
direttore del Centro “Pannunzio”
Torino,20 giugno,festa della Consolata
Il Coordinamento cittadini e associazioni contro le atomiche, le guerre e i terrorismi invita i giornalisti alla conferenza stampa che si terrà mercoledì 21 giugno alle ore 12,30 nella sala Viglione di Palazzo Lascaris.
per illustrare le iniziative di appoggio al bando delle armi atomiche in discussione all’ONU.
Alcune associazioni già impegnate da tempo per la pace la giustizia e la nonviolenza, preoccupate per l’intensificarsi di scontri politico/militari dalle conseguenze imprevedibili ma comunque catastrofiche, hanno visto un segno di speranza nell’avvio dei negoziati all’ONU per la messa al bando delle armi atomiche.
Purtroppo l’Italia non ha partecipato alla prima sessione di tali negoziati che si è svolta dal 21 al 31 marzo scorso. Una nuova sessione è in programma in questi giorni (dal 15 giugno al 7 luglio). Come associazioni abbiamo scritto un appello alle massime autorità del nostro Paese (Capo dello Stato e del Governo, presidenti dei due rami del Parlamento) chiedendo che l’Italia partecipi attivamente a questi negoziati e sostenga la messa al bando delle armi atomiche, un traguardo storico, auspicato dalle massime autorità morali e religiose del mondo nonché da più di 3000 scienziati, che oggi è a portata di mano, in controtendenza ai venti di guerra che spirano con troppa violenza.
L’appello ha avuto già più di 60 adesioni, il sostegno con apposite delibere del consiglio regionale del Piemonte e di alcuni consigli comunali. Esso si unisce ad altri appelli simili provenienti da varie parti d’Italia.
Ora vorremmo mobilitare l’opinione pubblica con un evento in piazza Castello costruito e partecipato dai cittadini, perché siamo coscienti che solo la mobilitazione morale delle donne e degli uomini amanti della pace potrà consentire il raggiungimento dell’obbiettivo di un mondo senza atomiche.
Pertanto vi invitiamo alla conferenza stampa che si terrà mercoledì 21 giugno, alle ore 12,30 presso la sala Viglione del Consiglio Regionale in cui Paolo Candelari, Giampiero Leo, Valter Nuzzo a nome del coordinamento illustreranno questo evento. Questa iniziativa, e altre che comporranno un’articolata campagna di sensibilizzazione e mobilitazione, verranno presentate con.
Per il coordinamento di cittadini e associazioni contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi
Paolo Candelari
La corsa nei centri storici alle prime luci dell’alba. Appuntamento venerdì 23 giugno ore 5.45 in Piazza San Carlo. Per tutti i partecipanti, la t-shirt tecnica ufficiale dell’evento. Attivo il Promo Point giovedì dalle ore 12 alle 20
Iscrizioni su www.breakfastrun.it
Milano, 15 giugno 2017 – Ritorna per il secondo anno consecutivo a Torino RDS Breakfast Run Levissima, la corsa di 5 km organizzata nelle vie del centro storico alle prime luci dell’alba prevista venerdì 23 giugno e con partenza fissata alle ore 5.45 in Piazza San Carlo. A intrattenere i partecipanti non mancherà RDS – media partner ufficiale di Breakfast Run – con la sua musica. Barty Colucci (speaker ufficiale della radio e padrone di casa del Breakfast Show “Tutti pazzi per… RDS”) infatti si collegherà da piazza San Carlo i runner prima e dopo la corsa.
Un evento di running unico nel suo genere e aperto a tutti, organizzato da RCS Active Team e indicato per un risveglio muscolare molto speciale che culmina con una colazione una volta giunti al traguardo. Una vera colazione energetica composta da latte, acqua, caffè e yogurt, integratori al potassio, brioches, mix di frutta secca, biscotti e barrette. Prodotti esclusivi messi a disposizione dai diversi partner dell’evento: Levissima, Lavazza, Zymil, Meritene, Eurospin, Hero e GSK.
Non mancano per ogni tappa gli utili consigli per una sana alimentazione forniti da SANIS – Scuola di Nutrizione e Integrazione nello Sport – coordinata dalla biologa nutrizionista Felicina Biorci.
“L’esperienza positiva dell’anno scorso, la community social che si è generata tappa dopo tappa ed il nostro ruolo di attivare e coinvolgere le persone nella prima parte della giornata, attraverso sport, divertimento e musica in un format di engagement innovativo – ha dichiarato Massimiliano Montefusco, General Manager RDS – ci fa proseguire nella partnership, oramai consolidata, di questa iniziativa con RCS Sport, che durante la recente Milano Marathon ci ha permesso di presentare al meglio il nostro format “RDS music marathon” che unisce musica live, band – cantanti al 100% di Grandi Successi, intrattenendo gli oltre 60.000 presenti in 8 punti del circuito”.
