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Nocciola, via le “Langhe” dall’Olanda

L’Olanda ha comunicato formalmente la cancellazione della dicitura “Tonda Gentile delle Langhe” dal proprio registro vivaistico nazionale.
«L’Olanda ha mantenuto l’impegno preso a febbraio  – commenta l’eurodeputato Alberto Cirio, primo firmatario insieme al presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, della denuncia presentata alla Commissione Ue sull’uso improprio del nome “Langhe” – Ora resta da risolvere il problema in Italia. Il Ministero ci aveva spiegato che, una volta ottenuta la cancellazione dal registro olandese, sarebbe stato immediatamente corretto anche quello italiano. Ci aspettiamo, quindi, che non ci siano ulteriori indugi. Io la mia parte da Bruxelles l’ho fatta, ora – conclude l’on. Cirio – Roma faccia la sua».

Assemblea di Condominio in presenza di comproprietari: coniugi, eredi, multiproprietari

L’Amministratore di Condominio a chi deve notificare il verbale d’assemblea?
Chi può votare nell’assemblea del condominio?
Purtroppo il codice civile italiano non è chiaro in merito alla convocazione del comproprietario ed inoltre non viene stabilita la necessità o meno di convocare tutti i comproprietari di un alloggio. Per esempio tutti gli eredi di un consorzio ereditario non ancora diviso (per i latinisti: consortium èrcto non cìto); oppure marito e moglie e così via.
Abbiamo una giurisprudenza di Cassazione molto datata (ma tuttora valida) che indica che “affinché uno dei comproprietari pro indiviso [di un alloggio] (…) possa ritenersi ritualmente convocato a partecipare all’assemblea del condominio, (…) con riguardo ad affari di ordinaria amministrazione da altro comproprietario della stessa unità immobiliare, (…), che l’uno dei predetti comproprietari abbia ricevuto effettiva notizia della convocazione dell’assemblea (…) (Cass. 11.11.92 n. 12119, 28.7.90 n. 7630, 25.5.84 n. 3231, 24.1.80 n. 590). Tra i comproprietari vigono le regole del mandato con rappresentanza Cass. 26.4.94 n. 3952) (Cass. 27 luglio 1999 n. 8116).
In altre parole: basta convocare uno solo dei comproprietari per rendere valida la convocazione.

L’amministratore è tenuto a convocare tutti i comproprietari
Come spesso accade in Italia, vi sono anche sentenze che indicano esattamente il contrario di quanto detto precedentemente: Cass. n. 7630 del 28 agosto 1990, nella quale si afferma che l’amministratore è tenuto a convocare tutti i comproprietari; salvo la possibilità di provare che l’avviso diretto ad uno degli interessati possa essere considerato valido per tutti (Trib. Bari 1 luglio 2012 n. 2422).

Una volta convocati i condomini-comproprietari possono partecipare secondo le regole stabilite dell’art. 67 disp. att. c.c.: “qualora un’unità immobiliare appartenga in proprietà indivisa a più persone, queste hanno diritto a un solo rappresentante nell’assemblea, che è designato dai comproprietari interessati a norma dell’articolo 1106 del codice”. Ovviamente, e senza un’indicazione normativa, sta alla sensibilità del Presidente dell’Assemblea, valutare se richiedere la prova della delega scritta da parte del legale rappresentante della comproprietà.

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http://www.amministrazionidicondominio.com/

San Giovanni, la festa si fa

La festa di San Giovanni, santo patrono di Torino, si svolgerà come da programma, con i tradizionali  fuochi d’artificio in piazza Vittorio. I vertici delle forze dell’ordine, al termine del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza tenutosi questa mattina in Prefettura ne danno conferma. La festa era in dubbio dopo la morte di Erika Pioletti, la donna rimasta ferita nel caos del 3 giugno  in piazza San Carlo. Un altro  vertice sulla sicurezza dell’evento si terrà  domani in Questura.

