redazione il torinese

Il miglior hotel d’Italia (terzo al mondo) è a Torino

turin hotelIl Miglior Hotel d’Italia, secondo il sito Tripadvisor, è  Turin Palace Hotel, in pieno  centro città, a due passi da Porta Nuova, in via Sacchi,  restaurato di recente.  Alla struttura alberghiera a quattro stelle è andato il Travelers’ Choice Hotel Awards 2017 e anche la terza posizione a livello mondiale dopo il Mandapa Ritx-Carlton Reserve a Budup, in Indonesia e l’Aria Hotel di Budapest. Nel mondo l’Italia risulta turin palace hotel 2seconda per le strutture premiate dopo gli Stati Uniti.  I riconoscimenti di Tripadvisor sono arrivati alla loro 15a edizione e  hanno premiato oltre 7.607 strutture con classifiche per un totale di 109 Paesi e 8 aree geografiche in diverse  categorie: Migliori Hotel, Miglior Hotel di Lusso, Migliori Tariffe, Migliori Hotel di Piccole Dimensioni, Miglior Servizio, Migliori Pensioni e B&B, Migliori Hotel Romantici e Migliori Hotel per Famiglie. Secondo il prestigioso sito turistico il Turin Palace, è stato scelto per eleganza e ospitalità, e propone un costo medio di 170 euro rispetto a una media italiana della sua categoria di 324.

 

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I docenti della disciplina dei Diritti umani in occasione della Giornata della memoria

aushvitz2Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani, in occasione della giornata della memoria, istituita con Legge 20 luglio 2000, n. 211, intende ricordare le vittime dell’Olocausto, invitando gli insegnanti a leggere con i propri studenti passi scelti da testi letterari o saggi filosofici e visionare insieme, commentandone il messaggio civile sotteso, opere artistiche, teatrali o pellicole attinenti al tema.

Analizzando, per esempio, l’ultimo testo di Primo Levi, “I sommersi e i salvati” è possibile tramandare alle giovani generazioni proprio il concetto di memoria storica, bagaglio individuale e collettivo da cui non volgere mai lo sguardo, per quanto doloroso e annichilente possa essere il recupero di tragedie dalla portata terrificante come l’Olocausto.

Zygmun Bauman nel suo saggio “Modernità e Olocausto”, opera da consigliare ai maturandi più sensibili, ha messo in luce quanto i fattori responsabili dei genocidi siano attivi e intrinseci proprio nella società contemporanea. Soprattutto la “contrattazione”, diabolicamente concepita dalle gerarchie naziste, che consistette nel barattare la sopravvivenza di pochi, erroneamente considerati salvabili perché conformi, con la consegna ai carnefici di tutti gli altri costituisce motivo di meditazione. Tale logica allontana da ogni forma di riflessione morale / civile facendo precipitare auschwitz2l’individuo in una condizione di ferinità.

Consumismo, omologazione, burocratizzazione sono “coltura batterica” da non sottovalutare, per la quale solo un rinnovamento culturale incentrato sulla difesa ad oltranza della dignità umana può costituire un rimedio.

Per approfondire le tematiche in oggetto, si suggerisce di ricercare con gli allievi i luoghi dell’orrore in Italia (Campi di internamento; retate, eccidi; caserme di polizia, prigioni, luoghi di detenzione; campi di concentramento e transito) per rendere ulteriormente tangibile quanto alcuni si ostinano a negare irresponsabilmente.

A tal proposito, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani è impegnato a promuovere l’incontro d’approfondimento storico con il sig. Fortunato Menichetti, “Nonno Partigiano”, per discutere degli avvenimenti e del contesto socio-politico che costituirono il cuore della Resistenza. L’iniziativa è stata organizzata dall’organico di potenziamento di Diritto e promossa dal auschvitz2DS, prof.ssa Daniela Venturi; l’evento si terrà in data 28/01, dalle ore 09.00 alle ore 11.30, presso l’ISI “Pertini” di Lucca e coinvolgerà, tramite collegamento skype, anche i discenti e l’organico di potenziamento di Diritto dell’IIS “Giustino Fortunato” di Pisticci, grazie all’interessamento del DS, Prof. Francesco Di Tursi.

