redazione il torinese

I Longobardi riconquistano Pavia

I Longobardi riconquistano la loro capitale quindici secoli dopo. Una grande mostra fa rivivere il mito e le gesta di questo popolo al Castello Visconteo di Pavia, capitale del regno longobardo. Dopo la caduta di Roma i tentativi di riunire il vecchio Impero vengono spezzati dall’arrivo dei Longobardi che provenienti dalla Pannonia, l’antica Ungheria, varcano le Alpi Giulie e conquistano, a partire dal 568, gran parte della penisola italica. Popolazione di origine scandinava, gli uomini dalle lunghe barbe, guidati da re Alboino, riuscirono a impadronirsi col ferro delle loro lunghe spade dei territori dell’Italia settentrionale, centrale e un’ampia fetta di quelli meridionali. Autari e Agilulfo, secondo marito della regina Teodolinda, posero le basi per il consolidamento politico del regno passando dalla raccolta di leggi scritte voluta da Rotari fino alla politica di integrazione tra barbari e romani portata avanti da Liutprando tra il 712 e il 740. Nelle scuderie del Castello pavese sono esposte oltre 300 opere provenienti da 80 musei italiani e stranieri. In vetrina si possono ammirare ricche collezioni museali con armi di vario tipo, spade, lance e coltelli, fibule a staffa, corredi funerari, gioielli, manoscritti antichissimi con le leggi dei Longobardi come l’Editto di re Rotari del 643, epigrafi commemorative dei sovrani, bracciali, anelli, lastre funerarie e sculture. C’è la leggendaria spada in ferro damaschinato di re Alboino di cui parla Paolo Diacono nella sua “Historia Langobardorum”, si vedono lapidi, bronzetti con figure di militari, speroni, vasi, metalli e ceramiche da cucina. Dalla necropoli longobarda di Collegno sono giunti alcuni crani mentre dal sepolcreto di Bardonecchia e Cesana sono arrivati altri oggetti funerari di epoca franca risalenti al VI secolo. Le sepolture sono state determinanti per conoscere il mondo funerario longobardo, in pratica l’unica fonte disponibile, a parte qualche cenno contenuto nei sei volumi di Diacono. In realtà l’uso di mettere nella tomba il corredo funerario del defunto è un rito antichissimo ma con i longobardi in Italia aumenta il numero delle tombe abbellite con oggetti e monili. Non mancano il cofanetto reliquiario in osso della Novalesa e quello della cattedrale di Susa del VI-VII secolo conservati nel locale museo diocesano di arte sacra. Molti oggetti di oreficeria longobarda e ostrogota sono stati trovati nel Ticino e durante i lavori di scavo per costruire la ferrovia e l’Università di Pavia. Ma tutta la città pavese profuma di storia longobarda. Prima di vedere la mostra è consigliabile una visita alla cripta di Sant’Eusebio nel centro cittadino, la testimonianza longobarda pavese più attraente, e alla chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro eretta nel VI secolo da re Liutprando le cui spoglie riposano sotto il pavimento, vicino alle quali si trovano le reliquie di Sant’Agostino che il sovrano longobardo aveva fatto traslare dalla Sardegna perchè minacciate dalle incursioni saracene sull’isola. Il regno dei Longobardi, la cui storia è stata scritta da Paolo Diacono, un monaco benedettino longobardo, durò fino al 774 quando re Desiderio, sconfitto l’anno prima dal re dei Franchi Carlo Magno alle Chiuse di Susa, fu inseguito fino a Pavia dove fu fatto prigioniero al termine di un lungo assedio. Fu rinchiuso in un monastero francese dove morì. Con lui finì la dominazione longobarda durata due secoli, eccetto che nella “Langobardia minor”, dove il Ducato di Benevento rimarrà in vita fino alla conquista dei Normanni nella seconda metà dell’XI secolo. La mostra “I longobardi, un popolo che cambia la storia” curata da Gian Pietro Brogiolo e Federico Marazzi, è aperta al Castello Visconteo di Pavia fino al 3 dicembre, da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00, lunedì dalle 10.00 alle 13.00 ma solo per visite guidate autorizzate dal Museo civico. Il bookshop della mostra è fornitissimo di libri sulla storia dei longobardi. Prossime tappe della mostra, dal 15 dicembre al 25 marzo 2018 al Museo archeologico di Napoli e da aprile a giugno all’Ermitage di San Pietroburgo.

