valutazione impatto sociale

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A scuola di valutazione di impatto sociale

PARTE LA SECONDA EDIZIONE DEL CORSO UNIVERSITARIO PER SOCIAL IMPACT MANAGER, CON 70 ISCRITTI

Dopo il successo della prima edizione, conclusa a maggio, torna il corso
universitario di aggiornamento professionale (Cuap) “Valutazione d’impatto
sociale”, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e proposto
dal Centro di Competenza per la Valutazione d’impatto sociale nell’ambito di TSI
ll Corso universitario, realizzato dal Dipartimento di Management dell’Università degli studi di
Torino con il Politecnico di Torino (membri del Comitato per l’imprenditorialità sociale),
la Fondazione Piccatti Milanese, la Fondazione Cottino, Tiresia, gli enti di formazione delle Centrali
Cooperative (Consorzio Il Nodo per Confcooperative Piemonte Nord e Inforcoop Ecipaa
Piemonte per Legacoop Piemonte) e Fondazione Compagnia di San Paolo, parte oggi con 70 nuovi
iscritti, dopo i 90 della prima edizione.


Obiettivo del corso è formare enti e organizzazioni del Terzo Settore e imprese sociali ad adottare
un approccio strategico alla valutazione e alla gestione dell’impatto sociale generato, in coerenza
con le Linee guida del comitato imprenditorialità sociale della Camera di commercio. La formazione
è destinata ad organizzazioni del territorio che intendano potenziare conoscenze e competenze sul
tema della valutazione di impatto, in particolare ai soggetti che ricoprono ruoli gestionali e
manageriali e a coloro che si occupano di rendicontare l’efficacia ed efficienza delle attività in termini
sia economico-finanziari che sociali o che sono interessati ad integrare i due aspetti.

Attraverso un approccio didattico ibrido e altamente innovativo, il Cuap fonde approcci teorici e
pratici volti all’identificazione delle strategie di Impact Management e alla loro misurazione. Un
business case finale completa la condivisione dell’apprendimento tra i partecipanti stessi. Il corso
affronta la valutazione di impatto sociale declinata sulla progettualità per l’accesso ai finanziamenti
europei, nazionali o locali, sui grandi eventi territoriali, sportivi, culturali, congressuali. Si parte dal
presupposto che ogni evento ed azione sistemica porti un cambiamento che può essere misurato e
valutato con tecniche specifiche, padroneggiate dai valutatori di impatto.

Al termine del corso sarà possibile ottenere la certificazione, emessa da Cepas, ente certificatore di
terza parte, e la relativa iscrizione nel registro nazionale dei Valutatori d’impatto.
“Siamo molto soddisfatti – commenta il professor Paolo Biancone, direttore scientifico del corso –
l’alto numero di adesioni dimostra che i temi affrontati sono di interesse per il territorio. La prima
edizione aveva certificato 84 valutatori di impatto. Novità di questa edizione è la formula
completamente online. Vista l’attuale situazione pandemica l’intero corso è stato progettato a
distanza, cogliendo anche l’opportunità di portare la cultura della valutazione d’impatto oltre i
confini torinesi con una diffusione a livello nazionale”.

“Il Cuap è tra le proposte messe in campo dal Centro di Competenza per la Valutazione d’impatto
sociale, che ha sede presso la Camera di commercio di Torino ed è a disposizione di tutte le realtà del
territorio pubbliche e private, profit e non profit – dichiara Guido Bolatto, Segretario Generale della
Camera di commercio di Torino – Stiamo realizzando un Centro per il rafforzamento della cultura e
delle pratiche valutative, attraverso orientamento, supporto metodologico, formazione,
aggiornamento ed allineamento con le metodologie internazionali”.

