redazione il torinese

Con il sensore nella vigna

Foto Andrea Negro / LaPresse

Vitivinicoltura e tecnologia digitale possono convivere, anzi condividere, usando un linguaggio proprio del web ? La risposta è positiva e una sua applicazione la si vedrà sul campo, meglio, sul colle, a partire da lunedì 14 agosto. Grazie ad un sensore collocato in vigna, a basso impatto ambientale ed a palloni metostatici “ancorati” a circa cento metri di altezza, con l’aiuto di un algoritmo si potranno mettere in correlazione le condizioni ambientali con le malattie del vigneto e quindi fare un’opera di prevenzione. E i dati raccolti, grazie al pallone meteostatico, potranno venire messi in rete mediante l’accesso ad un punto internet. Il progetto, nato in seno al Politecnico di Torino, vede in campo anche Senza Fili Senza Confini, associazione di promozione sociale registrata come internet service provider presso il Ministero dello Sviluppo economico e nata il 18 ottobre 2014 a Verrua Savoia (comune della Città Metropolitana di Torino ma facente parte della Valcerrina) dove ha sede presso la Fortezza. “Saranno tre i punti dove daremo corpo a questo progetto – dichiara Daniele Trinchero, presidente di Senza Fini Senza Confini e docente al Politecnico di Torino – uno a Verrua, ma il pallone verrà ancorato su territorio del Comune di Brozolo, uno ad Odalengo Piccolo e l’altro a Treville. Lo svolgimento del progetto, naturalmente, è reso possibile grazie anche alla collaborazione delle amministrazioni comunali dove verranno ancorate le stazioni e ci saranno i diversi punti di accesso alla rete, con notevole risparmio energetico.”. E sarà proprio da Treville che si incomincerà a lavorare proprio il giorno prima di ferragosto. Senza Fini Senza Confini è una realtà associativa ormai consolidata non solo nel Monferrato Casalese e la Città Metropolitana di Torino, ma anche in altri punti del Piemonte (come ad esempio il Vercellese) e d’Italia per la diffusione dei collegamenti di rete.

Massimo Iaretti

 

 

 

 

Com’erano belli gli anni del boom. In mostra fino al 30 settembre

Qualche volta presente, passato e futuro si rincorrono fino a sovrapporsi. Una regola della storia che non ha risparmiato Torino. La città della Mole, nel corso degli ultimi due secoli, in più occasione si è trovata infatti a doversi rialzare dopo aver subito un colpo del destino (il trasferimento della capitale d’Italia prima a Firenze e poi a Roma, gli effetti delle macerie economiche e sociali lasciati dalle guerre mondiali, la crisi e il declino dell’industria nell’ultima parte del Novecento) tanto forte dal sembrare di poterla mandarla definitivamente al tappeto, ma sempre, come un pugile con il Dna del campione, ha saputo rialzarsi, ripartire e crearsi un futuro nuovo, vincendo le sfide del cambiamento, della ricostruzione e dello sviluppo, come avvenuto dopo il Secondo conflitto mondiale, negli anni del “boom economico”. E’ stato un momento felice e positivo per una città che la guerra aveva ferito nel corpo e nello spirito, un periodo di rinascita economica e sociale, colmo di sogni e di aspettative che in larga parte hanno trovato risposta e portato con sé un deciso miglioramento della qualità della vita e del benessere collettivo.

 

La mostra proposta dell’Archivio Storico della Città di Torino e allestita nella sala al piano terreno di via Barbaroux 32, ricorda quel tempo e lo fa rivivere attraverso fotografie, manifesti, locandine e oggetti di uso quotidiano in quegli anni che furono, come evidenziato dal titolo dell’esposizione, “Gli anni del miracolo economico. Torino Rinasce.” 

Il ricordo degli ambienti di lavoro nella grande industria, delle grandi opere pubbliche in costruzione, dei momenti di festa e di vita sociale, degli eventi di sport e spettacolo e di altro ancora è fissato in decine fotografie in bianco e nero collocate lungo le pareti dei corridoi che portano alle sale di consultazione e lettura, mentre nello spazio destinato alle mostre temporanee sono conservati manifesti pubblicitari e oggetti che, proprio negli anni del boom, hanno trovato largo uso e diffusione in ogni famiglia torinese. 