Filippo Re

Bardonecchia capitale dei bulldog inglesi

 Un esercito di simpatici bulldog inglesi sta per invadere Bardonecchia in occasione del 15° #BulldogDay, il raduno nazionale del Club Amatori del Bulldog Inglese in programma domenica 1 ottobre. Scopo dell’iniziativa: raccogliere fondi a favore di EBRI, associazione che si prende cura dei bulldog meno fortunati, divertendosi all’aria aperta coi “bulli” che sfileranno per il centro della città. Un evento gratuito patrocinato dal Comune

Una razza canina sempre più amata in Italia e nel mondo per la sua dolcezza e la sua simpatia, tanto da far impazzire le star non solo a livello internazionale, come Lewis Hamilton, Adele e Adam Sandler, ma anche i VIP italiani come Valentino Rossi, Emma Marrone e Francesco Facchinetti. Per raccogliere le migliaia di italiani che amano questa razza è nato il CABI, il Club Amatori del Bulldog Inglese, il gruppo fondato su Facebook nel 2014 da Matteo Gavioli per riunire gli amanti dei “bulli” di tutta Italia che conta già oltre 1750 adesioni. Nato come club lombardo con il nome di CBIL, il CABI si presenta domenica 1 ottobre alle 15.00 nella splendida cornice di Bardonecchia (TO) nella sua inedita veste nazionale con la 15° edizione del #BulldogDay, una manifestazione benefica totalmente gratuita e aperta ad appassionati e curiosi pensata per divertirsi insieme all’aria aperta raccogliendo offerte a favore di EBRI, l’English Bulldog Rescue Italia, che si occupa da anni con passione di trovare una famiglia e donare delle cure ai bulli meno fortunati.

Grazie alla collaborazione e al patrocinio del Comune, gli organizzatori hanno ottenuto l’autorizzazione per organizzare il mega-raduno nella suggestiva Pineta di Bardonecchia, dove la grande e attrezzata area cani di viale San Francesco accoglierà le centinaia di bulli e appassionati che raggiungeranno la città piemontese, raggiungibile facilmente anche con i mezzi pubblici. Durante la giornata, a partire dalle 16.30, la carovana dei bulldog inglesi percorrerà anche alcune vie del centro storico con una grande sfilata dal colpo d’occhio assicurato. Per l’occasione il gruppo ha organizzato delle divertenti attività da praticare con i propri amici a quattro zampe, come i salti ad ostacoli, le gare di velocità e dei mini percorsi di agility dog allestiti, che allieteranno il pomeriggio dei numerosi partecipanti con esilaranti prove dei propri bulldog con simpatici premi ai più volenterosi e simpatici.

Sono attese circa 400 persone e 200 esemplari della razza da tutta Italia e da oltre i confini nazionali per una giornata che si annuncia divertente e appassionante per chi ama i cani e in generale il mondo degli animali. Per iscriversi basta entrare a far parte del gruppo CABI su Facebook a questo link https://www.facebook.com/groups/clubamatoribulldoginglese/ e cliccare “parteciperò” all’interno dell’evento ufficiale cliccando su questo link https://www.facebook.com/events/464540937247973. Un’iniziativa gratuita aperto a tutti, grandi e piccini, per passare una giornata all’aria aperta e in compagnia di tanti esemplari di bulldog inglese e appassionati cinofili. In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà comunque la domenica successiva, l’8 ottobre.

