redazione il torinese

Ragazzina si toglie la vita nell’ultimo giorno di scuola

Le prime indagini sembrerebbero escludere un caso di Blue Whale

Tragedia nel quartiere San Paolo a Torino dove una sedicenne si è tolta la vita buttandosi dall’abitazione della nonna, al sesto piano di un palazzo. Dai primi accertamenti sembrerebbe che la ragazzina soffrisse da tempo di depressione. Prima di gettarsi dal balcone avrebbe lasciato delle lettere indirizzate alla nonna in cui raccontava appunto questo suo terribile malessere interiore. Sul posto sono immediatamente intervenute le volanti che hanno cominciato le prime indagini; per il momento sembrerebbe esclusa la pista del “Blue Whale”.

Incidente al Salone dell’Auto: muore motociclista durante test drive

L’uomo, un motociclista di 57 anni, è morto poco dopo il ricovero al Cto

Una brutta pagina nera si apre oggi per il Salone dell’Auto di Torino. Intorno alle ore 18 di ieri pomeriggio, una vettura in dotazione come “test drive” si è scontrata con un motociclista provocando la morte di quest’ultimo poco dopo l’arrivo in ospedale. L’uomo di 57 anni, stava viaggiando a bordo di una Yamaha Tmax, percorrendo via Petrarca da corso Federico Scoplis verso via Ormea. Secondo le prime testimonianze, ovviamente ancora tutte da verificare, la moto non si sarebbe fermata al semaforo rosso, invadendo così la carreggiata di corso Massimo D’Azeglio e finendo contro l’auto – una Ibiza in prova per il Salone – che non ha potuto fare nulla per evitarla. L’automobilista, che è risultato positivo all’alcol test, ha immediatamente chiamato gli operatori del 118 che, dopo aver soccorso l’uomo caduto malamente a terra, lo hanno portato d’urgenza al Pronto Soccorso del Cto. Purtroppo poco dopo il ricovero in ospedale il motociclista, a causa delle gravissime lesioni riportare per la caduta, è morto. Sono ancora in corso le indagini della Polizia Municipale per capire la reale dinamica dell’incidente.

“Vento”, in bici lungo il Po. Si chiude a Torino

La quinta edizione di VENTO Bici Tour parttita da Venezia il 2 giugno  si conclude a Torino l’11 giugno. Per la prima volta si apre a tutti. Due lunghi weekend sul tracciato della futura ciclovia VENTO, la più lunga dorsale cicloturistica d’Italia, in progetto e già inserita nel Sistema nazionale delle ciclovie turistiche. Un’occasione per scoprire la ricchezza di un territorio per molti sconosciuto.

Due le pedalate collettive proposte: dal 2 al 4 giugno da Venezia a San Benedetto Po; dal 9 all’11 giugno da Pavia a Torino, con il Piemonte coinvolto e attraversato con tre tappe a Valenza, Trino Vercellese e Torino, dove si conclude l’itinerario.

Dal 2016 VENTO è nel Sistema nazionale delle ciclovie turistiche voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Il Politecnico di Milano, che in questa occasione predispone tante biciclette sugli argini del fiume Po, assieme alle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Infrastrutture lombarde sta lavorando alla progettazione.

Mercoledì 7 giugno a Cremona si è tenuto il VENTO day: un momento di confronto tra Governo, fondazioni bancarie, Regioni e Università sullo stato di avanzamento del progetto e sugli sviluppi del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche. Tanti gli eventi culturali ed enogastronomici  organizzati anche grazie alla collaborazione di Slowfood.

Sul sito di VENTO sono pubblicati tutti gli aggiornamenti e le informazioni inerenti il Tour, la possibilità di iscriversi alle giornate di pedalata collettiva e il programma degli eventi.

