Hilton Hotel arriva a Torino e accresce la presenza in Italia. Il gruppo ha firmato un accordo di franchise con Lingotto Hotels che, con un’operazione di rebranding, includerà l’attuale Nh Lingotto Tech all’interno del brand DoubleTree by Hilton, a partire dal 2018. La struttura di 142 camere si chiamerà DoubleTree by Hilton Turin Lingotto e verrà ristrutturato per un valore di 1.6 milioni di euro. Patrick Fitzgibbon, senior vice president, development, Emea, di Hilton: “Per noi è un ottimo investimento, Torino è una destinazione unica che unisce alla perfezione l’anima turistica e quella business. Le Olimpiadi Invernali del 2006 hanno contribuito all’incremento di turisti nel capoluogo piemontese”
I “ribelli” di Camasca
L’alpe di Camasca è sempre stato uno dei luoghi più sfruttati dagli abitanti di Quarna per il pascolo del bestiame, dalla primavera all’autunno. Considerato da secoli per estensione e bellezza, oltre che per l’invidiabile esposizione al sole, il più importante alpeggio di Quarna Sotto, ospitò nelle sue baite – nel settembre 1943 – i primi partigiani, guidati dal capitano Filippo Maria Beltrami. L’alpeggio cusiano, tra l’ottobre e il dicembre 1943, divenne il centro operativo della formazione partigiana guidata dal “Signore dei Ribelli” che aveva posto il suo comando nella baita del cavalier Sigisfredo Meneveri. Da Camasca, il nucleo partigiano s’irrobustì in numero e forza, operando attorno al lago d’Orta: da Pettenasco a Lagna, da San Maurizio d’Opaglio a Cesara, a Pella e in altre località cusiane non si contarono le audaci azioni degli uomini del “Capitano” per procurarsi armi, munizioni e di che vivere in quegli anni di fuoco e di neve. Da Camasca venne organizzata la guerriglia contro i
nazifascisti. L’11 novembre del ‘43 una squadra, al comando del tenente Bruno Rutto, attaccò il presidio di Gravellona Toce, mentre una sessantina di uomini, al diretto comando del “Capitano”, si spostarono verso Ornavasso in appoggio all’insurrezione di Vilaldossola . Tra le formazioni operanti nelle zone tra la Valsesia e il Verbano-Cusio-Ossola si stipularono intese e alleanze operative. Il 30
novembre ‘43 , proprio il gruppo “Quarna” guidato da Filippo Maria Beltrami, insieme alle formazioni garibaldine valsesiane del comandante Eraldo Gastone (“Ciro”) e del commissario politico Vincenzo Moscatelli (“Cino”), occupò Omegna . La prima “calata al piano” impegnò una sessantina di uomini, con uno scopo chiaramente dimostrativo. L’azione si svolse, infatti, nel giro di poche ore tra la folla festante e senza necessità di scontri armati.Il “Capitano”” e ” Cino” , in piedi sul cassone di un autocarro, rivolsero due brevi discorsi alla popolazione, per ringraziarla e incoraggiarla a resistere e ad aver fiducia nei partigiani intenzionati a battersi fino alla vittoria finale. Ma nel pomeriggio, quando ormai i partigiani se n’erano già andati da un pezzo, la milizia fascista locale rientrò in città sparando a casaccio e colpendo a morte un bambino di cinque anni, Luciano Masciadri. Al funerale del piccolo, il 3 dicembre, parteciparono più di cinquemila persone (tra le quali numerosi resistenti) mentre i fascisti, impauriti, si rifugiarono in caserma. Tra le corone una portava un grande nastro tricolore con la scritta “I Patrioti non ti
dimenticheranno”. Fino all’antivigilia di Natale del ‘43 gli uomini di Beltrami, partendo dagli alpeggi di Camasca, insidiarono il controllo del Cusio alle forze della Repubblica di Salò. Poi, il 23 dicembre, il gruppo “Quarna” fu obbligato a trasferirsi dall’alpe a Campello Monti, in Valle Strona, in seguito alla minaccia dei tedeschi di bombardare per rappresaglia l’abitato di Quarna. Dopo la tragica battaglia di Megolo , in bassa Val d’Ossola, dove Beltrami e altri dodici uomini persero la vita il 13 febbraio del ’44 dopo quattro ore di aspro combattimento, l’intera zona fu rioccupata dai partigiani guidati da
Bruno Rutto. Ma la rappresaglia non tardò e il 14 aprile 1944, approfittando dell’assenza della Divisione Alpina d’Assalto “Filippo Maria Beltrami” , milizie nazifasciste, nel corso di un rastrellamento, raggiunsero l’alpeggio, appiccando il fuoco a tutte le cascine e alle baite. Da Quarna videro levarsi in cielo dense colonne di fumo e il vento portò lontano l’acre odore dell’incendio. In poche ore le fiamme mandarono in fumo il lavoro e la fatica di intere generazioni, cancellando parte della storia di quella comunità di montanari. Bruciarono trentadue tra case, cascine e baite, in quella tristissima giornata di metà aprile. Ma la Resistenza non si fiaccò, crescendo fino ai giorni della liberazione, nell’aprile del 1945.