Valutazione di impatto sociale, parte il corso

“La necessità di soffermarsi sul tema dell’impatto generato dalle imprese – spiega il professor Paolo Biancone, direttore del corso, organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, in collaborazione con Camera di Commercio di Torino, Torino Social Impact – nasce dal passaggio da un modello di welfare state ad uno di welfare society (o “civile”), all’interno del quale le aziende, in particolare quelle del Terzo Settore, sono direttamente coinvolte

 

Parte il 27 gennaio la prima edizione del corso universitario di aggiornamento professionale “VALUTAZIONE DI IMPATTO SOCIALE”

OItre 80 tra professionisti, manager di cooperative, fondazioni e altre organizzazioni torneranno in aula per studiare un tema, la valutazione di impatto sociale, divenuto prioritario con i recenti obblighi normativi. “La necessità di soffermarsi sul tema dell’impatto generato dalle imprese – spiega il professor Paolo Biancone, direttore del corso, organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, in collaborazione con Camera di Commercio di Torino, Torino Social Impact – nasce dal passaggio da un modello di welfare state ad uno di welfare society (o “civile”), all’interno del quale le aziende, in particolare quelle del Terzo Settore, sono direttamente coinvolte con inevitabili conseguenze sulla necessità di implementare strumenti per la valutazione dell’impatto del proprio operato”. Il corso è articolato in 10 lezioni e attività di project working.

 

Le competenze acquisite saranno certificate da un preposto Ente di certificazione e daranno il via a una nuova figura professionale: il valutatore di impatto sociale.“La nostra attenzione scientifica e didattica – conclude il professor Biancone – è concentrata sul tema dell’impatto sociale, di concerto con i portatori di interesse del territorio, in primo luogo la camera di commercio di Torino e Torino Social Impact”. Sempre Torino sarà sede del prossimo colloquio scientifico internazionale sull’Impresa Sociale, promosso da Iris Network e organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino e Torino Social Impact . Giunto alla quattordicesima edizione, affronterà quest’anno il tema “L’impresa sociale e il suo ecosistema per lo sviluppo sostenibile”, attirando studiosi di varie area scientifiche che daranno il proprio contributo sul tema.

 

Di seguito i dettagli della call for paper

https://irisnetwork.it/wp-content/uploads/2019/12/colloquio2020-call-for-paper.pdf

Info sul corso

https://www.management.unito.it/do/home.pl/View?doc=Terza_missione/Formazione_continua.html

Trasformazione urbana e innovazione sociale, la città che cambia. Un incontro all’ex Open Incet

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Un confronto tra amministratori locali, esperti ed esponenti di realtà cittadine su progetti di trasformazione urbana caratterizzati da una forte innovazione sociale promossi dall’Amministrazione comunale negli ultimi anni grazie a diversi strumenti di intervento della politica di coesione: è questo il filo conduttore di ‘Torino: i fondi europei al servizio della trasformazione urbana e dell’innovazione sociale’, l’incontro che si svolgerà venerdì 16 febbraio, dalle ore 15, all’Open Incet di piazza Teresa Noce.

L’approccio strategico nell’uso dei fondi di coesione messo in campo dal Comune di Torino ha infatti fatto leva sulle potenzialità del territorio e ha permesso di attuare politiche basate su nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, sull’integrazione delle politiche settoriali, su nuovi modelli di valutazione e su meccanismi di coinvolgimento e dispositivi normativi che hanno facilitato processi dal basso.

L’appuntamento di venerdì è il primo di otto eventi di approfondimento e confronto che saranno organizzati nell’ambito del progetto #CoesioneItalia. L’Europa vicina, finanziato dalla Direzione generale della politica regionale e urbana (DG Regio) della Commissione europea con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza dei risultati della politica di coesione finalizzata a ridurre i divari territoriali e le disuguaglianze nell’Ue, e del loro impatto sulla vita delle persone, e di promuovere il dialogo sul tema tra i cittadini, gli stakeholder e i decisori politici.

‘Torino: i fondi europei al servizio della trasformazione urbana e dell’innovazione sociale’ (organizzato nell’ambito delprogetto ‘#CoesioneItalia. L’Europa vicina’), è un evento promosso dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso e dal Forum Disuguaglianze e Diversità, in partnership con il quotidiano Domani ed è realizzato in collaborazione con il Comune di Torino.