Donatella Actis – www.regione.piemonte.it
(foto: il Torinese)

Come salvare il patrimonio archivistico dai disastri naturali

Le calamità naturali e i disastri quotidiani di ogni natura mettono a repentaglio la conservazione del patrimonio culturale mondiale. La Soprintendenza Archivistica e Bibliografica Piemonte e della Valle d’Aosta, l’Archivio di Stato di Torino, il Settore Promozione dei Beni Librari e Archivistici, Editoria e Istituti Culturali della Regione Piemonte e SOS Archivi – Associazione per la tutela del patrimonio archivistico, hanno organizzato un workshop con esercitazione pratica presso l’Archivio di Stato di Torino, per mostrare i rischi quotidiani che corre il patrimonio archivistico e librario.

L’iniziativa che è stata presentata in conferenza stampa dall’assessora regionale alla Cultura e al Turismo, da Monica Grossi, della Soprintendenza archivistica e bibliografica Piemonte e Valle d’Aosta, e da Massimo Cruciotti, di SOS Archivi, è finalizzata a sensibilizzare sulle misure di prevenzione capaci di evitare danni al patrimonio in caso di disastri provocati dall’incuria dell’uomo o da agenti esterni.

L’esercitazione, una vera e propria simulazione, si è svolta negli spazi interni dell’Archivio di Stato e con la supervisione della Direzione regionale Vigili del Fuoco del Piemonte ed è stata a cura di SOS Archivi, un’associazione che riunisce professionisti del settore del restauro archivistico e che promuove la prevenzione dei rischi per archivi e biblioteche, offrendo immediato intervento specialistico in caso di emergenza. Durante il workshop sono stati analizzati i danni provocati dall’ultima alluvione al patrimonio documentario dell’Agenzia delle Entrate di Moncalieri, mentre rappresentanti del Politecnico di Torino hanno spiegato la tecnica della liofilizzazione del materiale cartaceo danneggiato dall’acqua. La Ditta Prodoc Srl, infine, è intervenuta sul recupero di libri e documenti cartacei.
Con la legge 125 del 6 agosto 2015 lo Stato si è attribuito le competenze di tutela sui beni librari e quindi sono state soppresse le Soprintendenze Beni Librari regionali. La cura per la tutela del patrimonio bibliografico piemontese, che è stata un punto di unione nel passaggio delle consegne alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica, ha portato i due uffici a lavorare insieme anche alla realizzazione di questo momento di incontro.

Maggiori info su www.sosarchivi.it

Donatella Actis
www.regione.piemonte.it
(foto: il Torinese)

PAOLA GIANOTTI CONQUISTA IL GIAPPONE E UN NUOVO RECORD

Paola Gianotti ha portato a termine con successo la sua ultima impresa. Alle 21 ora locale del 1° giugno 2017 ha raggiunto Cape Sata, il punto più meridionale dell’isola di Kyushu, centrando l’obiettivo di attraversare tutto il Giappone in bici, da nord a sud, nel più breve tempo possibile. Il record è ora in fase di convalida da parte del Guinness World Records e sarà il terzo conquistato dall’atleta eporediese. Partita il 24 maggio da Cape Soya, all’estremo nord, ha percorso 2.764 chilometri in nove giorni, con una media di 308 chilometri al giorno, su e giù per 16.700 metri di dislivello. Sono state 75.480 le calorie consumate dall’ultracycler eporediese, sempre ben motivata e concentrata sull’obiettivo finale: “sono molto soddisfatta di aver portato a termine questa impresa, che ho vissuto con grande concentrazione e determinazione, pensando che presto sarei tornata in Uganda a proseguire l’importante progetto di charity iniziato nel 2016”. Com’era stato ampiamente previsto una delle maggiori difficoltà è stata la complessità della rete stradale giapponese: “in questi nove giorni ho attraversato 2.446 semafori: molte interruzioni che hanno spezzato a volte la mia concentrazione; ringrazio le tantissime persone che mi hanno supportato e seguito attraverso l’app “Follow me” di Sport Plus Health, oltre al mio prezioso e fondamentale team e agli sponsor che continuano a credere in me”. Nei prossimi mesi Paola tornerà in Uganda con Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo (africamission.org), per aprire un’officina per le bici e formare giovani meccanici locali. La raccolta fondi lanciata nelle scorse settimane ha già coinvolto molti sostenitori e continua sul sito www.keepbrave.com. Domenica 11 giugno Paola sarà presso l’Oasi Zegna nelle Alpi biellesi ad inaugurare il nuovo anello bike, una pedalata non competitiva aperta a tutti, al termine della quale racconterà la sua esperienza in Giappone. “Ho conosciuto una cultura molto attenta e rispettosa, soprattutto nelle strade, dove gli automobilisti prestavano molta attenzione nel sorpassarmi”.