Marco Travaglini
Ambiente, benessere, cibo, stili di vita, cura del corpo, amici a quattro zampe e tanto altro ancora. Sono gli argomenti di cui ci si occuperà negli appuntamenti con i “Dialoghi sulla Salute”: undici incontri della durata di mezz’ora, in programma al Parco Cavalieri di Vittorio Veneto dal 20 al 30 luglio e tre spettacoli nel mese di settembre, organizzati dall’ assessorato alle Politiche sociali della Città di Torino, in collaborazione con Asl e Farmacie Comunali, e inseriti nel calendario di iniziative organizzate nell’ambito della manifestazione “E-state in piazza d’Armi”.
Di seguito il calendario dei “Dialoghi sulla salute”. Tutti gli incontri di luglio iniziano alle ore 21 e precedono lo spettacolo serale.
- Giovedì 20 Luglio, “Counseling, salute e benessere”, a cura dell’Associazione Società Italiana Counseling S.I.C.o
- Venerdì 21 Luglio, “La protezione civile nell’educazione e nella tutela dell’ambiente”, a cura dell’Associazione PRO.CIVI.CO.S Onlus
- Sabato 22 Luglio, “Piccoli amici a 4 zampe”, a cura dell’ Associazione UAM, Centro Puzzle, Associazione Zerotre
- Domenica 23 Luglio, “Donare quello che serve quando serve”, a cura di Fidas-Adsp- Gruppo Torino
- Lunedì 24 Luglio, “ Parliamo di disabilità. Appunti e disappunti”, a cura di Claudio Foggetti, responsabile Servizio Passepartout- Sportello InformadisAbile della Città di Torino
- Martedì 25 Luglio, “ Progetto Ve.lA e ETD: disabilità e vita indipendente”, a cura del Progetto Verso l’Autonomia- Direzione Servizi Sociali- Area Politiche Sociali della Città di Torino
- Mercoledì 26 Luglio, “ Affidamento diurno per persone con disabilità”, a cura della Direzione Servizi Sociali – Area Politiche Sociali Servizio Disabili della Città di Torino
- Giovedì 27 Luglio, “ Hey ti voglio raccontare.. Il laboratorio di storytelling per ragazzi sordi”, a cura dell’Associazione Portatori Impianto Cocleare APIC e della Fondazione Akusia
- Venerdì 28 luglio, “ Cibo e salute”, a cura della Cooperativa Sociale Terra Mia Onlus
- Sabato 29 luglio, “ Teniamoci cara la pelle”, a cura dell’ Associazione Gruppo Assistenza Ustionati, Associazione Contatto
- Domenica 30 luglio, “ComuniCARE”, a cura dell’ Associazione Volonwrite onlus
- Domenica 3 Settembre – ore 16 – Contest Aria Atomica, a cura di Aria – Centro d’ascolto per adolescenti e giovani della Città di Torino, Aics Torino e Cooperativa Sociale Terzo Tempo
- Domenica 10 Settembre – ore 21 – Spettacolo teatrale Shakespeare in Kossuth, a cura della Cooperativa Sociale PRO.GE.S.T.