In Piemonte i campionati italiani di ciclismo su strada

Saranno le strade del Piemonte ad assegnare i titoli tricolori dei campionati iitaliani di ciclismo su strada 2017, in tre giorni di gare, tra venerdì 23 e domenica 25 giugno. Teatro delle gare saranno il Canavese (Cuorgné, Leinì, Cirié, Caluso, Volpiano, Foglizzo ed Ivrea) ed uno spicchio di Astigiano (in omaggio a Giovanni Gerbi, pioniere del ciclismo, nato nel 1885 ad Asti). Il percorso. “Abbiamo scommesso sui territori, lavorando in stretta sinergia con Rcs, la Federazione ciclistica italiana, gli enti locali, le realtà economiche e le associazioni sportive e investendo energie, risorse e tanta passione. Oggi presentiamo il risultato di questo impegno, frutto di un grande sforzo affrontato con gioia nella consapevolezza che il Piemonte ha tutte le carte in regola per essere non solo la patria del ciclismo, ma anche la casa dello sport – commenta l’assessore regionale allo Sport, Giovanni Maria Ferraris -. Grazie a questi ingredienti consegniamo una grande occasione, che è anche opportunità, per mostrare le nostre risorse e bellezze naturali e insieme i nostri talenti e le nostre eccellenze. Abbiamo vinto la scommessa del binomio sport – territorio, permettendo al ciclismo di fare da protagonista.  Non ci fermiamo qui: continueremo a lavorare per dimostrare che il Piemonte è davvero terra di sport e di passione”.

Renato Dutto -www.regione.piemonte.it

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Nuovo falso allarme per pacco bomba

Dopo gli episodi delle scorse settimane a Porta Nuova e in diverse stazioni della metropolitana, ieri è stata la volta di Porta Susa. La  stazione  è stata chiusa per un’ora, per la presenza di un bagaglio abbandonato sul marciapiede vicino al binario  numero 3. Sono intervenuti gli artificieri che non hanno trovato ordigni o altro e, dopo tutte le verifiche, si suppone che il  bagaglio sia stato dimenticato da un passeggero salito  su un treno. Disagi per  5 Frecce, 1 intercity e 5 treni regionali, con ritardi fino a 50′ e parziali cancellazioni. La circolazione è ritornata normale alle 19.15.

 

 

(foto: il Torinese)

“TERNA INCONTRA” I CITTADINI DELLA VAL DI SUSA

Nuovi incontri pubblici per informare la cittadinanza sulle attività di realizzazione dell’interconnessione in cavo interrato Italia-Francia

 

Martedì 20 giugno presso la sala consiliare del Comune di Susa (Via Palazzo di Città, 39) e mercoledì 21 giugno presso la sala Santa Caterina del Comune di Chiomonte (Via Vescovado, 1), Terna, gestore della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale, incontrerà i cittadini della Val di Susa per condividere le informazioni sul progetto e le attività di cantiere previste per la realizzazione dell’interconnessione Italia-Francia. Il collegamento, una volta completato, sarà completamente invisibile e permetterà di garantire una maggiore continuità di esercizio e contribuirà a ridurre i costi dell’energia elettrica nel nostro Paese. Per entrambe le giornate, dalle 11 alle 18, i tecnici di Terna saranno a disposizione dei partecipanti per illustrare, attraverso l’ausilio di materiale illustrativo, i dettagli e le motivazioni della nuova infrastruttura. In quest’ultimo anno, i lavori hanno interessato i Comuni di Piossasco, Bruino e Sangano mentre nei prossimi mesi proseguiranno nei Comuni di Trana e di Avigliana. In estate inizieranno inoltre i lavori sul tratto di 26 Km tra Bussoleno e Salbertrand lungo la SP24/SS24 e i lavori su A32. Nei vari Comuni interessati verranno avviate le prime attività di cantierizzazione a partire dal prossimo mese di luglio. Terna continuerà ad organizzare sul territorio altri momenti informativi per i cittadini con l’obiettivo di offrire un aggiornamento continuativo sul progetto.