Dalla Regione la strategia “WeCaRe”, in rete per il welfare

E’ un grande piano sperimentale per l’innovazione sociale,  “WECARE – Welfare Cantiere Regionale”, è stato varato dalla Regione Piemonte, prevede lo stanziamento di oltre 20 milioni di euro . Le risorse arrivano dal Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, coniugando misure diverse finalizzate a promuovere l’innovazione nell’ambito della rete dei servizi sociali, migliorare la governance locale, stimolare la collaborazione tra soggetti pubblici, enti del terzo settore ed imprese, sostenere lo sviluppo di progetti di imprenditorialità a vocazione sociale e di welfare aziendale. Il piano è stato illustrato  presso il Palazzo della Regione, in piazza castello a Torino, dai quattro assessori regionali coinvolti: alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa, ai Diritti Civili e Pari Opportunità, alle Attività produttive e all’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale.Spiegano dalla  Regione che alla delibera approvata nei giorni scorsi dalla Giunta  “seguiranno, nei prossimi mesi, una serie di bandi sulle singole misure, a cui potranno partecipare, in base alla tipologia, enti gestori delle politiche sociali, Comuni, imprese, organizzazioni del terzo settore e associazioni di volontariato. Tutte le azioni dovranno essere volte a stimolare progetti sui territori, che dimostrino sostenibilità e replicabilità per promuovere coesione e inclusione sociale”.Si tratta del primo ed unico esempio a livello nazionale in questo settore e si articola in quattro principali misure individuate che avranno i seguenti obiettivi: stimolare processi collaborativi sui territori, facilitare la sperimentazione di servizi innovativi, spingere la crescita di iniziative imprenditoriali, sostenere iniziative di welfare aziendale. Una quinta misura di accompagnamento è destinata a sostenere, come azione di sistema, le iniziative di sperimentazione.La Regione Piemonte si pone dunque come protagonista in ambito nazionale delle politiche di innovazione sociale, per rispondere a nuovi bisogni sociali che gli strumenti tradizionali del nostro sistema di welfare non sono più in grado di intercettare.  La nuova strategia regionale rafforza la sinergia tra consorzi socio-assistenziali, centri per l’impiego e agenzie per il lavoro accreditate per favorire l’inclusione lavorativa di persone con fragilità e contrastare il disagio sociale. E’ anche previsto lo stanziamento di ben 4 milioni di euro per il welfare aziendale, che potranno essere investiti per le politiche di condivisione dei tempi di vita e lavoro, le pari opportunità, il sostegno al diritto allo studio, i servizi di cura per i familiari anziani o non autosufficienti.Le misure di WECARE – Welfare Cantiere Regionalewww.regione.piemonte.it

Note di Giugno verso la festa della musica

Il 21 giugno si celebra la Festa della Musica, un appuntamento che a Torino si tiene da sei anni per iniziativa dei Mercanti di Note e che dal 16 al 21 giugno tornerà a far risuonare di concerti le strade del Quadrilatero Romano, le vie e le piazze del centro storico.