- Domenica 17 Settembre – ore 16 – Contest Aria Atomica, a cura di Aria – Centro d’ascolto per adolescenti e giovani della Città di Torino, Aics Torino e Cooperativa Sociale Terzo Tempo
Tutti i “Dialoghi sulla salute” saranno videoregistrati e disponibili online, dal giorno successivo, su Facebook: https://www.facebook.com/dialoghisullasalute o https://www.fb.com/dialoghisullasalute e su YouTube: https://www.youtube.com/volonwrite
Turismo e rilancio del territorio
Un filo rosso che colleghi – sotto l’aspetto culturale, turistico e devozionale – il Sacro Monte di Crea al complesso dell’antica chiesa abbaziale di Pulcherada, passando attraverso Santa Fede di Cavagnolo. E’ il motivo che ha spinto Massimo Iaretti, consigliere delegato al turismo dell’Unione dei Comuni della Valcerrina (sul cui territorio insiste il Sacro Monte di Crea) a San Mauro Torinese, dove ha incontrato Giada Boasso e Claudio Cericola, rispettivamente presidente e segretario di “La Pulchra Rada”, associazione cultura per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, socio culturale e folkloristico del territorio di San Mauro Torinese. La chiesa parrocchiale di Santa Maria di Pulcherada rappresenta unica testimonianza oggi visibile dell’antica abbazia benedettina ricordata in un documento del 991. Al suo interno è stato rinvenuto nel catino absidale, sotto la superficie barocca, uno splendido ciclo pittorico della fine dell’XI secolo, con un Cristo Pantrocratore, unico in Piemonte, nella decorazione della volta. “Ho voluto prendere visione di persona di questo tesoro storico e artistico – dice Iaretti – che merita di essere maggiormente conosciuto ed apprezzato. Il contatto con l’Associazione è stato positivo e andrà sviluppato, nell’ottica di un collegamento con quelle che sono le altre realtà del territorio. La Valcerrina alessandrina e quella torinese non sono due extraterrestri appartenenti a mondi diversi, ma realtà territoriali vicine, che hanno, oltre alla continuità, anche una condivisione di ricordi e di passato”. Per questo nelle prossime settimane verrà inviata una lettera per la presa di contatto al Comune di San Mauro (proprietario della chiesa) ed alla Diocesi di Torino, in quanto Pulcherada è tuttoggi un luogo di culto e chiesa parrocchiale. E lo stesso sarà con il sindaco di Cavagnolo, dove si trova il gioiello che è Santa Fede. “L’idea, con tutto a regime, è quella di avere – dice ancora Massimo Iaretti – è quella di un collegamento tra tre luoghi di culto, Santuario di Crea, Santa Fede di Cavagnolo e Pulcherada di San Mauro Torinese, incastonati in tre territori Unesco, Langhe-Roera e Monferrato, Sacro Monte di Crea e Collina Po”.
Nel 2017 sono in aumento gli interventi del Corpo di Polizia Municipale di contrasto all’attività dei parcheggiatori abusivi e della “malasosta”. Lo ha affermato l’assessore con delega alle Politiche per la sicurezza, Roberto Finardi, nel corso della riunione della I Commissione (Bilancio, Polizia Municipale), presieduta da Antonio Fornari, durante l’approfondimento sullo stato di attuazione di una mozione del Consiglio Comunale, richiesto dal consigliere Fabrizio Ricca (Lega Nord).
Finardi ha illustrato i dati del 2016, confrontandoli con quelli dei primi mesi di quest’anno.
Lo scorso anno, nelle tre macro zone individuate come critiche per la presenza di parcheggiatori abusivi, (ospedali, centro città, area di corso Regina Margherita) sono stati effettuati 2100 controlli. Quarantaquattro soggetti sono stati identificati mentre sono stati operati 21 sequestri.