IL PERCORSO – Dopo la partenza in p.zza San Carlo, i runner si immetteranno in via Roma verso p.zza Castello per proseguire in direzione Giardini Reali percorrendo viale dei Partigiani. Da corso San Maurizio seguiranno la corsa in via Montebello, via Po per rientrare in via Giovanni Plana. Si toccheranno il Giardino di Piazza Maria Teresa, il Monumento Carlo di Robilant e subito dopo il Giardino Aiuola Balbo. Si entrerà in via dei Mille per arrivare prima in via Andrea Doria e poi in via Roma (km 4 del percorso). Si seguirà per un certo tratto via Carlo Alberto costeggiando l’Università di Torino per poi girare in via Principe Amedeo, sede del Museo Nazionale Egizio, e da lì giungere al Traguardo.
La RDS Breakfast Run Levissima è un format di corsa unico nel suo genere indicato per un risveglio muscolare molto speciale, che culmina al Breakfast Village con una colazione offerta a tutti i partecipanti dopo l’arrivo. Una colazione energetica composta da latte, acqua, caffè e yogurt, integratori al potassio, brioches, mix di frutta secca, biscotti e barrette. Prodotti esclusivi messi a disposizione dai diversi partner dell’evento: Levissima, Lavazza, Zymil, Meritene, Eurospin, Hero e GSK. Non mancheranno gli utili consigli per una sana alimentazione forniti da SANIS – Scuola di Nutrizione e Integrazione nello sport – coordinata dalla biologa nutrizionista Felicina Biorci.
“Sport senza Frontiere” invece sarà il Charity Partner unico di Breakfast Run http://www.sportsenzafrontiere.it. L’associazione riceverà una donazione di 1€ per ogni iscritto, ma al momento dell’iscrizione chi lo vorrà potrà anche fare una donazione maggiore. Sul sito breakfastrun.it le iscrizioni sono aperte al costo di 14 euro, che salirà a 16 euro qualora ci si voglia iscrivere nelle 24 ore che precedono l’evento. Info e iscrizioni: info@breakfastrun.it (+39 02 6282 7562)
E’ aperta fino al 9 luglio in Conzano a Villa Vidua, antica dimora estiva del conte Carlo Vidua, grande viaggiatore e collezionista, l’antologica “ Giocando con l’arte” di Mauro Galfrè.Il titolo della rassegna è indicativo sul modo di intendere l’arte da parte di un singolare personaggio eclettico che ha esplorato le varie discipline artistiche, pittore, incisore, grafico pubblicitario, illustratore, paroliere e compositore musicale sempre all’insegna della curiosità e della ricerca.Una vita, la sua, resa piacevole dai tanti interessi, approdo di una forte esigenza che già si era manifestata da bambino.Che l’arte non sia per lui tormento e fatica non significa che le sue opere siano ludiche e superficiali, anzi, sono frutto di una incessante e profonda meditazione, di un impegnativo lavoro tecnico che si unisce all’idea, con assimilazioni culturali di surrealismo, simbolismo, arte alchemica, aperture al Liberty e al Decò.L’estrema precisione del dettaglio, retaggio dell’eperienza di cesellatore orafo all’Istituto Benvenuto Cellini di Valenza è conferma della serietà e dignità di un’ arte che non si affida a imitazioni ripetitive di avanguardie come oggi spesso avviene ma è un inno al ritorno della bellezza intesa come stile personale.L’ampia rassegna è corredata da un prezioso e voluminoso catalogo che contiene fotografie, recensioni e scritti dello stesso artista che mette a nudo la propria personalità umana e la propria poetica.Gli ingredienti ci sono tutti per rendere interessante la mostra e consegnare Mauro Galfrè alla vera arte.