Nel 2017, per la prima volta, il Sistema Musicale torinese va verso la Festa mettendo a disposizione tradizione e competenze, estendendo all’intera città i colori vivi della classica.

Con Note di giugno, la Direzione Cultura, la Fondazione per la Cultura Torino e gli enti di Sistema Musica, l’associazione che da vent’anni raccoglie le principali realtà organizzative della “classica” in Città, collaborano in un percorso che porta alla centrale Festa della Musica coinvolgendo tutte le Circoscrizioni cittadine.

L’Assessora alla Cultura Francesca Leon ha sottolineato che “la classica ha la potenzialità per raggiungere e comunicare anche con chi per varie ragioni la frequenta di rado. Note di Giugno è una proposta che risponde a questa esigenza. E’ una prima edizione, che speriamo incontri l’interesse del pubblico. Vogliamo che la Festa della Musica diventi il momento finale di un percorso per diffondere musica e cultura lungo tutto il mese di giugno”. 

 

Ecco dunque le diverse occasioni fino al 21 giugno a ingresso gratuito per ascoltare, spesso in sedi non convenzionali, ensemble e artisti che la classica interpretano e promuovono professionalmente, studenti del Conservatorio Giuseppe Verdi e allievi dei Corsi di Formazione Musicale che sulla classica si formano con passione. Un cartellone costruito con iniziative originali e in molti casi con prove aperte che in luoghi periferici mettono diversamente in gioco quel repertorio solitamente eseguito sui palcoscenici per un pubblico di conoscitori.

 

A decentrare  la musica, domenica 11 giugno alle ore 16.30, saranno ancora i Corsi di Formazione Musicale che nel cuore della Circoscrizione 6, alla Cascina Marchesa in Barriera di Milano, racconteranno con un imprevedibile e accattivante abbinamento di voce recitante e clarinetti la Carmen di George Bizet. La settimana musicale proseguirà in una vecchia sede industriale della Circoscrizione 3 che produce solidarietà e cultura con Binaria del Gruppo Abele e Libera, presso cui il Coro di Voci Bianche del Teatro Regio e del Conservatorio terrà una delle sue lezioni settimanali; ancora Bizet e Mendelssohn con l’aggiunta di Fauré. I giovani coristi verranno salutati dai piccoli allievi di Orme, associazione che ha sede in via Sestriere e la propria attività didattica in Borgo San Paolo.

 

Un’altra Cascina, la Roccafranca, decennale cardine delle attività di quartiere di Mirafiori Nord, venerdì 16 giugno alle ore 21.00 vedrà il concerto di due borsisti della De Sono, Pietro Locatto e Arturo Mariotti, con le loro chitarre classiche e musica di Carulli, Mertz, Ginastera e Castelnuovo-Tedesco.

 

Sabato 17 giugno, alle ore 11 nel Cortile d’Onore di Palazzo Civico, si esibirà il Clarinet Choir, grande ensemble di ance del Conservatorio, con pagine scritte e trascritte da tre secoli per il popolare e raffinato strumento di ebano.

Suggestioni sinfoniche spaziali, tra il Marte di Gustav Holst e l’ET di John Williams, sono in programma ancora sabato alle 16.30 nell’accogliente Sala ATC di corso Dante 14, in una diversa periferia della Circoscrizione 1, con l’Orchestra dei Corsi di Formazione Musicale della Città di Torino.

 

 

Villa Tesoriera ha con la Biblioteca Musicale un immediato richiamo per le sette note, ma i Venti sonori degli ottoni del Conservatorio Verdi si alzeranno domenica 18 giugno alle ore 16.30 dalla tensostruttura dell’Evergreen Fest, pausa ideale per una passeggiata nel parco e anche occasione per sentir raccontare esperienza e programmi futuri dell’Unione Musicale di Torino.