Il percorso didattico si coniuga con le indicazioni del PSDN e tende a incentivare la partecipazione, il confronto e il dialogo diretto tra studenti appartenenti a contesti socio-economici e regionali differenti.

“La civiltà moderna non è stata la condizione “sufficiente” dell’Olocausto, ma ha rappresentato senza alcun dubbio la sua condizione “necessaria”. Senza di essa l’Olocausto sarebbe impensabile.” (Zygmunt Bauman, Modernità e Olocausto, 1989)

Prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

 

Migranti, Chiamparino: “Sto dalla loro parte. E’ una scelta etica”

chiampa lausIl presidente della Regione, Sergio Chiamparino, è intervenuto in Consiglio regionale sul tema migranti

“A differenza di quanto hanno sostenuto alcuni consiglieri regionali, credo di essere nel giusto nell’aver assunto una posizione radicalmente diversa sul tema migranti da quella dei presidenti di altre Regioni del Nord Italia, prima ancora che per ragioni politiche, per ragioni etiche e culturali”, ha esordito il presidente.

Una scelta di campo

Sono onorato di essere il presidente della Regione in cui è stato accolto il rifugiato senegalese sepolto dalla frana all’hotel Rigopiano mentre svolgeva legalmente il suo lavoro, sono altrettanto onorato che la nostra Regione abbia accolto il gruppo di migranti africani che sono in Abruzzo per aiutare le popolazioni colpite da terremoti e maltempo, e che abbia accolto i richiedenti asilo che a Ormea a Garessio erano in prima fila a dare una mano a pulire i disastri dell’inondazione dello scorso novembre. Dire “Io sto dalla loro parte” è una scelta di campo, etica, che riguarda tutte le persone che hanno responsabilità nella cosa pubblica Per quanto riguarda le politiche nazionali, credo che il Ministro Minniti abbia indicato la strada maestra, quella che prevede di stringere intese con i Paesi da cui proviene o transita la maggior parte dei migranti, per costruire corridoi umanitari, e mi pare che l’aver ripreso in mano l’iniziativa diplomatica faccia ben presagire per il futuro”.

profughi-monteuIl piano di Gentiloni

“Quello messo a punto dal governo Gentiloni è un piano che sarà presentato domani, in sede di Conferenza delle Regioni, e, da quello che si dice, si dipana in un contesto internazionale, con un programma di interventi che punta a una accoglienza il più possibile diffusa sul territorio e che non mi sembra riducibile al modo in cui era stato presentato, vale a dire “Un CIE in ogni Regione”.  È chiaro che non si può usare il lavoro dei migranti per sostituire altre attività lavorative, qualunque esse siano, ma tutti sappiamo quanti lavori sarebbero utili e necessari per rendere le nostre comunità più belle e pulite: io credo che ci sia uno spazio enorme per attività lavorative che compensino il sostengo che lo Stato offre ai migranti, senza che queste siano percepite come sostitutive. E mi vengono in mente molti esempi, in Piemonte, di Comuni di centro-sinistra e centro-destra dove i migranti svolgono attività integrative apprezzate da tutta la popolazione e che hanno contribuito significativamente a far “riconoscere il diverso”, e a integrarlo”.

A proposito di Cie

“Sui CIE bisogna ricordare che sono nati nel 1998, quasi 20 anni fa, in un periodo in cui i flussi migratori avevano modalità e intensità molto diverse da oggi, e necessitano di una radicale revisione: ma uno strumento che verifichi, controlli e eventualmente espella chi è migrante ma non è accoglibile, magari per appartenenze a reti criminali, sarà sempre necessario. Da questo punto di con reg lascarisvista va decisamente abolito il reato di clandestinità che ha avuto effetti esattamente opposti a quelli che si proponeva, rendendo più complicato il controllo dei titoli per l’accoglienza, come, peraltro, dimostra il percorso del terrorista di Berlino.  Dobbiamo oggi rivedere radicalmente tempi e criteri per l’accoglienza e per la definizione del diritto ad essere protetto e accolto: un anno e mezzo è un periodo troppo lungo, incompatibile con la possibilità di espellere chi non ha diritto di rimanere. Ma ancora più fondamentale è la ridefinizione dei criteri di accoglienza, perchè il confine della necessità fra negazione dei diritti umani e diritto a una vita socialmente ed economicamente dignitosa è troppo stretto. E’ doveroso quindi un salto di qualità complessivo nell’accoglienza, un salto di qualità che può e deve fare l’Europa, la comunità di Stati cui orgogliosamente apparteniamo ma che nella gestione di questa grande emergenza umanitaria è ancora dolorosamente troppo assente. “

