redazione il torinese

Idee appassionate di giovani creativi in erba

SAVE YOUR PASSIONS Per dar voce ai giovani leader del domani, Torino TED-Ed Club sceglie la Scuola Holden per presentare al pubblico le idee appassionate di giovani creativi in erba.

Per la prima volta a Torino, 14 storie che hanno in comune il dare valore alla propria unicità e alla voglia di lottare per salvare le proprie passioni dal rischio di estinzione.

Saranno raccontate in inglese da ragazzi torinesi – dai 15 ai 17 anni – che si esibiranno sul palco del General Store, l’auditorium della Scuola Holden, venerdì 28 aprile 2017, dalle ore 18 alle 20. Un evento che segue il format delle celebri conferenze TED – ideas worth spreading (“idee che val la pena diffondere”). I ragazzi racconteranno al pubblico le loro idee durante interventi singoli, della durata massima di 10 minuti: potrà essere un’innovazione che sono riusciti a progettare o a realizzare, oppure un’esperienza che ha avuto o avrà un impatto importante nella vita delle persone. La rete globale di TED-Ed conta 250.000 insegnanti che hanno portato il mondo di TED nelle loro scuole. Un progetto di cultura e apprendimento aperto a tutte le scuole di Torino, dove i giovani studenti possono condividere le proprie passioni ed esprimere le proprie idee e avere un’opportunità di formazione unica, che tiene conto di quello che sarà per loro il mondo del lavoro. Questo tipo di esperienza attiva ha come mission la stimolazione creativa dei ragazzi, per orientarli e sensibilizzarli verso argomenti di rilevanza mondiale a livello umanistico, artistico, tecnologico, filosofico e politico. I temi trattati possono essere il potere dei propri sogni, il non essere spaventati dall’essere se stessi, l’influenza e il condizionamento dei social, l’interrogarsi sul concetto di infinito e su come si vorrebbe morire, i progressi della scienza contrapposti alla legge che depenalizza la violenza domestica, la discriminazione, il cambiamento climatico, la felicità e le attività ludiche. Torino TED-Ed Club nasce dall’innamoramento per i TED TALKS di Gabriela Alvarez, Language e Skill Coach. L’idea prende il via dalla forte ambizione di coinvolgere studenti delle scuole medie e dei licei torinesi in un progetto innovativo, completamente gratuito, in cui imparare a comunicare e condividere le proprie idee di fronte a un pubblico. I talk presentati alla Scuola Holden sono il risultato di 13 incontri formativi, avvenuti in parte presso il Toolbok Coworking, durante i quali sono stati esplorati i principi del public speaking.

 

Il programma viene promosso con la definizione “1 ciclo 4 skill”: Public speaking, Lingua Inglese, Comunicare con video e presentazioni multimediali, Comunicare sui social per far crescere le idee. Attraverso lavori individuali e di gruppo, il programma è stato arricchito da incontri e workshop guidati da professionisti che lavorano nel campo della comunicazione digitale, per permettere ai ragazzi di esplorare tutte le possibilità del web. Gabriela Alvarez è diventata così licenziataria e Team Leader del progetto, con l’importante collaborazione di Riccardo Antonino, docente di Effetti Speciali a Ingegneria del Cinema e dei mezzi di Comunicazione del Politecnico di Torino e Tania Ciurca, ex studentessa del corso e professionista del settore. A sostegno dell’iniziativa anche Mauro Berruto, Amministratore Delegato della Scuola Holden, che ha sposato il progetto dando il via a una partnership che dimostra quanto la città di Torino sia un luogo dominato da entusiasmo e forti stimoli per i giovani. Supportano con la loro testimonianza Guido Avigdor – Fondatore di Eggers, Gianlorenzo Lagna – Fondatore di Jai Guru Deva-Il Network dei Creativi, Christian Racca – Presidente Associazione PLUG / Senior Engineer @TOP-IX e Mamma Bianca – Bianca Gardella, una mamma entusiasta.

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Per partecipare all’evento è gradita la prenotazione: www.torinotededclub.com

I migliori talk saranno successivamente candidati per i main event dedicati ai giovani in Italia e all’estero.Il successo e l’entusiasmo di questa iniziativa ha stimolato l’interesse di ragazzi provenienti da diverse scuole. Gabriela e il suo team di professionisti stanno già lavorando alla seconda edizione, raccogliendo nuove adesioni per il prossimo ciclo di laboratori.

