redazione il torinese

Gusto e artigianato alla festa di Poirino

E’ stata una bella giornata di festa, domenica 14 maggio per Poirino. La città, infatti, è stata al centro degli eventi programmati per la sessantunesima edizione della Sagra della tinca e dell’asparago. Come da previsioni, la mostra mercato dei prodotti tipici del territorio (tutti di qualità ed a buon prezzo), l’artigianato, gli spettacoli e le mostre hanno richiamato molte persone anche da fuori zona. Tuttavia l’accesso al paese è stato possibile senza particolari affanni e non si sono rilevati problemi di parcheggio. Particolare caratteristico della Sagra sono state le tinche gobbe dorate del Pianalto, protagoniste di un concorso che ha scelto i migliori esemplari per le categorie avannotti, taglia e riproduttori. Lunedì 15 maggio, infine ci sarà “I Custodi della Terra”, prima mostra mercato dei prodotti della terra, a partire dalle ore 9 in piazza Italia – Passeggiata Marconi. Infine, sempre lunedì, il programma della manifestazione prevede in serata la sfilata di moda a cura della sartoria di Elena Tachis e Spunk ed il gran finale con il concerto dei Drum Theatre. Ospite della manifestazione sarà il Castellucci di Norcia.

Massimo Iaretti

Matteo Salvini vince le primarie della Lega Nord

Matteo Salvini vince le primarie della Lega Nord. In Piemonte, con l’87% dei consensi, percentuale superiore a quella della media nazionale, batte l’avversario, Gianni Fava, che ha ottenuto il 13%. A Torino Salvini ha registrato l’83,2% delle preferenze, Fava il 16,8%. E’ andato al voto più del 60 per cento degli iscritti. Su Facebook il segretario piemontese del Carroccio Riccardo Molinari ringrazia ” tutti i militanti piemontesi che hanno lavorato ai seggi e che hanno partecipato a questa grande giornata di democrazia interna. La Lega Nord Piemont ha bisogno di unità e coesione, ci aspettano grandi battaglie da vincere tutti insieme, a partire da quella per l’autonomia della nostra splendida terra”

 

(foto: il Torinese)

“Alleati con il cittadino”, premi a Mauriziano e Regina Margherita

L’ospedale Mauriziano di Torino ha vinto il primo Premio “Alleati con il cittadino”, consegnato  in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere del 12 maggio, organizzata dal Collegio IPASVI di Torino e provincia, durante la quale sono stati premiati i migliori progetti che hanno aderito all’iniziativa “Alleati con il cittadino: appropriatezza, legalità ed etica”. All’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino è andato il secondo Premio. 

Il progetto del Mauriziano (diretto dal dottor Silvio Falco) dal titolo “VAI A CASA : la nostra presenza, competenza e i nostri valori ti sosterranno” ha vinto il primo Premio con un contributo economico. Un Progetto per valorizzare la figura dell’infermiere all’insegna della comunicazione e dell’informazione per accompagnare il paziente dalla dimissione dopo il ricovero ospedaliero fino alla gestione successiva a domicilio.

Il progetto, coordinato da Direzione Sanitaria (dottor Roberto Arione) e Direzione Professioni Sanitarie (dottoressa Graziella Costamagna) aveva l’obiettivo di ” Promuovere, sostenere e sviluppare, attraverso azioni proattive in fase di pre dimissione, l’autonomia e l’empowerment della persona e del care giver dopo un ricovero ospedaliero per patologia acuta, potenziandone le competenze personali da utilizzare a domicilio nella fase post-acuta successiva all’ospedalizzazione. Ha visto la partecipazione delle professioni sanitarie (Infermieri, Fisioterapisti, Dietisti) e dell’Associazione Volontari AVO.

Lo scopo era di identificare e descrivere eventuali segnali che possono indicare la presenza di problemi nella fase di dimissione e che si presentano al domicilio della persona dimessa, nella prima settimana dopo la dimissione al fine di rilevare eventuali criticità e proporre azioni di sostegno.