 

(foto: il Torinese)

Thai Boxe Mania torna al PalaRuffini

Si è tenuta presso la Sala Colonne di Palazzo di Città a Torino la conferenza stampa di presentazione di Thai Boxe Mania 2017 La manifestazione si terrà sabato 28 gennaio al PalaRuffini, che ancora una volta sarà la casa degli sport da combattimento

BOXE SPORT

Un evento unico, nato a Torino nel 2010, grazie al meticoloso lavoro e alla grande passione dei promoter Alex Negro e Carlo Barbuto, pluricampione mondiale, nonché fondatore della palestra Thai Boxe Torino, punto di riferimento per tutti gli amanti degli sport da combattimento del capoluogo piemontese e non solo. Sul ring saliranno grandi talenti della Thai Boxe moderna come il pluricampione mondiale Chingiz Allazov dall’Azerbaijan, il bielorusso Yuri Bessmertny, la valdostana Martine Michieletto che vinse il titolo mondiale nella scorsa edizione di Thai Boxe Mania, il francese neo campione del mondo WPMF Jimmy Vienot e il celebre Thai fighter Sudsakorn Sor Klinmee. In palio ci sarà anche il titolo mondiale WMF, che sarà un affare tra lo spagnolo Carlos Coello e il francese Elias Mahmoudì. Grande presenza per i fighters torinesi, tra cui spicca Mathias Gallo Cassarino, che dopo essersi trasferito all’età di 9 anni in Thailandia, è pronto per il suo primo incontro in Italia. Durante lo stesso week end, inoltre, il capoluogo piemontese sarà teatro della Coppa Italia Fight1 di Muay Thai, una competizione che sarà valida per la selezione degli “Azzurri” che prenderanno parte ai Mondiali WMF in programma a Bangok, a Marzo 2017.

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Roberto Finardi (Assessore allo Sport del Comune di Torino): “Ogni volta che Torino diventa la sede di un evento sportivo di questa portata non posso che ritenermi orgoglioso e contento. Il fatto che tanti atleti torinesi abbiano la possibilità di esibirsi e di confrontarsi su questi palcoscenici mi fa sempre molto piacere”.

Giovanni Maria Ferraris (Assessore allo Sport della Regione Piemonte): “Sono contento che questa manifestazione si tenga in una delle capitali italiane dello Sport. Questo è uno sport in cui la fatica e il sacrificio sono aspetti fondamentali e anche per questa ragione bisogna incoraggiarne la diffusione”.

Carlo Barbuto (Promoter): “Come ogni anno abbiamo cercato di dare importanza a tutti i club torinesi per dare a tutti gli atleti torinesi la possibilità di mettersi in mostra. Inoltre, intendo ringraziare le Istituzioni locali che anche quest’anno ci sono state molto vicino”.

Alex Negro (Promoter): “La spettacolarizzazione di un evento è uno degli elementi di maggior importanza per una manifestazione di questo genere, affinché possa permettere al pubblico torinese di passare una bella serata avvicinandosi a questo sport. Molte persone si avvicinano a queste discipline proprio grazie a questo evento, scoprendo così quanto possa essere educativa la thai boxe”.

Lucian Danilencu (fighter della Thai Boxe Torino): “Mi sono preparato molto bene per questo match. Il mio avversario, Dragos Zubco, lo conosco. In passato ci siamo allenati insieme ed è molto forte, ma mi sono allenato molto e cercherò di dare il massimo. Combattere in questa città, per me che sono un torinese d’adozione, ha un sapore tutto particolare. Combatterò davanti ai miei amici e l’emozione sarà fortissima, ma io devo rimanere concentrato e pensare solo a quello che succede sul ring”.

Martin Michieletto (Fighetr della Fighting Vda, bicampionessa mondiale): “Come mi sono avvicinata a questa disciplina? Ho fatto atletica leggera per otto anni, anche con buoni risultati, poi però ho provato la thai boxe e da lì ho capito realmente quale sport mi piacesse fare. Il mio incontro al PalaRuffini? Mi sono allenata tanto per questa incontro; sono molto precisa e sto seguendo tutto l’iter per farmi trovare pronta una volta salita sul ring”.

