redazione il torinese

Ritorna l’atteso appuntamento con il Pugilato in fiera

Sabato 18 una riunione a cura dell’Associazione Pugilistica Valenzana con allenamento/esibizione di Luciano Randazzo in vista del match per il titolo italiano che si terrà il 31 a Valenza

 

Anche quest’anno torna un appuntamento che gli appassionati della “noble art” attendono da dodici mesi. Nell’ambito della Mostra Regionale di San Giuseppe, al PalaFiere del Quartiere Fieristico della Cittadella, verrà allestito un quadrato per la serata del 18 marzo. Nell’occasione, a partire dalle ore 20.30, ci sarà un cartellone di incontri a cura dell’Associazione Pugilistica Valenzana che schiererà ben cinque suoi atleti (Francesco Corigliano, Luca Moretti, Daniele Caccamo, Simone Turetta e Roberto Mastroianni) in un contesto agonistico che vedrà salire sul ring anche altri pugili della Provincia, provenienti da Alessandria, Novi, Ovada che incroceranno i guantoni con atleti provenieti dalle province di Biella e di Vercelli. Prima dell’inizio della manifestazione ci sarà un allenamento/esibizione di Luciano Randazzo, pugile professionista, nato e cresciuto sotto l’ala del direttore sportivo Adriano Gadoni, che a Casale è piuttosto noto avendo combattuto sia alla Mostra di San Giuseppe (correva l’anno 2011 e in quell’occasione colse una vittoria bella e netta sull’avversario) sia alla Palestra Leardi. Sarà un’anticipazione di quello che accadrà a Valenza, il 31 marzo prossimo quando Randazzo combatterà contro Francesco Lomasto, per il titolo italiano che gli è stato tolto a tavolino, causa di una sua indisposizione fisica.

Comunque, se la boxe torna è grazie all’impegno dell’Associazione Pugilistica Valenzana – presidente Massimo Sarzano – , attiva dal 1968, associata alla F.P.I. che, negli anni, è sempre riuscita a “sfornare” pugili di livello – e Randazzo ne è la conferma – nonostante tutti i problemi che ci sono per poter continuare l’attività, dalla mancanza di sponsor e di spazi.

 

 

Per informazioni rivolgersi

Manazza Gefra Srl

Ufficio Fiera

Tel e Fax: 0142/452062

Posta elettronica: info@mostrasangiuseppe.it

 

