redazione il torinese

Blitz a San Salvario: i cani poliziotto scoprono droga sotto le auto

Nel corso della notte si è svolto un blitz antidroga nel quartiere  di San Salvario, nel cuore della movida. Polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno controllato diverse attività in particolare in via Berthollet. Diverse  persone sono state identificate e fermate e  i cani poliziotto Eddie e Kira hanno recuperato numerose  dosi di eroina e cocaina,  nascoste sotto le auto e sotto i cassonetti della spazzatura. Durante l’operazione di polizia alcune vie sono state chiuse al traffico.

 

(foto: il Torinese)

Moschee, Grimaldi (SEL-SI), Curti (PD): la libertà di culto non si discute

“Non ci sono religioni ‘sorvegliate speciali’”

 

Oggi in Commissione Urbanistica è cominciata la discussione sulla proposta di legge a prima firma Vignale (FI) relativa alla realizzazione di nuovi edifici destinati all’esercizio del culto.

La legge pone particolare attenzione alla religione islamica, come esempio di associazione che “non sottoscrivendo intese con lo Stato italiano, deve tuttavia definire in maniera precisa la propria attività sul nostro territorio”, poiché – così recita la relazione introduttiva – “sovente la legge coranica prevale rispetto alle norme del Paese ospitante”. Si chiede pertanto di sottoporre moschee e luoghi di culto islamico a regolamentazione per garantire la piena trasparenza dei finanziamenti per la loro costruzione e gestione. Ma, soprattutto, si pretende di stabilire che “gli imam limitino la loro predicazione ai soli precetti di culto, parlino in italiano e siano in grado di accompagnare le comunità musulmane praticanti in un processo di crescente integrazione, senza configgere con l’ordine pubblico e con la sicurezza del Paese”.

 

“Il disegno di legge presenta evidenti aspetti di incostituzionalità” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Innanzitutto interviene su una materia, quella dei rapporti fra la Repubblica e le confessioni religiose, regolata dalla Carta (Art. 117) e dunque di competenza legislativa esclusiva dello Stato. Inoltre, la sentenza n. 63 del 2016 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di una legge regionale della Lombardia analoga a questa, ritenuta discriminatoria e limitante la libertà religiosa. La sentenza ha sancito che ‘l’esercizio del culto è componente essenziale della libertà religiosa e non può essere soggetto, anche nella sua forma pubblica, ad alcun controllo o limitazione’”.

La pdl Vignale ricalca quella nazionale proposta da Santanché (A.C. 2976) sulla regolamentazione della costituzione di moschee e dell’attività degli imam. La proposta prevede l’istituzione di un registro pubblico delle moschee e di un albo nazionale degli imam, sottoposto a una Commissione che ne valuterebbe l’idoneità.

“I precetti costituzionali che riconoscono la libertà di culto all’interno di un quadro condiviso di principi (in particolare gli artt. 3,7,8,19 e 20 e, indirettamente gli artt.2,17,18,21 della Costituzione Italiana) esprimono molto chiaramente la volontà di garantire uno dei diritti fondamentali della persona e dei cittadini” – dichiara l’ex Assessora della Città di Torino Ilda Curti. – “La nozione di ‘luogo di culto’ intesa come ‘servizio pubblico’ deriva invece dalla disciplina urbanistica e da quella fiscale, norma i luoghi di culto delle confessioni che hanno un’intesa con lo Stato (chiese cattoliche, Sinagoghe, Templi valdesi e protestanti e poco più). Non esiste invece una disciplina che normi gli altri luoghi di culto, quelli senza intesa con lo Stato. Tuttavia la Carta è chiara: la libertà di culto è garantita non solo agli individui ma a questi in forma associata, organizzata e pubblica”.

“Il punto è che l’esistenza o meno di Centri islamici formali e aperti dipende dalla volontà di chi amministra un territorio” – dichiarano Grimaldi e Curti – “Per dirla in altri termini: a Treviso si prega nei garage, a Torino si possono fare le pratiche edilizie e si ottiene il permesso a costruire come qualsiasi altro cittadino, impresa o associazione che rispetti le leggi e l’ordinamento edilizio e urbanistico. Di sicuro da qui non si torna indietro. E ancor più certamente non accetteremo l’equiparazione fra islam e terrorismo che genera ‘sorvegliati speciali’ sottoposti a restrizioni, obblighi e controlli discriminatori”.