Al 30 giugno di quest’anno, i controlli sono stati 1100, 99 i soggetti identificati, eseguito un arresto, operati 61 sequestri. L’assessore ha evidenziato come anche i Carabinieri siano a loro volta impegnati in questo tipo di attività. In relazione alla “malasosta”, nel 2016 sono state sanzionate 368 mila soste irregolari. Sono state 11.370 le sanzioni per sosta in doppia fila. Al 18 luglio 2017, le multe sono state 194 mila. Sono state 5500 le sanzioni per sosta in doppia fila. L’assessore, infine, ha evidenziato come ogni giorno vengano sanzionate dalle 20 alle 40 infrazioni relative all’occupazione di posti per disabili.
F.D’A. – Ufficio stampa Consiglio Comunale – foto: il Torinese
E’ nuovamente libero Luigi Garofalo, accusato di atti persecutori verso l’ex moglie. In queste ore sono scaduti i termini di custodia cautelare nei confronti del 46enne la cui vicenda nei mesi scorsi era finita su tutti i giornali e le televisioni italiane. Venne arrestato nel mese di marzo per avere puntato una pistola contro il figlio di 19 anni e la seconda volta pochi giorni dopo. Quando era ai domiciliari è andato al bar di famiglia e ha aggredito l’ex moglie, secondo quanto sostiene l’accusa della donna. Lui, però, ha sempre negato. I legali delle rispettive parti si sarebbero scritti missive per trovare una riappacificazione. Ma l’ex moglie Elena Farina (che ricevette anche la visita di solidarietà di Maria Elena Boschi) sostiene che le lettere tra avvocati sono una invenzione dell’ex per fare “buona impressione”. Ed è molto preoccupata: “Deve sparire dalla mia vita e da quella dei nostri figli,si rassegni”. Forse trovare una soluzione ragionevole, senza esasperazioni, sarebbe un bene per tutti.
Donna muore soffocata mangiando al ristorante
Una 76enne di Almese è morta soffocata da un boccone di carne, mentre mangiava al ristorante. La tragedia è avvenuta a Borgaro, dove la donna pranzava con amici e parenti che hanno cercato di rianimarla seguendo le istruzioni del medico del 118 che stava arrivando con l’ambulanza, ma l’anziana è morta. La vicenda, resa nota soltanto oggi, è accaduta domenica.
(foto: archivio)
“Chi lavora quotidianamente a favore dell’inclusione e dell’accoglienza, deve mantenere una soglia di attenzione molto elevata per non rischiare di scivolare in strumentalizzazioni studiate ad hoc e che hanno il solo scopo di semplificare e ridurre a luoghi comuni la questione immigrazione. Mi riferisco alle polemiche seguite alle dichiarazioni di Renzi, alimentate da chi non intende affrontare il tema in maniera seria e strutturata. Investire in cooperazione e sviluppo per aiutare “a casa propria” i popoli da cui provengono i migranti che approdano sulle coste italiane è sicuramente una delle strade percorribili per fronteggiare, nel lungo periodo, i continui flussi migratori ma certamente non l’unica. Esiste poi la necessità di creare canali istituzionali che facilitino il soccorso, l’accoglienza e l’inclusione nella nostra società di chi fugge da guerra e povertà”. Lo ha dichiarato mercoledì 26 luglio il presidente del Consiglio regionale e del Comitato per i Diritti umani Mauro Laus ricevendo a Palazzo Lascaris l’ex ministro agli Affari esteri Emma Bonino. “L’Assemblea legislativa del Piemonte, proprio nell’ottica di costituire un organo terzo, che prescinda in fatto di tutela dei diritti dalla sensibilità politica del momento – ha continuato Laus – è la prima a livello nazionale ad aver costituito un Comitato regionale per i Diritti umani composto non solo da consiglieri ma anche da esperti e da componenti di movimenti e associazione della società civile”. “Il problema più grande – ha sottolineato Emma Bonino – è che ci si sofferma su polemiche spicciole per non affrontare i grandi problemi. Investire per lo sviluppo dei Paesi africani è senza dubbio giusto, ma porterà vantaggi a lungo termine. Nel frattempo, non possiamo ignorare le necessità di chi ha bisogno ora”. All’incontro sono intervenuti i vicepresidenti del Consiglio regionale Nino Boeti e del Comitato Enrica Baricco e Giampiero Leo e i componenti del Comitato Domenico Trocino e Silvja Manzi e il consigliere Daniele Valle.
www.cr.piemonte.it
I vitalizi e la politica senza pregiudizi
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
.