Giuliana Romana Bussola
Orari sabato e domenica 15,30- 19. Su appuntamento 346 7050738
In Piemonte è tempo di corsa in montagna. Dopo lo svolgimento, domenica 18 giugno, dei campionati nazionali dell’Ana – Associazione nazionale alpini, della disciplina ad Ozzano Monferrato, in provincia di Alessandria, martedì 20 giugno alle ore 13, la Sala Musica del Circolo dei lettori (via Bogino 9) a Torino ospiuta un altro evento. Questa volta si tratta dell’edizione 2017 del Bellelmatt Ultra Trail – Emozioni ad alta quota, che si terrà il 15 e 16 luglio prossimi. E’ un evento di corsa in montagna, organizzat da Asd Formazza Event che si svolgerà tra le valli Formazza ed Antigorio, le vallate in cui si produce il formaggio Bettelmatt, nell’estremo lembo settentrionale del Piemonte, caratterizzato da paesaggi che toccano i tremila metri. Al termine della presentazione di terrà una dgustazione di prodotti locali, con la collaborazione di Cooking for Alp.
Massimo Iaretti
Venerdi’ 23 giugno 2017 alle ore 20,45 presso la Sala Esposizioni Panizza di Ghiffa ( Vb), l’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa “il Brunitoio” propone un incontro con il cantautore Massimiliano Cremona che presenterà il suo secondo disco,“L’Inverno è passato”. In veste di chitarrista, il verbanese Massimiliano Cremona ha suonato e suona tuttora in alcune significative formazioni artistiche del Lago Maggiore: “se madama” (rock alternativo italiano, un album omonimo), “Il Vile” (stoner rock, l’album “Insonne” e due minitour in Spagna), “Los Borrachos” (rock’n’roll, il live “Ubriachezza molesta”, l’album “Verso est” e innumerevoli concerti dal vivo). Nel 2014 ha fondato, insieme a Enrico Sempavor Gerosa, gli “Animali Acustici”, con i quali ha un’intensa attività live (compreso un minitour
in Germania). A inizio 2015 ha esordito in veste di cantautore pubblicando il disco “Canzoni dalla nebbia”. “L’inverno è passato”,secondo album, in parte registrato presso lo studio di Giuliano Dottori, prodotto e arrangiato da Marco Kiri Chierichetti, masterizzato da Steve Corrao tra basso, chitarre elettriche, flauti, armoniche, batteria, banjo per un rock intimista per riempire lo spazio lasciato dai pensieri, perchè “la vita a volte è una strega.. prima ti malmena e poi ti lega” .Un album malinconico ma anche forte, pieno di riflessioni e sentimenti.
M.Tr.
di Pier Franco Quaglieni
A Torino si sono sbiadite tante tradizioni, a Torino è venuto meno lo spirito torinese che è fatto di tanti elementi ,compresa la fede cristiana che ha un valore molto importante. E’ stato superato lo spirito meschino e gianduiesco di certa torinesità che non può essere rimpianta, ma insieme è evaporato anche ciò che andava preservato.
Il 20 giugno Torino festeggia la Vergine Consolata che ,dopo l’assedio francese del 1706, divenne copatrona di Torino insieme a san Giovanni Battista a cui è dedicato il Duomo . Il 20 giugno sarebbe, secondo la tradizione, l’anniversario del miracolo del cieco di Briancon (c con cediglia ) che aiutò a ritrovare l’antica icona della vergine e riebbe la vista. Anche un laico non laicista come me, specie in certe occasioni , crocianamente “non può non sentirsi cristiano” e anche un torinese che ama ,come Einaudi, sempre guardare oltre la Mole e oltre le Alpi e le colline, non può non sentirsi profondamente torinese. Il Santuario è da secoli il centro della cristianità torinese, paragonabile solo in parte alla Basilica di Maria Ausiliatrice voluta da Don Bosco nell’’800.”La Consolata” come la chiamiamo noi torinesi ,ha origini remote: fin da quando il vescovo San Massimo, nel V secolo, fece erigere una piccola chiesa sui resti di un tempio pagano; fin da quando Torino, prima di Emanuele Filiberto che la fece capitale nel 1563 , era una città secondaria del Piemonte, storicamente dietro a Saluzzo, Casale, Vercelli, Ivrea. Il santuario è opera di artisti illustri : Guarini, Juvarra, Ceppi che segnano i diversi periodi in cui è stato costruito e ampliato. In un angolo della basilica c’è il sarcofago del cardinale Agostino Richelmy, un principe della Chiesa molto significativo della storia torinese tra fine ‘800 e primo ‘900,quando gli arcivescovi di Torino erano non solo per tradizione cardinali . Frequentavano il santuario don Bosco, il Cottolengo, il beato Cafasso i cui resti sono venerati nella Basilica. Il Cafasso era il confessore dei condannati a morte al ” Rondò dl’ forca” in corso Regina e venne canonizzato nel 1947 da Pio XII.
