redazione il torinese

“Robert Doisneau. Icones” al Forte di Bard

DOISNEAU3Si racconta abbia scattato la sua prima foto semplicemente a una pila di ciottoli ammucchiati a terra per l’occasione. Era il 1928 e Robert Doisneau aveva solo 16 anni. Cominciò così, con quella particolare “foto di strada”, la lunga carriera (Doisneau nasce a Gentilly nel 1912 e muore a Montrouge nel 1994) di uno dei più grandi fotografi del Novecento; del “fotografo umanista” – così chiamato per la sua straordinaria capacità di raccontare, in chiave lirica spesso ironica e perfino surreale, la quotidianità della vita e delle persone – cui il valdostano Forte di Bard ( dove ormai da tempo sono di casa i blasonati maestri della fotografia internazionale) dedica una splendida mostra in collaborazione con l’Atelier Robert Doisneau di Parigi. Più di settanta le opere assemblate sotto il titolo che non poteva essere più esplicito di “Robert Doisneau. Icones”.

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Fil rouge del percorso espositivo è infatti l’iconicità delle immagini, scattate sempre on the road preferibilmente nella periferia parigina di Montrouge dove l’artista trascorse l’intera vita e che fin da subito seppero conquistare l’immaginario collettivo e il più vasto pubblico. A partire dal celebre “bacio” del 1950, “Le baiser de l’Hotel de ville”, commissionatogli dalla rivista americana “Life” per un reportage fotografico su Parigi, raffigurante una coppia di ragazzi che tranquillamente si baciano per strada fra l’indifferenza totale dei passanti e che non fu – come parrebbe – “foto rubata”. Ma scatto attentamente “premeditato”, con l’acuta regia dello stesso Doisneau che chiese ai due giovani (Françoise Bornet, studentessa di teatro, e Jacques Carteaud) di posare per lui. Scatto-icona per eccellenza, quel bacio che divenne il bacio più celebre nella storia della fotografia, come a inizi Novecento era capitato a quello di Gustav Klimt (“Der Kuss”) nella pittura. La vita di tutti i giorni, ogni goccia di vita anche quella più piccola e insignificante, ma solo per chi non ha occhi che parlano al cuore e un mare di fantasia capace di trasformare la realtà in gioco sagace irridente irriverente e amabilmente capriccioso, fu sempre per lui la storia più eccitante da raccontare. “Nessun regista –diceva – può inventare una trama così imprevedibile come quello che accade ogni giorno tra le strade di una città”. E ad ammaliarlo furono soprattutto le banlieue parigine, quelle periferie in bianco e nero degli anni Cinquanta, perfette per le trame noirs di Simenon e del suo Maigret, ricche e povere a un tempo, crudeli e poetiche, ciniche e spietate ma anche cariche di sottile e struggente poesia. Coglierne l’anima, al volo o in caparbia ed emozionante attesa, il suo compito. Neppur tanto arduo.

BACIO DOISNEAU

Dalle rive della Senna (“Pont d’Iéna”, 1945) fino alle periferie operaie, Doisneau cristallizza per immagini che non hanno scadenze temporali la Ville Lumière degli innamorati, quella dei bistrot (“Mademoiselle Anita”, 1951), degli atelier di moda e quella spassosa dei bambini di strada (“Les enfants de la Place Hébert“, 1957; “Les frères”, 1934) o seriosa degli scolari (“L’information scolaire”, 1956), regalandoci un monumentale affresco della “sua” Parigi e immortalando –attraverso un registro ironico mai disgiunto da quello poetico- gli aspetti più curiosi e le contraddizioni della società francese di allora. Il tutto attraverso una totale e spontanea full immersion in tutto ciò (persone e cose) che gli stava intorno: da attento “pescatore” (e non “cacciatore”) di immagini, come egli stesso amava definirsi. Qualità che fanno di lui, insieme ad Henry Cartier-Bresson, uno dei veri padri fondatori del fotogiornalismo di strada. Oltrechè su “Life”, molti suoi servizi vennero pubblicati anche su “Vogue” e frequente fu la collaborazione con scrittori come Blaise Cendras e Jacques Prevert. Di quest’ultimo, fra l’altro, la mostra di Bard ospita un intenso ritratto “au guèridon”, realizzato da Doisneau insieme ad altri scattati a celebri personalità del mondo culturale di allora come Picasso e Giacometti. “Quello che io cercavo di mostrare – scriveva l’artista – era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere”. Un’importante lezione di vita, cui anche oggi è bello – ma non sempre facile – poter credere.