Alla fine degli anni Sessanta erano tre su quattro i torinesi che lavoravano nel settore metalmeccanico di cui la Fiat, è ovvio dirlo, ne era azienda leader. Segno inequivocabile questo di un’espansione economica il cui principale volano era stata l’industria dell’automobile. In vent’anni, tra il 1951 e il 1971, i dipendenti nei diversi stabilimenti della casa automobilistica erano passati da 72mila a 182mila. Molti di loro venivano dal Sud del nostro Paese, emigrati da un Mezzogiorno in cui trovare occupazione per assicurare una vita dignitosa alle propria famiglia era quasi impossibile.

Tra i simboli della rinascita post-bellica ci sono, come detto, gli oggetti del “boom economico”: dalla televisione a valvole al registratore a nastro e al mangiadischi, dalla macchina fotografica alla cinepresa, dalla macchina da cucire ai fumetti, alle macchinine e ad altri giocattoli con cui sono cresciuti i bambini degli anni Cinquanta e Sessanta. 

La mostra “Gli anni del miracolo economico. Torino Rinasce” è allestita nella sede dell’Archivio Storico di via Barbaroux 32. E’ aperta fino al 30 settembre e può essere visitata dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 16. 30. L’ingresso è gratuito.

 

(mge) www.comune.torino.it

I misteri di Portella della Ginestra

Mercoledì 13 settembre alle ore 18,00 presso il Circolo dei lettori di Torino, via Giambattista Bogino n°9,   la presentazione del romanzo “Senza Fili” di  Edoardo Guerrini edito da Salvatore Insenga Editore

 

1° maggio 1947: una folla di contadini, accompagnati da donne e bambini, raggiunge il pianoro di Portella della Ginestra, sopra Piana degli Albanesi, vicino a Palermo, per festeggiare il Primo Maggio e la vittoria alle recenti elezioni regionali del Blocco del Popolo. Dalle alture rocciose sovrastanti sono accolti dalle raffiche di mitra di Salvatore Giuliano e della sua banda, che provocano undici morti e ventisette feriti. Il Maggiore dei Carabinieri Alberto Sommese comanda le prime indagini e trova le prove del coinvolgimento di Giuliano. Ma molte cose non gli tornano: due anni dopo, seppur non più investito ufficialmente del caso, continuando le sue ricerche, scopre chi c’è dietro la strage. Nei primi anni ’90, un giovane giornalista che abita al nord, ritrova gli appunti da lui lasciati su questa “indagine segreta”. È suo nipote che vivrà da spettatore contemporaneo i principali avvenimenti dell’epoca, dal crollo del muro di Berlino, alla scoperta dell’organizzazione italiana paramilitare clandestina Gladio, fino alle stragi di Capaci e Via d’ Amelio. Prenderà quindi coscienza di quel che è il più grande male italiano: la presenza, tra i servitori dello stato, di forze nascoste che perseguono disegni oscuri. […]

Liberazioni, arti dentro e fuori dal carcere

Proiezioni, mostre, ospiti, incontri e premiazione dei bandi nazionali di cinema, fotografia e scrittura

LiberAzioni il primo Festival nazionale delle arti dentro e fuori dal carcere coordinato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema si svolgerà a Torinotra il 7 e il 9 settembre presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno Officine Caos – Casa di Quartiere Vallette proponendo numerosi incontri, proiezioni e reading con la restituzione dei film, delle fotografie e dei racconti in concorso attraverso i bandi nazionali rivolti a under35, detenuti e non.