Allo storico Melloni il premio letterario “Della Resistenza”

Il premio letterario “Della Resistenza” Città di Omegna, giunto alla sua trentacinquesima edizione, verrà assegnato sabato 27 maggio ( ore 18,00 – Auditorium del Forum Omegna). La scelta della giuria, presieduta dallo scrittore e giornalista Oreste Pivetta, è caduta quest’anno sullo storico Alberto Melloni per la Direzione di “Tutte le opere” di don Lorenzo Milani, una straordinaria impresa culturale-editoriale, appena pubblicata nella prestigiosa collana dei “Meridiani Mondadori”, a cinquant’anni dalla morte del priore di Barbiana, l’autore della famosa “Lettera a una professoressa”.  “Il riconoscimento va a una impresa collettiva di grande valore (l’opera è stata curata da Melloni in collaborazione con Federico Ruozzi, Anna Canfora, Sergio Tanzarella e Valentina Oldano; ndr),che consente di tornare con la forza dei documenti (talvolta inediti) a vicende tanto importanti nella storia politica e sociale del nostro Paese. Così l’assessore alla cultura di Omegna, Alessandro Buzio, che ha inteso sottolineare come, da quasi sessant’anni, il Premio rappresenti “ un appuntamento alto della cultura italiana e internazionale, tanto da contare nel corso del tempo sulla collaborazione di prestigiosi nomi della cultura italiana da  Mario Soldati a Gianni Rodari, da Rossana Rossanda a  Italo Calvino”. Alberto Melloni  è ordinario di Storia del cristianesimo nell’Università di Modena-Reggio Emilia, titolare della Cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace dell’Università di Bologna e dirige la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo “Il giubileo. Una storia”, “Tutto e niente. I cristiani d’Italia alla prova della storia”, “Quel che resta di Dio. Un discorso storico sulle forme della vita cristiana”, “Giuseppe Dossetti. Un itinerario spirituale”, “Chiesa madre, chiesa matrigna” e “L’inizio di Papa Ratzinger”. La vincitrice della sezione Premio Omegna Giovani, è stata Simona Vinci, con “La prima verità”, edito da Einaudi. Il premio le è stato assegnato da una giuria di ragazze e ragazzi degli Istituti  di Istruzione Superiore di Omegna.Il libro parla   di una   giovane donna la quale va alla ricerca del misterioso passato dei reclusi di un enorme lager in un’isola greca dove il regime dei colonnelli confinò insieme folli, poeti e oppositori politici. I ragazzi hanno scelto di premiare Simona Vinci perché – come ricorda l’assessore Buzio – “il concetto di resistenza si è ampliato: resistere oggi significa anche affrontare verità scomode, faticose d’accettare e difficili da raccontare che rischiano di essere dimenticate”. L’esordio letterario della Vinci – scrittrice e traduttrice –  risale al 1997, con il romanzo “Dei bambini non si sa niente”, edito da Einaudi nella collana Stile libero. Dal 1959 il Premio“Della Resistenza” -Città di Omegna ha visto tra i  vincitori molti nomi illustri, come Jean-Paul Sartre, Camilla Cederna, Alexandros Panagulis, Beppe Fenoglio,Tahar Ben Jelloun, Vincenzo Cerami e Roberto Benigni, Ryszard Kapuscinski,  Nuto Revelli, Susan Sontag,, Roberto Saviano, Marco Paolini, Massimo Zamboni e Massimo Cirri.

M.Tr.

L’uomo barricato nell’appartamento apre la porta ai carabinieri per un cappuccino

Ci sono volute quasi 24 ore per porre fine all’assedio di Ferdinando U., l’uomo che da ieri  si era barricato nel suo appartamento di via Borgaro minacciando  di sparare con una pistola (rivelatasi poi una scacciacani) , a se stesso e agli altri. Il commerciante calabrese con problemi di bipolarismo è stato convinto dai carabinieri  che lo hanno persuaso portandogli un cappuccino, ad aprire la porta. L’uomo sarà ora sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio.