Gianni Milani

“Robert Doisneau. Icones”

Forte di Bard (Aosta); tel. 0125/833811 – www.fortedibard.it Fino al primo maggio

Orari: da mart. a ven. 11-18; sab. dom. e festivi 11-19; lun. chiuso

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Le immagini:

– Atelier Robert Doisneau: Les frères, rue du Docteur Lecène”, 1934

– Atelier Robert Doisneau: “Le baiser de l’hotel de ville, Paris”, 1950

 

 

Chiesa deturpata da bestemmie e svastiche

convento 1 chiesaHanno imbrattato il muro di una chiesa e, beccati dai carabinieri, hanno chiesto scusa. I tre ragazzi che avevano scritto bestemmie, insulti vari  e avevano disegnato anche  due svastiche e un volto con l’elmetto sui muri esterni  della parrocchia di Sant’Agostino, in via Principi d’Acaja a Pinerolo, sono stati sorpresi con le bombolette spray. Hanno cercato di scappare ma uno di loro, di 19 anni, è stato fermato dai militari. Invece i rimanenti  due, uno di 17 e uno di 15 anni, sono stati accompagnati in caserma dai genitori. I teppistelli hanno detto di essere pentiti, e di averlo fatto “per divertimento”, promettendo  di provvedere alla pulizia del muro.

Né vento, né pioggia: smog alle stelle, sotto la Mole picco di 110 mcg di Pm10 per metro cubo

NEBBIA1La totale mancanza di venti e piogge almeno fino a mercoledì, non è certo la condizione ideale per combattere lo smog.  Sotto la Mole si giungerà così a un nuovo picco nella concentrazione di polveri sottili. L’Arpa prevede da  domani 110 microgrammi per metro cubo di Pm10 in città e NEBBIAin tutta la prima cintura dell’area metropolitana. Le Pm10 supereranno  quota 100 anche a Caselle, Chivasso, Ivrea e Volpiano, e ad Alessandria e provincia, con valori attesi  tra i 102 e i 104 microgrammi. Invece a Novara, Galliate e Trecate il valore ipotizzabile è di 110 microgrammi. A Torino permane quindi il divieto al traffico tra le 8 e le 19 per i veicoli diesel fino a euro 3 e  per quelli a benzina/gas/metano euro 0.

 

(foto: il Torinese)
   

Carcere: “il Ministero non vanifichi per inedia le tante cose buone fatte”

Grimaldi (SEL), Artesio (Torino in Comune), Boni e Manzi (Radicali) 

carcere2 

Dopo la visita al carcere di Ivrea, il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi si è oggi recato in visita alla Casa circondariale Lorusso Cotugno a Torino, insieme a Igor Boni e Silvja Manzi dei Radicali Italiani e alla Capogruppo di Torino in Comune Eleonora Artesio. Il carcere ospita attualmente fra i 1280 e i 1350, coerentemente con un aumento della popolazione carceraria nelle grandi città dove crescono povertà e disagio. La direzione ha sottolineato l’importanza di una distribuzione dei detenuti sul territorio regionale, che consenta di evitare situazioni di inciviltà e malessere, posto il principio della territorialità che va il più possibile salvaguardato. Al contempo, a differenza di altri istituti penitenziari, paiono diminuire i suicidi e gli episodi di autolesionismo, grazie a un forte investimento sulla prevenzione e la prima accoglienza, tramite la fornitura di un kit di intimo all’ingresso, ai colloqui di primo ingresso con gli educatori, alla scuola accoglienza ricca di attività ricreative, all’apertura dell’85% del circuito, ai corsi di formazione professionale, all’attivazione di circa 230-240 posti di lavoro con enti pubblici e cooperative, nonché alla convenzione sull’Articolazione per la tutela della salute mentale, attiva solo al carcere di Torino.