Sono state condotte sul 10 % dei pazienti del Mauriziano, in un periodo definito, 113 interviste dalle quali è risultata la necessità di un potenziamento delle azioni di pianificazione e sostegno alla dimissione che verranno gradualmente messe in atto nell’anno 2017 , quali Video informativi da utilizzare per la formazione/informazione del paziente, meeting formativi/educativi presso i servizi da condurre con cadenza settimanale, lettera di dimissione integrata a cura di tutti i professionisti che prendono in carico il paziente, documentazione informativa cartacea per percorsi assistenziali, ad es.: opuscoli, depliant, ecc, suddivisa per gli argomenti che si sono rivelati deficitari di informazione al fine di fornire informazioni necessarie al paziente al domicilio e sul territorio. 

All’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dall’avvocato Gian Paolo Zanetta) è andato il secondo Premio “Alleati con il cittadino” per uno studio progetto dal titolo “La classificazione dell’intervento chirurgico in ambito pediatrico sulla base dell’intensità assistenziale e conseguente definizione dell’équipe assistenziale corretta” (coordinato dalla dottoressa Laura Odetto), che non ha altri riscontri precedenti nelle pubblicazioni scientifiche, relativo all’organizzazione del personale infermieristico durante gli interventi chirurgici dei piccoli pazienti pediatrici. Infatti in base alla gravità dell’intervento chirurgico subito di qualsivoglia specialità, viene stabilito da quanti infermieri sarà seguito il paziente pediatrico. Insomma una rivoluzione nell’ambito dell’organizzazione sanitaria infermieristica, che vuole ottimizzare e valorizzare al meglio in maniera flessibile le risorse umane a disposizione in base alle esigenze del paziente. 

La procura di Torino apre un’inchiesta sui vaccini in Italia

La Procura di Torino apre una inchiesta sui vaccini in commercio in Italia, dopo un esposto inviato dal Codacons. L’associazione dei consumatori vuole chiarezza sul vaccino esavalente e sugli effetti  sulla salute, dalla combinazione di sei  vaccinazioni. Il fascicolo è stato aperto dal pm Vincenzo Pacileo e, per ora, senza ipotesi di reato. La procura ha incaricato di accertamenti specifici i Nas e potrebbe chiedere una perizia.

 

(foto: il Torinese)

Tanto Napoli, poco Toro!

di Claudio Benedetto

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“Il Napoli è la squadra più bella del campionato” così aveva detto Mihailovic presentando la partita di oggi, sarà… ma Toro davvero brutto oggi, difesa pessima, centrocampo in grande difficoltà, attacco impalpabile, forse il peggior Toro di stagione, peccato soprattutto per i tifosi che da un bel po’ di partite non vedono più i granata vincenti sul terreno amico!

La cronaca: Napoli in vantaggio al primo tiro in porta con diagonale di Callejon, al 7′ minuto, ben servito da Allan. Toro che non reagisce e Napoli che domina il gioco facendosi pericoloso più volte con Hysai, Martens e Insigne. Primo tempo che si chiude sullo 0-1 ma con tanti rimpianti per i partenopei.

La ripresa parte con un piccolo sussulto del Toro che prova a farsi pericoloso e in effetti Benassi e Boyè vanno persino vicini al pareggio, ma poi… altri errori madornali a centrocampo e… gol gol gol e ancora gol del Napoli: Insigne, Martens, Callejon e Zielinski, Torino 0 – Napoli 5, era un bel po’ che il Toro non prendeva una batosta del genere!

Il Napoli torna secondo in attesa della Roma che stasera giocherà contro la Juve, che a sua volta insegue il punto del sesto scudetto consecutivo, chissà…

Al Toro restano due partite, domenica a Genova e poi in casa col Sassuolo, in un campionato che forse si è spento troppo presto, i tifosi ora sperano almeno che l’ultima partita al Grande Torino porti un po’ di entusiasmo anche in campo, proprio alla fine della settimana in cui tornerà a vivere il vecchio, ma ormai nuovo, Filadelfia… sarebbe un peccato non chiudere in festa!