ATTS Show 2017: la festa di primavera dei tram storici

CI SCRIVE L’ASSOCIAZIONE TRAM STORICI

Domenica 21 maggio il centro di Torino ospita il rinnovato ATTS Show 2017:

libri, storie e tanti tram storici in giro per la città!

 

Domenica 21 maggio torna il tradizionale appuntamento dell’ATTS Show, con una formula che non ha nulla di tradizionale! Infatti, nel 2017 l’ATTS – Associazione Torinese Tram Storici – omaggia Torino “città del libro” con un programma di letture e presentazioni di libri in tram. Proprio durante i giorni del Salone, i passeggeri potranno immergersi nella lettura per un… viaggio alla scoperta delle realtà editoriali emergenti della nostra città.

Ci troveremo domenica 21 maggio in orario 15-19. Il percorso circolare avrà due sole fermate nella rinnovata piazza Carlina e nella “classica” piazza Castello.

Avremo ben quattro tram in servizio, costruiti tra il 1911 e il 1948: tanti colori per tante città. Ogni tram ospiterà uno o più narratori, accompagnati dai volontari ATTS che intratterranno il pubblico tra una lettura e l’altra, tra un aneddoto e una curiosità.

  •  “Il tram va alla guerra“ di Simone Schiavi, edito da ATTS, sulla motrice 3501 del 1948, rinata dalle ceneri di un tram distrutto dai bombardamenti;
  •  “Filobus a Torino” di Antonio Accattatis/Michele Bordone (edito da ATTS) e “Torino: tram, filobus, metro” di Antonio Accattatis (edito da ETR) sulla motrice 2598 del 1932;
  • Torino in tram” e tanti altri libri di Massimo Condolo, editi da Fondazione Negri, sulla motrice 312, la romana di Cinecittà;
  •  “La carrozza di tutti”, un classico di Edmondo De Amicis a cura di Stefano Cerrato e Antonella Grosso (edito da Aracne) sulla simpaticissima motrice 116, costruita nel 1911.

In più, gli autori proposti dalla Paola Caramella Editrice

Gim Anselmetti, “Il ritratto di madama

Olga Forte, “Una vita, un destino

Michele Franco, “Kitsch Crash

Lina Saba, “La Begum Torinese Magliano e il Principe Aly Aga Khan e altre storie

Francesca Masante, “Sul lato oscuro della luna

Come sempre, al gazebo troverete i gadget e naturalmente tutti i libri presentati, con il tradizionale sconto per i soci: chi intende associarsi o vuole sapere come donare il 5×1000 all’ATTS potrà farlo lì.

Perché… più siamo, più tram storici abbiamo, più eventi organizziamo, più amici coinvolgiamo!

 

ATTS – Associazione Torinese Tram Storici è un’associazione senza scopo di lucro che nasce nel 2005 per valorizzare il tram come patrimonio storico e culturale della città. Oggi conta oltre 750 soci e una collezione unica in Italia: un bus storico e ben 26 tram, provenienti da Torino, Milano, Trieste, Bologna, Roma, Napoli e Monaco di Baviera. Si tratta di un vero “museo in movimento”, nato in collaborazione con tantissimi enti culturali e benefici.

“Mettiamo Giudizio, il giudice tra potere e servizio”

L’ultimo libro di Michele Vietti, Università Bocconi Editore  viene presentato a Torino, nell’ambito del Salone del libro, al Circolo della Stampa, in corso Stati Uniti 27 

Intervengono con l’autore Vittorio Sgarbi, critico d’arte e scrittore, e Armando Spataro, Procuratore della Repubblica di Torino. Modera Annalisa Chirico de Il FoglioMichele Vietti, professore di diritto commerciale all’Università degli studi Internazionali di Roma, Avvocato civilista, già Deputato per quattro legislature, Sottosegretario alla Giustizia e all’Economia, ha presieduto le Commissioni parlamentari di riforma del diritto societario e fallimentare. Nel 2010 è stato eletto Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, successivamente, tra il 2015 e il 2016, su incarico del Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha presieduto la Commissione per la Riforma dell’ordinamento giudiziario. Nel suo ultimo libro parla della giustizia in una dimensione inedita: quella dell’organizzazione. Troppo spesso si dimentica che per rendere un servizio come quello giudiziario non bastano buoni giuristi ma ci vuole un apparato capace di gestire la domanda dei cittadini con tempestività, prevedibilità ed efficacia. L’autore formula proposte innovative e coraggiose, fuori degli schemi ideologici e delle contrapposizioni, per conseguire questo risultato.“Ho affidato la guida della Commissione di studi che ho costituito nell’ambito del mio Ministero a un uomo delle istituzioni, Michele Vietti che, adottando un approccio corretto nei confronti della categoria dei magistrati, nonostante non ne faccia parte, ha messo in risalto la necessità di migliorare il servizio offerto ai cittadini eliminando quelle note criticità che nel tempo si sono sempre più radicate nella materia”(dalla prefazione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando).

