redazione il torinese

Il Coro del Regio allo Gstaad Menuhin Festival

Gianandrea Noseda dirige Aida in forma di concerto

 

Di ritorno dall’Edinburgh International Festival, e prima dell’inaugurazione della Stagione 2017-2018, il Teatro Regio è protagonista di altre prestigiose tournée. Il 1° settembre, il Coro del Teatro Regio, è impegnato nell’esecuzione in forma di concerto dell’Aida di Verdi, allo Gstaad Menuhin Festival.  Gianandrea Noseda, questa volta sul podio della London Symphony Orchestra, dirige l’impegnativa partitura, affiancato da un cast di prima grandezza: Kristin Lewis (Aida), Francesco Meli (Radames), Anita Rachvelishvili (Amneris), Simone Piazzola (Amonastro), Erwin Schrott (Ramfis), Giacomo Prestia (il Re), Dario Prola (Messaggero) ed Eugenia Braynova (Sacerdotessa). Il Coro del Regio è magistralmente istruito da Claudio Fenoglio. Lo Gstaad Menuhin Festival & Academy è stato fondato dal celebre violinista Yehudi Menuhin, nel 1957, e ha sede a Gstaad, piccola cittadina delle alpi svizzere, dall’intensa attività culturale. Ogni estate il Festival propone una fitta programmazione di ben sette settimane che vede esibirsi i più importanti solisti del concertismo internazionale. Aida sarà l’unico appuntamento operistico nel ricco cartellone presentato dal Festival.

Che tradizione il Peperone 

Sfida social-culinaria tra 10 Food Blogger di diverse regioni italiane che hanno

rivisitato una ricetta del loro territorio con l’inserimento del Peperone di Carmagnola 

Votazioni on-line sino al 2 settembre sulla pagina www.facebook.com/fiera.peperone
nell’album fotografico intitolato “La Tradizione… con il Peperone!”

 In Piazza Sant’Agostino a Carmagnola (TO) con Paolo Massobrio, Renata Cantamessa e i 10 food-blogger Iniziativa organizzata dalla 68^ “FIERA NAZIONALE DEL PEPERONE – Peperò”
in collaborazione con il portale sagreataly.com e la guida-ricettario “Italia in un Piatto” 

La 68^ Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola – Peperò ha previsto una nuova iniziativa social denominata La Tradizione…col Peperone!  Dieci Food Blogger provenienti da tutta Italia si sfidano per reinterpretare una ricetta della loro regione di provenienza con l’inserimento del peperone di Carmagnola.  La tradizione culinaria di appartenenza è così rispettata in tutte le sue fasi e si arricchisce di un sapore nuovo, diventa una variante attuale, creativa e fresca che unisce l’eccellenza del territorio carmagnolese alle eccellenze di altri territori italiani. Foto e spiegazione di ciascuna ricetta sono state pubblicate sui rispettivi blog.