 CARCERE SBARRE
“Purtroppo gli enormi sforzi per aumentare i momenti di socialità, le attività diurne, il lavoro fuori e dentro al carcere si scontrano con la carenza di educatori (solo 14 per circa 1350 detenuti) e la fatiscenza di alcuni padiglioni” – dichiara Grimaldi. – “Come ha denunciato lo stesso Direttore e come abbiamo visto con i nostri occhi, la sezione A in particolare, che ospita inoltre il presidio sanitario e il reparto psichiatrico (Sestante), è un vero disastro. Le condizioni umilianti dei bagni a vista, unite all’odore di muffa e alle infiltrazioni, rendono indecorosa la vita di quegli uomini. Docce sporche, ascensori fermi ormai da anni e cascate di acqua dai cavedi aggravano ulteriormente il quadro. Ho parlato con alcuni detenuti mentre fumavano, mi hanno chiesto di fare qualcosa. Ciò che posso fare è rivolgere un appello alle autorità competenti affinché non vanifichino solo per inedia il buono che cresce in quel carcere. Il Ministero deve provvedere ai finanziamenti per sostituire gli ascensori guasti, rifare il cappotto esterno dove vi sono le infiltrazioni e consentire la presenza di un numero equo di educatori. E infine mi rivolgo alle aziende private, finora quasi del tutto assenti da questi luoghi, perché attivare rapporti di lavoro con i detenuti e le detenute può essere un’opportunità anche per loro”.“Il Comune” – dichiara Artesio – “intrattiene molte collaborazioni con i programmi dell’istituto penitenziario, dalla promozione di attività occupazionali alla qualificazione del ‘tempo’ con investimenti culturali alla nomina del Garante dei diritti. Abbiamo non solo la sensibilità, ma tutto l’interesse a che la dimensione carceraria sia, come dice la Costituzione, una fase di presa di coscienza e di riorientamento delle persone detenute”.

“Il Carcere di Torino” – aggiungono Manzi e Boni – “per la sua dimensione e il suo funzionamento potrebbe essere una struttura modello: a una gestione competente e intelligente, che ha abbassato le tensioni e diminuito le problematicità, si accompagna una fattiva interazione con la popolazione detenuta (di nuovo, purtroppo, a un livello ai limiti di guardia). La struttura obsoleta dell’Istituto, però, non consente un pieno ottimismo. Eredità di quell’infausta stagione di lavori pubblici inefficienti e pagati a caro prezzo, anche questo Carcere è ormai strutturalmente fatiscente, basti pensare alle barriere architettoniche presenti che lo rendono, di fatto, fuori legge. E vivere in una struttura degradata, per i detenuti come per chi ci lavora, non può che essere umanamente degradante. Si tratta di investimenti non più rinviabili”.

 

Il caro, vecchio quaderno dei conti in mostra al Museo del Risparmio

POKE RISPARMIOIl Museo del Risparmio di Torino lancia una call for action: “fateci avere i vecchi quaderni dei conti della vostra famiglia”. Daranno un contributo prezioso alla mostra che il Museo sta preparando nelle sue sale in vista dell’8 marzo.

Quel genio di mia nonna! Dai libri di casa al kakebo” sarà un’esposizione di ricordi di famiglia e di veri e propri cimeli messi a disposizione da alcune istituzioni. Non mancherà l’ultimo arrivato: il kakebo, versione rivisitata del quadernetto dei conti di casa inventato nel 1904 dalla giapponese Motoko Hani, figlia di samurai e prima direttrice donna di una rivista femminile.

C’è molto da imparare dalle precedenti generazioni, che già avevano grandi capacità di pianificazione da cui prendere esempio. Come spendevano le nostre nonne? Come gestivano il bilancio familiare o i terreni, le cascine, i raccolti? E come annotavano queste spese?

Per partecipare all’iniziativa servono le foto del proprio libro di casa, almeno della copertina e di una pagina interna, accompagnate da un commento che ne racconti la storia o le particolarità. Si possono mandare al Museo del Risparmio attraverso Facebook, e-mail e Instagram entro il 20 febbraio. I dettagli sul sito www.museodelrisparmio.it

 

 

FIAT TORINO CONQUISTA AL FOTOFINISH DUE PUNTI FUORI CASA

Questa volta Fiat Torino ha rischiato di lasciare sul campo due importanti punti che, visti i risultati delle altre squadre, avrebbe fatto perdere di vista il gruppo capolista del campionato. Milano resta a +10 mentre Venezia a +6, ma Avellino e Sassari sono rispettivamente a +4 e +2. Domenica prossima la sfida contro Capo d’Orlando sarà fondamentale ai fini della classifica e i ragazzi del coach Vitucci avranno l’occasione per dimostrare il loro valore.Prossimo incontro domenica 5 febbraio alle ore 18.15 per la sfida casalinga Fiat Torino vs Betaland Capo d’Orlando

PESARO 29 DICEMBRE 2017 BASKET SERIE A Consultinvest Pesaro Fiat Torino NELLA FOTO FOTO CIAMILLO

CLASSIFICA (17a giornata): Milano 28; Venezia 24, Avellino 22; Sassari 20; Reggio Emilia, Capo d’Orlando e Torino 18; Brescia, Pistoia, Caserta, Brindisi e Trentino 16; Cantù 14; Pesaro e Varese 10; Cremona 8.