La manifestazione artistica si apre con la presentazione del progetto presso la Casa Circondariale di Torino il 7 settembre mattina alla presenza di Chiara Appendino,Sindaca della Città di Torino con la videolettera di Moni Ovadia. La stessa sera, presso le Officine Caos, andrà in scena un concerto con le giovani realtà musicali del quartiereVenerdì 8 settembre mattina i detenuti potranno assistere alla proiezione del film documentario Ninna Nanna prigioniera di Rossella Schillaci che racconta la maternità in carcere. Nel pomeriggio sarà ospite speciale del Festival Ascanio Celestini che valorizzerà le letture e gli scatti in concorso, e a seguire un incontro sul tema dell’ergastolo alla presenza dei rappresentanti di Nessuno tocchi Caino e la proiezione di Spes contra spem. Alla sera sarà nuovamente protagonista il quartiere con la proiezione di Da Le Vallettecurato da Videocommunity. Sabato 9 settembre sarà il giorno del cinema e dei dodici film in concorso, di cui tre in anteprima nazionale, ma anche della presentazione del XII rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione e delle attività del Museo della Memoria carceraria di Saluzzo. L’8 e il 9 sarà offerto un aperitivo a cura di Liberamensa.

I vincitori dei tre bandi dedicati a cinema, fotografia e scrittura aperti agli under35, detenuti e non, di tutta Italia, saranno undici e verranno decretati daicomponenti di otto giurie che hanno coinvolto professionisti del settore, detenuti, giovani liberi e riceveranno premi in denaro per un ammontare complessivo di 7.700,00 Euro comprensivi dei due premi della sezione speciale del Museo della Memoria carceraria che saranno assegnati il 19 settembre alle 20.30 presso la Castiglia di Saluzzo.

 

LiberAzioni si arricchirà nei giorni precedenti il Festival di numerose azioni di animazione territoriale grazie al coinvolgimento di giovani volontari, coinvolti grazie al servizio della città GxT, che hanno aderito per dare un contributo personale a un progetto culturale d’inclusione sociale: numerose le attività di comunicazione online e offline, azioni di guerrilla marketing, flash-mob e installazioni che coinvolgeranno attivamente la cittadinanza e il pubblico invitandolo a partecipare e a lasciare il proprio segno.

LiberAzioni si basa sull’organizzazione partecipata, attraverso una serie di laboratori da maggio a dicembre e azioni di cittadinanza attiva sul territorio delle Vallette. I temi che affonta sono la reclusione, la pena, la libertà e la relazione dentro/fuori.

LiberAzioni – l’arte dei giovani tra carcere e quartiere è un progetto sostenuto dal bando nazionale “Sillumina – Sezione Periferie”, promosso dalla SIAE e dal Ministero dei Beni culturali ed è coordinato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema in partenariato con Stalker Teatro – Officine CaosCasa di QuartiereValletteAntigonePiemonteVideocommunityEtaBetaSaperePlurale e la collaborazione della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di TorinoComune di SaluzzoMuseo della Memoria Carceraria di SaluzzoSocietàINformazioneGxTAssociazione Quinto Polo, la media partnership di SlowNews e di Agave. Agency of video empowerment il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e Circoscrizione 5 della Città di Torino.

