cui seguiranno confronti dedicati a Daniele da Volterra (da maggio) e a Bellotto (da ottobre). Anche lo spazio Scoperte proseguirà la propria attività: al termine della mosta dedicata agli incisori olandesi, le sale saranno occupate dalle opere di Grechetto (aprile-agosto) a cui seguiranno quelle di Dürer e Luca di Leida (da settembre). Nuove attività per l’affascinante Museo di Antichità, con appuntamenti dedicati alla storia del restauro (da gennaio a marzo), a tutto quello che nell’abbigliamento ha preceduto il bottone (da aprile a settembre) e alla storia dei militari romani a Torino (da settembre). All’Armeria Reale, a gennaio, appuntamento con un’opera restaurata grazie al programma “Restituzioni” di Intesa San Paolo e ora di nuovo accessibili al pubblico: un’armatura giapponese nello stile delle dō-maru del secondo periodo Chusei (XIIIXVI secolo), donata dall’imperatore del Giappone Meiji a Vittorio Emanuele II nel 1869, a tre anni dalla firma del trattato di amicizia e commercio tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese, ratificato a Edo (l’odierna Tokyo) il 25 agosto 1866. A tutto questo si aggiunge l’intenso programma di attività (calendario SABAUDA2aggiornato sul sito museireali.beniculturali.it) dai laboratori didattici alle visite di una sola opera del ciclo Ogni opera è un mondo, dagli spazi aperti dagli Amici di Palazzo Reale come le cucine e gli appartamenti della Regina Maria Teresa fino alle visite di approfondimento delle mostre e delle diverse sezioni dei Musei Reali. “Il 2017 sarà l’anno decisivo per la costruzione dell’identità dei Musei Reali” sottolinea Pagella, “Lavoreremo sul piano della comunicazione, ma soprattutto su quello del miglioramento dell’accoglienza; a rappresentarci avremo un nuovo logo, dei nuovi uffici nel torrione Frutteria di Palazzo Reale, e l’avvio di importanti progetti che segneranno il futuro dei Musei e anche, ci auguriamo, quello della città. La mostra su Carlo Emanuele I che abbiamo appena inaugurato dimostra quanto sia grande il potenziale dei nostri musei anche come capacità di produrre idee, ricerca, occasioni di conoscenza e di scoperta. Per questo il 2017 dovrà essere anche l’anno destinato alla creazione di una nuova rete di rapporti, sia con le realtà locali, sia con quelle nazionali e internazionali. Tutto questo è necessario anche in vista del 2019, cinquecentenario di Leonardo che ci vedrà assolutamente protagonisti”.

www.museireali.beniculturali.it

(foto: il Torinese)

Incendio in centro, quattro bimbi all’ospedale

vigili fuoco 2Sono cinque le persone, di cui  quattro bambini, portate in ospedale a Torino dopo essere state soccorse dai vigili del fuoco in un edificio di corso Racconigi dove è scoppiato un incendio. Le loro condizioni non destano preoccupazione. dalle cantine all’improvviso sono divampate le fiamme e i vigili del fuoco hanno evacuato gli  11 inquilini  con le autoscale.

(foto: archivio il Torinese)

Ruba telefonino, modico riscatto: 10 euro

TELEFONINIHa rubato un cellulare e proposto al proprietario di restituirlo  in cambio di dieci euro. Il curioso episodio è avvenuto la scorsa notte a San Salvario , dove un marocchino di 25 anni,  che si trova in Italia senza fissa dimora, ha sottratto  il telefonino a un giovane di 28 anni fuori dal locale “Astoria” in via Berthollet. Poi il rapinatore è tornato dal ragazzo e gli ha chiesto il modesto riscatto. E’ però stato notato e fermato dai carabinieri,  che lo hanno arrestato per furto aggravato, estorsione e detenzione ai fini di spaccio. Il marocchino infatti è stato trovato anche con 11 grammi di hashish in tasca.