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Scuola Holden – Storytelling & Performing Arts, in Piazza Borgo Dora 49 a Torino.

Uomo senza vita nelle acque del Po ai Murazzi

Nel tardo pomeriggio di oggi un canoista ha notato il corpo di un uomo che affiorava dalle acque del Po, all’altezza di piazza Vittorio, in zona Murazzi. I vigili del fuoco  lo hanno riportato a riva e i medici hanno tentato di rianimarlo, ma non è stato possibile salvarlo. La Stampa informa che il corpo è di un uomo sui sessant’anni, che non è stato ancora possibile identificare.

 

(foto: il Torinese)

Antonio Gramsci: Torino lo ricorda a 80 anni dalla scomparsa

Ottant’anni fa moriva Antonio Gramsci e Torino, sua città d’adozione, lo ricorda il 27 aprile, giorno della morte , con una no-stop al Polo del ‘900. Si inizia con un dibattito su “Gramsci e la crisi della politica”,  un aperitivo sardo e uno spettacolo teatrale. “Tutto tranne Gramsci”, ispirato a “Le donne di casa Gramsci” di Mimma Paulesi Quercioli, regia di Susanna Mameli, è invece un omaggio alla madre di Gramsci. Infine, il concorso per giovani artisti under 35 che saranno premiati a dicembre assieme ai vincitori del Premio Giuseppe Sormani. Mentre il 10 ottobre il Polo del ‘900 ospiterà la mostra “Antonio Gramsci e la Grande Guerra”.

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Antonio Gramsci e  la Torino dei primi del ‘900

di Marco Travaglini

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Nell’autunno del 1911, il Collegio Carlo Alberto di Torino bandì un concorso, riservato a tutti gli studenti poveri licenziati dai Licei del Regno, offrendo 39 borse di studio, ciascuna equivalente a 70 lire al mese per 10 mesi, per poter frequentare l’Università di Torino: Antonio Gramsci fu uno dei due studenti di Cagliari ammessi a sostenere gli esami a Torino. “Partii per Torino come se fossi in stato di sonnambulismo. Avevo 55 lire in tasca; avevo speso 45 lire per il viaggio in terza classe delle 100 avute da casa”. Il 27 ottobre dello stesso anno concluse gli esami, classificandosi nono e si iscrisse alla Facoltà di Lettere. Vivere a Torino era un’impresa: le 70 lire al mese non bastavano nemmeno per le spese di prima necessità: oltre alle tasse universitarie, dovette pagare 25 lire al mese per l’affitto della stanza al n.57 di Lungo Dora Firenze , a Porta Palazzo, oltre alle spese  di prima necessità , a partire dai pasti  ( “non meno di due lire alla più modesta trattoria”)  e da legna e carbone per il riscaldamento. Non aveva neppure un cappotto, al punto di scrivere nelle sue lettere  come  “la preoccupazione del freddo” non gli permetteva di studiare perché “ o passeggio nella camera per scaldarmi i piedi oppure devo stare imbacuccato perché non riesco a sostenere la prima gelata”. Eppure Antonio Gramsci, tenace e risoluto sardo nato ad Ales  il 22 gennaio 1891  (a quel tempo provincia di Cagliari, ora di Oristano) diventò uno dei più grandi e originali pensatori del ‘900,  studiando a Torino, svolgendo una fitta attività giornalistica, diventando un dirigente del movimento operaio e socialista.