Primo Levi e le sue storie

Mercoledì 1 marzo, alle ore 21, nell’auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo, inaugura il ciclo di letture TRENT’ANNI DOPO. PRIMO LEVI E LE SUE STORIE, a cura di Giulia Cogoli. Un omaggio voluto da Intesa Sanpaolo nel trentennale della morte di Primo Levi, narratore, uomo di scienza e pensatore di rango internazionale. Protagonista della serata il grande attore Gioele Dix, che leggerà alcune pagine da I sommersi e i salvati, Così fu Auschwitz, Se questo è un uomo (Shemà, Ottobre 1944, I fatti dell’estate), La Tregua (Il disgelo). Il reading sarà preceduto da un’introduzione di Marco Belpoliti, e di Domenico Scarpa. Trent’anni – l’arco di una generazione – sono trascorsi da quando Primo Levi è mancato a Torino, la città dov’era nato. Trent’anni durante i quali si è affermato come il testimone di Auschwitz per eccellenza. Trent’anni durante i quali è stato riconosciuto come un narratore, un uomo di scienza, un pensatore di rango internazionale. Le sue opere complete sono oggi disponibili non solo in italiano ma, caso unico tra gli autori italiani di tutti i tempi, anche in inglese, mentre a decine si contano le lingue nelle quali i suoi libri sono stati tradotti. Se Primo Levi è divenuto un classico contemporaneo, letto e amato in tutto il mondo, lo si deve alle sue storie: storie, al plurale. Difatti, l’omaggio che Intesa Sanpaolo gli rende nella città dove ha trascorso l’intera sua vita («con involontarie interruzioni», come egli stesso osservava con spirito) è intitolato alle storie, perché Levi fu una persona dalle molte avventure e dai molti talenti. In tre serate, affidate ad altrettanti attori di prima grandezza, saranno dunque offerte tre letture tematiche, ciascuna delle quali esplorerà una delle storie di Levi scrittore e figura pubblica. La prima fra le storie da rievocare riguarda naturalmente il Lager: il suo viaggio di deportazione, l’anno di prigionia in Auschwitz, il lungo ritorno a Torino attraverso un’ Europa sconvolta dalla guerra. La seconda storia, meno nota, ma altrettanto avvincente, riguarda le invenzioni di Levi come narratore di talento: i suoi racconti ispirati a una peculiare fantascienza o fanta-biologia o fanta-tecnologia, le sue poesie dal linguaggio ricco e arguto, chiare come cristalli e costruite a loro volta come racconti. Infine, la terza storia da ripercorrere riguarda la passione che Levi testimoniò per il proprio mestiere di chimico e per l’avventura del lavoro in generale: che ci parli degli elementi della tavola periodica legandoli alla propria vicenda personale, o ci racconti le peripezie di un operaio giramondo, al suo lettore-ascoltatore giungerà inalterata – e inconfondibile – la pronunzia della sua voce morale. Gioele Dix, attore, autore e regista, milanese. La sua formazione e la sua carriera sono di origine teatrale, inizia con grandi maestri come Antonio Salines e Franco Parenti. Intraprende poi la carriera di solista comico: diventando protagonista in televisione con Mai dire gol e Zelig. La sua grande creatività e la sua capacità interpretativa unica si esprimono al loro massimo in teatro. Di grande interesse alcune sue interpretazioni fra classico e comico: Edipo.com, La Bibbia ha (quasi) sempre ragione; di assoluto rilievo gli spettacoli, in tournée per anni, come: Dixplay e Nascosto dove c’è più luce; attualmente è in tournée con Vorrei essere figlio di un uomo felice e Il malato immaginario. Fra le sue regie: Oblivion show, Sogno di una notte di mezza estate, Matti da slegare, Fuga da Via Pigafetta. Tra i suoi libri: Cinque Dix (Baldini e Castoldi, 1995); Manuale dell’automobilista incazzato (2007), Quando tutto questo sarà finito (2014), per Mondadori. Marco Belpoliti, saggista e scrittore, ha curato l’edizione delle Opere di Primo Levi presso Einaudi (1997) e la nuova edizione Opere complete (Einaudi, 2016), Domenico Scarpa, consulente del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino, per il quale cura la collana «Lezioni Primo Levi», pubblicata da Einaudi, e curatore di diverse pubblicazioni dello scrittore torinese.

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L’ingresso è gratuito su prenotazione. È possibile prenotarsi per l’appuntamento del 1 marzo a partire da mercoledì 22 febbraio sul sito: www.grattacielointesasanpaolo.com Sezione Eventi e News

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I prossimi appuntamenti con Trent’anni dopo.Primo Levi e le sue storie:

giovedì 9 marzo ore 21 Sonia Bergamasco legge Primo Levi: invenzioni Introduce Marco Belpoliti

giovedì 16 marzo ore 21 Fabrizio Gifuni legge Primo Levi: mestieri Introduce Domenico Scarpa

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Auditorium sospeso Il grattacielo Intesa Sanpaolo offre al pubblico alcuni ambienti particolarmente suggestivi. Spazi permeabili alla vita della città, aperti agli appassionati dell’ingegno e della bellezza e a chi cerca nuove prospettive verticali. La hall del piano terra, aperta sul Giardino Grosa, completamente riqualificato nel 2014, conduce con due scale mobili all’Auditorium sospeso. Attraverso un sistema meccanizzato la sala, che può ospitare fino a 400 posti a sedere, assume in breve tempo tre diverse configurazioni: sala conferenze, concerto e spazio espositivo. La qualità acustica è assicurata da un sofisticato sistema di controllo dei rivestimenti a parete

Multe stradali, dopo Milano Torino è la città più tartassata d’Italia

Se Milano  è la “capitale d’Italia” 2016 per le contravvenzioni, anche la città della Mole non scherza: Torino  è seconda con 47 milioni di euro (-2,1% rispetto all’anno prima), seguono  Firenze con 34,5 milioni di euro (+15,1%). Milano è in prima posizione con 157 milioni di euro incassati e una media di 116,78 euro a multa. In questi giorni di inquinamento atmosferico per gli automobilisti indisciplinati si aggiunge il rischio delle contravvenzioni da 163 euro per chi usa il proprio autoveicolo nonostante i divieti antismog. Ma i civich sono stati piuttosto clementi e hanno elevato poche decine di contravvenzioni.