***
Va ricordato che molti reduci di guerra donarono le loro spalline al santuario: mio padre mi indicava sempre gli ex voto ,testimonianza spesso di una fede popolare ingenua, ma sicuramente genuina. Una pagina della storia oggi un po’ trascurata. Nel santuario ci sono le statue delle due regine Maria Teresa e Maria Adelaide, mogli di Carlo Alberto e di Vittorio Emanuele II, scolpite in preghiera da Vincenzo Vela. De Amicis negli immediati dintorni ambientò il suo romanzo “Amore e Ginnastica”, Soldati inserì nel breve filmato sui campionati del mondo di calcio del 1990 la processione che si terrà anche stasera. Di fronte alla chiesa c’è il locale del Bicerin che nella superficiale fantasia turistica rischia di offuscare persino la Consolata: follie dei tempi presenti in cui troppo spesso ogni valore viene confuso e perde il suo significato. Stasera si terrà la storica processione per la festa della Consolata ,nessun’altra
manifestazione religiosa torinese ha l’impatto di questa processione fortemente, intimamente piemontese. Nino Costa ha dedicato alla Consolata una celebre poesia in cui definisce la Vergine “confort ai disperà” e “protetris dla nostra antica rassa”. Papa Francesco a Torino citò, sia pure in Italiano ,alcuni versi di Costa dedicati alla nostra “rassa”. Certo il messaggio cristiano è universale, riguarda tutte le donne e gli uomini del mondo, di ogni colore e di ogni lingua, persino, direi, di ogni religione. Sarebbe sbagliatissimo renderlo “torinese” , sarebbe
quasi blasfemo. Ma la Consolata è anche un elemento indentitario di Torino, della nostra Torino, della sua storia più bella. Non ci sono miti laici che tengano al confronto, neppure quello troppo enfatizzato per essere vero, di Gobetti. Solo il Conte di Cavour potrebbe fare da contraltare, ma lo statista era un liberale che morì, chiedendo i conforti religiosi. Anche il “Risorgimento scomunicato” di cui scrisse Gorresio, è passato sotto le sue navate, anche il giovane principe di Piemonte Umberto di Savoia andava a pregare alla Consolata.
***
In un momento difficile per la mia vita ci sono andato anch’io, confortato dall’amicizia fraterna di Franco Peradotto, prete -giornalista amico di Valdo Fusi. Mons. Peradotto ,ad un anno dalla morte di Soldati, celebrò una Messa in suo suffragio in cui si ritrovò tutta la Torino civile, in primis il sindaco Castellani, una città fatta di credenti, non credenti e diversamente credenti. Valdo Fusi che aveva il suo primo studio in via della Consolata, passava spesso al santuario. E anch’io ,a volte ,ci vado, ricordando don Franco e Valdo e l’avvocato Claudio Dal Piaz che aveva lo studio a pochi passi dalla basilica in via Sant’Agostino. Non amo il quadrilatero romano e i suoi locali, ma il santuario che è quasi la sua antitesi ,sì. Oggi quella processione è assai meno sentita del passato. Tanti “torinesi” non sanno neppure che si tenga, confortati in ciò dal silenzio minimizzante di troppi organi di stampa. Per anni a casa mia su tutti i quattro balconi mettevamo il 19 giugno, vigilia della festa, dei lumini accesi inseriti in antichi bicchieri di Murano comprati da mio nonno a Venezia. Abbiamo dovuto smettere sia perché i bicchieri nel frattempo si sono rotti ,sia soprattutto perché nella via c’eravamo solo più noi a illuminare i balconi. Dalla metà degli Anni ’60 la bella tradizione si è interrotta. Quand’ero bambino, eravamo in tanti anche nella mia casa. A Torino si
sono sbiadite tante tradizioni, a Torino è venuto meno lo spirito torinese che è fatto di tanti elementi ,compresa la fede cristiana che ha un valore molto importante. E’ stato superato lo spirito meschino e gianduiesco di certa torinesità che non può essere rimpianta, ma insieme è evaporato anche ciò che andava preservato. E non è laicità quella di trascurare la festa della Consolata. Hanno voluto ridurre a “santi sociali” don Bosco e il Beato Cottolengo che erano e sono tanto di più soprattutto in termini religiosi e spirituali. Riscopriamo almeno per una sera il sentimento della gente di Torino aristocratica e plebea, colta e ignorante ,che nei secoli ha fatto della processione della Consolata un appuntamento immancabile per la loro vita.