In carcere 5 mesi per rapina, ma il sosia lo scagiona: “Sono stato io”

CARCERE SBARREDalla Puglia

Incarcerato per cinque mesi per una rapina in gioielleria che invece avrebbe commesso un sosia. Il protagonista della vicenda è un pregiudicato 46enne di Bitonto (Bari) Vincenzo Mundo, scarcerato dopo essere stato scagionato dal quello che sembra essere il vero autore del colpo, incontrato per caso in cella, che ha scelto di confessare per il rimorso. La rapina avvenne nella gioielleria di Sannicandro nel marzo 2016, quando in tre, due dei quali con il volto coperto, entrarono nel negozio armati con una pistola facendosi consegnare orologi, anelli con diamanti e collane in oro del valore di 20mila euro,  Il 2 settembre il 46enne viene arrestato. Poi, in carcere, a Bari, incontra per caso il 45enne Riccardo Corsini, detenuto per un’altra rapina. I due si somigliano così tanto che gli altri detenuti li scambiano per gemelli.

Tecnologia 3D al servizio della medicina

Importanti novità per la chirurgia dei tumori urologici. Ingegneri e urologi in team per affrontare le nuove sfide

 

Chirurgia guidata da ricostruzioni di immagine in 3D, ovvero una chirurgia basata sulle ricostruzioni dell’imaging preoperatorio, in cui l‘organo da operare e la neoplasia possono essere studiate anticipatamente dal chirurgo in tre dimensioni.

Prostatectomia robotica “parziale”, che prevede l’asportazione di una sola parte della prostata, o costruzione di una nuova vescica.

urologia

Queste sono alcune delle novità che verranno presentate dal 25 al 27 gennaio 2016, durante il quinto TECHNO-UROLOGY MEETING (TUM), evento organizzato dal professor Francesco Porpiglia, ordinario di Urologia presso l’Università di Torino e direttore della Divisione di Urologia del San Luigi, in collaborazione con il Professor Evangelos Liatsikos dell’Università di Patrasso (Grecia) e il professor Peter Wiklund del prestigioso Karolinska University Hospital di Stoccolma, che si svolgerà all’A.O.U. S. Luigi Gonzaga di Orbassano.

I TEMI DEL CONGRESSO

Durante il meeting verranno presentate le tecniche più innovative per il trattamento mini invasivo dei principali tumori urologici, del rene, della vescica e della prostata, che colpiscono ogni anno in Italia oltre 65.000 persone.

 

TECNOLOGIA 3D al servizio della medicina: ingegneri e urologi in team per affrontare le nuove sfide

La novità di quest’anno è la “chirurgia guidata da ricostruzioni di immagine in 3D” ovvero una chirurgia basata sulle ricostruzioni dell’imaging preoperatorio, in cui l‘organo da operare e la neoplasia sono studiate in tre dimensioni.

La vera innovazione in questo campo è rappresentata dall’uso della nuova generazione di software sviluppata e sfruttata alle massime potenzialità da un gruppo di giovani ingegneri biomedici torinesi, che, lavorando in stretta collaborazione con gli urologi e nell’ambito di un promettente filone di ricerca, fornisce ricostruzioni tridimensionali estremamente accurate e sovrapponibili alla realtà, impensabili fino a pochi anni fa.

Nell’ambito di questa collaborazione è stata sviluppata anche la stampa in 3D in alta definizione, ovvero una riproduzione fedele dell’organo e del tumore da operare stampata in materiale plastico. Il chirurgo può cosi disporre di un modello “fisico” e non soltanto virtuale e può pianificare l’intervento in modo LETTO OSPEDALEdettagliato.

Gli sviluppi della collaborazione tra ingegneri biomedici e urologi vanno nella direzione della cosiddetta “precision surgery“, una chirurgia di precisione, il cui scopo è raggiungere la massima efficacia oncologica con il minimo impatto sui tessuti sani. Tutto ciò viene realizzato per il tumore di rene e della prostata ed è in fase di studio per il tumore della vescica ed è la prima volta che in ambito urologico vengono applicati sistemi così sofisticati. Ancora una volta l’urologia del San Luigi si connota per la continua ricerca di una chirurgia sempre più d’avanguardia.