Per maggiori informazioni: liberazioni.torino@gmail.com

Vestiti d’artista ha un cuore monferrino

Prosegue, dopo la pausa estiva, “Vèstiti d’Artista” o “Vestiti d’Artista”  un progetto nato in concomitanza del Salone del Mobile di Milano, da un’idea di Cinzia Sassone, fashion designer ed illustratrice di moda. Il progetto “Vestiti d’Artista” riunisce un gruppo poliedrico ed eclettico di designer, di artisti e intellettuali impegnati a promuovere la contaminazione tra il mondo della moda e quello dell’arte: la scuola Arte e Moda di Rita Corino che diventa atelier di lavoro e galleria d’arte, il pittore e critico d’arte Piergiorgio Panelli consulente del progetto ed artista egli stesso e poi designer, pittori, scultori, poeti, già noti e non, che lavorano sul territorio, ma anche con un respiro territoriale che va al di là dell’ambito prettamente monferrino. Influenzandosi a vicenda arte e moda creano una sinergia, un’ispirazione che permette di costruire abiti e modelli diversi e originali. Tessuti studiati, creati, costruiti insieme agli artisti che diventano opere da indossare. Il secondo degli artisti/espositori, nella sede di Arte e Moda in viale Morozzo di San Michele 5 a Casale Monferato, è, il maestro Piergiorgio Panelli, a partire dalle ore 17 di sabato 9 sino al prossimo 30 settembre. Spiega Cinzia Sassone, direttore artistico del progetto: “Per Piergiorgio Panelli ho pensato ad un look che strizza l’occhio ai grandi couturier anni 50. Riportando le sue opere su tessuti pregiati quali voile , seta ,gabardine, ho potuto creare 2 capi che mettono in risalto la figura femminile con tagli e lavorazioni sartoriali. Così l’abito tulipano esalta vita e fianchi coi colori brillanti e vibranti, mentre il leggero top plissè con scollatura profonda valorizza seno e spalle, contrapponendosi alla gonna a corolla dove la stampa è protagonista” .Perché la moda e l’arte non hanno confini!

***

INFO E CONTATTI ARTE e MODA c.e.s.i.p.

Viale Morozzo San Michele 5   15033 Casale Monferrato (AL)

Tel.. 0142590395 arteemoda.cesip@gmail.com www.arteemodacasale.com Facebook : Arteemoda Casale Monferrato      

Instagram : Arteemodacasale

 

La città si trasforma: tra cultura e innovazione le Ogr tornano finalmente a rivivere nel cuore di Torino

Da ex Officine per la riparazione dei treni a nuove Officine dello spettacolo e dell’accelerazione d’impresa, con una forte vocazione internazionale

Iniziati il 30 luglio 2014, dopo mille giorni di cantiere e più di cento milioni di euro investiti dalla Fondazione CRT, i lavori per la rinascita delle Ogr – Officine Grandi Riparazioni Torino – sono finalmente giunti a termine. Da ieri l’edificio che un tempo fungeva come grande officina per la riparazione dei treni, si è trasformata nel nuovo cuore pulsante della creatività e della cultura di questa città. Estesa su un’area complessiva di circa 35mila metri quadrati, con 16 metri d’altezza e 1200 finestre, la “cattedrale” della storia industriale di Torino, che per molti anni è rimasta abbandonata a se stessa, rappresentando una ferita aperta per la città, torna a riprendere vita con una forma totalmente nuova. “Sarà un polo di innovazione culturale, un luogo della generazione e rigenerazione delle idee” – ha sottolineato il segretario generale della Fondazione, Massimo Lapucci, in occasione della visita al cantiere. E ha aggiunto: ” Le nuove Ogr sono il risultato di una visione coraggiosa. Una ristrutturazione limitata avrebbe consentito un utilizzo parziale delle ex Officine, ma sia io che l’Architetto Marco Colasanti, abbiamo pensato che bisognasse guardare oltre per rendere questo magnifico edificio uno dei motori dello sviluppo del territorio”. Sabato 30 settembre ci sarà la grande festa di inaugurazione aperta anche al pubblico dove la splendida struttura riprenderà ufficialmente a vivere nel cuore della città, rappresentando, per tutti i torinesi e non solo, un collegamento innovativo e culturale tra passato e futuro.

Simona Pili Stella

Nuoto per Salvamento: Europei, le medaglie dei piemontesi

Si è conclusa  a Bruges la prima parte dei Campionati Europei di nuoto per salvamento, quella dedicata alle gare in vasca. Da giovedì la manifestazione continentale si sposta di circa 25 km in direzione ovest, sulla spiaggia di Ostenda, sede delle prove oceaniche. La tre giorni di gare in piscina ha regalato all’Italia 43 medaglie divise in 22 ori, 13 argenti e 8 bronzi e il primo posto provvisorio nel medagliere. Una prova di forza notevole da parte di tutte la squadra azzurra, che ha proseguito i suoi Campionati all’insegna dei successi. Stesso discorso per gli atleti piemontesi,  sul podio in parecchie occasioni.