 

PIANO DI ABBATTIMENTO DELLE NUTRIE A TORINO. LAV E CONSULTA: “UN INUTILE FAVORE AI CACCIATORI”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Nei giorni scorsi la Giunta Appendino ha approvato un piano di abbattimento delle nutrie presenti sul territorio metropolitano della città di Torino. L’amministrazione pentastellata ha dunque scelto la strada dell’eradicazione violenta, a dispetto dei buoni propositi pre-elettorali, senza tenere in considerazione, ancora una volta, il diritto di tutti gli animali ad essere tutelati da violenze e abusi. La LAV rileva che simili decisioni, oltre che non tenere in minima considerazione i diritti degli individui appartenenti a specie diverse dalla nostra, hanno già mostrato in passato tutta la loro inefficacia. «E’ oramai dimostrato che le cosiddette eradicazioni non diminuiscono la popolazione delle specie colpite. Al contrario, le uccisioni indiscriminate, che rappresentano un mero favore alla sete di sterminio dei cacciatori, non fanno altro che innescare i naturali meccanismi di sopravvivenza delle specie oggetto delle uccisioni di massa, facendone aumentare le nascite per sopperire ai decessi» – dichiara Gualtiero Crovesio, responsabile della LAV a Torino. «Invitiamo quindi la Città Metropolitana ad attuare un programma di sterilizzazione, che rappresenterebbe l’unica via efficace alla riduzione della presenza delle nutrie nel territorio metropolitano, come già suggerito dal dott. Enrico Moriconi, Garante Regionale per Diritti degli Animali». Le nutrie sono mammiferi che, come ad esempio i cani o i gatti, sono in grado di provare emozioni complesse, e possono creare facilmente legami affettivi anche con gli esseri umani. Lo sanno bene i tanti torinesi, soprattutto bambini, che negli ultimi anni sulle sponde del Po hanno creato un vero e proprio rapporto di affezione con questi roditori. «Le associazioni animaliste chiedono alla Sindaca Appendino e a tutto il Consiglio Comunale di farsi parte attiva per la realizzazione di un progetto pilota di sterilizzazione, al quale sono disponibili a fornire massima collaborazione» – conclude Marco Francone, Presidente della Consulta delle associazioni animaliste della Città di Torino.

La metodologia Digital Building Blocks

Il 5 ottobre alle ore 18:45, Digital Building Blocks, l’associazione che promuove il processo di digitalizzazione per Manager, e Autocrocetta Concessionaria BMW e MINI, organizzeranno un evento informativo per comprendere la trasformazione digitale in atto e ad applicarla con successo nella propria azienda

 Nel corso dell’incontro verranno analizzate le tendenze e le opportunità apportate dalla digitalizzazione e verrà proposto un modello operativo applicabile in qualsiasi settore.

L’obiettivo è ottimizzare l’efficacia della Digital Transformation in azienda individuando l’insieme delle soluzioni tecnologiche e delle strategie digitali per conquistare e mantenere un vantaggio competitivo. «La “vita sullo scaffale” di una azienda è sempre più breve, tra le società parte di Fortune500 solo il 13% ha oltre 50 anni. La permanenza media nella lista è passata da oltre 60 anni nel 1960 a meno di 15 anni oggi. Perché Whatsapp non è stata creata da un’azienda di telecomunicazioni? Perché Uber non è stata creata da una casa automobilistica? Perché Instagram non è stata creata da Kodak? Perché Netflix non è stata creata da Blockbuster? ». È questa l’introduzione del libro “Guida per Manager nell’era digitale” scritto da Alberto Giusti e Massimo Calabrese. I due autori proseguono affermando: «molti non se ne sono ancora resi completamente conto, ma siamo nel mezzo della 2° rivoluzione digitale in cui la tecnologia sta “mangiando” settore dopo settore. Chi non si adegua incorporando nella sua strategia un uso intelligente della tecnologia digitale sarà cancellato dallo scenario competitivo.» In questo contesto Paolo Bollero – Amministratore Delegato di Autocrocetta – raccoglie l’opportunità di ospitare una serata di informazione e divulgazione commenta: «Oggi, in uno scenario competitivo sempre più veloce ed articolato, anche le imprese più consolidate devono investire ed aprirsi ad attività di ricerca e profilazione di nuove soluzioni e strumenti in ambito digital. Per questo abbiamo promosso questa serata divulgativa rivolta a manager ed imprenditori interessati a nuovi strumenti di ingaggio dell’utenza e fidelizzazione della clientela attiva.»