 

L’afa regna sovrana: martedì temperature oltre i 36 gradi a Torino

Ieri una corrente d’aria da nord ha attenuato la calura  portando vento sotto la Mole e qualche nuvola sulle Alpi, ma già da oggi l’afa torna sovrana sulle aree di pianura. Molto caldo martedì, con massime oltre i 36 gradi, tempo variabile mercoledì, con  rovesci e temporali sparsi nelle ore centrali della giornata per il passaggio di “una debole ondulazione depressionaria a ridosso dell’arco alpino”, dice il bollettino dell’ Arpa. Secondo  3bmeteo.com, “il caldo si farà intenso in particolare nella seconda parte della settimana. L’afa potrebbe tornare opprimente anche sulla Pianura Padana, con temperature percepite superiori ai 36 gradi e condizioni calde e afose anche di sera, specie nei grandi centri urbani”.

 

(foto: il Torinese)

Il Daesh (con o senza Al Baghdadi) semina terrore

FOCUS  di Filippo Re

Nonostante si avvicini la fine del “Califfato” in Siria e in Iraq, il Daesh, con o senza Al Baghdadi, forse ucciso in un raid aereo russo attorno alla città siriana di Raqqa, continua a seminare terrore e morte in altre parti dell’Asia, dall’Iran all’Afghanistan. Il duplice attacco al Parlamento e al Mausoleo di Khomeini fa crescere il livello dello scontro tra Iran e Arabia Saudita per l’egemonia nel Golfo. Sono sotto choc gli iraniani colpiti a casa loro da una cellula terroristica locale, originaria del Baluchistan e affiliata all’Isis. Pensavano che l’Iran fosse l’unico Paese sicuro in quella regione del mondo sempre più esplosiva e invece la mattina del 7 giugno hanno conosciuto la dura realtà del terrorismo all’attacco di alcuni dei luoghi simboli del potere iraniano, il Parlamento e il mausoleo dove è sepolto l’Ayatollah Khomeini, il padre fondatore della Repubblica islamica dell’Iran.

Erano tornati di recente dalla Siria dove avevano combattuto per il Califfato i cinque terroristi iraniani che hanno gettato nel caos e nel terrore la capitale iraniana uccidendo 17 persone e ferendone una cinquantina. Non era mai accaduto a Teheran. Negli anni scorsi americani e israeliani volevano addirittura colpire l’Iran con i loro bombardieri per mettere fuori causa gli impianti nucleari ma non se ne fece nulla. Ora ci ha pensato l’Isis con appena cinque attentatori perchè mancava Teheran nell’elenco delle città prese di mira dai jihadisti. Dopo ripetute minacce i miliziani di Al Baghdadi sono passati all’azione per colpire il cuore del mondo sciita e persiano. L’Iran è ritenuto il nemico numero uno dei gruppi estremisti sunniti, da combattere senza tregua. Per l’ideologia salafita jihadista il culto delle tombe di imam e capi religiosi è considerato un rito pagano da distruggere con qualsiasi mezzo. In Libia, Siria e Iraq monumenti funebri e santuari sciiti e sufi sono stati rasi al suolo. Ma per il regime iraniano dietro l’assalto al centro del potere c’è la mano degli americani e dei sauditi che dopo aver rotto i rapporti diplomatici con il Qatar perchè sostiene il terrorismo ed è troppo vicino agli ayatollah, rivoluzionano le alleanze nel Golfo e puntano a destabilizzare la massima potenza sciita. Gli attentati a Teheran giungono in un momento di grande tensione nella regione cresciuta dopo il viaggio del presidente Trump a Riad dove accusò l’Iran di essere la base del terrorismo nel mondo. Secondo alcuni analisti una guerra frontale tra l’Iran e l’Arabia Saudita, che già si combattono per procura, con l’appoggio di eserciti locali e milizie fedeli, in Siria, Iraq e nello Yemen è oggi molto più vicina. Lo scontro tra sciiti e sunniti e gli attriti all’interno dell’islam sunnita (wahhabiti sauditi e Fratelli musulmani qatarini) può produrre conseguenze nefaste in tutta l’area. Dall’Intifada in Europa alla conquista dell’Asia: è una guerra a tutto campo, sanguinosa sul terreno e martellante sul web, quella lanciata dal Califfo, dall’ Iraq alla Siria, dalla Libia allo Yemen, dal Golfo all’Iran.