COME E DOVE SI PAGANO LE MULTE? PICCOLA GUIDA

Il sito della Polizia Municipale di Torino ricorda che il pagamento dei verbali contestati su strada od attraverso la notifica può essere effettuato direttamente presso gli uffici aperti al pubblico  in via Bologna 74 o presso gli uffici della Società Soris Spa di via Vigone 80. L’attività di informazione per il pubblico in relazione ai verbali redatti dal Corpo di Polizia Municipale è svolta anche presso gli sportelli dell’Ufficio Verbali in Torino via Bologna n° 74, nei seguenti orari: lunedì, martedì, venerdì, sabato e prefestivi dalle ore 9,15 alle ore 13,30; mercoledì e giovedì dalle ore 09,15 alle ore 18,00; durante il mese di agosto da lunedì a sabato dalle ore 9,15 alle ore 13,30.

Le contravvenzioni si possono inoltre pagare:

Tramite internet utilizzando i seguenti servizi:

Multe on line con possibilità di consultare le contravvenzioni ed effettuare i pagamenti esclusivamente con carta di credito o Paypal. Per accedere al servizio è necessario essere registrati su Pagonet (istruzioni su www.soris.torino.it – spazio contribuenti – pagamenti);

Tramite il sito Poste Italiane con carta di credito o titolari BancoPosta.

Presso una Tabaccheria/Ricevitoria del Lotto convenzionata, indicando i seguenti dati: il codice comune 001272 della Città di Torino, il numero di verbale o della notifica, la data dell’infrazione e la targa del veicolo. la ricevitoria Lottomatica più vicina;

Presso un Ufficio Postale mediante versamento sul Conto Corrente Postale n. 68377266 intestato alla Soc. Soris Spa o sul Conto Corrente Postale n. 4135 intestato al Corpo di Polizia Municipale di Torino.

 

(Foto: il Torinese)

Incidente d’auto: grave attore di “Un posto al sole” e “Il bello delle donne”

DALLA CAMPANIA

E’ ancora grave, ma in condizioni stazionarie, nella rianimazione dell’ospedale Loreto Mare di Napoli, l’attore Giuseppe De Rosa, rimasto ferito in un incidente stradale. E’ un personaggio molto conosciuto poiché interpreta il procuratore capo della Repubblica, Angelo Rulli, nella fiction tv “Un posto al sole”, ed è stato uno dei protagonisti de “Il bello delle donne”. A Castellammare di Stabia, una Alfa 147 guidata da un 34enne di Nocera Inferiore ha investito la fiancata sinistra dell’auto Fiat Panda sulla quale viaggiava l’attore, di 66 anni. I guidatori sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo dal  118.

Commercialista ucciso dall’amico, trovati i resti

DALLA CALABRIA

E’ agli arresti Giuseppe Zangari, commerciante di 46 anni, di Spadola: ha confessato l’omicidio dell’amico  commercialista Bruno Lacaria, di 52 anni. Il cadavere è stato trovato  in una località nei pressi del  paese della provincia di Vibo Valentia. Lacaria era scomparso lo scorso 8 febbraio e i suoi resti sono stati trovati dopo che Zangari ha confessato indicando la posizione esatta del cadavere in una boscaglia. Il commerciante, ora accusato di omicidio, all’indomani della scomparsa di Lacaria era stato ricoverato all’ospedale di Locri. Aveva denunciato di essere stato costretto con la minaccia di una pistola, ad ingerire del pesticida.