La ricchissima biografia dell’autore dei “Quaderni del carcere”, una delle pietre miliari della letteratura e della teoria politica del  “secolo breve” è nota. Contribuì alla fondazione del Partito comunista d’Italia (Livorno 1921) – diventandone nel 1926 segretario generale –  e de “l’Unità”, nel 1924. Deputato dal 1924, venne arrestato nel 1926 nonostante l’immunità parlamentare, processato dal regime fascista nel 1928 e imprigionato nel carcere di Turi (Bari) fino al 1933, quando, gravemente malato, viene trasferito presso una clinica di Formia e poi alla clinica Quisisana di Roma dove morì ottant’anni fa, il 27 aprile 1937. Il legame tra Gramsci e Torino risulta evidente e  fortissimo per tante ragioni. E i luoghi dove visse e operò nella città “dei quattro fiumi” fanno parte della “geografia” gramsciana, a partire dall’edificio al n.15 di Piazza Carlo Emanuele II , nota ai torinesi come “Piazza Carlina”. In questo stabile  nel cuore di Torino, oggi diventato il  lussuoso Hotel Carlina,  è ospitata “Casa Gramsci”, uno spazio di due vetrine, tra via Maria Vittoria e via San Massimo, aperto al pubblico nel luogo in cui  Gramsci  visse dal 1913 al 1922. C’è anche, da non dimenticare, il palazzo al n.7 di via dell’Arcivescovado. Quasi all’angolo con via XX Settembre, su uno dei muri dell’edificio che ospitò anche la casa editrice Einaudi, il 27 aprile del 1949 venne posata una lapide firmata  “Torino memore “ dove si rammenta che lì “la forte volontà/ e la mente luminosa/ di Antonio Gramsci/ stretti attorno a lui/ gli operai torinesi/ contro la barbarie/ fascista prorompente/ “L’Ordine Nuovo”/ stendardo di libertà/ qui nella bufera/levarono e tennero fermo”. In quel palazzo ebbe sede la redazione del giornale di Gramsci e degli altri futuri fondatori del Pcd’i, come prima l’aveva avuta l’edizione piemontese de “L’Avanti!” . Nei “due grandi camerini” di  via dell’Arcivescovado ( “in cui lavoravano tutti i redattori e i cronisti”, come ricordava uno di loro, Palmiro Togliatti ) nacque, visse e morì “L’Ordine Nuovo” di Gramsci. Un “luogo della memoria” dove si può immaginare il lavoro di quell’insieme di uomini e di cultura, il fervore delle idee, delle passioni e dei progetti che si addensarono in quegli spazi. E’ probabile che lì Gramsci  scrisse perLa città futura, numero unico pubblicato nel febbraio del 1917 a cura della Federazione giovanile piemontese del Partito Socialista, il suo “grido” contro l’indifferenza. Scrisse, tra l’altro: “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti..L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza…Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti…Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”. Un testo lucido, aspro che  – dopo cent’anni esatti-  fa ancora riflettere.

 

Congresso internazionale sulla fisioterapia

I fisioterapisti si confrontano sul tema della molteplicità delle diagnosi: medica, fisioterapica, differenziale

L’appuntamento annuale del congresso scientifico di AIFi Piemonte e Valle d’Aosta verterà sul lavoro del fisioterapista e il suo rapporto con le possibili diagnosi con cui il paziente viene preso in carico.Dalla diagnosi medica, con la sua specificità ma anche le sue limitazioni nel classificare il problema del paziente, alla diagnosi fisioterapica, che cerca con un approccio biopsicosociale di abbracciare tutti i bisogni di salute della persona, passando per il riconoscimento, attraverso la diagnosi differenziale, di patologie gravi che possono mascherarsi a lungo sotto la forma di sindromi comuni: una sfida per i professionisti sanitari anche a fronte dei nuovi risvolti della legge sulla responsabilità professionale (legge Gelli).Durante il congresso verrà presentato un bando di finanziamento per progetti di ricerca scientifica nell’ambito della fisioterapia promossi dall’associazione, e sarà presentato un progetto di accesso alla biblioteca virtuale sanitaria del Piemonte(BVS-P) da parte anche di professionisti non dipendenti dal sistema sanitario regionale.Interverranno diversi ospiti di elevato calibro scientifico sia nazionali che internazionali e ci si confronterà su come il fisioterapista viene educato a sviluppare il suo particolare spirito di ascolto e osservazione.L’AIFi (Associazione Italiana Fisioterapisti), è l’organizzazione che promuove e tutela la professione del fisioterapista in Italia.Ha sedi in ogni regione e raggruppa circa 10.000 professionisti a livello nazionale, più di 1.000 in Piemonte e Valle d’Aosta.La sua principale mission è sviluppare la cultura della prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie che interessano svariati ambiti, tra cui quello ortopedico, neurologico e delle funzioni viscerali, garantendo il massimo rispetto dell’integrità della persona anche in presenza di gravi disabilità.