Cyberbullismo, i mezzi per difendersi diventano realtà

“Continuano ad essere numerosi i casi di cronaca che  riguardano adolescenti giunti a gesti disperati dopo aver subito attacchi sui social network. Fortunatamente la politica si sta muovendo per regolare in qualche modo un ambito che potrebbe rivelarsi una trappola infernale per i più piccoli, spesso troppo sprovveduti e lasciati soli a navigare sul web. L’approvazione alla Camera del testo di legge che punta a contrastare il fenomeno, avvenuta il 17 maggio, è senza dubbio un segnale importante,  si tratta della prima legge in Europa. Anche il Consiglio regionale ha lavorato in tal senso, presentando una proposta di legge che si affianca a quella parlamentare. Chi non comprende l’utilità e il senso di tali iniziative dimostra di non avere ben chiaro il ruolo e la responsabilità educativa che ognuno di noi, per la funzione che riveste, ha e deve assumersi. Con queste parole Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, è intervenuto al dibattito “Cyberbullismo: se lo conosci lo sconfiggi”, organizzato dal Corecom Piemonte.

“Con un quadro normativo preciso – ha proseguito Alessandro De Cillis, presidente del Comitato regionale per le comunicazioni – oggi non possiamo più restare a guardare. Il bullo colpisce e si accanisce principalmente sulle persone più deboli. Il branco esclude, seleziona la vittima e la sacrifica. Ma attenzione il bullo è a sua volta fragile. Perché quelli forti sono coloro che hanno il coraggio di frapporsi tra il bullo e il più debole e sono spesso ragazzi in fase di crescita. È necessario quindi tornare a un sistema educativo diverso, che possa disporre di nuove competenze e che aiuti i giovani a comprendere che la legalità è un bene di tutti e che deve vincere sul desiderio di sopraffazione. In quest’ottica i genitori hanno il dovere di prendere consapevolezza che gli strumenti informatici, se non controllati, sono potenzialmente molto nocivi”.

Nel corso del dibattito, che ha affrontato con competenza tecnica ma anche con un linguaggio fruibile soprattutto dai numerosi giovani che hanno affollato l’Arena Piemonte, Antonio Martusciello, commissario AgCom ha sottolineato alcuni aspetti legati al cyberbullismo in termini di digital skills e privacy. In particolare ha poi evidenziato come “la recente approvazione della legge alla Camera sia in grado di coniugare un approccio preventivo e riparatorio ma sarebbe auspicabile un più spiccato coordinamento a livello europeo, in considerazione di un fenomeno che può superare i confini geografici dei singoli Stati. Occorre responsabilizzare maggiormente i giovani, soprattutto per quella che sarà la loro reputazione online. Virtuale e reale non possono essere declinati come ambiti distinti”.