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Fiat Torino ha vinto una partita che è iniziata nel migliore dei modi giocando come piace al coach Vitucci, ma ha poi dissipato il vantaggio nel terzo quarto, riuscendo solo nel finale a conquistare i due punti grazie alla maggiore esperienza di qualche giocatore che ha saputo reagire e trascinare tutti i compagni al successo. Fiat Torino è scesa in campo con il solito quintetto iniziale (Washington, White, Wright, Wilson e Harvey), mentre i padroni di casa hanno schierato Fields, Jones, Jasaitis, Harrow e Nnoko. Nel primi due quarti, Fiat Torino ha dominato la partita sciupando qualche occasione, ma mantenendo la giusta distanza dagli avversari. Prima dell’intervallo Torino ha chiuso a +8 dagli avversari (28-36), giocando ottimamente in difesa e bene anche in attacco. Harvey e Washington sono stati i migliori marcatori per Torino con 9 punti ciascuno seguiti da Wilson con 7, mentre per Pesaro solo Ceron è andato in doppia cifra a 10 punti. Dopo la pausa qualcosa è cambiato per Torino: i giocatori sono scesi in campo forse già convinti di avere la vittoria in tasca o forse i padroni di casa hanno voluto riscattare la brutta prestazione dei primi due quarti. Il risultato è stato comunque impietoso per Torino che, dopo essersi fatta raggiungere, ha chiuso la terza frazione di gioco sotto di 2 punti (51-49), dilapidando letteralmente il vantaggio. Il coach Vitucci ha cercato di recuperare mentalmente i suoi giocatori con dei tempestivi timeout, cercando anche di interrompere la scia positiva degli avversari.

PESARO 29 DICEMBRE 2017 BASKET SERIE A Consultinvest Pesaro Fiat Torino NELLA FOTO FOTO CIAMILLO

Nell’ultimo quarto a pochi minuti dalla fine del match, Fiat Torino è stata superata nuovamente, ma è riuscita a ripassare in vantaggio grazie alle giocate di Wilson che ha tenuto in piedi la squadra torinese, segnando, tra l’altro, l’ultima preziosa lunetta allo scadere del tempo. Fiat Torino ha vinto e se il match si fosse concluso dopo i primi due tempi la prestazione della squadra del coach Vitucci sarebbe stata ottima. Per una squadra che ha altre ambizioni, però, gli scivoloni del terzo quarto non sono accettabili. Un dato parla chiaro per indicare la magra prestazione di Fiat Torino: la scorsa settimana Torino ha segnato 84 punti contro Avellino, terza in classifica; oggi, contro Pesaro, penultima in classifica, invece, Torino ha messo a segno solo 66 punti. L’unica attenuante per questo magro bottino è il fatto di aver giocato fuori casa contro un’avversaria che, nonostante la posizione in classifica, non ha mai mollato ed ha creduto nella vittoria fino al fischio finale. Il coach Vitucci avrà di che parlare negli spogliatoi in settimana e saprà come far dimenticare ai suoi ragazzi questa incerta prestazione, nonostante la vittoria finale.

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Queste le formazioni:

FIAT TORINO: Wilson 0, Harvey 1, White 3, Parente 4, Poeta 8, Alibegovic 5, Wright 2, Washington 17, Okeke 18, Fall 20, Mazzola 21; All. Vitucci

CONSULTINVEST PESARO: Gazzotti 2, Ceron 10, Fields, Thornton 4, Jones 23, Cassese ne, Harrow 14, Nnoko 12, Serpilli ne, Bocconcelli ne, Zavackas, Jasaitis; all. Bucchi

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Queste le dichiarazioni a fine partita:

Coach Vitucci: “Sapevamo che poteva essere una partita difficile e anche poco spettacolare. Abbiamo difeso bene sciupando il lavoro fatto in un brutto terzo quarto che li ha rimessi in fiducia. Siamo stati bravi a rimanere aggrappati alla partita grazie al carattere e non è la prima volta che succede. In questa circostanza è andata bene. Si tratta delle terza vittoria di fila che ci carica ulteriormente anche se la prestazione non può dirsi bellissima.”.