 

PROGRAMMA DELL’EVENTO

19:00 – Fabrizio Mangiavacchi – Apertura lavori

19:30 – Alberto Giusti – Digital Building Blocks

20:30 – On. Avv. Anna Rossomando – Il digitale come strumento di competitività nei rapporti tra la pubblica amministrazione e il cittadino

Dino Pogolotti, un piemontese all’Avana

“Pogolotti oltre il Novecento”: è questo l’argomento della mostra che verrà inaugurata a Torino, nella Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” (via Confienza 14), mercoledì 4 ottobre 2017,alle ore 17.

L’evento, curato dall’ associazione “Radici erranti” e da Irene Pittatore, con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte, intende dar conto della ricca vicenda familiare e della vitalità culturale del barrio Pogolotti all’Avana, il primo quartiere operaio dell’America Latina, sorto nel 1911, attraverso fotografie e documenti d’archivio, opere e scritti di Marcelo e Graziella Pogolotti, progetti e studi dedicati a questa avvincente esperienza migratoria, oggetti di famiglia e manufatti dell’artigianato tipico locale.

Si deve a Dino Pogolotti da Giaveno, investitore nel settore immobiliare giunto nell’isola caraibica come segretario del console degli Stati Uniti d’America Frank Steinhart, la progettazione del quartiere operaio nella capitale cubana, nell’ottica di dare vita ad una comunità autonoma che puntasse all’efficienza degli spazi (infatti tutte le case condividono un muro) e alla crescita dell’essere umano.

“Un piemontese brillante, innovatore, attento alle esigenze dei più deboli. Dalle sue esperienze, comprese quelle umili di cameriere e facchino negli Stati Uniti, seppe trarre ispirazione e insegnamento dimostrando la tenacia (ma al tempo stesso la sensibilità) che è caratteristica della gente di Piemonte. Qualità che seppe trasferire anche al figlio Marcelo. Questi, in viaggio verso Cuba iniziò a maturare la consapevolezza, che si sarebbe tradotta in arte nell’età matura, dellepovere condizioni degli emigranti” sottolinea il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus nel suo intervento pubblicato nel catalogo della mostra.

Già allora, il barrio era dotato di un centro sportivo – presente ancora oggi – di una piscina (divenuta nel tempo un centro di incontro), di un sistema idrico di prim’ordine (rappresentato dal simbolo del quartiere, una cisterna), di un panificio e anche di un teatro.

In pratica, fu un chiaro esempio di edilizia sociale, ma nel contempo una vera e propria denuncia della situazione operaia.

 

La mostra sarà visitabile fino al 29 novembre 2017. Orari: dal lunedì al giovedì ore 9.00 – 12.30; 14.00 – 16.00. Il venerdì ore 9.00 – 12.30.

MB  – www.cr.piemonte.it

Alla scoperta dell’Oasi Zegna

Il Rotaract Torino Europea e il Fai giovani  in visita anche  al Museo della Casa di Moda Ermenegildo Zegna

 

L’attenzione delle sezioni giovanili del Rotary è sempre più rivolta anche al territorio e alle sue bellezze, nell’impegno di sensibilizzazione della loro conservazione. Ne è una dimostrazione il programma di questo nuovo anno rotariano del Rotaract Torino Europea, partner del Rotary, uno dei più giovani club presenti nel panorama torinese con circa venti soci all’attivo, che inizia da quest’autunno un’avventura all’insegna della valorizzazione del patrimonio artistico-culturale del territorio piemontese, stringendo la collaborazione con il FAI Giovani Torino , ente giovanile del Fondo Ambiente Italiano. Le associazioni lavorano nel segmento della beneficenza, favorendo lo scambio di conoscenza, educazione e comunicazione per la comunità, attraverso i media locali e i social network, Facebook (RotaractClub_TorinoEuropea) e Instagram (@Rotaract_TorinoEuropea).