Di seguito un riepilogo delle medaglie conquistate dai nuotatori piemontesi

Nuotatori piemontesi in nazionale assoluta
Federico Gilardi (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino): oro 200 super lifesaver (2’05”66), oro 200 ostacoli (1’56″51), oro 4×50 mista, argento 4×25 manichino, bronzo 4×50 ostacoli.
Jacopo Musso (Rari Nantes Torino): oro 100 manichino pinne (45”55), oro 100 manichino pinne e torpedo (50”72), oro 4×50 mista, argento 4×25 manichino, bronzo 4×50 ostacoli (1’39”50)
Sasha Andrea Bartolo (Swimming Club Alessandria): bronzo 200 ostacoli (1’58″42), oro 4×50 mista, argento 4×25 manichino, bronzo 4×50 ostacoli (1’39”50)
Laura Pranzo (Centro Nuoto Nichelino): argento 4×50 ostacoli (1’52”76)

Nuotatori piemontesi in nazionale juniores
Cristian Barbati (Rari Nantes Torino): oro 200 super lifesaver (2’12”71), oro 100 manichino pinne (47″62), oro 4×50 mista (con record del mondo Youth, 1’30”23)
Francesca Pasquino (Nuotatori Canavesani): oro 4×50 ostacoli (con record del mondo Youth, 1’53”49), oro 4×25 manichino, oro 4×50 mista (con record del mondo Youth, 1’41″92)
Andrea Allais (Libertas Nuoto Chivasso): oro 100 percorso misto (1’14”73), bronzo 50 manichino (37”68), oro 4×50 ostacoli (con record del mondo Youth, 1’53”49), oro 4×25 manichino

Sul “Dora Express” fino a Porta Susa per avvicinare l’aeroporto di Caselle al centro città

Più veloci dallo scalo di Caselle a Torino, grazie al nuovo collegamento veloce per arrivare in centro città. Si inizia lunedì 11 settembre con la nuova linea Dora Express tra Porta Susa e la stazione Dora Gtt per consentire in due sole fermate  il collegamento con la ferrovia per l’aeroporto. Le fermate saranno  in piazza Statuto e piazza XVIII Dicembre. Lo ha annunciato Gtt durante la seduta della commissione trasporti di Palazzo Civico in cui è stata  anticipata la sostituzione, su due linee, delle attuali vetture con bus elettrici: sono la 19 e la 6 che subirà una lieve modifica del percorso collegando la stazione di Porta Nuova al Campus Einaudi. Dora Express funzionerà dal lunedì al sabato con orari coordinati all’arrivo e alla partenza dei treni e avrà un tempo di percorrenza di 15 minuti. Si potranno utilizzare i normali biglietti e abbonamenti dei mezzi pubblici e, per il collegamento con Caselle, anche il biglietto integrato da 3 euro per utilizzare mezzi urbani e ferrovia.

 

(foto: il Torinese)

Oggi al cinema

Tutte le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

A ciambra – Drammatico. Regia di Jonas Carignano, con Pio Amato e Koudous Seihon. Nella piccola comunità rom che vive nei pressi di Gioia Tauro, Pio cerca di crescere più in fretta possibile, a quattordici anni beve e fuma ed è uno dei pochi in grado di integrarsi tra le differenti realtà del luogo: gli italiani, gli immigrati africani e i membri dell’intera comunità rom. Pio segue ovunque suo fratello Cosimo: ma quando questi scompare per il ragazzo le cose cominciano a mettersi male e dovrà provare di essere in grado di assumere il ruolo di suo fratello e decidere se è veramente pronto a diventare uomo. Durata 120 minuti. (Romano sala 2)

 

All eyez on me – Drammatico. Regia di Benny Boom, con Demetrius Shipp jr. La vita del rapper statunitense Tupac Amaru Shakur, spericolata e sempre sotto i riflettori, ucciso a Las Vegas nel 1996, a soli 25 anni. Le vicende narrate hanno come immaginario motore narrativo un’intervista che dovrebbe sfociare in un documentario, in un lungo altalenarsi di luoghi e di tempi e di occasioni, con una partenza che coincide con il processo alla madre nella New York dei primi anni Settanta agli spettacoli e agli intermezzi politici di Baltimora e Okland. Durata 139 minuti. (Massaua, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci)