La propaganda dello “Stato islamico” si è fatta più intensa e da alcuni mesi contagia anche l’Iran lanciando appelli alla minoranza sunnita con messaggi in lingua farsi, pubblicati sul magazine del Califfato “Rumiya”, esortandola a insorgere contro il dominio sciita. Già a marzo in un video l’Isis dichiarava di voler “conquistare l’Iran e ripristinare la nazione musulmana sunnita che c’era prima”. L’incendio si allarga ora alla nazione persiana con l’obiettivo strategico di indebolire e spezzare l’asse sciita che unisce Teheran a Baghdad e Damasco a Beirut. È la prima volta che il sedicente Califfato riesce a colpire la capitale iraniana con un attacco clamoroso e senza precedenti. Vi sono stati spesso scontri armati con formazioni jihadiste al confine con l’Iraq e l’Afghanistan ma senza mai arrivare nelle città. Teheran si scopre improvvisamente più vulnerabile. Sembrava impossibile per chiunque avvicinarsi così tanto ai punti nevralgici delle istituzioni facendo tremare i palazzi del potere politico e i simboli religiosi. Dov’erano i temuti Guardiani della Rivoluzione, i pasdaran che sorvegliano ogni movimento dei cittadini, i Basij (le milizie del popolo) e gli apparati che guidano la repressione? Tutti scavalcati da un manipolo di attentatori che si fanno beffe della sicurezza interna con invidiabili capacità tecniche e organizzative raggiungendo l’obiettivo di colpire gli odiati sciiti dentro le loro mura. Un attacco ai centri politici e simbolici della Repubblica islamica in perfetto stile militare e con le tecniche del terrore che ricorda quelle degli attentati compiuti in Europa dai gruppi jihadisti. Certamente qualcosa di molto più grave di un “problema di poco conto” come lo ha definito Ali Larijani, presidente del Majlis, il Parlamento iraniano. Un evento eccezionale che potrebbe avere serie ripercussioni in tutta la regione e nello stesso Iran. Sono le prime crepe che affiorano in un sistema impenetrabile da quasi 40 anni? Scricchiola la rigida impalcatura militare e teocratica del regno degli ayatollah? Si è trattato certamente di un attacco pianificato da settimane e forse da mesi e che ha potuto contare probabilmente sul sostegno di minoranze sunnite attive in alcune province meridionali del Paese.

C’è da chiedersi se l’attacco del 7 giugno non sia anche il segnale che un certo entusiasmo controrivoluzionario, incoraggiato dall’esterno, cominci a serpeggiare in seno alla società iraniana dove sono presenti movimenti sciiti e sunniti che osteggiano e combattono il governo. Tra questi spiccano i Mojaheddin-e Khalq (i Combattenti del popolo), la più importante formazione dell’opposizione armata iraniana, accusati dal regime di numerosi attentati e di aver assassinato, dagli anni Ottanta in avanti, leader politici e religiosi, tra cui stretti collaboratori di Khomeini e alti ufficiali delle Forze Armate. I sunniti iraniani (il 5-10% della popolazione) vivono soprattutto nelle zone curde e nel Balucistan. Nel mirino delle forze di sicurezza ci sono anche i curdi che lottano per l’autonomia della loro regione, il gruppo terroristico sunnita dei Jundullah (i soldati di Dio) nella provincia sud-orientale del Baluchistan, autore di diversi attentati, e la minoranza araba ribelle nel Khuzestan a sud-ovest, al confine con l’Iraq. Gli attentati a Teheran avvengono dopo settimane in cui la campagna anti-iraniana degli Stati Uniti e dell’Arabia Saudita è salita di tono e ha investito anche il piccolo Qatar sunnita che ha stretti legami economici e commerciali con l’Iran compreso lo sfruttamento comune di vasti giacimenti sottomarini di gas scoperti nel Golfo. Ma proprio la vicinanza del Qatar agli ayatollah iraniani, nonostante l’odio religioso che li divide, e il sostegno finanziario fornito dall’emiro Al Thani ai Fratelli Musulmani e ad altri gruppi jihadisti ha portato all’improvvisa rottura dei rapporti diplomatici tra l’Arabia, appoggiata dalle monarchie del Golfo e dall’Egitto, e il Qatar che ospita, ad Al Udeid, una delle più grandi basi militari americane in Medio Oriente con oltre 10.000 soldati e un centinaio di cacciabombardieri. La strategia di Trump è quella di sostenere e difendere la visione saudita della regione con l’obiettivo di isolare il Qatar, rivale di Riad, per l’egemonia nel Golfo Persico. La crisi che spacca il Consiglio di Cooperazione dei Paesi arabi del Golfo e l’isolamento del Qatar, che punta già a nuove intese con Cina e Russia, rimescolano le alleanze nella regione: l’Iran offre a Doha il proprio spazio aereo e marittimo, invia aiuti alimentari a bordo di navi e velivoli da trasporto con tonnellate di merci mentre la Turchia prepara l’invio di truppe nell’emirato “sotto assedio” in base a un accordo di mutua difesa. A questo punto la presenza militare degli Stati Uniti nell’Emirato diventa fonte di preoccupazione per la stessa diplomazia statunitense.