***
Qualche giorno fa parlavo con un uomo eccezionale , il cardinale Gianfranco Ravasi, di “laicità e spiritualità” al Quirinale, nel corso di un evento culturale memorabile. Ebbene, stasera sarà il momento della sola spiritualità .Senza aggettivi. Con intensità profonda e il fascino che arriva dai secoli passati. La Consolata e Torino si identificano, almeno per una sera.
Alla fine la festa di San Giovanni, con tanto di fuochi, si farà. Forse è giusto così, la vita continua. La memoria va alla donna morta nel caos di quel maledetto 3 giugno: “Uniti nel ricordo per Erika”: è questo lo striscione comparso in piazza San Carlo, nel giorno di lutto cittadino per la donna di Domodossola morta dopo essere stata colpita da un infarto per schiacciamento durante la proiezione su maxi schermo della finale Champions.Lo striscione è appeso proprio vicino alle transenne del parcheggio sotterraneo, che sono state divelte sotto dal peso della folla terrorizzata.
Oggi, in tutta la città, le bandiere erano a mezz’asta. Il Consiglio comunale, in apertura della seduta odierna, ha osservato un minuto di silenzio. Parla la sindaca Chiara Appendino. “Le celebrazioni di San Giovanni si svolgeranno e rappresenteranno per la città un nuovo inizio, sarà lo spartiacque tra ciò che è stato e ciò che sarà, perché, se è vero che non possiamo tornare indietro e cambiare il passato, è altrettanto vero che possiamo tutti iniziare ora a costruire un nuovo futuro. Torino continuerà a vivere i suoi eventi e le proprie piazze ma lo farà in modo diverso forte della dura lezione appresa in queste ultime settimane. E Torino ricorderà per sempre Erika e la sua famiglia”. In 23 giugno in piazza Castello, all’accensione del tradizionale farò il direttore del Salone del Libro Nicola Lagioia leggerà un brano in memoria di Erika.
(foto: il Torinese)
Da lunedì 12 giugno è diventato esecutivo il nuovo regolamento sul mercato di libero scambio, soprannominato prima SUK e poi BARATTOLO, e quindi da venerdì 16 giugno dovevano essere rispettate le nuove regole.
Così i Consiglieri di Centro Destra della Circoscrizione 7, Alessi (Fratelli d’Italia), Gariglio (Forza Italia), Giovannini (Direzione Italia e Moiso (Lega Nord), venerdì 16 giugno si sono recati in San Pietro in Vincoli in tarda serata per verificare che tutte le nuove regole venissero rispettate.
Si sono pertanto apprestati a richiederne l’applicazione da parte dei Vigli Urbani, poiché da nuovo regolamento i furgoni-camper dei venditori dovevano sostare a non meno di 500 metri dalla piazza ed invece c’erano furgoni di Rom tranquillamente in sosta sulla piazza stessa e alcuni di loro inoltre stavano dormendo direttamente sdraiati sull’asfalto, coperti da una coperta. Gli agenti della Polizia Municipale presenti hanno quindi allontanato i Rom presenti sulla piazza con i loro furgoni.
Restiamo inoltre in attesa di una data definitiva per lo spostamento del Mercato di Libero Scambio da San Pietro in Vincoli, dopo 17 anni pensiamo che i cittadini meritano risposte certe La Consigliera Alessi, a seguito del sopralluogo di venerdì sera, e poi anche di sabato e di domenica in via Carcano: “Ho aspettato per anni che tutti i venditori avessero un cartellino di riconoscimento visibile ed è la prima cosa che ho controllato nei due luoghi visto che nel nuovo Regolamento è contemplato ma con delusione ho visto che non ne avevano neppure uno!. Mi è stato riferito che la Città che li deve fare non li ha ancora preparati, spero siano pronti quanto prima perché ritengo siano indispensabile per un buon controllo. Domenica ci sono stati vari sequestri da parte della Polizia Municipale, ben vengano i controlli, dopo anni di lassismo basta buonismo!”
I Consiglieri Giovannini, Moiso e Gariglio dichiarano: “Il nostri partiti sono sempre stati per la chiusura di quest’attività che poco ha a che vedere con un aiuto concreto ai poveri, ma è più un mercato dove già in passato alcune persone hanno potuto ritrovare merce di dubbia provenienza e di difficile gestione. Speriamo francamente che dopo che il Comune di Torino ha lavorato per un nuovo regolamento e visto lo scarso interesse alla chiusura di tali mercatini, almeno il regolamento sia applicato alla lettera. Con la nuova conduzione del Comune di Torino da parte del Movimento 5 Stelle, ci aspettavamo un cambiamento ed invece non è cambiato nulla”
foto scattate dai cittadini