“Grazie alle innovazioni tecnologiche oggi è possibile ricostruire in 3 dimensioni e in modo molto fedele alla realtà l’organo da operare, ed è possibile anche ottenere una stampa, anch’essa in 3 dimensioni, che il chirurgo può “manipolare” in modo da pianificare in modo estremamente accurato l’intervento chirurgico. Questa tecnologia è di estrema importanza soprattutto quando il chirurgo pianifica un intervento “conservativo” cioè nei casi in cui è prevista l’asportazione della sola parte malata dell’organo. Questa innovazione acquista particolare rilevanza in caso di trattamento di alcuni tumori renali”, ha dichiarato il professor Francesco Porpiglia.

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PROSTATA: prostatectomia robotica parziale

Per quanto riguarda il tumore della prostata, quest’anno in particolare verrà presentata, in anteprima, una nuova tecnica chiamata prostatectomia robotica “parziale”, che prevede l’asportazione di una sola parte della prostata e che, nei casi selezionati in cui è indicata, consente potenzialmente eccezionali risultati funzionali in termini di potenza e continenza senza inficiare i risultati oncologici.

RENE: conservazione della parte sana dell’organo

Grande spazio verrà dedicato al trattamento “conservativo” dei tumori renali, anche in situazioni di estrema complessità tecnica, con l’obiettivo di asportare la neoformazione e preservare la parte sana del rene. Questo approccio consente indubbi vantaggi per paziente, in primis in termini di preservazione della funzione renale.

 

medico sanitaVESCICA: ricostruzione nuova vescica

Verrà ricostruita, dai maggiori esperti mondiali, una “nuova vescica” (dopo esportazione per tumore della vescica nativa) mediante intestino, con approccio robotico, intervento peraltro già eseguito presso l’ospedale San Luigi.

Gli interventi saranno eseguiti da alcuni fra i più importanti chirurghi della scena mondiale e saranno trasmessi in diretta dalle sale del Blocco Operatorio del San Luigi e commentate nella sala congressi interna all’ospedale che ospiterà il convegno.

L’intensa “tre giorni” sarà completata da interessanti ed innovative letture magistrali mentre il Simposio Satellite “Hot topic in prostate cancer” aprirà i lavori congressuali.

Anche quest’anno l’evento è stato possibile grazie al continuo e fattivo supporto della Direzione Generale e di tutto lo staff tecnico e amministrativo dell’Azienda Ospedaliera San Luigi Gonzaga.

 

A Mario Draghi il premio della Fondazione Cavour

RISORGIMENTO CAVOURIl presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, a Santena, dove è sepolto il conte Camillo Benso di Cavour, ha ricevuto  il premio attribuitogli dalla Fondazione Cavour e dagli Amici della Fondazione intitolata al grande statista piemontese.

Il riconoscimento gli è stato assegnato “per aver mantenuto l’indipendenza della Banca Centrale Europea, come la vollero i suoi fondatori, di fronte ai tentativi di assoggettarla a interessi occasionali, mutevoli e spesso contraddittori dei 19 Stati membri” e perché ha “in ogni modo e con ogni mezzo, adottato misure monetarie atte a sostenere la crescita economica di tutti i Paesi europei, allontanando il pericolo di una deflazione tuttora incombente”.

Alla cerimonia sono intervenuti il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il sindaco di Santena, Ugo Baldi, e il presidente della Fondazione Cavour, Nerio Nesi – Draghi ha omaggiato  la tomba di Cavour e inaugurato la lapide in ricordo di Carlo Azeglio Ciampi.