Neoliberismo “devastante”

“Costruire le pratiche sociali come risposta alle devastazioni del neoliberismo” è il titolo dell’incontrche si svolgerà mercoledì 1 marzo, alle ore 21, al Circolo La Poderosa di via Salerno 15/A a Torino. Intervengono Jara Larossa, della Red de Solidariedad Popular Espana, Andrea Viani della Rete di autorganizzazione popolare, e Argyrios Argiris Panagopolus – Solidarietà Pireo. I lavori saranno introdotti da Ezio Locatelli – segretario provinciale Prc-Se Torino

Massimo Iaretti

Piazza Cln, cade pesante frammento di marmo dalla chiesa di Santa Cristina

Un pesante frammento del cornicione della storica chiesa di Santa Cristina in  piazza Cln, a fianco di  piazza San Carlo, è crollato attorno alle 16. Si tratta di una lastra di marmo di due metri spessa una decina di centimetri. Il pezzo marmoreo è caduto sul retro della chiesa dove si trovano le due fontane del Po e della Dora. In quel momento passavano centinaia di persone e per puro caso non si è verificato il peggio.

Pd, segretaria di quartiere? Da Torino la proposta moderata

STORIE DI CITTA’ /di Patrizio Tosetto

 Misteri degli  Anni 2000 nel  totale silenzio dei dirigenti locali e nazionali. Ammesso che il Partito abbia dei dirigenti. E ci sono iscritti? Ci sono attivisti? Sicuramente ci sono degli eletti

Questo PD fa proprio tenerezza. Una torinese candidata alla segreteria nazionale del partito, Carlotta Salerno, presidente della 6a Circoscrizione, Barriera di  Milano. La proposta dirompente è di Mimmo Portas, deputato indipendente nelle liste del partito. Sì, mi pongo il problema se sono iscritti al PD. Risulta viceversa che Portas è segretario dei Moderati e Carlotta ha incarichi nello stesso movimento. Qualcuno si candida a qualcosa a cui non appartiene. Misteri degli  Anni 2000, nel  totale silenzio dei dirigenti locali e nazionali. Ammesso che il partito abbia dei dirigenti. E ci sono iscritti? Ci sono attivisti? Sicuramente ci sono degli eletti. Ma gli eletti sono sufficienti nel definire l’esistenza del PD.? Diciamo che  questi, per continuare ad essere eletti si inventano un partito che, come tale,  per antonomasia dovrebbe avere un minimo di organizzazione. Per dirigerla bisognerebbe appartenervi.  Tra le altre cose Carlotta Salerno è  persona a modo ed ottima presidente:  conoscendola ha la mia personale stima. Forse ha solo un difetto, non è iscritta al PD.

Ivrea, carnevale blindato ma festoso. Migliaia in piazza

E’ una edizione blindata, quella dello storico carnevale di Ivrea di quest’anno. Per questioni di sicurezza è in vigore  divieto di accesso alla città per i camion, e sono state installate barriere di cemento a protezione delle strade e rimossi cestini e bidoni della spazzatura. Sono più di 200 gli uomini delle forze dell’ordine impegnati nelle aree considerate a rischio.Il carnevale è entrato nel vivo con la prima battaglia delle arance. A migliaia i turisti  giunti in città, molti con il berretto frigio in testa, simbolo della tradizione e unico deterrente per sperare di non essere presi di mira dai tiri degli aranceri.

 

(foto: Carnevale di Ivrea Facebook)

Chiacchiere risate e infelicità, e c’è chi deve portare il proprio lavoro lontano

Quando Carlo Goldoni nel 1762 lasciò la laguna per intraprendere il viaggio verso Parigi (viaggio di non ritorno, quantunque l’autore lo desiderasse) dove poter far germogliare quella riforma teatrale che in patria non era certo ben vista, affidò alle stampe e alla scena del teatro San Luca Una delle ultime sere di carnovale, nella quale commedia, attraverso la figura di Anzoleto, disegnatore di stoffe veneziano, raccontò il proprio animo e il proprio lavoro dentro una metafora di sapore autobiografico.