Torino Click

Programma completo: https://bit.ly/coesione-italia-torino

Info progetto: https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/coesione-italia-leuropa-vicina/

Trasformazione urbana e innovazione sociale, un incontro venerdì all’ex Open Incet

Un confronto tra amministratori locali, esperti ed esponenti di realtà cittadine su progetti di trasformazione urbana caratterizzati da una forte innovazione sociale promossi dall’Amministrazione comunale negli ultimi anni grazie a diversi strumenti di intervento della politica di coesione: è questo il filo conduttore di ‘Torino: i fondi europei al servizio della trasformazione urbana e dell’innovazione sociale’, l’incontro che si svolgerà venerdì 16 febbraio, dalle ore 15, all’Open Incet di piazza Teresa Noce.

L’approccio strategico nell’uso dei fondi di coesione messo in campo dal Comune di Torino ha infatti fatto leva sulle potenzialità del territorio e ha permesso di attuare politiche basate su nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, sull’integrazione delle politiche settoriali, su nuovi modelli di valutazione e su meccanismi di coinvolgimento e dispositivi normativi che hanno facilitato processi dal basso.

L’appuntamento di venerdì è il primo di otto eventi di approfondimento e confronto che saranno organizzati nell’ambito del progetto #CoesioneItalia. L’Europa vicina, finanziato dalla Direzione generale della politica regionale e urbana (DG Regio) della Commissione europea con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza dei risultati della politica di coesione finalizzata a ridurre i divari territoriali e le disuguaglianze nell’Ue, e del loro impatto sulla vita delle persone, e di promuovere il dialogo sul tema tra i cittadini, gli stakeholder e i decisori politici.

‘Torino: i fondi europei al servizio della trasformazione urbana e dell’innovazione sociale’ (organizzato nell’ambito delprogetto ‘#CoesioneItalia. L’Europa vicina’), è un evento promosso dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso e dal Forum Disuguaglianze e Diversità, in partnership con il quotidiano Domani ed è realizzato in collaborazione con il Comune di Torino.

Programma completo: https://bit.ly/coesione-italia-torino

Info progetto: https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/coesione-italia-leuropa-vicina/

Investire su se stessi per investire sugli altri con il progetto “Impresa sociale-Coesione Sviluppo, Lavoro” promosso da VolTOETS

“Investi su di te. Investi sugli altri” è lo slogan che rappresenta e accompagna il progetto “Impresa sociale- Coesione, Sviluppo, Lavoro” promosso dall’Associazione Volontariato Torino  VolTOETS,  con il sostegno della Camera di Commercio di Torino.

Le intenzioni del progetto sono quelle di mettere a disposizione degli enti del terzo settore ai futuri imprenditori sociali e cittadini, iniziative e servizi utili a strutturare idee imprenditoriali in campo sociale attraverso lo svolgimento di una o più attività di interesse generale.

Prenderà il via lunedì 8 maggio un ciclo di quattro seminari con la partecipazione di esperti e organizzazioni nell’area metropolitana di Torino,  capaci di promuovere l’ecosistema dell’economia civile, di impatto e di innovazione sociale.

Gli incontri sono rivolti a enti del terzo settore interessati a convertirsi in impresa sociale, imprese sociali già costituite e aspiranti  imprenditori sociali, nonché a chiunque abbia interesse ad approfondire le tematiche in oggetto e le sfide che sono presenti nel campo del welfare.

Lunedì 8 maggio prossimo, via telematica, sarà possibile seguire l’incontro dal titolo “A Torino, in Piemonte, in Italia, in Europa” si tratterà di un incontro introduttivo in cui verrà  tracciato il profilo delle imprese sociali che imperano nel tessuto territoriale torinese e piemontese, ma anche in ambito nazionale.