(foto: il Torinese)

“Sarajevo rewind” di Eric Gobetti al Polski Kot

sarajevo gobettiSabato 28 gennaio alle ore 21, al  Polski Kot di via Massena n.19 a Torino, verrà presentato il libroSarajevo rewind” di Eric Gobetti (Miraggi,2017). Il 28 giugno del 1914, a Sarajevo, due colpi di pistola misero fine alla belle époque e dando origine al “secolo breve”, il secolo delle guerre mondiali, dei conflitti di massa, dei regimi totalitari, delle grandi ideologie, delle grandi tragedie. Gavrilo Princip e Franz Ferdinand: il giovane irredentista serbo e l’arciduca dell’Impero asburgico. Due uomini, due viaggi verso la fine e l’inizio. A Sarajevo, sul ponte Latino- dove scorre la Miljacka, il fiume che attraversa la città –  si compiono i loro destini. Cent’anni dopo, cosa rimane di quel mondo? Cosa rimane della memoria di questi due protagonisti della storia del Novecento? Da Vienna e da Belgrado a Sarajevo, due storici – Eric Gobetti e Simone Malavolti – si sono avventurati a cento anni di distanza sulle strade che portarono all’attentato di Sarajevo e allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Due viaggi fra nazioni, nazionalismi e realtà politiche sovra e pluri-nazionali. Due viaggi attraverso un secolo, nel cuore dell’Europa di ieri e di oggi.  “Da una parte abbiamo una realtà balcanica che è molto più “balcanizzata” oggi di allora. Nel senso della marginalizzazione, del ritardo e saraje gobettidell’esclusione sia politica che economica, dal resto dell’Europa. Belgrado era una grande capitale in espansione; da Sarajevo si andava in giornata in ogni parte dell’Impero”, racconta Eric Gobetti. “ Oggi sono luoghi “a parte”, soprattutto nell’immaginario del resto d’Europa. Dall’altro lato abbiamo un’Unione Europea che sembra afflitta dagli stessi problemi dell’Impero Austro-Ungarico: mancanza di democrazia, se non apparente; scarso rispetto dei popoli e delle nazioni, che infatti genera successi elettorali dei partiti nazionalisti; elefantiasi burocratica e sistema economico troppo ingessato. Insomma, gli ingredienti per un parallelo ci sono tutti, poi certo, c’è anche tanta differenza: è passato un secolo ma per molti versi pare un millennio!”. Eric Gobetti ( nato Torino nel 1973) è uno storico free-lance, esperto della Jugoslavia del Novecento. Collabora con l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della sarajevo ecidio 2società contemporanea.  Da anni tiene lezioni e conferenze sulla storia jugoslava, da Gavrilo Princip ai giorni nostri. Ha pubblicato diversi libri tra i quali: “Dittatore per caso. Un piccolo duce protetto dall’Italia fascista” (L’ancora del Mediterraneo 2001), sul movimento croato Ustascia negli anni Trenta; “L’occupazione allegra. Italiani in Jugoslavia 1941-1943” (Carocci 2007); “Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia” (Laterza 2013). Nel frattempo esplora i Balcani e organizza viaggi di turismo storico nei paesi della ex Jugoslavia. Molte delle sue avventure le ha raccontate nel diario-reportage “Nema problema! Jugoslavie, 10 anni di viaggi” (Miraggi 2011). Recentemente si è dato al cinema, collaborando con RaiStoria e realizzando diversi prodotti video tra cui “Bruce Lee Tvoj Mostar” e “Around Mostar, The Bridge and Bruce Lee”. Nel 2016 è uscito il suo primo documentario storico: “Partizani. La Resistenza italiana in Montenegro”.

 

Marco Travaglini

Apre al pubblico il rifugio antiaereo nei sotterranei del Municipio

Terminati i lavori di recupero e messa in sicurezza degli scorsi mesi apre al pubblico da oggi, martedì 24 gennaio, il rifugio antiaereo realizzato nel 1942 sotto il Municipio, in via Palazzo di Città 1.

RIFUGIO

Le visite, della durata di circa 30 minuti, sono gratuite. Maggiori informazioni su:https://www.facebook.com/cittAgora/videos/1385589868142258/
CittAgorà – Periodico del Consiglio comunale di Torino

Pirata della strada investe persona: irriconoscibile il corpo straziato dalle auto

Polizia-Stradale-notteDALLA CAMPANIA

E’ stato ritrovato il corpo a brandelli di una persona di cui  non è possibile al momento  indicare sesso e generalità. Il cadavere era lungo la statale 162 nei pressi di Giugliano (Napoli). La polizia ritiene che la vittima sia stata investita da un pirata della strada e poi da altre automobili che ne hanno straziato il corpo. I poveri resti erano stati scambiati per i rottami di una macchina.  Al momento soltanto un investitore è stato identificato.