 

Coach Bucchi: “Decidere una partita con un fischio del genere mi sembra una follia. Usando sempre questo metro di giudizio sarebbero sempre tutti falli. Jones, per esempio, dovrebbe avere tutti fischi a favore. Era chiaro che la nostra volontà era difendere e non spendere un fallo. E’ dura digerire una battuta d’arresto così. Nel complesso bisogna dire che si è alzata l’asticella del livello del campionato perchè nella sua seconda parte tutti sono migliorati e qualcuno dei nostri ha fatto ancora tanta fatica.”.

 

Foto: Ciamillo / Fiat Torino Auxilium

 

Alla Città Metropolitana è guerra aperta tra Pd e M5S sul mercato del libero scambio

citta metropolitanaLite  tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle al Consiglio della Città Metropolitana di Torino: gli otto consiglieri della lista ‘Città di Città’ ( Pd e Moderati) hanno lasciato l’aula per protestare contro la scelta della sindaca Chiara Appendino, dicono, di non tenere conto della mozione contraria all’allestimento del mercato di libero scambio a Ponte Mosca. “I pentastellati fanno come se avessero la maggioranza, ma così non è, a disprezzo delle regole di democrazia”, afferma il  capogruppo di ‘Città di Città’, Vincenzo Barrea. Replica parlando  di “sceneggiata strumentale”, il vicesindaco grillino della Città metropolitana, Marco Marocco che sottolinea come i lavori sono andati avanti approvando  provvedimenti utili per i cittadini. Il centrodestra ha mantenuto il numero legale. Commenta il capogruppo della Lista civica per il territorio, la formazione di centrodestra alla Città metropolitana, Paolo Ruzzola (nella foto piccola): “Le schermaglie politiche lasciano ilruzzola tempo che trovano. Oggi, inoltre – prosegue Ruzzola –   è stata approvata all’unanimità la nostra mozione sul riordino ospedaliero dell’area dell’Asl TO5. “Il centrodestra non si fa tirare la giacca da nessuno. Le nostre posizioni sulle problematiche del territorio – conclude Ruzzola – sono e saranno sempre orientate a trovare quelle che riteniamo essere soluzioni utili alle reali esigenze dei cittadini”.

“C’E’ UN LIONS CON TE”

lions zanAPPUNTAMENTO IL 4 FEBBRAIO DALLE 9 ALLE 12 AL COLLEGIO SAN GIUSEPPE VIA SAN FRANCESCO DA PAOLA 23

Si svolgerà sabato 4 febbraio dalle 9 alle 12,30 nei locali del Collegio San Giuseppe, a Torino, in via San Francesco da Paola 23, il Workshop “C’è un Lions con te, senior e giovani insieme per il futuro”, un progetto spontaneo di service avviato da alcuni Club Lions e Leo del Distretto 108Ia1. Nel corso dell’incontro, al quale parteciperanno esponenti di grandi e piccole aziende e di Centri di orientamento e formazione, esperti nelle Risorse umane e giovani studenti già inseriti nel lavoro pronti a raccontare la loro esperienza, sono previsti gli interventi di Daniela Ruffino, Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte; Carlo Callieri, già Vicepresidente di Confindustria; Antonella Sottero, Direttore Generale Ferrero Ceska s.r.o.; Renzo Marcato, già Responsabile Reclutamento e Valutazione RH de l’Orèal.

 

Dedicata ai giovani di età compresa tra i 19 e i 29 anni, l’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte e il contributo della Consulta Regionale Giovani. Ha inoltre la collaborazione in partnership di Associazioni cittadine tra cui CIOFS/FP Piemonte, Casa Carità Arti e Mestieri, Permicrolab, Tutor Group. «Si tratta – spiega Gabriella Gastaldi, Governatore del LIONSDistretto 108Ia1 Piemonte e Valle d’Aosta – di un progetto pilota gestito da Lions e Leo dell’area “Centenario – Giovani”, uno dei quattro grandi temi di azione dei Lions nel centesimo anno di vita dell’Associazione. Obiettivo del service è quello di creare un network Lions efficace che offra ai giovani un punto di riferimento gratuito, ma competente e professionale, nel difficile momento dell’inserimento nel mondo del lavoro e delle scelte per il futuro».