Il volontariato tra valore economico e sociale

Il tasso di volontariato è pari al 12,6 per cento della popolazione: un italiano su 8. Sono 126 milioni le ore dedicate dagli italiani al volontariato in quattro settimane

 

di  Paolo Pietro Biancone *

volontariato

Sono 6,63 milioni gli italiani che hanno almeno 14 anni e hanno svolto nel 2013 un lavoro volontario, definito come “attività prestata gratuitamente e senza alcun obbligo”, per almeno una volta al mese. La maggior parte di loro – oltre 4 milioni – lo ha fatto all’interno di organizzazioni (associazioni, comitati, movimenti, gruppi informali), i restanti direttamente a favore di altre persone, della comunità o dell’ambiente. Il tasso di volontariato è pari al 12,6 per cento della popolazione: un italiano su 8. Sono 126 milioni le ore dedicate dagli italiani al volontariato in quattro settimane. Considerando una settimana lavorativa di 40 ore, l’ammontare del lavoro volontario si può considerare equivalente a circa 787mila persone occupate a tempo pieno. L’Istat scatta una fotografia di alto livello su un fenomeno che ha un valore sociale ed economico di rilievo.

Campione d’indagine. In totale, sono stati raccolti i dati riguardanti 44.182 associazioni: non solo quelle iscritte ai registri pubblici, ma anche quelle registrate unicamente nelle banche dati dei Centri di Servizio. Il risultato è fotografia più dettagliata del mondo del volontariato mai realizzata in Italia. La maggior parte opera nel campo dell’assistenza sociale (11.812) e della sanità (9.098): da sole queste due classi racchiudono il 55 per cento del totale delle associazioni. Seguono quelle che si occupano di cultura, sport e ricreazione. Anziani e minori sono le categorie primarie di utenti con il 25,4 per cento, mentre si dedicano a malati e disabili il 18 per cento delle organizzazioni.

volontari1_d0

Si occupano di nomadi, immigrati o profughi il 5,7 per cento. Al nord e nel centro si trovano oltre la metà delle associazioni: Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna sono le regioni in cui le realtà del volontariato sono più radicate. Se però si confronta il numero di abitanti con quello delle organizzazioni, sono Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta ad avere più onlus. Al sud e nelle isole si registrano, invece, le percentuali più basse: rispettivamente il 17 e il 6 per cento del totale.

Sono i volontari, che danno vita alle associazioni, che rispondono a bisogni collettivi che non possono essere soddisfatti da aziende pubbliche e private e lo fanno senza un interesse retributivo. Cosa spinge un individuo a dedicare il proprio tempo agli altri, senza apparente tornaconto.

volontari23

Nelle ricerche psicologiche che si sono occupate dell’argomento il modello più conosciuto che individua sei classi di motivazioni al volontariato è quello “funzionalista” di Snyder e collaboratori (Omoto, Snyder, 1995; Clary et al., 1998; Snyder, Omoto, Crain, 1999; Stukas, Snyder, Clary,1999; Snyder, Clary, Stukas, 2000; Snyder, Omoto, 2001):

  • valori personali (values): esprime la presenza di interesse umanitario per gli altri.
  • comprensione (understanding): permette di mettere in pratica abilità, capacità e conoscenze che altrimenti rimarrebbero inespresse.
  • valori sociali (social): permette relazioni significative con gli altri.
  • carriera (career): permette di avere vantaggi per la propria carriera.
  • protezione (protection): protegge l’Io dai sensi di colpa per essere più fortunato di altri o per sviare l’attenzione dai problemi personali.
  • miglioramento (enhancement): vengono utilizzate le risorse positive dell’Io per accrescere la fiducia in sè stessi e l’autostima.

Oltre all’interesse per il prossimo e alla volontà di aiuto molti autori hanno sottolineato gli aspetti egoistici delle motivazioni. Batson (1987; 1998) distingue tra interesse empatico, come motivazione puramente altruistica, e il disagio personale dove si aiuta il prossimo per ridurre il personale stato di disagio di fronte alla sofferenza altrui; si tratta in questo caso di motivazione egoistica.