Uomo muore in auto nello scontro con il bus

A 36 anni è morto in ospedale per  le gravissime ferite riportate, oggi a Torino, nello scontro tra la vettura che guidava , una Chevrolet Spark, e un autobus della linea 29. Il tragico incidente in corso Tassoni, incrocio con via San Donato. Secondo la Polizia Municipale, l’automobilista avrebbe perso il controllo della propria auto  invadendo la corsia dove sopraggiungeva il bus, ripartito da una fermata. In gravi condizioni  il ferito è stato portato all’ospedale Maria Vittoria, per soccorrerlo sono dovuti intervenire i Vigili del fuoco che hanno divelto le lamiere dell’auto. Sul bus nessuno è rimasto ferito.

Bruno Munari. Artista totale

“Un giorno sono andato in una fabbrica di calze per vedere se mi potevano fare una lampada – Noi non facciamo lampade, signore – Vedrete che le farete. E così fu”. A profetizzarlo (e a raccontare l’accaduto) con buona cognizione di causa, sia pure in un contesto quanto meno bizzarro, fu il grande Bruno Munari (Milano 1907 – 1998), che proprio utilizzando una maglia elastica tubolare prodotta nel calzificio di cui sopra, e che prendeva forma mediante l’inserimento di anelli metallici di vario diametro, disegnò e realizzò – nel ’64 per Danese- la lampada da soffitto “Falkland”, ancora oggi fra le più note del design italiano. L’ennesimo lampo di genio di un Maestro dalla poliedrica attività creativa, fra le figure più significative della cultura artistica internazionale del XX secolo, cui il Museo “Ettore Fico” di Torino dedica, fino al prossimo 11 giugno, un’importante rassegna espositiva curata da Claudio Cerritelli. Già il titolo – Bruno Munari. Artista totale – la dice lunga. In esposizione sono infatti oltre 300 opere che raccontano la multiforme ricerca e la mai doma voglia di sperimentazione di questo “leonardesco” artista. Al MEF, Munari viene infatti ricordato attraverso un ampio excursus delle sue operazioni creative: disegni, progetti, collage, dipinti, sculture, i suoi divertenti “libri illeggibili” (dove le parole spariscono fra carte dai colori diversi, con strappi, fori e fili che attraversano le pagine), oggetti di industrial design nonché esperienze di grafica editoriale e fantasiose proposte didattico- pedagogiche. Sono le tappe salienti di un lungo iter creativo, che corre dagli anni Trenta ai Novanta, solcate da un artista impossibile da etichettare in modo categorico e definitivo, pur raccontandone gli iniziali afflati astratti (nel ’48 fu fra i fondatori del MAC) e le premesse futuriste delle “tavole tattili” o della tempera “Futurista” del ‘31, sviluppate via via con fanciullesca lievità in “mirabilia” dal sapore quasi barocco: ecco allora le “sculture aeree” sospese nel vuoto, le “macchine inutili”, così come i “concavi-convessi” (nuvole in fil di ferro svolazzanti lungo i soffitti del corridoio museale), fino alle “sculture da viaggio” sfidanti la retorica della scultura monumentale. Opere in cui si fondono ironia, divertissement e quell’eterno spirito infantile che permette “di conservare– scriveva Munari – la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare”. Ben documentata anche la famosa serie “matematica” delle “Curve di Peano” del ’74 e il ciclo dei “Negativi-positivi” che lo impegna per quarant’anni, facendone una sorta di istrionico “operatore visivo”, creatore di effetti ottici mai univoci. Un autentico vulcano di idee. Ben attento, tuttavia, alla necessaria coesistenza di “regola” e “caso”, pur se capace di inventarsi qualcosa di sorprendente come le ludiche “Forchette parlanti”, o le “Scritture illeggibili di popoli sconosciuti” insieme a giochi grafici e ad altre “stramberie” quali la serie delle “cartoline modificate”. Un ricco campionario di oggetti che raccontano “meraviglie” mai più viste, inducendo a un sorriso che ci accompagna un po’ ovunque lungo gli spazi del Museo di via Cigna. In mostra c’è perfino un’improbabile “Sedia per visite brevissime”: nove esemplari progettati nel ’45 per la Zanotta, in noce lucidato a cera con intarsi e sedile in alluminio anodizzato. Particolarità più evidente: la seduta inclinata a 45° che probabilmente vuole proprio suggerire all’ospite poco gradito di non fermarsi troppo. Design? Gioco? O forse oggetto su cui impostare chissà quale diavoleria di disquisizione filosofica? Macché: la sedia di Munari “è intelligenza, è divertimento, è arte”. Poiché, come lui stesso ci insegna, “l’arte perde di significato proprio quando si cerca di capirla”.