L’iniziativa è stata ideata dalla giornalista Renata Cantamessa e viene realizzata dal Comune di Carmagnola, all’interno della 68^ Fiera Nazionale del Peperone, e in collaborazione con il portale sagreataly.com e la guida-ricettario “Italia in un Piatto”La sfida è on-line sino alle ore 12 del 2 settembre sulla pagina facebook www.facebook.com/fiera.peperone dove è possibile votare le ricette con i mi piace sulle immagini dell’album fotografico intitolato “La Tradizione… con il Peperone!”.  Chi avrà ottenuto più mi piace riceverà uno speciale “Premio Social”ma il vero vincitore sarà deciso da una giuria tecnica di qualità presieduta dal giornalista di economia agricola ed enogastronomia Paolo Massobrio. L’appuntamento live con la premiazione è il 3 settembre sul grande palco di Peperò, dalle ore 20.30 in Piazza Sant’Agostino na Carmagnola, con un grande talk showculinario moderato dalla giornalista, ghostwriter, autrice e conduttrice radiotelevisiva – conosciuta anche per il suo personaggio di Fata Zucchina – Renata Cantamessa, che insieme al giornalista di economia agricola ed enogastronomia Paolo Massobrio coinvolgerà il pubblico alla scoperta di antichi sapori piemontesi e nuove ricette italiane. In dialogo con i due esperti, i partecipanti al concorso parleranno dal vivo delle loro intuizioni culinarie e dell’esperienza che nei mesi scorsi li ha coinvolti in questo contest, alla scoperta delle più diverse tradizioni regionali. Si racconterà così dal vivo come si è evoluto anche il tocco creativo di ciascuna personalità dopo aver accettato la sfida, in un appassionante viaggio alla scoperta delle nuove tendenze del gusto in Italia.  La Tradizione…col Peperone! fa conoscere e incontrare il pubblico di Peperò con alcuni dei food blogger più creativi della nostra penisola. I temi trattati dalle loro rubriche sono i più diversi, dai consigli per pasti veloci e vegetariani, passando per piatti della tradizione familiare alle buone pratiche di conservazione e smart food. Partecipano al contest e alla serata, dal Piemonte, Anastasia Grimaldi del blog Sapere i sapori, gusto e salute con la “Bavarese ai peperoni con salsa alla bagna cauda” e Maria Antonietta Grassi di Il Pomodoro Rosso con sua ricetta di famiglia “Giacomino, i peperoni di Carmagnola e la tartrà di nonna Agnese”Dalla LombardiaBeatrice Piselli de Il Cucchiaio Verde ha scelto di rivisitare il piatto tipico per eccellenza della sua regione, il “Risotto alla Milanese…di Carmagnola”, mentre Laura Ghezzi di Cucinare per passione partecipa con l’eclettica “La corona del Re dei Cuochi e la cotoletta alla milanese con maionese di peperone quadrato di Carmagnola”.


Dalla LiguriaCaterina Bagno di La Cucina di Katy e Lillu presenta con una veloce e innovativa “Pasta alla ligure con il peperone di Carmagnola”, mentre dall’Emilia Romagna Lorella Giugni di In cucina con Lorella racconta il segreto del ripieno del “Tortello al mascarpone con coriandoli di peperone di Carmagnola alla saba e pancetta croccante”.
Dal Lazio Alessandra Gabrielli di Menta e Salvia propone il “Pollo con i peperoni di Carmagnola”, il Piemonte incontra la tradizione della Sardegna con la ricetta “La Panadina sarda che sposò un Piemontèis” a cura di Rita Mighela di Pane e Gianduia e ancora, rispettivamente dalle Marche e dalla Campania, incuriosisce la ricetta proposta da Veronica Anconetani di Soffio di Zefiro, “Lasagne bianche ai peperoni di Carmagnola” e Pasquale Alberico de I sapori del mediterraneo con la personalissima “Raviolo di peperone di Carmagnola mbuttunat su crema di mozzarella di Bufala”.

E’ morta la cantante del femminismo e della contestazione torinese

di Pier Franco Quaglieni
Aveva capito che il marxismo era tornato ad essere un’utopia e che essere laici consentiva di andare oltre le utopie assassine del ‘900. Era stata sempre sicuramente in buona fede e quindi merita il totale rispetto anche di chi non ha condiviso con Lei quasi nulla
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E’ mancata a Venezia tra il silenzio generale a fine agosto, a 76 anni, Margot Galante Garrone,figlia di Carlo avvocato e senatore torinese eletto col PCI e nipote di Alessandro, storico del Risorgimento. I prozii erano stati eroi della Grande Guerra , medaglie d’oro al V.M. L’avevo conosciuta a Torino ed avevo ripreso i rapporti con Lei negli ultimi anni . L’amore per Venezia ci aveva attratti. Era una cantautrice italiana che ha avuto periodi di successo.Della sua morte mi ha dato notizia il comune amico Achille Ragazzoni,presidente dell’istituto per la Storia del Risorgimento di Bolzano.Ero distantissimo dalle sue idee , le sue canzoni protestatarie non mi piacevano , i suoi amici torinesi estremisti, da Straniero ad Amodei , mi suscitavano l’orticaria .La sua canzone più celebre apri’ la stagione del femminismo furioso e venne scritta da Franco Fortini,un altro fazioso intollerabile :”Le nostre domande “. Non aveva sostanzialmente modificato le sue idee che neppure il crollo del Muro ebbe la capacità di porre in crisi. La sua era una fede politica molto inossidabile e assai poco laica,incapace cioè di fare i conti con la storia . Negli ultimi tempi tra noi si era aperto un dialogo soprattutto dopo l’uscita del mio ultimo libro. Aveva capito che il marxismo era tornato ad essere un’utopia e che essere laici consentiva di andare oltre le utopie assassine del ‘900. Era stata sempre sicuramente in buona fede e quindi merita il totale rispetto anche di chi non ha condiviso con Lei quasi nulla.
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quaglieni@gmail.com