 

Lunedì 19 giugno, ore 21.00, l’Accademia Stefano Tempia, negli spazi del Sermig, proporrà una prova aperta al pubblico della Circoscrizione 7, con pagine di Brahms e Schubert. A salutarli sarà il locale Laboratorio del Suono, protagonista della didattica musicale del quartiere.

 

Alla fine, mercoledì 21 giugno alle ore 21.00, la sedicesima tappa di questa prima edizione di Note di giugno segna il Solstizio d’estate con un concerto in Conservatorio degli Allievi di canto dell’istituzione di piazza Bodoni, durante il quale i musicisti di domani racconteranno e interpreteranno Lieder di vari autori, cioè canzoni che hanno segnato la storia della voce e della musica e ancora sanno suscitare emozioni.

Info:

http://www.sistemamusica.it

www.festadellamusicatorino.it

Il Cantiere dell’Arte si chiude: l’ospedale come lo vogliono i pazienti

Esattamente dopo cinque anni, si conclude all’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino il primo ciclo del Cantiere dell’Arte, un progetto partecipato del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli con la Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, che ha progressivamente trasformato l’ospedale in un luogo coltivato secondo i desideri di coloro che lo animano: personale, pazienti, famiglie. Con la ri-nascita degli ambienti è mutato il clima generale, relazionale ed organizzativo. Questo traguardo si raggiunge domani con il coinvolgimento del personale sordo del Gruppo UniCredit per l’annuale seminario “Se mi guardi ti sento”, un laboratorio formativo loro dedicato che è l’espressione delle politiche di inclusione del Gruppo e che quest’anno si apre anche al dialogo con i cittadini sordi e con la città tutta grazie al “Cantiere dell’arte”.

 

Noi abitiamo gli spazi ma gli spazi ci abitano.

L’esperienza individuale e collettiva è sempre riferita ai luoghi,

in altre parole è situata nei contesti fisici e relazionali.

Pertanto la qualità degli ambienti in cui viviamo è fondamentale.

A garanzia della qualità del vissuto e dell’esperienza.

 

 

17 maggio 2012. “Thinkering, put your imagination to work”. 100 manager del Gruppo UniCredit provenienti da 17 Paesi hanno concluso un percorso di apprendimento organizzativo in modo inusuale, con un community work, ovvero una esperienza di lavoro in squadra all’ospedale Sant’Anna di Torino, un invito ad agire a favore delle comunità.

 

Era la prima tappa del “Cantiere dell’Arte” del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, progetto che attinge al potenziale dell’inedita piattaforma di ricerca-azione sulla relazione virtuosa tra “Cultura e Salute”, promossa nel 2011 dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna al Sant’Anna, con circa trenta istituzioni culturali che hanno portato le arti in ospedale, in alleanza con i medici.

 

Il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli guidato da Anna Pironti ha concepito con il personale dell’ospedale una grande oper-azione rigenerativa, adottando la metafora del giardino che nelle varie culture rappresenta il luogo dell’origine, della vita e dell’umanità. Il Sant’Anna per definizione è uno dei luoghi più interculturali della città, dove ogni anno nascono oltre 7000 bambini da genitori provenienti da 85 nazionalità diverse.

 

Dal 2012 con la project manager Paola Zanini, le Artenaute del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli ed innumerevoli soggetti, venti aree definite prioritarie da chi vive l’ospedale – ingressi, scale, sale d’attesa, reparti di degenza – sono state trasformate progressivamente. Enormi Wall Paintings (pittura a muro) sono stati realizzati attingendo al potenziale creativo dei grandi maestri della contemporaneità, primo tra tutti Michelangelo Pistoletto ed il suo Terzo Paradiso, ma anche Keith Haring, Matisse, Klimt, Picasso, Accardi, Mirò, Modigliani, Niki de Saint Phalle ed innumerevoli altri di cui si intravedono segni, tracce, intrecci cromatici, memorie, dettagli, realizzati a partire da studi di cromoterapia.