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www.aifi.net

www.piemontevalledaosta.aifi.net

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29 aprile 2017

ore 9:00/18:00

Hotel Fortino –

strada del Fortino 36

Torino

Tavolo sindacati-azienda per gli addetti alle pulizie

Un contenimento della riduzione oraria e un’ulteriore apertura da parte dell’azienda per tutelare l’occupazione. E’ questo il risultato dell’incontro tecnico-operativo tenutosi stamane tra la Lucentezza Srl e i rappresentanti sindacali sul tema del personale delle pulizie in Consiglio regionale, fortemente voluto e annunciato nei giorni scorsi dal presidente Mauro Laus. “Chi ha responsabilità politiche – spiega Laus – e le esercita fino in fondo a garanzia del rispetto della legge, azzera totalmente eventuali violazioni normative. Nell’ambito della trattativa, ho chiesto a tutte le parti di ricorrere al proprio senso di responsabilità  e di fare uno sforzo per trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Se il clima costruttivo che si è instaurato quest’oggi continuerà, sono certo si potrà arrivare a siglare un accordo rispettoso delle esigenze di entrambe le parti”.In sintesi, per il momento l’azienda ha già dato disponibilità a ridurre il taglio delle ore lavorate dal 46% annunciato, al 37%. Ha assicurato che manterrà sostanzialmente i carichi di lavoro agli addetti, impiegandone alcuni in altri cantieri di Torino e primissima cintura e ha affermato che verificherà l’opportunità di procedere a incentivi all’esodo laddove sarà possibile. Domani, giovedì 27, si terrà l’assemblea dei lavoratori ai quali verranno sottoposte le proposte della Lucentezza. I sindacati ritengono il taglio del 37% una base di trattativa. Il 28 aprile ci sarà l’incontro con l’azienda durante il quale potrebbe essere sottoscritta un’intesa.

 

GM – www.cr.piemonte.it

ZANONI (PD): DEF, MISURE POSITIVE CHE FANNO BEN SPERARE

“Il Def in esame fa ben sperare poiché dimostra che alcuni obiettivi previsti in passato sono stati raggiunti, come la crescita dei consumi e il disavanzo in calo, ma c’è ancora della strada da fare”. Lo ha detto la senatrice del Pd Magda Zanoni intervenendo oggi in aula durante la discussione sul Def. “Probabilmente – ha spiegato Zanoni – i cittadini non riescono a cogliere pienamente l’impatto delle misure intraprese perché su tutto grava la lotta per il mantenimento in ordine dei conti pubblici, quindici miliardi per evitare l’aumento dell’Iva sottratte alla spesa. Eppure nel Documento c’è molto di buono a partire dal forte sostegno all’occupazione dei giovani e delle donne, così come il recupero dell’evasione che è fondamentale, anche se da attuare in un clima collaborativo con i contribuenti. Per quanto riguarda le privatizzazioni, lo sforzo va perseguito ma nell’ambito di un pieno disegno industriale”. “Per gli enti locali – ha proseguito la parlamentare dem – molto si è fatto, con il superamento del patto di stabilità che favorisce il pareggio di bilancio da parte degli enti. Il Def prevede, inoltre, misure per favorire gli enti virtuosi, anche se resta il problema delle province che viene però affrontato dal decreto sulla manovra. Infine, positiva l’applicazione degli indicatori di benessere equo e sostenibile, un modo innovativo per affrontare le nuove sfide, che l’Italia ha per prima adottato in Europa, che evidenzia l’aumento del reddito medio disponibile a fronte – ha concluso Zanoni – di un indice di disuguaglianza in calo”.