L’etica del coraggio

Dal Centro di Autoformazione, umanizzazione e Efficienza Aziendale, nato su iniziativa di Marco Casalegno, titolare del Relais Rocca Civalieri a Quattordio (Al), Roberto Rossi, human coach, propone alcune pillole ispirate all’ ”etica del coraggio”, che impronta il suo metodo di autoformazione

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Pillole di Roberto Rossi da Rocca Civalieri

  1. A volte un pò di freddezza in più ci evita di fare e di dire tante stupidaggini. Impariamo a sapere tutto ciò che c’è da capire, facciamo chiarezza ed agiamo.
  2. Ricordiamoci che non siamo il centro del mondo ma che ci sono anche gli altri.
  3. Ciò che per te ha un valore può cambiarti: basta che tu ci creda.
  4. Per non ripetere gli stessi errori del passato non bisogna farli diventare dominanti.
  5. Quando c’è la possibilità di imparare dai migliori non dobbiamo vergognarci: non si può chiedere di più.
  6. Un sogno si realizza se non ti fermi mai; le sfide le devi conquistare.
  7. E’ meglio saper portare sulle spalle una verità che fa male piuttosto che tenere nel cuore una falsità per tutta la vita

Grande caldo addio? In arrivo sul Piemonte a metà settimana la perturbazione atlantica

Forse l’insopportabile  l’ondata di caldo africano di queste settimane di agosto finirà già questa settimana, a Torino e in Piemonte a partire da giovedì-venerdì. Le  previsioni meteo delle ultime ore  riducono la fase  di pieno vigore dell’anticiclone facendo presagire  rovesci e temporali diffusi dal mattino di giovedì, quando avverrà – prevede Arpa (Agenzia Regionale per la protezione ambientale) –  un cambio di circolazione atmosferica con l’arrivo nel Mediterraneo di una profonda perturbazione atlantica. Lo zero termico, oggi a 4.400 metri, dovrebbe scendere fino a 3.700 metri. 3bmeteo.com segnala un possibile calo termico di 8-10 gradi.

 

(foto: il Torinese)

Lucrezia Beccari, tecnica e arte sui pattini

La recente convocazione da parte della FISG alla tappa di Minks del prestigioso Grand Prix Junior che comprende una serie di competizioni internazionali organizzate dall’International Skating Union (ISU) ha rappresentato un’ulteriore conferma del talento della pattinatrice di Rivoli, Lucrezia Beccari che, al Test Event Junior di Alleghe del 29 e 30 luglio scorsi, (finalizzato a selezionare i migliori pattinatori italiani) si è imposta sia nello short che nel free program, ottenendo un punteggio totale di 154.30 (quasi 12 punti in più della seconda classificata), ed è stata apprezzata dai giudici sia per l’aspetto tecnico con l’inserimento di salti tripli, tra i quali il triplo lutz, che per le componenti del programma e la parte artistica. La Beccari, che compirà 14 anni a dicembre, indossa i colori dell’Ice Club Torino asd ed è allenata da Edoardo De Bernardis e Claudia Masoero e coreografata dallo stesso De Bernardis. L’atleta piemontese, nonostante sia stata fermata da un grave infortunio all’inizio della scorsa stagione, è tornata prepotentemente alla ribalta nel 2017, laureandosi campionessa italiana nella categoria Novice Advanced Elite e distinguendosi per le capacità tecniche, l’esecuzione di salti tripli e le sue doti di grande interprete. Al di là di paragoni che potrebbero sembrare semplicistici e persino banali con grandi pattinatrici come Carolina Kostner, la Beccari sta regalando a giudici e spettatori un pattinaggio tutto suo, lieve ed intenso al tempo stesso, nel quale elementi tecnici e componenti artistiche sembrano convivere e compenetrarsi naturalmente. Nella nuova stagione che avrà inizio tra poco assisteremo all’esordio di Lucrezia Beccari nella categoria junior.Conosciamo meglio la pattinatrice piemontese, riproponendo alcune parti di una recente intervista da lei rilasciata.