Il primo evento in collaborazione delle due associazioni è in programma domenica primo ottobre presso l’Oasi Zegna, un’area montana protetta dal FAI, voluta e ideata da Ermenegildo Zegna a Trivero, in provincia di Biella. L’Oasi Zegna è un gioiello della natura, nata da uno spirito imprenditoriale e rivelata alla comunità come l’esempio della bellezza botanica e floreale, vantando il Premio di uno dei più Bei Parchi in Italia; sarà un’occasione per godere le bellezze dell’Alto Piemonte, anche attraverso la scoperta di una realtà manifatturiera, visitando il museo della Casa di Moda Ermenegildo Zegna e Casa Zegna che, grazie al suo contributo, aumenta il tasso di turismo nella provincia di Biella. La giornata è “… Alla Scoperta dell’Oasi Zegna”, composta come un’escursione che da Torino accompagnerà i partecipanti, andata e ritorno con il bus Furno Viaggi, esplorando in mattinata Casa Zegna e, nel pomeriggio, l’Oasi Zegna, grazie alla collaborazione dei volontari FAI che sono la guida dell’area protetta. La partecipazione agli eventi è sempre un aspetto ludico e costruttivo per esplorare, conoscere ed arricchire le conoscenza, ancora di più se a questo è legata la beneficenza del territorio e dei propri beni culturali, patrimonio di ogni cittadino che ne gode, con il dovere di mantenerli nel tempo. Questa è la missione del Progetto “FAIxRotaract” dell’anno rotaractiano 2017-2018, con l’auspicio che sia tramandato negli anni, per ricordare ad ognuno di noi e alle future generazioni la nascita della propria cultura. Per prenotare la partecipazione all’evento sarà richiesto un contributo minimo di 20€, con la possibilità di sottoscrivere la tessera FAI 2017/2018 a 15€ (valida solo dai 18-35 anni), promozione esclusiva per i soci e gli amici del Rotaract Torino Europea.

Mara Martellotta

Contatti:

Presidente Rotaract Torino Europea, Responsabile FAI Giovani Torino

Mauro Mesiano Federico Basso

presidente@racotorinoeuropea.com faigiovani.torino@fondoambiente.it

Segreteria Rotaract Torino Europea,

Camilla Bertola

segreteria@ractorinoeuropea.com

Uomo di 53 anni travolto e ucciso mentre attraversava la strada

Il conducente dell’auto risulta negativo all’alcotest

Intorno alle 21e30 di ieri sera, in via Rosario Santa Fè – in borgo Filadelfia – un pedone che stava attraversando non lontano dalle strisce, è stato travolto ed ucciso da una Toyota Corolla. La vittima, un uomo di 53 anni, residente a Santa Rita, è stato soccorso dal conducente della vettura che, una volta resosi conto di quanto fosse successo, ha immediatamente chiamato l’ambulanza. Il cinquantenne è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cto dove i medici hanno provato in tutti i modi a salvargli la vita ma senza successo; poco dopo l’una di questa notte l’uomo è morto. Gli agenti della polizia municipale sono intervenuti subito sul luogo dell’incidente e hanno sottoposto il conducente della Toyota all’alcoltest, risultato negativo. In queste ore gli agenti stanno cercando dei testimoni per riuscire a ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto; per il momento, in attesa degli accertamenti della magistratura, l’uomo alla guida dell’auto risulta indagato per omicidio stradale.

Simona Pili Stella

Higuain dopo il gol: “Il merito è di chi non mi lascia solo”

Gonzalo Higuain, dopo il gol all’Olympiacos, dice all’Ansa:  “Ho sempre segnato nella mia carriera, ma sono sempre rimasto tranquillo, perché l’importante è lavorare con calma e in silenzio. E’ questo che ti permette di tornare al massimo: ci vuole fiducia. E’ facile parlare quando le cose vanno bene, quel che conta è che la gente ti stia vicino quando le cose vanno male. Il merito di questa prestazione è di chi non mi ha lasciato mai solo. Il merito è dei compagni: vedere loro e i tifosi felici è una gioia immensa per me. Ho vissuto uno dei momenti più belli della mia carriera. Questa non è una rivincita, ho solo aiutato la squadra e tornare al gol mi rende felice. Voglio continuare così”

La lettura indipendente a Torino

“Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma e ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi”, diceva Cesare Pavese.