Il volontariato rappresenta, in taluni casi, un mezzo per accrescere la propria autostima perché ci si sente utili, indispensabili o con una parte di rilievo nel miglioramento della condizione di vita di un’altra persona. In altri casi, invece, rappresenta un’occasione per occupare il tempo libero, o un’occasione di socializzazione, soprattutto per persone come anziani e casalinghe che hanno ampia disponibilità di tempo e cercano occasioni per mettersi alla prova, per impegnarsi socialmente. Infine, soprattutto per i giovani e per coloro che non sono ancora entrati nel mondo del lavoro, il volontariato rappresenta un’occasione di fare esperienze ed acquisire abilità facilmente spendibili in diversi contesti lavorativi. Studi recenti sul volontariato giovanile hanno confermato che l’impegno volontario è caratterizzato, oltre che da un andare verso l’altro, anche da un attingere dall’altro.

Rappresentano un asset sociale e anche aziendale, che merita valutazione e valorizzazione numerica per le aziende non profit stesse. Senza il volontariato le aziende non profit non esisterebbero.

volontari-ristrutturazione-scuola-sri-lanka-1200

Citando A. Pangrazzi “quando si parla di volontari c’è la tendenza a sottolineare l’aspetto gratuito del loro servizio, il loro altruismo, la loro dedizione, il loro disinteresse. In realtà la loro gratuità e il loro altruismo vanno ridimensionati. È vero, i volontari non sono pagati ma non lavorano per niente. Il volontariato non è solo un modo per aiutare gli altri, ma uno strumento per appagare esigenze ed interessi personali. Scavando un po’ sotto le intenzioni più genuine e altruistiche, si trovano molti risvolti personali. Per alcuni il volontariato è molto gratificante perché dà significato nuovo alla vita, per altri serve ad alleviare un certo senso di isolamento; per altri ancora può contribuire alla pace interiore o alla soddisfazione di avere un certo protagonismo. Forse non è del tutto azzardato suggerire che spesso i volontari hanno più bisogno degli assistiti che non gli assistiti dei volontari”.

Un altro aspetto che può rientrare tra le motivazioni egoistiche è il riconoscimento sociale di cui gode il volontario. È plausibile pensare che, visto che l’attività di volontariato risulta agli occhi della società positiva e benefica, queste qualità vengano trasferite su chi effettua l’attività e quindi venga giudicato più positivamente e favorevolmente rispetto al resto della società. Sarebbe per questo plausibile pensare che il volontariato accresca quella parte della persona narcisista che si alimenta e trae benessere dai giudizi positivi e dagli elogi che vengono dalla società.

volontariato-63

Secondo una ricerca di Berti il solo fatto di prestare attività volontaria costituisce un aspetto importante nella formazione di impressioni di personalità, si viene investiti da un alone di positività rispetto a chi non fa questa attività. I volontari vengono considerati “persone migliori di tante altre” e “da ammirare”. Secondo questo studio si potrebbe affermare che si mettono a disposizione tempo e risorse per guadagnarne in riconoscimento sociale, inoltre per fare volontariato non occorrono qualifiche specifiche e quindi è una forma di gratificazione “facile e alla portata di tutti”.

È per questo che alcuni autori mettono in guardia dal sentimento di onnipotenza che può investire il volontari: sentendosi gratificato e riconosciuto potrebbe toccare quei sentimenti di infallibilità che portano la persona a non vedere più l’altro ma a sostituirsi a lui convinto di procedere per il meglio.

Un altro aspetto interessante che emerge dalla ricerca di Berti è che il riconoscimento sociale è diverso a seconda del tipo di volontariato. Mettendo a confronto un campione di volontari che svolgono attività presso un’associazione che si occupa di assistenza a persone anziane e un’altra che si occupa di cani abbandonati è emerso che chi svolgeva la prima attività ha un riconoscimento sociale maggiore di chi svolgeva la seconda. Ulteriore aspetto psicologico che contribuisce alla scelta di fare volontariato è, secondo Caprara (2003), l’autoefficacia percepita dai volontari.