Saranno relatori Alberta Coccimiglio nell’Osservatorio Imprenditorialità Sociale  della Camera di Commercio di Torino, per una panoramica su Torino e il Piemonte Felice Scalvini, direttore Responsabile della rivista Impresa Sociale, per una panoramica italiana e Giulia Galera per una panoramica europea.

Lunedì 15 maggio, in presenza dalle 18 alle 20, si terrà  una conferenza dal titolo  “Impatto sociale.  Una sfida per il terzo settore”, che avrà  sede nei locali del Volontariato Volto ETS in via Giolitti 21.

Verrà  messo al centro del dibattito il tema delle generazioni e della  valutazione dell’impatto sociale come strumento per misurare la sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria delle attività promosse dai soggetti profit e non profit.

Saranno relatori Paolo Biancone del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, Mario Calderini di Torino Social Impact e Lavinia Pastore di Open Impact.

Lunedì 22 maggio prossimo, in modalità  online, si parlerà diImprese ibride e modelli di innovazione per generare valore. Il focus sarà sulle tematiche del profit,  no profit, pubblico e privato, lavoro e volontariato.  I confini tra queste dimensioni appaionosempre più  sfumati  di fronte alla comparsa di sfere ibride, in cui si realizzano molteplici modalità di produzione di valore da parte delle imprese di capitali, organizzazioni non profit e amministrazioni pubbliche.

Lunedì 5 giugno, in presenza, dalle 18 alle 20, presso la sede del Volontariato Torino ETS, si farà  il punto sulla situazione dei servizi utili alla costituzione di un’impresa sociale.

Saranno relatori il Segretario generale della Camera di Commercio, Guido Bolatto, Luigi Bobba, Presidente Osservatorio  Terzjus, Dimitri Buzio, presidente Legacoop Piemonte, Gianni Gallo, presidente di Concooperative Piemonte Nord, e Laura Orestano, amministratrice delegata Social Fare.

La partecipazione agli incontri è  libera e gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili. Per gli incontri che si svolgeranno in modalità telematica, con piattaforma ZOOM, verrà inviato il link di accesso via mail alle persone iscritte.

MARA MARTELLOTTA

 

Per maggiori informazioni  Associazione Volontariato Torino VolTO ETS, via Giolitti 21.

Tel 0118138711.

centroservizi@volontariato.torino.it

Biancone: “Impatto sociale fondamentale per Pnrr”

Per accedere ai fondi del Pnrr e a quelli relativi alla programmazione Eu 21-27 la valutazione dell’impatto sociale è indispensabile.

Solo per il Terzo Settore non è obbligatorio. Invece imprese, pubblica amministrazione, professionisti devono definire le regole in fase progettuale.Il Dipartimento di Management dell’Università di Torino fin dal 2019 propone un corso per valutatori di impatto sociale e in tre edizioni ha formato 210 persone. Il 13 gennaio scadono le iscrizioni per la quarta edizione del corso. Misurare e valutare l’impatto sociale vuol dire “esaminare i cambiamenti sociali prodotti dalla propria azienda o progetto attraverso parametri misurabili, rilevanti e coerenti con gli obiettivi prefissati, secondo il principio di trasparenza” osserva il prof. Paolo Biancone, direttore del corso. “Oggi misurare le performance sociali non è più un’opzione, ma sta diventando indispensabile per gestire responsabilmente un’organizzazione sia essa  privata o pubblica. La misurazione del cambiamento prodotto  è la premessa per la corretta gestione e il miglioramento continuo”. La priorità è l’utilizzo dei fondi del Pnrr, che prevedono, per regolamento, già in fase progettuale, la definizione di obiettivi e modalità di misurazione dell’impatto sociale.

Gli effetti della valorizzazione degli immobili comunali e delle trasformazioni urbanistiche: un protocollo per misurarne l’impatto sociale

È stato firmato oggi il Protocollo di intesa per la Misurazione dell’impatto sociale per la valorizzazione del patrimonio immobiliare e la riqualificazione urbana per la collaborazione tra la Città di Torino, la Camera di commercio di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo, di durata sino al 31 dicembre 2024, nell’ambito della piattaforma Torino Social Impact.