E’ vero la lettura ha il potere di corroborare e rinsaldare i nostri pensieri, le nostre idee e le nostre considerazioni, una legittimazione a volte necessaria per dare più valore a quello che abbiamo dentro, a quello in cui crediamo. Leggere ci fa crescere, ci arricchisce, ci permette di entrare magicamente nelle storie altrui e ci regala avventure indimenticabili, inoltre è un potente antistress che ci aiuta a non essere assorbiti e inghiottiti da un mondo decisamente hi tech.

 

A Torino questa passione per la lettura si è trasformata in un progetto ambizioso che punta alla qualità e all’approfondimento e che le conferisce una connotazione poetica, romantica, d’altri tempi: è infatti nato “COLTI” , l’unione delle librerie indipendenti. Sono circa 25 le librerie dell’area torinese che associandosi nel consorzio, con la condizione fondamentale di non appartenere a nessuna catena editoriale, si sostengono reciprocamente promuovendo le loro attività: la partecipazione a fiere, la creazione di eventi e di incontri con gli autori, la vendita online dei libri, tocco di modernità al passo coi tempi che non tradisce né sostituisce il magico mondo degli scaffali, il profumo della carta e il libraio appassionato pronto ad aiutarci e guidarci all’acquisto.

 

Entrando in queste librerie si accede ad un mondo fantastico, ricco di contenuti, di storie, di poesia, di vita vissuta, di desideri possibili. Gli ambienti sono accoglienti, lontani dai format delle grandi librerie che ci imprigionano in ambienti freddi e percorsi razionali; l’accoglienza è d’obbligo, la visita è più lenta, rilassante e coinvolge spesso altri sensi oltre la vista: il tatto, attraverso il contatto più stretto con la carta, l’odore del passato rinchiuso nelle versioni dei piccoli editori e inoltre il gusto, in alcune librerie infatti è possibile sedersi e assaporare un caffè immersi nella cultura e nel sapere.

 

Oltre ad una visione lirica della lettura, la decisione di formare un consorzio possiede un vero e proprio modello di business che mira allo studio più approfondito dei cataloghi, alla scelta dei libri senza il filtro della intermediazione degli agenti, che mediamente incide del 20 per cento sul prezzo finale, quindi al contatto diretto con piccoli e medi editori. Risparmiare sui costi di acquisto permette di praticare maggiori sconti sui libri in vendita e di rendere la lettura un piacere più accessibile.

 

Luna’s Torta, Bardotto, Il Ponte sulla Dora, Il Giramondo, La Montagna, Donostia sono solo alcune delle librerie del Consorzio Librerie Torinesi Indipendenti, la Colti, un acronimo che contiene in sé il significato di sapienza e che sicuramente contribuirà sensibilmente all’avvicinamento tra le persone e la lettura grazie anche ad alcuni valori ritrovati: il contatto umano, l’accessibilità, la semplicità.

Maria La Barbera

 

Tav, per Macron la Torino-Lione s’ha da fare. “Proposte concrete entro fine anno”

Il presidente francese Emanuel Macron al termine del vertice intergovernativo con il capo del governo italiano, Paolo Gentiloni, tenutosi a Lione è intervenuto sulla Tav Torino-Lione:  “restiamo pienamente impegnati. La Lione-Torino resta un collegamento chiave. Quindi, entro il primo trimestre del 2018, preciseremo i termini futuri del tunnel principale”. Macron ha aggiunto: “Abbiamo creato un gruppo di lavoro fra i due ministeri dei Trasporti  con l’obiettivo di fare proposte precise entro fine anno”.