Il service trova ispirazione dagli obiettivi europei e internazionali nei confronti del mantenimento delle competenze e della vita attiva ad ogni età, con la valorizzazione delle risorse dei più anziani a favore dei giovani, della collaborazione fra generazioni, delle esigenze dei giovani di avere sostegno e aiuto concreto in una fase molto delicata. «Cosa chiedono le grandi aziende? Come presentarsi ad un colloquio di lavoro? Esistono strategie per farsi assumere stabilmente? Sono alcuni degli interrogativi ai quali i relatori cercheranno di rispondere con uno sguardo al passato e un occhio al futuro. Non mancheranno – precisa Gastaldi – testimonianze ed esempi attuali e innovativi del mondo del lavoro. Lions e Leo metteranno inoltre a disposizione dei partecipanti le loro esperienze umane e lavorative in molte aree professionali, dell’industria e del commercio».

 

Con moTOre viaggio al centro dell’auto

Lingotto rampaIl Capoluogo piemontese presenta Automotoretrò dal 3 al 5 febbraio e si conferma “Città dell’Auto” grazie al nuovo tour tematico Motore. Infatti è proprio in occasione di questo grande appuntamento che Torino vuole sottolineare il suo ruolo di “Capitale dell’auto” e lo fa con un percorso di scoperta e di visita nell’ ”anima” della Città dei motori. Si chiama infatti moTOre ed è il nuovo itinerario ideato da Somewhere in collaborazione con  Metropolitana Culturale. moTOre è un percorso inconsueto alla scoperta dell’universo e della storia dell’auto a Torino.  Un itinerario nell’ ”anima” della Città per scoprire il magnifico e quasi sconosciuto Centro Storico Fiat con alcune delle auto più significative della storia italiana. Una collezione di vetture e cimeli prestigiosi: l’impressionante “Mefistofele” (vettura da record con motore aeronautico), il carrello del treno “Littorina” degli anni Trenta e l’affascinante velivolo a reazione G91 sono solo alcune delle meraviglie contenute in questo scrigno allestito nella splendida sede Liberty della prima Fiat! La scoperta dell’evoluzione della Città continua poi con la visita al lingoto fiatMuseo dell’auto e termina con la visita al Lingotto per scoprire la sua trasformazione, voluta da Renzo Piano e affacciarsi sul tetto del Lingotto, per vedere da questo punto di vista privilegiato la Città e le sue recenti trasformazioni più affascinanti.

 

moTOre è un itinerario di Metropolitana Culturale
Domenica 5 febbraio ore 14.30 – Porta Susa

Durata 3 ore

Costo 22,00 € a persona

Possessori di Abbonamenti Torino Musei riduzione di 8,00 €

 

(Foto: il Torinese)

1947: settant’anni dopo al Centro Pannunzio

repubblica donnaVenerdì 3 febbraio alle ore 18 nella sede del Centro Pannunzio, Sala “Sergio Pininfarina” (via Maria Vittoria 35 H, Torino), Pier Franco Quaglieni terrà una conferenza sul tema: 1947, UN ANNO CRUCIALE DELLA STORIA D’ITALIA, SETTANT’ANNI DOPO. Secondo alcuni, il ’47 è stato l’anno in cui l’Italia ha scelto la conservazione piuttosto che le riforme, secondo altri, è l’anno in cui Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi e Giuseppe Saragat hanno salvato l’Italiaitalia 2 da una dittatura comunista incombente, facendo fare al Paese una scelta di campo inequivocabilmente occidentale. Si è trattato di un periodo tormentato, animato da forti passioni e scosso da profonde, laceranti conflittualità che hanno pesato nella storia successiva. Fu l’anno della Costituzione, del Trattato di Pace, del passaggio di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia, della scissione di Palazzo Barberini, della strage di Portella della Ginestra, della morte di Vittorio Emanuele III. I 70 anni trascorsi offrono l’opportunità di enucleare i temi più importanti per una ricostruzione storica mettendo a confronto tante opinioni discordanti per offrire a chi ascolta la possibilità di trarre le conclusioni che ritiene.