Il Protocollo di Intesa disciplina la collaborazione con lo scopo di definire, attraverso tavoli tecnici dedicati, anche eventualmente aperti ad esperti nelle materie di interesse a partire dagli Atenei e guidati dal Centro di competenze per la misurazione dell’impatto, un sistema di calcolo della generazione di impatto sociale attraverso l’uso (locazione o vendita) di un immobile pubblico o la trasformazione urbanistico-edilizia di aree o immobili, che determini la traduzione dell’impatto in metriche economiche, capaci di incidere sul valore monetario assegnato al bene o sulla quantificazione di oneri e compensazioni per le trasformazioni urbane e successiva monetizzazione.

L’intento è quello di favorire meccanismi di integrazione e riconoscimento del valore dell’impatto sociale nei processi di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Contestualmente, l’obiettivo finale è lo sviluppo di una metodologia che consenta di certificare la congruità dell’espressione di valore sociale in un equivalente monetario, in modo che i parametri contabili del patrimonio e dei contributi dovuti dalla proprietà privata possano essere aggiornati ed adeguati, per favorire operazioni di ingaggio degli attori pubblici e privati sulla base di obiettivi di impatto sociale individuati dall’Amministrazione. È chiaro che la metodologia individuata e l’equivalente monetario dell’impatto sociale verranno applicati a valle delle stime dei competenti Uffici e dovranno essere allineati ai principi della finanza pubblica e pienamente coerenti con la normativa vigente, anche in funzione della possibile estensione ad altre amministrazioni pubbliche e della modellizzazione sul piano nazionale.

Il Sindaco di Torino ha illustrato l’importanza dell’impatto sociale nelle scelte della pubblica amministrazione; introdurre questo modello punta a valorizzare il patrimonio immobiliare anche attraverso obiettivi di tipo sociale e di quali effetti reali produce per tutta la comunità. Il protocollo crea una rete di competenze e nuovi strumenti di valutazione d’impatto sociale, è una sfida anche culturale rispetto a modelli solitamente applicati. Ad esempio considerare il rendimento degli investimenti pubblici anche attraverso il risparmio generato per l’Amministrazione. E’ una sfida che può aprire una stagione diversa negli investimenti pubblici.Il Segretario Generale della Camera di commercio di Torino ha sottolineato come l’iniziativa, nata nell’ambito della piattaforma Torino Social Impact e prima esperienza di questo tipo in Italia, inneschi un ciclo virtuoso e innovativo:  da una parte infatti offre maggiori garanzie al proprietario sulla pubblica utilità e sostenibilità del progetto immobiliare rispetto all’investimento, dall’altra alimenta lo sviluppo dell’imprenditoria sociale che, partecipando alle riqualificazioni e ai nuovi usi, ne aumenta il valore in modo certificato. Lo strumento che renderà possibile questo tipo di valutazioni sarà il Centro di competenze per la misurazione dell’impatto sociale, che nascerà presso il Campus Cottino grazie ad un accordo fra la Camera di commercio e la stessa Fondazione.

Il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo ha evidenziato che per la Compagnia la rigenerazione urbana e territoriale rappresenta una dimensione chiave per favorire i processi di inclusione sociale e lo sviluppo del territorio. Come indicato nella programmazione pluriennale 2021-2024 la Fondazione Compagnia di San Paolo vuole sperimentare iniziative che generino ricadute sociali, economiche e ambientali sul territorio di sempre maggior impatto. In questo contesto, con il Protocollo sottoscritto oggi si mettono a disposizione del pubblico competenze e si realizza un rapporto più strategico della Fondazione con le amministrazioni locali per realizzare valutazioni di impatto rigorose, e favorire l’impiego di immobili sfitti e la realizzazione di investimenti ad alto valore sociale.