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Dal settimanale “La Voce e il Tempo”

Filippo Re

 

L’ultimo viaggio di Erika: eseguita la cremazione, ceneri portate a casa dal padre

Le ceneri di Erika Pioletti sono ritornate sabato pomeriggio a Beura, dopo la cremazione avvenuta poco dopo le ore 15 al forno crematorio del cimitero Monumentale di Torino in forma strettamente privata. Insieme ai genitori c’era solo la sindaca di Torino Chiara Appendino. L’amministrazione del capoluogo piemontese è riuscita ad accorciare i tempi di consegna delle ceneri alla famiglia, e ieri sera il papà di Erika ha potuto prendere il cofanetto di legno per l’ultimo viaggio verso l’Ossola. Non ci saranno altre cerimonie, a Domo o Beura.

redazione www.ossola24.it

La scuola Arte e Moda

La scuola Arte e Moda di Rita Corino prosegue la sua politica di iniziative finalizzate a promuovere la contaminazione tra il mondo della moda e quello dell’arte.

La nuova iniziativa, che si chiama “Vèstiti d’Artista” o “Vestiti d’Artista” è un progetto nato in concomitanza del Salone del Mobile di Milano, da un’idea di Cinzia Sassone, fashion designer , illustratrice di moda e docente- collaboratrice della scuola.

Quale direttore artistico del progetto, Cinzia Sassone riunisce un gruppo poliedrico ed eclettico di artisti e intellettuali: la scuola Arte e Moda di Rita Corino che diventa atelier di lavoro e galleria d’arte, il pittore e critico d’arte Piergiorgio Panelli consulente del progetto ed artista egli stesso e poi designer, pittori, scultori, poeti, già noti e non, che lavorano sul territorio, ma anche con un respiro territoriale che va al di là dell’ambito prettamente monferrino. Influenzandosi a vicenda arte e moda creano una sinergia, un’ispirazione che permette di costruire abiti e modelli diversi e originali. Tessuti studiati, creati, costruiti insieme agli artisti che diventano opere da indossare. Da qui i passi concreti: l’esposizione delle opere degli artisti e dei relativi capi che ne sono derivati in uno spazio appositamente dedicato all’interno della scuola. La realizzazione di una bruchure personale e l’inserzione nel catalogo di presentazione dell’intero progetto.

Il primo degli “artisti espositori” è il casalese Giacomelia che, con alchimia, fonde design ed artigianato creando qualcosa che inequivocabilmente è arte.

Il progetto “Vestiti d’Artista” prevede anche il coinvolgimento dei giovani attraverso un concorso riservato alle scuole d’arte.

“Vestiti d’Artista” sarà protagonista in location rinomate non soltanto a Casale ed in Monferrato, ma in mostre itineranti sul territorio nazionale ed internazionale. Perché la moda e l’arte non hanno confini!

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INFO E CONTATTI ARTE e MODA c.e.s.i.p.

Viale Morozzo San Michele 5   15033 Casale Monferrato (AL)

Tel.. 0142590395 arteemodacesip@gmail.com www.arteemodacasale.com Facebook : Arteemoda Casale Monferrato

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