La terra e l’agricoltura simbiotica

Nella splendida cornice della “Sala da pranzo” del Castello Reale di Racconigi si è svolto nei giorni scorsi il convegno “La terra e l’agricoltura simbiotica” evento interclub organizzato dal Lions Club Scarnafigi Piana del Varaita e dal locale Lions Club Racconigi. Presente all’evento, in rappresentanza del Governatore del Distretto 108Ia3 Mauro Bianchi, il primo vice presidente Giovanni Costa ed autorità lionistiche della zona. Tra il pubblico l’ex Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano Antonio Miglio, la Consigliera delegata all’agricoltura del Comune di Racconigi Ines Ghigo, rappresentanti dell’associazione “Octavia” che raggruppa molti comuni del saluzzese, Sindaci ed Amministratori comunali dei comuni della zona, oltre numerosi addetti del settore agricolo ed agroalimentare. Dopo la lettura di alcuni passi del codice lionistico da parte del Cerimoniere Lion Adelina Asselle, i saluti del Presidente LC Racconigi Michele Tropini e del Presidente del LC Scarnafigi Piana del Varaita Pietro Rabbia che ha presentato i relatori il Primo Vice Presidente del Distretto Lions 108Ia3   Giovanni Costa nel suo saluto ha evidenziato l’importanza dell’argomento del Convegno. E’ tra i compiti e gli scopi dei Lions la salvaguardia dell’ambiente, la prevenzione e la salute dell’uomo La relazione è stata tenuta da Sergio Capaldo veterinario ed agronomo, tra i fondatori del consorzio LA GRANDA attualmente impegnato a tempo pieno per sviluppare l’associazione e promuovere la piemontese nel mondo, collabora con Slow Food e segue altri Presìdi che tutelano razze autoctone, responsabile della qualità della carne per tutti gli Eataly d’Italia. Nel suo intervento Sergio Capaldo ha affermato che l’Agricoltura simbiotica è un miglioramento, è un’evoluzione ormai necessaria per rendere le pratiche agricole più sostenibili sotto il punto di vista economico e per salvaguardare l’ambiente e la salute dell’uomo. L’Agricoltura Simbiotica ha come primo punto cardine l’utilizzo delle micorrize. Recenti studi hanno confermato che inoculando nel terreno dei composti microbici le radici si sviluppano molto di più con conseguenti risultati anche per i frutti della terra e poi per l’uomo. Il nome simbiotico indica proprio questo profondo legame di simbiosi che si trova in natura. La scommessa è quella di fare in modo che venga sviluppata tra gli agricoltori della nostra pianura questo nuovo modo di coltivare la terra che avrà positive conseguenze sull’allevamento del bestiame che godrà di una alimentazione naturale, sulla coltivazione di frutta e ortaggi e di conseguenza sull’uomo che potrà cibarsi di prodotti genuini e naturali. E’ indubbio che una sana alimentazione migliora la salute, fa vivere bene ed abbatte i costi sociali e potrà essere l’inizio di una nuova filiera che potrà garantire uno sviluppo economico ai giovani del nostro territorio. E’ intervenuto successivamente il Dr. Giusto Giovannetti, direttore scientifico del CCS Aosta, che ha spiegato che il brevetto consente di migliorare le condizioni di crescita e di sviluppo delle piante destinate all’alimentazione umana ed animale “per incrementare la quantità di sostanze antiossidanti, ridurre la quantità di sostanze cancerogene, micotossine e nitrati accumulati nelle piante ed aumentare la qualità degli alimenti in funzione della tutela della salute del consumatore”. Le piante, per assorbire dal terreno le sostanze nutritive necessarie per vivere, hanno bisogno dei microrganismi della rizosfera che cooperano con l’apparato radicale. La radice delle piante stabilisce unioni simbiotiche con i funghi micorrizici e collaborazioni con batteri, attinomiceti e funghi saprofiti, che coadiuvano la funzione di assorbimento delle sostanze nutritive e del l’acqua dal terreno; essi amplificano le capacità esplorative della radice di circa 600/800 volte, moltiplicando la normale estensione dell’apparato radicale, cambiando anche la fisiologia della pianta stessa. Il ricercatore ha inoltre fatto presente che “l’utilizzo delle micorrize e dei batteri della rizosfera costituisce uno strumento sorprendentemente vantaggioso per ridurre il passaggio degli inquinanti chimici nella catena alimentare grazie al lavoro metabolico dei citocromi P450 e degli enzimi di coniugazione presenti nei funghi micorrizici e nei batteri della rizosfera”.

Considerata l’importanza e l’attualità del tema entrambi i direttivi dei Lions Club Scarnafigi Piana del Varaita e Racconigi sono intenzionati a riproporre nel prossimo anno lionistico l’argomento coinvolgendo anche il Distretto e le associazioni agricole.