Bisogna considerare che fra le priorità evidenziate per il futuro della Città nelle linee programmatiche del mandato politico amministrativo, spiccano i temi connessi alla rigenerazione urbana, “intesa come attenzione alla cura dell’esistente, con un approccio che sappia cogliere l’innovazione anche grazie alla collaborazione tra pubblico e privato”.

In quest’ottica è stata sviluppata tra la Città, la Camera di commercio di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo una piattaforma progettuale denominata Torino Social Impact, che rappresenta l’ecosistema metropolitano per lo sviluppo dell’economia sociale e dell’imprenditorialità a impatto sociale.

Torino Social Impact è una piattaforma a cui aderiscono attualmente 250 partner pubblici e privati, enti profit e non profit, con l’obiettivo di rafforzare il sistema locale e qualificarlo come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa e finanza, perseguendo insieme obiettivi economico finanziari e di impatto sociale. Uno degli obiettivi strategici di Torino Social Impact è la nascita del Centro di competenza per la Misurazione dell’impatto sociale che opera a favore di istituzioni locali, attori pubblici e privati per l’integrazione della generazione di impatto sociale nelle traiettorie di sviluppo economico e di innovazione tecnologica e la valutazione degli effetti sociali, ambientali ed economici.

La Città intende sfruttare l’opportunità costituita dal Centro, attivando una collaborazione con la Camera di commercio e la Fondazione Compagnia di San Paolo che consenta di definire una metodologia per la misurazione degli impatti socio-economici e per il calcolo delle performance, in funzione della valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale e degli immobili privati oggetto di contributo di valorizzazione e di monetizzazione.

A Torino i primi Valutatori di Impatto certificati

 Grazie al Corso Universitario di Aggiornamento Professionale promosso dal Centro di Competenze di Torino Social Impact

Si conclude con successo oggi il Cuap – Corso Universitario di Aggiornamento Professionale per la Valutazione d’Impatto Sociale realizzato dall’Università degli Studi di Torino nell’ambito del piano strategico di Torino Social Impact come prima azione del Centro di Competenze per la Valutazione di Impatto nato a novembre.

91 partecipanti e 42 enti del terzo settore coinvolti, 125 ore di didattica per oltre 20 docenti e 15 progetti sviluppati, 84 valutatori di impatto certificati. Sono questi i numeri del primo corso, che confermano la grande attenzione del territorio per nuovi modelli di business in grado di coniugare obiettivi di rendimento economico e obiettivi di impatto sociale.

Il corso, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino tramite il Comitato Imprenditorialità Sociale, è stato reso possibile grazie alla sinergia con l’Università degli Studi di Torino, ed alla collaborazione del Centro di Ricerca Internazionale Tiresia Politecnico di Milano, del Cottino Social Impact Campus e delle agenzie di formazione del sistema cooperativo.
Il Cuap sulla valutazione di impatto rientra nell’offerta formativa del Dipartimento di Management dell’Università di Torino.

Iniziato a gennaio di quest’anno, il percorso formativo ha visto la frequentazione di oltre 90 partecipanti appartenenti ad Enti del Terzo Settore, Cooperative sociali, Ordine dei Dottori Commercialisti, Volontariato Sociale. Più di 20 docenti, esperti della valutazione d’impatto in ogni ambito, hanno preso parte al progetto. Per citarne alcuni, oltre a Paolo Biancone direttore del Cuap: Mario Calderini, Giuseppe Chiappero, Flavia Coda Moscarola, Emiliano Giovine, Gabriele Guzzetti, Federico Mento, Filippo Montesi,  Roberto Randazzo, Elisa Ricciuti, Silvana Secinaro, Valentina Tosi, Paolo Venturi, Flaviano Zandonai. Il corso ha dovuto fare i conti con il Covid-19, virando sulla modalità online senza perdere il suo carattere partecipativo. I gruppi in cui sono stati divisi i partecipanti hanno preparato e presentato ai colleghi d’aula 15 project work su altrettante esperienze di valutazione d’impatto, 15 casi pratici che hanno rappresentato la voglia di mettersi in gioco e sperimentare quanto appreso durante le lezioni. A seguito di un esame, dal corso escono 84 valutatori di impatto/chief value officer certificati, titolati all’accompagnamento esterno o interno delle imprese nel percorso di valutazione d’impatto sociale.