I 5 stelle e il PD si stanno distinguendo per la crociata contro i vitalizi dei parlamentari ,visti come un bubbone intollerabile del più ampio e grave fenomeno della corruzione . Certamente le ruberie restano all’ordine del giorno ,malgrado si sia creato un’ennesima autorità , quella contro la corruzione, affidata ad un magistrato che sembra essere diventato il parafulmine per i politici che vogliano evitare avvisi di garanzia. I vitalizi possono essere oggetto di discussione, ma non sono un furto. Questo deve essere detto a chiare lettere: a difenderne le ragioni ci furono presidenti della Camera come Nilde Jotti. Lo scopo della crociata e’ l’abolizione dei vitalizi o almeno la loro decurtazione ,toccando anche quelli che riguardano diritti acquisiti nel passato. Appare un’operazione di cosmesi per il PD(dopo i tanti scandali che lo hanno lambito ) e di giacobinismo propagandistico per i grillini. La funzione dei parlamentari va difesa in una libera democrazia e soprattutto va difesa in prospettiva la qualità dei nostri rappresentanti che il “Porcellum” ha compromesso con l’abolizione delle preferenze, anche se il degrado politico dei nominati e’ ancora più gravemente legato al degrado dei partiti e della stessa politica in generale. Cadute le ideologie, sono finite anche le idee e vivacchia un pragmatismo privo di anima che è la profonda ragione della crisi della politica.
E’ venuto a mancare un rapporto corretto tra eletto ed elettore, un rapporto che andrebbe totalmente ripensato. Lo stesso partito di natura novecentesca ,di massa o di élite , appare sorpassato dai tempi che hanno cambiato il nostro modo di vivere .Il nesso tra pensiero ed azione si è spezzato, quasi bastasse un agire politico senza capacità di riflessione :i famosi uomini (e/o donne) del fare, spesso digiuni di politica e di capacità giuridico -amministrative. Ovviamente e’ anche sparito il richiamo all’endiadi politica /cultura che sembrava irrinunciabile .Spesso la cultura viene vista come un lusso inutile e si è persa da parte di molti la consapevolezza di essere ignoranti e quindi non in grado di far politica nel modo giusto. Ci sarebbero mille esempi in tutti gli schieramenti che inducono al pessimismo. I politici colti sono diventati una rarità quasi da museo. Oggi c’è chi vuole offrire uno zuccherino ad un elettorato che è talmente disgustato da non voler più andare a votare,colpendo i vitalizi. Agire sui vitalizi tuttavia non riuscirà a calmare la ventata qualunquistica, populistica, antidemocratica che attraversa il Paese, riuscirà semmai dare più forza a chi intende delegittimare le istituzioni. Toccando i vitalizi che già vengono pagati , ricalcolati con il contributivo e non con il retributivo ,si risparmierà qualche soldo , ma si colpira’ un diritto costituzionale molto importante, quello dei diritti acquisiti che in uno Stato di diritto dev’essere intangibile. Aperto un varco esemplare con i vitalizi parlamentari ,potrà divenire praticabile il disegno del presidente dell’INPS Boeri che vorrebbe penalizzare milioni di pensionati, decurtando loro circa il 20 per cento di pensione con il ricalcolo contributivo. Si tratterebbe di un’operazione di bassa macelleria sociale che darebbe un colpo di grazia a chi non arriva più alla fine del mese. Boeri spara calcoli futuribili, sostenendo che saranno i migranti che arrivano a frotte a pagare agli italiani le future pensioni, ignorando volutamente che oggi i migranti non solo non lavorano e non lavoreranno ,ma ci costano cifre non trascurabili, anzi sempre più consistenti.