 

Amytiville – Il risveglio – Horror. Regia di Franck Khalfoun, con Bella Thorne e Jennifer Jason Leigh. I componenti di una tranquilla famiglia si trasferiscono nella cittadina del titolo, nella casa che anni prima è stata teatro di un omicidio. La loro esistenza si trasformerà in un incubo. Durata 85 minuti. (The Space, Uci)

 

Atomica bionda – Azione. Regia di David Leitch, con Charlize Theron e James McAvoy. Alla vigilia del crollo del muro di Berlino, Lorraine, una spia del massimo livello dell’MI6, è inviata a Berlino per cancellare una organizzazione di spionaggio che ha appena ucciso un agente sotto copertura. Si vedrà collaborare con David Percival, direttore della sede berlinese, per far fronte alla minaccia che mette a rischio la rete intera delle operazioni di spionaggio dei paesi occidentali. Durata 115 minuti. (Greenwich sala 3, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Baby driver – Il genio della fuga – Azione. Regia di Edgar Wright, con Ansel Elgort, Kevin Spacey, Lily James e Jamie Foxx. Il “baby” del titolo è un ragazzo cui un incidente subito negli anni dell’adolescenza ha regalato un fastidiosissimo fischio alle orecchie che lui cerca di diminuire o cancellare con la musica nelle orecchie, ascoltata continuamente. Ma è anche un ragazzo che guida da dio le vetture che gli capitano a tiro, per cui nulla da stupirsi se arrotonda i guadagni e prolunga la sua voglia di vivere pilotando la fuga di rapinatori, con il fine di azzerare un vecchio debito che lui ha con il boss Doc. Tutto dovrebbe nelle intenzioni scorrere al meglio se ancora Doc non lo obbligasse a partecipare ad una rapina ad un ufficio postale: proprio quando Baby ha incontrato in una tavola calda la cameriera Debora, il grande amore della sua vita, una per cui merita certo cambiare vita. Durata 112 minuti. (Centrale V.O., Massara, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Cattivissimo me 3 – Animazione. Regia di Kyle Balda e Pierre Coffin. Quando è ormai divenuto un importante membro della Lega Anti Cattivi, Gru viene avvertito di avere un fratello gemello, Dru: con lui andrà alla ricerca di Balthazar, il cattivo ossessionato dalla fama e fanatico degli anni Ottanta. Durata 96 minuti. (Massaua, Greenwich sala 3, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci anche in 3D)

 

Che Dio ci perdoni – Thriller. Regia di Rodrigo Sorogoyen, con Antonio de la Torre e Roberto Alamo. Grande successo dell’anno per la cinematografia spagnola. Nella Madrid dell’agosto 2011, mentre si prepara la visita del papa, ecco entrare in azione un serial killer contro cui due ispettori di polizia dovranno mettere in campo intelligenza, velocità e intuizioni perfette. Durata 127 minuti. (Classico)la

 