 

Un grande repertorio storico e concettuale per una pratica semplice ed alla portata di tutti, condotta con grande competenza dal Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, che ha saputo coinvolgere gruppi e persone molto eterogenee (in primis il personale, pazienti e le loro famiglie, manager in formazione, studenti in alternanza scuola lavoro, club di servizio, squadre sportive), giungendo ad un risultato tecnicamente perfetto e molto gradevole alle persone che a vario titolo abitano l’ospedale sia nella dimensione professionale sia perché degenti o parenti dei degenti.

 

La Fondazione ha mobilitato per l’operazione del Cantiere dell’Arte centinaia di persone in cinque anni: in primis il personale e le pazienti con le loro famigle, club di servizio, studenti, manager di imprese in formazione, squadre sportive che, condividendo il progetto di fatto, si sono presi cura degli ambienti, contribuendo alla trasformazione dei luoghi finalizzata a migliorare le condizioni di vita delle persone.

Sono sempre di più gli studi che dimostrano come le arti visive introdotte nei luoghi di cura possano essere uno strumento importante per aumentare il ben-essere di pazienti, famiglie ed operatori sanitari. Nel mondo scientifico si parla di Evidence based Art, ben consolidata anche se poco conosciuta. Ricerche ad alto fattore d’impatto nell’ambito delle neuroscienze, dell’epigenetica e della psico-neuro-immuno-endocrinologia avvalorano il ruolo del contesto, dei luoghi e degli stili di vita, nel promuovere la salute” afferma la professoressa Chiara Benedetto, Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna e Direttore della Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria dell’ospedale Sant’Anna, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

 

In una città che sta rispondendo entusiasticamente alla grande mostra “COLORI”, curata da Carolyn Cristov Barkagiev nei due musei che dirige, la GAM-Galleria d’Arte Moderna ed il Castello di Rivoli, accompagnata a Rivoli da un progetto di ricerca scientifica sul tema con il neuroscienziato Vittorio Gallese ed il Dipartimento Educazione, un nuovo intervento riqualificherà i corridoi degli ambulatori, aree di attesa e transito.

Nell’appuntamento del 30 maggio il personale sordo di UniCredit, in occasione dell’annuale seminario “Se mi guardi ti sento”, ha fatto tappa all’ospedale Sant’Anna per lasciare un segno permanente di bellezza, con una grande azione pittorica nei corridoi degli ambulatori del piano terra: “dettagli arborei e tracce floreali, come essenze o suggestioni, a partire dal segno di Matisse che, nelle sue ultime produzioni ostinatamente non voleva cedere alla malattia e realizzava grandi collage insieme ai suoi assistenti. Dalle sue mani prendevano forma elementi astratti simili a foglie e fiori, che poi si depositavano negli ambienti, sulle tele e sulle grandi pareti: una memoria che è anche narrazione e che nel contesto specifico, ci consente di connotare gli ambienti in sintonia con le polarità del Sant’Anna in cui vita e nuova vita convivono”, spiega Anna Pironti, Direttore del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, che dà forma agli immaginari.

 

Con questo intervento le persone “sorde” “lasceranno un segno” permanente, completando il blocco di via Ventimiglia 3 avviato dai propri colleghi europei, in un’unica avvolgente armonia, apprezzata e rispettata. Dal 2012 non ci sono stati segni di violazione nelle aree del Cantiere dell’Arte.

 

L’operazione si colloca in un percorso pluriennale con le persone sorde avviato nel 2009 dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli – sempre in collaborazione con Catterina Seia, Vice Presidente di Fondazione Medicina a Misura di Donna per la quale ha avviato e conduce le progettualità “Cultura & Salute” – UniCredit e l’Istituto dei Sordi di Pianezza, che ha portato alla realizzazione il primo Dizionario al mondo per l’arte contemporanea nella lingua dei segni.