 

Festa Patronale di San Domenico Savio

La A.S.D. Polisportiva Garino , come ogni anno , organizza la Festa Patronale di San Domenico Savio, Nostro Patrono. È una festa di lunghe tradizioni,nata negli anni 50 ,grazie al parroco fondatore della chiesa Don Domenico Rota ed il Cavaliere Marcello Garino. Nel corso degli anni ha subito cambiamenti inevitabili ma ancora oggi rimane,per la frazione ed i villaggi del comune di Vinovo, uno degli appuntamenti più importanti. Il programma è vasto e ricco di eventi : Giovedi 4 maggio ,ore 17.00 presso l’impianto sportivo di Via Europa 25,Vinovo Pomeriggio sportivo dedicato ai bambini della prima comunione Ore 19.30 presso il salone parrocchiale, premiazione del vincitore del primo concorso sulla figura del Nostro Santo. Ore 21.00 rappresentazione teatrale della compagnia “I Tribula” con “Tre uomini ed un matrimonio “. Venerdi 5 maggio ore 18.00 presso il centro commerciale del villaggio “ Cavalieri “, premiazione atleti polisportiva Garino. Ore 19.00 apertura stand gastronomici . Ore 21.00 musica Live a cura dei “Jungle Fever “. Ore 21.00 presso piazzale parrocchiale presentazione del libro “ Northadammas “ di Fabrizio Griffati. Sabato 7 maggio ore 19.30 presso piazzale parrocchiale, apertura stand gastronomici, carne cruda, risotti,e grigliate. Ore 21.00 musica Live a cura di Michael Capuano e Marika. Domenica 7 maggio ore 09.00 presso piazzale parrocchiale, apertura stand commerciali . Ore 10.00 santa processione ed a seguire Santissima Messa. Ore 13.00 pranzo dell’amicizia . Ore 15.45 pomeriggio per bambini, giochi e gonfiabili. Ore 21.00 musica Live a cura di Gianni e Silvio. Tutte le serate sono ad ingresso gratuito, per informazioni contattare il seguente numero : 393 7322892. Il comitato composto da Don Enrico Perucca, Ferrero Luciana,Sandrone Antonio,Marzo Paolo,Marconetti Giovanni,Auddino Antonio,Pochettino Giovanni, Zangrandi Tiziana,Plateroti Massimiliano, Corti Giovanni, Buzzi Andrea , Famulari Carmelo e Palermo Pasqualino. Ringraziamo tutti i commercianti ed i Nostri cittadini per il contributo ricevuto, necessario per la realizzazione della Festa, il comune di Vinovo che contribuisce anch’esso e ci sostiene in tutto, le associazioni del territorio, la Protezione Civile, la Polizia Municipale e tutti coloro che partecipano e condivideranno questi giorni di festa. Vi aspettiamo numerosi!

 

Il Presidente della Polisportiva Garino

 Pasqualino Palermo

www.polisportivagarino.com polisportivagarino@gmail.com

Con l’integralista arrestato a Torino altri 12mila iscritti alla chat filo-Isis

Il marocchino 29enne El Aoual, arrestato a Torino,  era stato intercettato dall’Fbi nel febbraio 2016 mentre comunicava con un suo contatto  dicendogli al che, se l’Isis gli avesse chiesto di compiere un attentato in Italia, gli sarebbero serviti tre uomini con i quali, grazie al materiale di cui disponeva, poteva ottenere “la potenza di 15 persone”. Emerge intanto che sono 12 mila gli iscritti alla chat web  ‘Lo Stato del Califfato islamico’, il canale sulla piattaforma social Zello di cui  Mouner El Aoual era uno dei leader. Dalle indagini svolte dai carabinieri del Ros e, negli Stati Uniti, dall’Fbi, emerge che gli iscritti, rigorosamente selezionati, seguono e si scambiano informazioni e notizie sull’Isis partecipando al processo di radicalizzazione.

In carcere Vannoni, il padre del metodo Stamina

L’ideatore del «metodo Stamina», Davide Vannoni,  è in carcere da oggi. Questa mattina i carabinieri del Nas e della compagnia di Moncalieri hanno arrestato Vannoni, che era sotto inchiesta per associazione per delinquere finalizzata alla «somministrazione di sostanze nocive».   Lo scorso anno  alcuni pazienti italiani sostenitori del metodo Stamina per la cura di  tumori e malattie incurabili e degenerative, erano andati in Georgia per sottoporsi ai trattamenti. In Italia le  autorità giudiziarie e sanitarie avevano già vietato l’impiego di tali pratiche.