La senatrice Elena Ferrara, prima firmataria della legge, ha ribadito che il progetto è partito proprio dal Piemonte, a Novara, dove è stato testimoniato il primo caso di cyberbullismo, segno che era necessario intervenire in maniera concreta. La legge, in particolare, mette in luce una doppia consapevolezza: non solo quella della vittima, che spesso non si rende conto di esserlo, ma anche quella di chi si rende responsabile di una condotta lesiva della dignità altrui.Ferrara ha poi sottolineato come la sofferenza non sia un concetto virtuale ma reale, rendendo necessaria un’alleanza comune per i nativi digitali che devono essere in grado di gestire adeguatamente, e con il giusto supporto, le relazioni “sociali”.Giuseppe Zuffanti, direttore tecnico della Polizia postale di Piemonte e Valle d’Aosta è intervenuto al confronto, con l’ausilio di alcune immagini che hanno raccontato al pubblico le dinamiche del cyber bullismo, le insidie nascoste nel web e quali strumenti, giovani e adulti, hanno a disposizione per contrastare il fenomeno.Marco Berry, noto conduttore televisivo particolarmente legato alle tematiche sui minori, ha coinvolto i giovani dell’Arena in un dialogo aperto, affrontando “sul campo” i disagi e le paure dei ragazzi, strappando sorrisi ma anche promesse, come quella di denunciare i bulli, nelle scuole, nello sport, nella vita sociale, perché “le parole fanno più male di un pugno in faccia” e combattere la violenza è un dovere di ciascuno di noi.In chiusura dell’incontro Marta Tarasco, studentessa dell’Istituto Velso Mucci di Bra (Cn) che ha partecipato al progetto dei Consigli comunali dei ragazzi – iniziativa promossa dal Consiglio regionale per conoscere e sperimentare i valori della partecipazione – ha portato la propria testimonianza sul fenomeno del cyberbullismo, incoraggiando i giovani a denunciare chi mette in atto soprusi e violenza, non solo fisica ma anche verbale.

dr- www.cr.piemonte.it

Librolandia, Massimo Bray: “Con Milano confronto, non trattativa”

Non una trattativa, piuttosto  un confronto delle idee e dei differenti punti di vista. Un po’ come  diceva Italo Calvino: punti di vista che si potranno incontrare o restare distanti.

Ma “sicuramente  il nostro punto di vista non cambierà”. E’ la linea del  presidente del Salone del Libro, Massimo Bray, che alla kermesse torinese ha incontrato Federico Motta, il presidente dell’Aie (l’associazione degli editori artefice dello strappo milanese)  che nelle prossime settimane dovrà nominare  la nuova presidenza o confermare l’attuale. “I lettori ci dicono che per il Salone di Torino abbiamo fatto bene” ha spiegato Bray all’Ansa.

 

(foto: Claudio Benedetrto www.fotoegrafico.net)

Barbara Rosina (Assistenti sociali): “Dalla politica linee guida operative, ma nessun finanziamento”

“Cresce, in Piemonte, la qualità e l’efficacia degli interventi di mediazione familiare anche grazie ad una accresciuta solidità professionale dei professionisti coinvolti resa anche possibile grazie alla costituzione di un Tavolo di Coordinamento interprovinciale dei Mediatori Familiari e dei conduttori di Gruppi di Parola, coordinato dalla collega Laura Gaiotti. Se, da un lato, si registra grande attenzione sul piano etico, deontologico e metodologico, dall’altro la politica sembra essere del tutto assente: un semplice monitoraggio su siti web e portali istituzionali relativamente a notizie riguardanti la mediazione familiare mostra, infatti, questa assenza.” La denuncia arriva da Barbara Rosina, Presidente degli assistenti sociali del Piemonte nel corso del convegno “La mediazione familiare come investimento generativo di cura dei legami”, organizzato dalla Regione Piemonte – Direzione Coesione Sociale, in collaborazione con la F.I.A.Me.F., la Federazione Italiana delle Associazioni di Mediazione Familiare. “Va anche ricordato – dice ancora Rosina – che la Regione mentre predispone una apposita Delibera, la DGR 89-3827 del 4.08.2016, con le linee guida dei Centri per le famiglie, di fatto questi stessi Centri, in mancanza di finanziamenti, chiudono o vengono depotenziati”.

Crolla tetto di palazzina in via Romani

Un’ampia porzione della copertura in tegole di tetto di una palazzina di tre piani, ai piedi della collina di Torino, è caduta in strada, danneggiando le vetture parcheggiate in via Romani all’altezza del civico 4. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. I vigili del fuoco hanno isolato l’area e stanno mettendo in sicurezza il cornicione dello stabile, mentre la polizia ha fatto evacuare la zona a scopo precauzionale. Alcuni condomini sostengono che l’amministratore non ha mai risposto alle loro segnalazioni sul tetto pericolante.

 

(foto: archivio)