 

E’ stato presentato anche il primo video in lingua dei segni della campagna internazionale di comunicazione via facebook varata dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna onlus con F.I.G.O. Federazione Internazionale Ginecologi e Ostetrici su corretti stili di vita per la salute della Donna.

 

Musica e teatro a Racconigi

Nel corso del pomeriggio, prima tappa del programma “C’era una volta nel giardino del Re: fiabe, racconti e musica” proposto da Casa Teatro Ragazzi nel parco del castello

Nel parco a partire dalle ore 14, saranno proposte animazioni seguite alle ore 15 e alle ore 17 dallo spettacolo MARCO POLO E IL VIAGGIO DELLE MERAVIGLIE che, narrando le avventure di Marco e la sua passione per i viaggi, accompagnerà gli spettatori alla scoperta di usi e costumi, linguaggi, cibi, profumi e musiche di luoghi lontani. Con una messa in scena in forma di gioco, lo spettacolo è un percorso sul tema dell’esplorazione, della conoscenza e del meraviglioso.

Regia e drammaturgia Luigina Dagostino. Con Claudio Dughera, Daniel Lascar, Claudia Martore, Tratto da Il Milione di Marco Polo. In collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes.

Evento gratuito previo pagamento del biglietto parco. Alle ore 17.30 il Salone d’Ercole, reso ancora più suggestivo dalla mostra NUVOLE DI CARTA prorogata sino al 18 giugno, accoglierà STRADIVARI ALLA CORTE DEL RE, concerto a cura dell’Accademia Concertante d’Archi di Milano. Il Maestro Lorenzo Meraviglia suonerà il preziosissimo violino Omobono Stradivari 1730, realizzato a Cremona nel 1730 da Antonio Stradivari e suo figlio Omobono, restauratore e intagliatore del quale si riconoscono l’inconfondibile tratto e la minuziosa finitura del riccio e in particolare della chiocciola. Questo violino, in ottimo stato di conservazione come testimonia la vernice originale gold-orange-brown ancora presente sul fondo, fa parte della ristretta cerchia di quelli definiti “dalla grande voce” costruiti nella liuteria Stradivari a partire dal 1730 per pochi anni e dei quali rimangono pochissimi esemplari. Con la partecipazione straordinaria del Maestro Andrea Carcano che accompagnerà al pianoforte Lorenzo Meraviglia, il recital proporrà Andante e Allegro di Sigurd von Koch, malinconico brano del tardo romanticismo scandinavo, una morbida e sognante riduzione per violino e pianoforte del Rondò capriccioso di George Bizet contrassegnata da capricci e virtuosismi, la trascrizione per violino e pianoforte di August Wilhelmj dell’intensa Romanza di Richard Wagner, che offrirà la rara opportunità di sentire la potenza del canto wagneriano nella voce del violino, ed infine l’irrequieta Sonata in si minore di Amanda Röntgen-Maier, uno dei più bei temi della letteratura per pianoforte e violino.Andrea Carcano, titolare di cattedra di pianoforte principale nei Conservatori di Matera, Rovigo e Udine, attualmente presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria, è impegnato in un’attività concertistica nelle più prestigiose istituzioni italiane, come il Teatro Arcimboldi, il Teatro alla Scala, la Nuova Fenice di Venezia e l’Auditorium di Roma, e internazionali (ha suonato ripetutamente in Svizzera, Lichtenstein, Francia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Spagna, Slovenia, Germania. E’ stato impegnato con Matteo Fedeli in due tour negli USA). Il concerto è parte del progetto “Uno Stradivari per la gente” organizzato dall’Accademia Concertante d’archi di Milano. Prima del concerto, il prezioso violino sarà esposto al pubblico e i Maestri illustreranno le sue incredibili peculiarità.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti previo pagamento del biglietto di ingresso al Castello.