Dunkirk – Bellico. Regia di Christopher Dolan, con Harry Styles, Cilian Murphy, Mark Rylance, Tom Hardy e Kenneth Branagh. “Un colossale disastro militare” definì Churchill la disfatta delle truppe alleate – francesi e inglesi uniti nella disfatta – sotto il fuoco tedesco che avanzava sul fronte Nord della Francia nel maggio 1940. Una trappola sulle spiagge di Dunkerque, una ritirata che coinvolse circa 350 mila uomini, qui raccontata da Nolan nello spazio di sette giorni, con un triplice sguardo pronto a posarsi sulle cronache e sugli eroismi accaduti tra mare e terra e cielo: i giovani soldati che su quella costa tentano di tutto per non essere travolti dalla guerra e morire, i civili che mettono a disposizione le loro imbarcazioni, un eroe del volo che combatte contro la furia della Luftwaffe. Durata 106 minuti. (Ambrosio sala 2, Centrale, Massara, Eliseo Grande, F.lli Mara sala Groucho, Greenwich sala 2, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Easy – Un viaggio facile facile – Drammatico. Regia di Andrea Magnani, con Nicola Nocella, Libero De Renzo e Barbara Bouchet. Isidoro, detto Easy, è un ragazzone sovrappeso, solo e depresso. Il fratello Filo, che della furbizia e dell’arte di arrangiarsi ha fatto la sua ragione di vita, lo incarica di portare in Ucraina la bara con dentro il corpo di un suo operaio, vittima di un incidente sul lavoro. Un lavoro che dovrebbe andare liscio come l’olio: se Easy non incrociasse un cartello sbagliato e la strada sconosciuta non lo portasse al centro di un paese sconosciuto. Durata 91 minuti. (Eliseo Rosso, Massimo sala 1)

 

Fottute! – Commedia. Regia si Jonathan Levine, con Goldie Hawn e Amy Schumer. Emily ha un viaggio prenotato verso l’Ecuador ma litiga con il fidanzato poche ore prima della partenza: perché non chiedere/imporre a mamma di seguirla nell’America del Sud, in mezzo a scenari da sogno? Per le due donne la vacanza non si rivelerà proprio come l’avevano immaginata. Durata 90 minuti. (The Space, Uci)

 

La fratellanza – Drammatico. Regia di Rice Roman Waugh, con Nikolaj Coster-Waldau e Lake Bell. Jacob è un uomo mite e manager di successo, che conduce una tranquilla esistenza accanto alla moglie al figlio. Una sera, a causa di un incidente in cui un uomo perde la vita, viene arrestato e tradotto in carcere, con l’accusa di omicidio colposo. Se vorrà sopravvivere, dovrà affiliarsi ad un gruppo di nazistoidi e far sue quelle leggi di supremazia e di ferocia che governano la vita carceraria, entrando in una filosofia di vita che non lo abbandonerà anche quando rientrerà nella libertà di ogni giorno. Durata 121 minuti. (Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

In dubious battle – Il coraggio degli ultimi – Drammatico. Regia di James Franco, con James Franco e Selena Gomez. Tratto dal romanzo “La battaglia” di John Steinbeck e ambientato nella California vittima della Grande Despressione, nel 1933, il film narra le vicissitudini drammatiche e di sangue che un gruppo di uomini, braccianti e raccoglitori di mele, sottopagati e selvaggiamente sfruttati dalla prepotenza di un proprietario terriero, dovette subire. Non risparmiando il regista di sottolineare tutta l’attualità che esiste nella storia. Durata 110 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Miss Sloane – Giochi di potere – Drammatico. Regia di John Madden, con Jessica Chastain e Mark Strong. Nel mondo dei mediatori politici, Elizabeth Sloane è una lobbista straordinaria, la più ricercata a Washington. Famosa per la sua astuzia e per una lunga serie di successi, ha sempre fatto qualsiasi cosa pur di vincere, ma quando deve affrontare l’avversario più potente della sua carriera, scopre che la vittoria può costare un prezzo troppo alto. Durata 132 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo Blu)

 

Neve nera – Drammatico. Regia di Martin Hodara, con Ricardo Darin e Laia Costa. Un uomo ucciso durante una battuta di caccia, della morte è ritenuto responsabile il fratello, i fatti rivissuti alcuni anni dopo quando, alla morte del capofamiglia, si deve parlare di eredità. Durata 90 minuti. (Classico)

 

L’ordine delle cose – Drammatico. Regia di Andrea Segre, con Paolo Pierobon e Giuseppe Battiston. Corrado è un funzionario del Ministero degli Interni, la sua specializzazione è legata a missioni internazionali, il punto centrale il tema dell’immigrazione irregolare. Il suo compito è quello di trovare in Libia degli accordi che a poco a poco portino a una diminuzione degli sbarchi sulle coste italiane. Ma vi sono contrasti nel territorio africano e la realtà duplice delle opposte fazioni è quello che i giornali ci riportano ogni giorno, con le loro molte verità. Durata 115 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