Gianni Milani

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“Bruno Munari. Artista totale”

Museo “Ettore Fico”, via Cigna 114, Torino, tel. 011/853065, www.museofico.it

Fino all’11 giugno

Orari: merc. – ven. 14 – 19, sab. e dom. 11 – 19

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Nelle immagini:

I) Bruno Munari: “Positivo-Negativo”, 1995, collage e acrilico su cartone

II) Bruno Munari: “Scultura da viaggio”, 1959, cartoncino

III) Bruno Munari: “Futurista”, 1931, tempera su cartone
IV) Bruno Munari: “Sedia per visite brevissime”, 1945, noce e alluminio anodizzato

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AL MEF ANCHE “PETROLIO” DI COSIMO VENEZIANO

Fino al 16 aprile il MEF ospita anche “Petrolio”, rassegna dedicata al giovane Cosimo Veneziano, moncalierese ma operante in Inghilterra, a Leeds. Ideate appositamente per gli spazi del Museo, le opere di Veneziano – presentate da Elena Forin – indagano il vasto universo di immagini del patrimonio sociale, architettonico e urbano, incentrandosi in modo particolare sulla natura dei monumenti e sulla loro identità contemporanea. Molto particolare é il corpus di disegni a china su feltro industriale che degli stessi monumenti prevedono la copertura parziale. Un atto di denuncia contro le barbarie umane e un invito al dialogo con la città.

g.m.

Stratorino, la marea colorata di 12 mila podisti ha invaso strade e parchi della città

Alla 41a edizione della Stratorino, promossa dalla Stampa, hanno preso parte 12 mila runners in maglietta gialla e blu.  I tracciati erano due, di cinque o dieci chilometri, e sono stati presi d’assalto  da centinaia di gruppi e di famiglie che hanno affrontato il percorso, anche con cani al guinzaglio e tanti bambini “armati” di palloncini.

Tra i premi quello per i partecipanti  più anziani iscrittisi alla manifestazione:  Riccardo Raffaldi, nato nel 1931 e Angela Piemontese del 1927. Pio i più giovani iscritti: Leonardo Leoni e Isabella Checcie e le tre scuole più numerose: terzo l’Istituto Paolo Boselli, secondo il Bosso-Monti e primo l’Istituto Marconi Antonelli. Il premio per il corridore arrivato più da lontano è andato a un uomo giunto a Torino dagli Stati Uniti. La gara è stata funestata da un dramma: un uomo di 61 anni è morto a causa di un infarto. Si è sentito male presso la Rocca Medievale, quando era vicino al sesto chilometro della corsa non competitiva. E’ stato soccorso da una donna medico presente tra i partecipanti, ma non è stato possibile salvarlo.

(foto:  Antonello Preteroti)

“Libri per tutti”: accesso alla lettura per bimbi con difficoltà

Nasce il progetto “Libri per tutti”, promosso da Fondazione Paideia con la creazione di una rete di biblioteche in Piemonte, insieme ad ASL Città di Torino e ASL CN1, per favorire l’accesso alla lettura da parte di bambini con disabilità e con bisogni comunicativi complessi attraverso la condivisione di libri illustrati con il testo tradotto nei simboli della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA).