BIOINDUSTRY PARK FA SCUOLA ALL’ESTERO

Esportare un modello di Parco Tecnologico sostenibile e vincente nei paesi emergenti, proponendosi come guida per la crescita dell’imprenditoria locale e, nello stesso tempo, aprendo a nuove opportunità di business per le aziende piemontesi e italiane in mercati dal grande potenziale. Con questi obiettivi il Bioindustry Park di Colleretto Giacosa (Torino) ha intrapreso una serie di missioni internazionali, dalla Cina, alla Tunisia fino in Iran. 
Proprio in Cina, in qualità di rappresentante di bioXclusters (l’alleanza strategica fra cluster europei sulla medicina personalizzata, di cui il Parco piemontese fa parte come gestore del Polo bioPmed), Bioindustry Park ha firmato un accordo triennale con il Fenglin Biomedical Center (BioFM), per promuovere la competitività delle PMI biomedicali italiane ed europee, aprendo loro un canale privilegiato per il mercato cinese, per i finanziamenti privati e per l’identificazione di nuovi partner. L’accordo mette anche a disposizione delle imprese le infrastrutture per visite lavorative presso il Fenglin BioMedical Park di Shanghai, in cui sono insediati ospedali, centri di ricerca e imprese come Shanghai Pharm e Quintiles IMS.
Sinergie in corso anche in Iran. Proporsi come modello di riferimento, mettendo a disposizione la propria imprenditorialità tecnologica per lo sviluppo di progettualità comuni, è l’oggetto dell’intesa che il Parco di Colleretto Giacosa sta portando avanti con il proprio omologo iraniano, l’Isfahan Science and Technology Town, il più antico Parco Tecnologico del paese asiatico, che incuba al suo interno circa 150 aziende operanti in diversi settori di attività. Il Parco iraniano potrebbe diventare un’importante porta d’accesso per un mercato in grande fermento, che guarda all’Italia come possibile paese partner per uno scambio di pratiche tecnologiche. Se, infatti, il paese asiatico ha sviluppato una buona competenza nella realizzazione di prodotti hi-tech in diversi settori, ha la necessità di importare nuove tecnologie soprattutto in campo bio-medicale. Una comunanza di interessi che potrebbe tramutarsi, nei prossimi mesi, in un vero e proprio accordo di collaborazione, estendibile anche agli altri Paesi dell’Eco Science Foundation (tra cui Pakistan, Azerbaijan, Tajikistan e Turkmenistan), l’organizzazione intergovernativa che opera con l’obiettivo di stringere nuove partnership con imprese europee.
Dall’Asia alle coste del Mar Mediterraneo, in Tunisia, dove Bioindustry Park è coinvolto nel progetto triennale “Appui aux pôles de compétitivité tunisiens”, inserito nell’ambito del protocollo di accordo tra i governi italiano e tunisino per la realizzazione di un «Programma di sostegno al settore privato» del paese nord Africano. L’obiettivo è accompagnare i Poli tecnologici tunisini nel loro percorso di creazione e rinforzo delle competenze, nei settori del tessile e dell’abbigliamento (Monastir/El Fejja), della meccanica e meccatronica (Sousse), dell’agroalimentare (Bizerte) e della chimica (Gabès), grazie al coaching di un’Associazione Temporanea di Imprese che, oltre il Bioindustry Park, comprende l’altro Parco piemontese, l’Environment Park di Torino, Arthur D Little Italia e il tunisino Tema Consulting.
«L’esperienza internazionale che abbiamo maturato in tutti questi anni, ci permette oggi di proporci come un punto di riferimento per realtà analoghe alla nostra, anche se molto lontane geograficamente  spiegano l’AD Alberta Pasquero e il Direttore Generale Fabrizio Conicella – Le sinergie che stiamo portando avanti in Paesi dal grande potenziale o in fase di sviluppo sono certamente strategiche per il business del Parco, ma nello stesso tempo, attraverso il cluster bioPmed, possono fare da volano per le piccole-medie imprese italiane ed europee che operano nel settore della salute umana e delle scienze della vita».