 

  • Lucrezia, ti alleni con l’Ice Club Torino, al Palatazzoli. Come è iniziata questa esperienza?
  • – Mi sono avvicinata al mondo del pattinaggio quasi casualmente, grazie ad una pista che avevano montato nella mia città, Rivoli, durante il periodo natalizio. A sei anni ho iniziato a pattinare al Tazzoli. I miei genitori mi hanno sempre incoraggiata a seguire le mie passioni e il pattinaggio è stata subito una di queste. Nel 2014 ho cominciato ad allenarmi con l’Ice Club Torino, una squadra fantastica. Ho instaurato un rapporto di fiducia con il mio allenatore e coreografo, Edoardo De Bernardis che è attento ad ogni particolare e mi stimola a fare sempre meglio. Edoardo è anche il mio coreografo e riesce a creare per me programmi davvero straordinari.

 

 

  • Ci parli dei programmi della prossima stagione?
  • – Edoardo De Bernardis, il mio allenatore e coreografo, è estremamente creativo e riesce proporre coreografie che si adattano perfettamente alle caratteristiche delle atlete che segue. Corto e lungo saranno decisamente diversi l’uno dall’altro. Nel primo, un programma moderno, pattinerò sulle musiche di “Alien” e su un brano dei Chemichal Brothers. Nel lungo, invece, renderò omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita nei lager, alle vittime dell’Olocausto. Voglio ricordare tutti i bambini e gli adolescenti che sono stati sterminati nei campi di concentramento, nei ghetti, voglio onorarne la memoria attraverso il mio pattinaggio.

 

  • La scorsa stagione è stata difficile per te. Hai subito un infortunio molto grave che ti ha tenuta a lungo lontana dagli allenamenti e dal ghiaccio. Ma sei riuscita a tornare e a vincere appuntamenti importanti come il Campionato Nazionale Novice Advanced Elite e a classificarti seconda alla Rooster Cup di Parigi, realizzando il libero migliore. 
  • – La frattura multipla alla rotula mi ha fermata per 3 mesi e mi ha costretta a portare il gesso. Grazie alla mia determinazione ho trovato in me stessa la forza per reagire e sono riuscita a riprendermi prima del previsto. La mia famiglia, Edoardo de Bernardis e Claudia Masoero sono stati importantissimi e mi hanno sempre sostenuta. Amare qualcosa come io amo il pattinaggio ti aiuta a lottare e a credere fino in fondo anche nei momenti più bui. Quando ho ripreso a gareggiare ho provato una gioia indescrivibile. Ho potuto prendere parte ai Campionati Nazionali Novice Advanced Elite di Aosta e vincere il titolo di Campionessa nazionale. Successivamente ho conquistato il secondo posto alla Rooster Cup di Parigi. Attualmente mi sto allenando per perfezionare la combinazione di salti triplo-triplo e cerco di migliorare tutti gli elementi. Pretendo molto da me stessa. Non mi accontento mai e sono una lottatrice.

 

  • Sei considerata uno dei giovani talenti italiani e fai parte della Nazionale azzurra
  • – Sono stata inserita nel progetto “Talenti” della Nazionale italiana e sono entrata in Nazionale, nel singolo femminile, a 11 anni. In passato ho praticato anche la danza sul ghiaccio con Pietro Turbiglio e, con lui, ho vinto il Trofeo delle Regioni e ho realizzato il punteggio per entrare nella squadra azzurra. Quando Pietro ha smesso, ho pattinato nell’artistico di coppia con Paolo Balestri e anche con lui sono entrata in Nazionale… Adoro tutte le discipline del pattinaggio, ma gli impegni non mi consentono di conciliarne due a livello agonistico…
  • Chi è Lucrezia Beccari?
  • – Una ragazza normale che ha terminando le scuole medie inferiori presso l’Istituto paritario “Salotto Fiorito” di Rivoli, che ama stare con la propria famiglia e cucinare. Lucrezia è una pattinatrice con grandi sogni: il podio Olimpico è il primo fra tutti!