Attualmente hanno aderito al progetto il Servizio Biblioteche della Città di Torino (Biblioteche Civiche Torinesi), la Biblioteca Civica Multimediale “Archimede” di Settimo Torinese e la Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” di Chieri del Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana Torinese e le Biblioteche Civiche di Cavallermaggiore, Fossano, Saluzzo e Savigliano del Sistema Bibliotecario di Fossano, oltre al Servizio di Neuropsichiatria Infantile di ASL Città di Torino e ASL CN1.

 

“Libri per tutti” ha inoltre ricevuto il contributo della Regione Piemonte e il patrocinio di ISAAC Italy, Società Internazionale per la Comunicazione Aumentativa e Alternativa.

 

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa è un sistema flessibile su misura che compensa disabilità o bisogni comunicativi complessi utilizzando tutte le competenze comunicative della persona (vocalizzazioni o linguaggio verbale, gesti, segni e comunicazione con ausili e tecnologia avanzata) e rappresenta uno strumento efficace chepotenzia le possibilità di accesso alla comunicazione di tutti.

 

I libri modificati con i simboli della Comunicazione Aumentativa e Alternativa sono infatti indicati non solo per lo sviluppo delle competenze comunicative di bambini e ragazzi con disabilità e bisogni comunicativi complessi, ma anche per persone straniere al primo approccio con la lingua locale e in generale per soggetti con fragilità di comunicazione (anche temporanee) a tutte le età, per un’esperienza di lettura condivisa e partecipata in grado di apportare un contributo significativo in ogni contesto di vita quotidiana, tra cui la famiglia, la scuola, i servizi educativi e sanitari e la comunità di appartenenza.

 

Nel mese di maggio 2017 il progetto “Libri per tutti” ha inaugurato la presenza dello scaffale dei libri modificati in simboli della Comunicazione Aumentativa e Alternativa all’interno delle biblioteche della rete piemontese con ad oggi 44 titoli di libri per bambini, di cui 32 ceduti alla rete dal Sistema Bibliotecario di Fossano (che si occupa della traduzione dei libri in simboli dal 2007).

“Promuovere questo progetto di comunicazione ‘su misura’ significa permettere di ampliare e potenziare le possibilità di tutti i bambini di accedere alla lettura e di conseguenza migliorare le loro opportunità di apprendimento e conoscenza, contribuendo più in generale a rafforzare nel tempo le loro competenze comunicative”, afferma Fabrizio Serra, Direttore di Fondazione Paideia“Crediamo fortemente nel progetto ‘Libri per tutti’, che rappresenta per noi un ulteriore passo verso una cultura dell’inclusione, una cultura accessibile a tutti, a cominciare dai bambini con esigenze e bisogni speciali”.

 

“Questo progetto ha l’indubbio merito di mettere insieme due temi fondamentali in ambito culturale: l’accessibilità e l’inclusione. Garantire l’accesso alla cultura, e in questo caso alla lettura, è infatti un obiettivo di altissimo valore, che non a caso si sviluppa in un territorio da sempre attento a questa tematica”, dichiara Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte“L’iniziativa conferma inoltre quanto la cultura sia uno strumento privilegiato di inclusione sociale. Impegni, questi, che devono coinvolgere tutte le istituzioni, e che ‘Libri per tutti’ ha saputo mettere efficacemente in rete”.

 

“Uno degli obiettivi di ISAAC Italy – spiega Stefania Cogno, referente per la Regione Piemonte di ISAAC Italy – è di facilitare l’accesso ai libri per tutti, anche per coloro (adulti e bambini con bisogni comunicativi complessi) che non riescono o non possono accedere alla lettura attraverso gli strumenti tradizionali. La lettura è infatti uno strumento molto efficace per ampliare la possibilità di partecipazione e di inclusione sociale. Perché ciò avvenga sono però necessari due importanti ingredienti: l’utilizzo di libri opportunamente modificati/adattati e l’accessibilità al luogo in cui tutti vanno a cercare i libri da leggere: la biblioteca. ‘Libri per Tutti’ considera entrambi questi aspetti ed è per questo motivo che ISAAC Italy appoggia con il patrocinio le iniziative legate al progetto”.