***

*Professore Ordinario di Economia Aziendale e presidente del corso di studi in Professioni Contabili

NAPOLI (FI): “IL COMUNE PENSI AI COMMERCIANTI, NON AL SUK”

suk dora1“Il pasticcio del bando da riaprire e’ la cartina di tornasole dell’inadeguatezza di questa amministrazione comunale. Ma il nocciolo della questione sta nell’incapacità di gestire una iniziativa che moltissimi cittadini non gradiscono nei quartieri torinesi”.

Così Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Torino, commenta gli sviluppi relativi alla vicenda del mercato del libero scambio.

suk nuovo2“Il problema non e’ allestire quello che in tanti chiamano “suk” a Ponte Mosca o in qualsiasi altra area della città. La sindaca Appendino deve rendersi conto che la stragrande maggioranza dei torinesi non vede favorevolmente tale pseudo-mercato”, afferma  Napoli.

E aggiunge: “Da tempo mi impegno per proporre soluzioni alla moria di negozi e botteghe artigiane in tutta l’area della Città Metropolitana: mi pare sia più opportuno che la prima cittadina di Torino dedichi a questi problemi gran parte del tempo che occupa invece per il mercato del libero scambio”.

“La crisi che sta vivendo il commercio, quello vero e legittimo, dei negozi e degli ambulanti che lavorano enapoli osvaldo pagano le troppe tasse richiederebbe da parte dell’amministrazione comunale un maggiore impegno, sia nel trovare agevolazioni per gli esercenti “feriti” dalla crisi, sia nella lotta all’abusivismo e alla contraffazione. Un ultimo aspetto, questo, – conclude Napoli – sul quale, a proposito del mercato del libero scambio, ci sarebbe molto da riflettere”.

Vandali danneggiano il pullmino della squadra di Rugby dei migranti

pullminoIgnoti vandali hanno reso praticamente inutilizzabile il pullmino de “Le Tre Rose”, società casalese di rugby. Il sodalizio che da un anno ha avviato un successo l’esperimento di una squadra interraziale, composta per la maggior parte di migranti e richiedenti asilo provenienti da Paesi africani, è stata recentemente oggetto dell’attenzione del portale “World Rugby”, vetrina internazionale di questo sport, oltre ad aver avuto diverse attestazioni di stima dalle più alte autorità sportive, a partire dal Coni e dalla Federazione italiana rugby. Qualche giorno fa c’è stato l’ennesimo vetro rotto del veicolo, nonché l’asportazione della leva delle frecce. A dicembre c’era già stato un altro episodio nel quale era stato rotto il vetro della porta scorrevole e bruciacchiati dei documenti. E dal mezzo non era asportato niente: un episodio di teppismo puro e semplice, ma quanto fine a sé stesso. “Si fa qualcosa di buono, si avvia allo sport dei giovani e dei giovanissimi anche per il grande lavoro che viene fatto con le scuole del Casalese” spiega il presidente Paolo rugby tre rosePensa che nei prossimi giorni formalizzerà una denuncia contro ignoti per danneggiamenti, dopo che in seguito all’episodio di dicembre c’era stato già un sopralluogo dei carabinieri di Casale sul luogo dove è avvenuto il gesto. E aggiunge un altro elemento: “Quando ci allenavamo nella frazione Roncaglia di Casale, il mezzo si è trovato per quattro o cinque volte con le gomme molli, quasi a terra, Allo stato non ci avevamo fatto caso, ma adesso qualche collegamento lo si potrebbe fare”. Le Tre Rose era già stato al centro di un atto vandalico la passata estate, ma le forze dell’ordine avevano individuato l’autore grazie al fatto di essere state allertate da alcuni residenti vicino al campo che, nelle prime ore del mattino, avevano sentito il rumore dei vetri infranti e di conseguenza avevano chiamato il numero di pronto intervento, e al riconoscimento fatto dell’autore da parte di alcuni cittadini. Ma questa è tutta un’altra storia.

Massimo Iaretti