     

     Barbara Castellaro

E’ morto Renzo Ozzano, volto amato di cinema e tv

E’ morto in città,  a 83 anni, Renzo Ozzano, attore e giornalista pubblicista, già consigliere dell’Ordine dei giornalisti di Torino. “Non sarà dimenticato nella storia del cinema – dice Ezio Ercole, vicepresidente dei giornalisti piemontesi – e nella storia del giornalismo, nel quale ha condiviso battaglie per una professione corretta, pulita, al passo con tempi”.  Fu caratterista in molti film comici degli anni ’70 e ’80, per la regia di Steno, Corbucci, Vanzina e volto noto di tanti spot televisivi. Debuttò in ‘Torino nera’, lungometraggio poliziesco del ’72, regista Carlo Lizzani. Ha poi  recitato in numerosi film, anche nella parte  del fantino francese Rossini in ‘Febbre da cavallo’, con la regia di Steno. Il suo volto comparve in altre pellicole come ‘La stanza del vescovo’ di Dino Risi ed ‘Eccezzziunale veramente’ dell’82 con Diego Abatantuono. In tv ha avuto ruoli in ‘Piccolo mondo antico’ e nella serie  ‘Casa Vianello’. Amava frequentare Bardonecchia e Sanremo, dove partecipava sempre al Festival come giornalista.

Women in Bali, la sacralità è donna

Aprire il cuore e la mente nell’approcciarsi ad una cultura diversa dalla propria, con la giusta curiosità e senza pregiudizi, è la chiave per comprenderne il suo senso profondo. Come farlo dipende solo da noi

“Women in Bali” è l’ultimo progetto fotografico di Bruna Rotunno visibile presso il MAO (Museo d’Arte Orientale) di Torino fino al 10 settembre 2017. La fotografa italiana, dopo aver conosciuto l’isola di Bali circa 20 anni fa, ha tradotto in immagini la sua visione personale delle donne e della cultura balinesi. Come si apprende visitando la mostra, il lavoro della Rotunno è durato 8 anni ed ha portato agli scatti vividi e fortemente suggestivi esposti al MAO.Introdotta da un video sulla società balinese, l’esposizione torinese consta di 55 fotografie suddivise nei diversi spazi del piano terra del museo in modo da creare un percorso che guida lo spettatore all’interno dell’isola indonesiana, nella sua quotidianità fatta di credenze e tradizioni.La spiritualità dell’isola e il rispetto per la natura sono evidenti sin dalle prime fotografie; i chicchi di riso portati sulla fronte e sul petto di alcune donne, simbolo della dea del riso Dewi Sri, hanno un alto valore religioso perchè servono per ringraziare gli dei ma anche per fare delle richieste agli spiriti.

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Anche le offerte balinesi che consistono in frutta, fiori, riso e foglie di palma intrecciate e che vengono raccolte durante le cerimonie rappresentano un vero e proprio atto religioso.Uno degli elementi centrali della società balinese è sicuramente la donna, alla quale la fotografa dedica moltissimi scatti: ritratti di donne in diverse fasi della vita, truccate con colori brillanti e vestite con gli abiti tradizionali impreziositi da gioielli stupendi ma anche riprese durante il lavoro e   le abitudini quotidiane.L’ importanza dell’universo femminile è raccontata dalla mostra non soltanto attraverso le immagini ma anche attraverso la presenza di alcune statuette di legno raffiguranti donne che celebrano con le loro forme la fertilità. In molte di queste statuette si può notare l’influenza dell’Art Déco, infatti negli anni 30′ si verificò una vera rivoluzione nella cultura balinese che si aprì alle influenze artistiche dell’Occidente.Diversamente dalla società occidentale dove il valore dell’acqua è spesso trascurato e dove questa risorsa continua ad essere sprecata, a Bali l’acqua è al centro di tutto ed è quindi parte importante del lavoro della Rotunno: è la sacra origine della vita, è considerata importante nell’arginare le forze maligne del Niskala (il male) a vantaggio del Sekala (il bene), simboleggia la forza dell’energia femminile.