In ogni caso ,quando la politica era più seria e i parlamentari nella loro maggioranza erano persone meno inadeguate (lo stesso legiferare in Italia e’ scaduto a livello qualitativo in modo preoccupante ) nessuno sollevava il problema dei vitalizi perché era facile capire che la democrazia ha i suoi costi e richiede gente non improvvisata, anzi esige anche la presenza di veri e propri professionisti. Solo concezioni equivoche di democrazia dal basso, di finta democrazia assembleare attraverso il ritorno a Rousseau e al clic del computer, non riescono a concepire che dovrebbero esistere gli statisti e non solo i politicanti o gente prestata momentaneamente alla politica. Gli statisti democratici non si improvvisano e non sono un dono del Signore, ma crescono lentamente in mezzo alla politica partecipata. La politica può essere anche una missione, un sacrificio, una passione messa al servizio degli altri. Chi intende screditare la politica nel suo insieme dimostra di non conoscere la storia e tradisce una demagogia che prelude ad una dittatura più o meno velata.La democrazia parlamentare è il miglior approdo della nostra storia europea ed è un bene da salvaguardare. Non vorremmo che si cedesse ai grillini che si sono rivelati inadeguati, improvvisatori, impreparati, superficiali: essi hanno istituzionalizzato il turpiloquio nel linguaggio della politica, quasi il livello di volgarità raggiunto dagli altri partiti non fosse stato già stato di per sé intollerabile. La possibile ricaduta sulle pensioni degli Italiani e ‘ cosa che i grillini forse non conoscono o magari vogliono favorire, ritenendole anch’esse un privilegio da cancellare. Cedere alla demagogia può essere esiziale alla democrazia .Durante l’annus horribilis di Tangentopoli, quando impazzava il giustizialismo più selvaggio che liquido’ per via giudiziaria i partiti della I Repubblica ,salvo il PCI, non esitai a schierarmi a favore dei partiti come elemento irrinunciabile di democrazia. Anzi ,affermai il valore della politica e il suo primato al di là delle evidenti degenerazioni tangentizie .
Avevamo avuto una classe politica che complessivamente non era certo peggiore di quella delle maggiori democrazie europee, persino con qualche punto di eccellenza. RItenni che il problema posto da Craxi in Parlamento sul finanziamento dei partiti non potesse essere eluso, come in effetti accadde. I soldi sporchi circolavano in tutti i partiti ed era un male che non si poteva far finta di non vedere. Molti politici si arresero, prima ancora di combattere ,al vento che stava travolgendo le istituzioni . Solo Marco Pannella non si lascio ‘ sedurre da di Pietro e un grande studioso come Luciano Perelli dimostro ‘ che il tasso di corruzione nella Roma antica era nettamente superiore a quello italiano della I Repubblica. Il Parlamento per primo delegittimo’ sé stesso ed elesse Oscar Luigi Scalfaro presidente in base ad un criterio di onestà che non si rivelerà sempre politicamente produttivo nel settennato in cui lo stesso presidente dovette urlare a reti unificate un “Non ci sto” che dà bene l’idea del clima irrespirabile che si era creato e anche dei limiti di Scalfaro. L’onesta’ e’ importante, ma è un prerequisito della politica che richiede ben altre qualità . Se poi l’onestà diventa un pretesto, il naufragio è quasi sicuro. Una classe dirigente di improvvisati, presi in prestito da una società civile impreparata, non potrà essere la soluzione per il futuro democratico del Paese come non lo fu dopo Tangentopoli. Proviamo a ragionare con calma ? Il cancro della democrazia e’ il populismo ,brodo di coltura del fascismo, quello vero, che segna il tramonto delle libere istituzioni. Anche i fascisti incominciarono a dileggiare i “ludi cartacei” delle elezioni e a violare la sacralità laica delle Aule parlamentari.
Nuove regole per i campi rom
Nuove regole per i campi rom con l’istituzione del rappresentante dell’area sosta attrezzata (massimo 3 per ognuna) punto di riferimento per l’amministrazione con il compito di collaborare per la migliore convivenza, l’uso corretto delle attrezzature, l’organizzazione della pulizia delle parti comuni e gli altri aspetti della gestione. Queste alcune delle novità introdotte dal nuovo regolamento delle baraccopoli Rom, a Torino, illustrato dalla sindaca Appendino in Circoscrizione 6 e che dovrebbe essere portato in Consiglio a settembre.