 

Secondo gli ultimi dati a disposizione*, i problemi di salute dei bambini che usufruiscono dei servizi di Neuropsichiatria Infantile (NPI) in Piemonte sono riconducibili in 764 casi alla Sindrome di Down, 3.622 volte a disturbi dello spettro autistico, in 9.078 occasioni a problemi del linguaggio e in ben 13.066 situazioni a disturbi specifici dell’apprendimento. Anche alla luce di questi numeri, gli enti che hanno aderito al progetto intendono consolidare nei prossimi mesi le attività di  traduzione, promozione e diffusione sul territorio di testi modificati con i simboli della Comunicazione Aumentativa e Alternativa.

 

Stabile, Martone se ne va e arriva Binasco

Presentata al Carignano la stagione 2017/18


 

Una conferenza stampa “altra”, come credo non se ne fossero mai viste. Titoli, percentuali in crescita, parterre di attori, produzioni e ospitalità, ma in primo luogo s’è dovuto combattere con la lacrima che è lì lì per venir fuori, con il groppo in gola, con l’interruzione momentanea di una lettura, con l’abbraccio prolungato, con la pacca d’incoraggiamento o d’affetto: è il giorno finale di Mario Martone che, dopo dieci anni di fervore e a tratti di vera genialità, fa le valigie e passa il testimone a Valerio Binasco. Con un colpo basso, per legare il passato e il futuro, come da un cilindro, in maniera inaspettata, Filippo Fonsatti, direttore dello Stabile torinese – Teatro Nazionale, lancia sullo schermo alle sue spalle un’immagine che ritrae Martone e Binasco sul set di Noi credevamo, l’uno regista e l’altro attore pronto a raccogliere i suggerimenti: ed è un’immediata standing ovation. Dice oggi Martone: “Ciò che oggi mi colpisce è ricordare con quanta energia scrivevo il personaggio che Valerio avrebbe interpretato in Noi credevamo, come lo osservavo nel buio a prepararsi per la sua entrata in scena nell’Edipo a Colono, come ho pianto di commozione quando l’ho visto abbracciare, nei panni di Pietro Giordani, il giovane Leopardi sul set”. La staffetta è pronta, il testimone è già nell’altra mano. E ancora i ringraziamenti, a quanti l’hanno accompagnato in questi dieci anni, al gioco di squadra, a quella telefonata inattesa di Evelina Christillin, “io non avevo nessuna intenzione di tornare a dirigere un Teatro Stabile ma lei mi convinse, e oggi gliene sono profondamente grato; quando volevo lasciare lo Stabile qualche anno fa di nuovo mi convinse a restare, e di nuovo sono felice e grato di averla ascoltata”.

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Poi si entra nell’ufficialità e Fonsatti snocciola dati su dati, che sono il fiore all’occhiello dell’Ente. Lo Stabile si conferma saldamente al secondo posto tra i Teatri Nazionali nella classifica ministeriale e per il decimo anno consecutivo il bilancio si è chiuso in pareggio a 12.825.488 euro, ai tagli dei trasferimenti agli enti locali si risponde con sempre maggior impegno e con la vicinanza della Città e della Regione, per il “raggiungimento di obiettivi ambiziosi”, utili anche a una prepotente ricaduta nello sviluppo del territorio: “A riprova di tale capacità – illustra Fonsatti – ora è ufficiale che il Teatro Stabile e la Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie hanno vinto un bando europeo Interreg Alcotra aggiudicandosi un finanziamento di 1.650.000 euro sull’”Ricerca e innovazione”, che avrà una significativa ricaduta occupazionale”. E ancora, guardando ai recenti due anni, c’è stata una crescita di recite (da 315 a 354), con un aumento del 12,5%, il numero di biglietti venduti in sede e fuori cresce dell’8%, il fatturato per la vendita di spettacoli vede uno straordinario 85% in più, il numero degli abbonati continua a salire, da 17.579 a 18.381 ovvero del 4,5%, per finire con il dato riguardante il 2016, allorché per la produzione dei 14 titoli per le suddette 354 recite hanno lavorato per lo Stabile complessivamente 227 persone tra dipendenti, artisti e tecnici scritturati, essendo il 51% under 40. Se c’è una nota dolente, è l’aumento del costo degli abbonamenti del 7%, pur restando invariati i prezzi per gli studenti.