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Questa forza è la stessa che si ritrova nella natura con la sua potenza creatrice. «Bali è un’isola viva. Un luogo che ha sempre suscitato in me emozioni contrastanti, stimolate dalla sua luce fluida e mutevole, da una ritualità fatta di gesti che rendono visibile l’invisibile e soprattutto da una bellezza diffusa che riflette un’armonia in continuo divenire».Sono queste le parole usate da Bruna Rotunno per descrivere quello che Bali le ha trasmesso in seguito al suo stimolante viaggio. L’isola di Bali è infatti una società che vive anche di profondi contrasti: la donna pur avendo un ruolo fondamentale a livello sociale è purtroppo ancora soggetta alle restrizioni castali. Un ultimo aspetto che emerge dal progetto è il ruolo della danza; le danze tradizionali balinesi infatti servono spesso come mezzo per raccontare storie, leggende e miti. Anche per questo motivo Bali è stata definita ‘isola teatro’. La mostra è la prova che attraverso la ricerca fotografica è possibile far rivivere le atmosfere di luoghi lontani, portando l’uomo occidentale a confrontarsi con usanze e tradizioni spesso difficilmente decifrabili. Aprire il cuore e la mente nell’approcciarsi ad una cultura diversa dalla propria, con la giusta curiosità e senza pregiudizi, è la chiave per comprenderne il suo senso profondo. Come farlo dipende solo da noi.

Cristina De Ceglie

Attenzione: questa notizia è una bufala, non leggetela!

In un annuncio su Facebook una studentessa di Torino offre una stanza singola ma “solo per studenti del Politecnico con una  media maggiore o uguale a 26, o 25 per le ragazze, o matricole con voto di maturità maggiore o uguale a 85 o 95 per studenti del sud” a 365 euro. Tutti i giornali, le agenzie stampa e i siti web hanno dato questa notizia, facendo capire – chi più, chi meno velatamente – che si tratta di una fake news (tanto è vero che le foto del presunto monolocale si riferiscono a un residence di lusso). Lo scalpore suscitato nei creduloni sta nel fatto che l’annuncio è antimeridionale, poiché richiedere una media più alta agli studenti del sud implicherebbe che sono meno intelligenti o che negli atenei meridionali vengono dati voti più elevati. Ma perché dare la notizia, se si sa in partenza che è falsa? Solo per il gusto di creare scandalo gratuito, è naturale. Se i rigurgiti di razzismo esistono, ed esistono, perché alimentarli ulteriormente con notizie bufala?

Sempre più studenti scelgono il Politecnico

Negli ultimi cinque anni i preimmatricolati sono cresciuti del 50%Più del 60% del totale dei preimmatricolati ai corsi di Ingegneria provengono da fuori Regione e dall’estero; in particolare, grande incremento per gli studenti stranieri, grazie anche ai test organizzati in Cina e Sud America

 

Sempre più studenti scelgono il Politecnico di Torino per il proprio percorso di studio, confermando un trend ormai pluriennale; per il 2017/2018 è stata superata la quota di 12.000 iscritti ai test per i corsi di Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione dell’Ateneo, con un incremento del +10% rispetto allo scorso anno.

 

Per quanto riguarda gli aspiranti ingegneri, il numero dei preimmatricolati provenienti da Regioni italiane diverse dal Piemonte e dall’estero continua a essere superiore rispetto a quello dei residenti in Piemonte: sono il 60% e arrivano dalle Regioni storicamente più legate all’Ateneo come Sicilia, Puglia, Lazio, Liguria, Sardegna, Campania. Il Paese straniero più rappresentato si conferma essere la Cina, dove per il secondo anno consecutivo sono state organizzate sessioni in loco del test di ammissione; un’azione mirata a incentivare la partecipazione ai test d’ingresso da parte degli studenti stranieri che risiedono in Paesi geograficamente più lontani, che per l’anno accademico 2017/2018 è stata estesa anche a Cile e Argentina con buoni risultati. Nonostante l’introduzione della soglia minima e del test obbligatorio anche per chi ha studiato all’estero, quest’anno gli studenti stranieri che intendono iscriversi al Politecnico sono in grande crescita: + 40%.Per accogliere al meglio gli studenti internazionali e anche gli italiani che non conoscono bene la città, anche quest’anno è stato allestito un punto informativo in collaborazione con il CUS Torinoall’aeroporto di Caselle, che fornirà le prime indicazioni.