The Teacher – Commedia. Regia di Jan Hrebejk, con Zuzana Maurery. Tratto da una storia vera. Maria, vedova di un ufficiale, è un’insegnante nella Bratislava del 1983 con metodi e idee tutti propri circa l’insegnamento. Non appena i nuovi alunni arrivano in aula, ecco che le prime fare un’unica domanda: “Che mestiere fa tuo padre” ed ecco che ai più “sostanziosi” inizia a chiedere aiuti e interessamenti di vario tipo. Per quelli che non hanno nulla da offrire, è una lunga sequela di votazioni non proprio eccellenti e discriminazioni. Ma a qualche genitore quel metodo non va assolutamente bene. Durata 102 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Harpo)

 

Un profilo per due – Commedia. Regia di Stéphane Robelin, con Pierre Richard e Yaniss Lespert. Pierre è un vedovo ottantenne, chiuso nella solitudine della sua casa, il ricordo perennemente rivolto alla moglie scomparsa. Allìimprovviso, a farlo risorgere alla vita ci pensa Alex, il fidanzato della figlia, che lo inizia simpaticamente alla navigazione in rete. E qui il vegliardo incontra Flora che lo vorrebbe incontrare: ma se Pierre ha creato un profilo giovane, vorrà Alex ancora aiutarlo nella nuova avventura? Durata 100 minuti. Due giardini sala Ombrerosse, Nazionale sala1)

 

PSICHIATRIA- VIGNALE (MNS): SULLA SALUTE MENTALE SAITTA TIRA A SORTE

“Se non fosse vero sarebbe comico, ma poiché è reale è drammatico”, così il presidente del gruppo regionale del Movimento nazionale per la sovranità, Gian Luca Vignale, ha commentato la scelta dell’Ires Piemonte – effettuata su indicazione dell’assessorato regionale – di creare tavoli tematici sulla salute mentale estraendo a sorte i partecipanti.

 

Proprio così. La Direzione Sanità della Regione Piemonte ha dato mandato all’Ires Piemonte e ad un soggetto privato, Eclectica, di avviare un percorso illustrativo sulla salute mentale suddiviso in due fasi. Nella prima, sono stati istituiti dei workshop “i cui partecipanti non si sa con quale criterio siano stati invitati – tuona Vignale- dato che molte associazioni di pazienti o famigliari non sono state coinvolte”.

 

Terminati i workshop, l’Ires Piemonte sta ora organizzando dei tavoli di lavoro tematici nei quali verranno elaborate indicazioni e proposte  da sottoporre alla Regione Piemonte ed i cui partecipanti saranno estratti a sorte.

 

“Da tempo – spiega Vignale – chiediamo alla Regione Piemonte di aprire un tavolo di lavoro sulla salute mentale, come peraltro votato all’unanimità dal Consiglio Regionale. Ed oggi scopriamo che Saitta lo starebbe già facendo, ma ci saremmo augurati che tavoli tematici così importanti e delicati venissero formati per competenze e diverse rappresentanze e non certo utilizzando come criterio di selezione la lotteria. Forse per Saitta ed il centro sinistra l’utilizzo della competenza, delle esperienze e dei titoli sono retaggio di un passato. Con la lotteria il Piemonte Cambia Volto, senza alcun avviso”.

 

“E’ evidente che – aggiunge – il piano della salute mentale non si possa scrivere con l’aiuto della dea bendata e che questa scelta dimostri la totale incapacità di questo assessore e della giunta che lo appoggia a gestire il delicato tema della psichiatria”.

 

“ In ogni caso   – conclude amaramente – da oggi avvisiamo tutti i piemontesi che la lotteria della partecipazione” è un nuovo strumento inventato dalla giunta Chiamparino per coinvolgere i cittadini piemontesi. Chiunque voglia tentare il brivido può tentare la sorte ed entrare a far parte di un tavolo di lavoro”.