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Per quando riguarda il cartellone, che porta il titolo di “Playlist”, si elencano 16 produzioni, di cui 5 nuove esecutive, 6 nuove coproduzioni e 5 riprese, con 29 spettacoli ospiti e 24 programmati per Torinidanza. Si prende il via il 9 ottobre con Disgraced del quarantasettenne pakistano Ayad Akhtar, interpreti Paolo Pierobon e Fausto Russo Alesi, per la regia dell’austriaco Martin Kušej, oggi direttore del Residenz Theater di Monaco di Baviera, un testo attualissimo, un atto unico che esplora temi come la libertà di parola e il bisogno di sentirsi integrati, vincitore del premio Pulitzer nel 2013. Ancora produzioni dello Stabile, da Binasco (a proposito, a chi stende queste note ha confessato in mattinata “ci divertiremo!”, con un sorriso stampato largo così), pronto a iniziare la propria avventura con il Don Giovanni di Molière (ad aprile), a Jurij Ferrini che proporrà le goldoniane Baruffe chiozzotte (tra novembre e dicembre), da Fabrizio Falco che, dopo le prove di Giordano (il loro Galois sarà ripreso al Gobetti nel mese di ottobre per partire poi in tournée in Italia) e di Leopardi, porta in scena L’illusion Comique di Pierre Corneille, capolavoro del teatro barocco, al Lewis Carroll di Alice nel paese delle meraviglie sotto lo sguardo di Marco Lorenzi. Per quanto riguarda le coproduzioni, Andrea De Rosa metterà in scena Le Baccanti con Cristina Donadio e attesissime, coprodotte con l’Odeon di Parigi, Les trois soeurs cecoviane, modernissime, uno spettacolo diretto dal trentatreenne di Basilea e talentoso Simon Stone, tra gli interpreti Valeria Bruni Tedeschi, reduce da quel capolavoro interpretativo che è la sua Beatrice nella Pazza gioia di Virzì e dalla vittoria del David di Donatello; e ancora la tragedia di Antigone riletta da Antonio Piccolo attraverso i sentimenti del cugino Emone, un omaggio a Gianmaria Testa con Da questa parte del mare proposto da Giuseppe Cederna e Giorgio Gallione, Mistero buffo di Fo in cui Eugenio Allegri dirigerà Matthias Martelli e i Marcido Marcidorjs che con la riscrittura di Marco Isidori porteranno in scena uno speciale Lear, schiavo d’amore.

 

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Tra le riprese, l’applaudissimo Sindaco di rione Sanità eduardiano diretto da Martone (una lunga tournée da gennaio a maggio, “uno spettacolo che tutti i teatri ci hanno richiesto”, dice orgoglioso Fonsatti, e infatti Milano Napoli, Bologna, Firenze, Roma per dire dei maggiori), Il nome della rosa dal romanzo di Eco per la regia di Leo Muscato, che debutta al Carignano il prossimo 23 maggio, L’Arialda di Testori, regia di Valter Malosti, interprete la più che promettente Beatrice Vecchione. Lungo l’elenco degli ospiti: Liliana Cavani e la Filumena di Eduardo, Silvio Orlando, Carlo Cecchi che torna a Pirandello con Enrico IV, Lavia al Carignano con Il padre di Stridberg, Toni Servillo che dirige e interpreta Elvira riprendendo le “Sette lezioni” di Louis Jouvet sulla seconda scena del IV atto del Don Giovanni, Alessandro Gassmann regista di Qualcuno volò sul nido del cuculo, tratto dal romanzo di Ken Kesey e dalla sceneggiatura dell’indimenticabile film di Milos Forman. Per le feste natalizie arrivano con un brivido i Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, messi in scena dallo spagnolo Ricard Reguant con Ivana Monti, Luciano Virgilio, Carlo Simoni e Mattia Sbragia.

Elio Rabbione