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Si è registrato un forte incremento degli studenti che hanno sostenuto il test per i corsi dell’area dell’ingegneria nelle sessioni anticipate: sono  7.300 e quasi il 40% di loro ha raggiunto il 50% del punteggio complessivo del test, mentre il 23% ha conseguito il 60% del punteggio; soglie che hanno consentito a quasi 1.300 ragazzi di immatricolarsi in anticipo rispetto alla chiusura dell’ultima sessione di test di settembre e di usufruire, anche quest’anno, della riduzione delle tasse offerta dall’Ateneo come segno tangibile del riconoscimento del loro merito. Sempre in riferimento alla qualità degli studenti che aspirano ad accedere al Politecnico, è da segnalare il fatto che quasi il 25% dei preimmatricolati ha conseguito il diploma di maturità con una votazione di 100/100 o 100/100 lode.Fra i corsi di laurea dell’area dell’ingegneria che superano le 800 e in alcuni casi le 1000 preiscrizioni si evidenziano Ingegneria Biomedica, Ingegneria Informatica, Ingegneria Meccanica, Gestionale e Aerospaziale. I corsi che hanno registrato un incremento maggiore di preferenze rispetto allo scorso anno sono Electronic and Computer Engineering e Ingegneria per l’ambiente e il territorio.

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Per l’area dell’architettura, è sempre molto elevato il numero di studenti che scelgono il corso di Design e comunicazione visiva, che anche quest’anno ottiene più di 1000 preimmatricolazioni, a fronte di 250 posti disponibili.  Restano stabili i preiscritti ai corsi di laurea in Architettura e Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale. Continua poi l’investimento dell’Ateneo e della Fondazione CRT sui giovani meritevoli e di talento, a partire dalla laurea triennale, con il progetto “Qualità e Impegno”, che premia con una riduzione delle tasse e un percorso formativo aggiuntivo i 200 studenti con il miglior punteggio ai test nell’area dell’ingegneria e che dal secondo anno di studi coinvolge anche gli iscritti ai corsi dell’aera dell’architettura. Più di 400 studenti hanno già formalmente espresso il proprio interesse a partecipare al progetto, ancor prima dell’uscita del bando, nonostante oltre 2.700 studenti debbano ancora sostenere il test previsto a settembre. Inoltre, quest’anno, grazie ad una convenzione tra l’Ateneo e l’Associazione Abbonamento Musei.it, tutti i nuovi immatricolati riceveranno l’abbonamento musei Torino e Piemonte per accedere a mostre e esposizioni che rientrano nel circuito; sono inoltre previste agevolazioni per l’abbonamento ai mezzi pubblici GTT per tutti gli studenti con un’ISEE inferiore a 30.500 euro. L’investimento del Politecnico per queste iniziative è pari a 2 milioni e 300 mila euro.

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“Negli ultimi cinque anni il numero degli studenti che hanno scelto di sostenere il test di accesso al nostro Ateneo è aumentato del 50 per cento”,  commenta il Rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli, che prosegue: “E’ significativamente migliorata la qualità degli studenti italiani ed in modo ancor più marcato quella degli studenti stranieri e sono sensibilmente diminuiti gli abbandoni. L’esigenza di garantire una formazione di elevata qualità  in linea con gli standard ed i servizi offerti dalle migliori università tecniche europee, ha comportato negli anni scorsi l’introduzione del numero programmato per i corsi di ingegneria: quest’anno, a fronte di circa 9.500 domande di preimmatricolazione, potremo accogliere soltanto 4.500 studenti, quindi meno della metà di quanti hanno presentato domanda di ammissione. In un Paese che presenta una delle percentuali di laureati più bassa a livello OCSE, l’Ateneo sta compiendo uno sforzo straordinario per accogliere più studenti nei prossimi anni, con ingenti risorse destinate al personale docente (più di 800 posizioni aperte negli anni 2013-2020) e la predisposizione di un ambizioso Master Plan, che prevede circa 80 milioni di investimenti. Lo dobbiamo  ai giovani e alle loro famiglie, che nonostante il periodo di difficoltà economica dal quale il Paese sta cominciando a riemergere solo ora, hanno continuato a investire in formazione e si attendono un elevato standard di qualità, che consenta un accesso al mondo del lavoro, garantito da un percorso di studi internazionalmente riconosciuto e apprezzato dalle aziende”.  Il 30 e 31 agosto si svolgerà l’ultima sessione dei test per Ingegneria, Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale e Design e Comunicazione visiva; il 7 settembre, toccherà invece agli aspiranti architetti sostenere la prova di accesso regolata dal Ministero. Come di consueto i risultati dei test saranno pubblicati sulla pagina personale degli studenti e sarà data comunicazione del risultato via sms.

 

(foto: il Torinese)