Beppe Navello, nell’ambito del cartellone della Fondazione Teatro Europa Piemonte, ricostruisce la poesia di un testo bellissimo che continua ad affasciare, come l’allegria che è in superficie e l’infelicità che trama sotto quei sorrisi, con intuiti felici, orchestra sapientemente e con gusto le piccole, impercettibili, quasi cecoviane, azioni che si susseguono, facendone altresì il terzo capitolo di una trilogia intorno alla commedia settecentesca che in passato ha visto sul medesimo palcoscenico dell’Astra Il divorzio di Alfieri e Il trionfo del Dio Denaro di Marivaux: innestandosi qui, estremamente intrisa la commedia dei tempi in cui viviamo, la piaga di quanti sono obbligati a trasportare all’estero il proprio bagaglio giovanile e intellettuale, e tutto arriva in sala fluido fluido senza la necessità di quell’immagine finale di bastimento che invade il molo di San Marco, tra l’arrivederci di chi parte e il saluto di chi resta, in un end che non è decisamente da intendersi come happy. Una serata di carnevale quindi, con un padrone di casa che felicissimo ha invitato alcuni amici per una serata da trascorrere in allegria, tre coppie già formate e altrettante che si formeranno, tra chiacchiere e piccole gelosie, speranze e dispetti, le debolezze e le rivincite di ognuno, l’arrivo di una madame d’oltralpe che vorrebbe il giovane protagonista tutto per sé e scombussola per un attimo di troppo tutte le carte, la complicità delle donne, i pettegolezzi come soltanto l’autore veneziano ha saputo imbastire, i mal di testa improvvisi e le risate che contagiano ancora oggi. Un gioco perfetto, geometrico e preciso, suddiviso nella conoscenza dei personaggi, nel gioco della meneghella, nella cena con i saluti e le nuove unioni uscite dalle imbronciate tempeste che arrivano a chiudere la vicenda.

Un gioco perfetto reso in una lingua, il veneziano, che arriva musicalmente alle orecchie di chi ascolta, al colmo delle emozioni, e non si sente davvero il bisogno dell’intervento di un grande come Eduardo – paiono quasi delle espressioni di scusa da parte di chi oggi mette in scena la commedia – che apra lo spettacolo a spiegarci come non è davvero indispensabile che al pubblico arrivi il significato di ogni parola, tornando alla memoria certi suoi tentativi ad addolcire testi che fuori Napoli avrebbero incontrato parecchie incomprensioni. Un gioco perfetto che all’inizio genera ancora il dubbio di ricordarsi troppo delle maschere (perché paròn Zamaria scende in scena con quel posticcio sul volto?) ma che, sul finire delle varie presentazioni, abbraccia in toto i differenti tipi, li concretizza, li sfuma, li imprime di un proprio preciso carattere, in una pregevole immedesimazione compiuta dagli attori della compagnia (una gran bella compagnia, anche numericamente), in una coralità (ci si accorge quanto l’avventura e il successone dei Tre moschettieri siano stati un ottimo preambolo) e in una centralità di intenti davvero encomiabili.

Nel “pover” ed essenziale ambiente scenografico dovuto a Luigi Perego – tessuti dai vari colori a far da fondali, un lungo tavolo e le sedie pronte a essere disposte per le varie scene d’insieme -, giocano con un invidiabile ritmo Antonio Sarasso come Zamaria, il deus ex machina della vicenda, Marcella Favilla che riempie da sola la scena tra emicranie e risate, il raisonneur quanto dolente Anzoleto di Alberto Onofrietti, la innamorata e combattiva Domenica di Maria Alberta Navello, il rassegnato, eccellente Augustin di Matteo Romoli, e poi ancora lo strabordante Momolo di Alessandro Meringolo, Diego Casalis, Daria Pascal Attolini, Andrea Romero, Eleni Molos, Erika Urban. Per quanto l’abbiamo vista alla prima, leggermente staccata dal divertissement generale, le repliche dovrebbero aiutare Geneviève Rey-Penchenat a fare della sua madame Gatteau una creatura più spavaldamente civettuola, più eroticamente intrigante e sospirosa, più dimentica dei suoi capelli bianchi, più agguerrita nella conquista del suo oggetto del desiderio. Sarebbe un’esplosione di languori che con maggiori ragioni la lancerebbe nell’entusiastico dinamismo di una compagnia che è sempre più un piacere applaudire. Spettacolo da vedere, repliche sino al 5 marzo.

 

Elio Rabbione