Giunti al termine del percorso, la volontà di tutte le parti coinvolte è quella che ha spinto la creazione del corso stesso: diffondere la cultura dell’impatto sociale e la sua valutazione, dando vita sul territorio torinese ad una community di esperti disposti a confrontarsi e continuare ad accrescere le loro esperienze e competenze.

Tutto questo fermento ha, inoltre, portato alla pubblicazione di un volume scientifico “La Valutazione d’impatto sociale. Aspetti metodologici e applicativi” che ha tra gli autori, oltre al prof. Biancone e la prof.ssa Secinaro, alcuni dei tutor che hanno lavorato al fianco dei gruppi nella creazione dei project work, e alla nascita di una rivista scientifica, lo European Journal of Social Impact and Circular Economy, edito dall’Università di Torino, che ha come Editor-in-chief il prof. Biancone e nel comitato scientifico professori tra cui: Mario Calderini, Angelo Miglietta, Marco Pironti, Patrick O Sullivan e Marios Trigkas. Scopo della rivista scientifica, rivista online Open Access, è quello di contribuire allo sviluppo del metodo di ricerca teorico e pratico legato ai campi dell’impatto sociale e dell’economia circolare.

Dato il successo, è stata prevista una seconda edizione del corso in partenza entro la fine di quest’anno.

I Dati del Corso:

Ente Erogatore Dipartimento di Mangement – Università di Torino
Direttore del Corso Prof. Paolo Pietro Biancone
Coordinamento Torino Social Impact
Main Sponsor Camera di commercio di Torino – Comitato Imprenditorialità Sociale
Ore di didattica 125 di cui 40 frontali
Partecipanti 91
Docenti e relatori 20
Enti del terzo settore coinvolti 42
Project work presentati 15
Prossima edizione Dicembre 2020

Comodità e valore sostenibilità a 360°

3 / Mercato itinerante 

La Città di Torino entra ufficialmente a far parte delle 100 città europee che si sono impegnate a ridurre le emissioni entro il 2030, diventando così una “Mission City”, un centro di sperimentazione e innovazione nel campo climatico e un esempio virtuoso per le altre città europee.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno da parte di tutti, soprattutto considerando che, a causa della sua conformazione geografica, Torino affronta problemi urgenti legati all’inquinamento. È fondamentale tener presente che questi problemi influenzano direttamente i costi della sanità pubblica, creando un impatto a catena sulla salute.


Abbiamo avuto il piacere di conoscere Mercato Itinerante, una startup innovativa che sta attivamente lavorando a questo obiettivo.
Questa azienda si impegna attivamente nella creazione di sostenibilità a 360°. Come afferma Eman Saffo, uno dei fondatori di MI, “Oggi i cittadini hanno ancora la possibilità di scegliere tra comodità e valore, ma se non li aiutiamo a fare la scelta giusta, andando per questa direzione, rischiano di perdere l’uno e l’altro”.

L’obiettivo di Mercato Itinerante non si limita a facilitare la vendita dei prodotti per i commercianti (comodità), ma punta soprattutto a generare un impatto significativo che contribuisca alla riduzione delle emissioni entro il 2030, seguendo un esempio virtuoso (valore).

L’azienda include tematiche legate alla sostenibilità sociale, come ad esempio l’alfabetizzazione digitale dei commercianti.
Attraverso la partnership con cooperative sociali si consente ai soggetti vulnerabili di essere inclusi attivamente nel progetto.
Le stesse cooperative, seguendo le direttive di Mercato Itinerante, si impegnano per una logistica “green”, mirando all’eliminazione delle emissioni di CO2 e del rumore.

Infine, Mercato Itinerante si impegna attivamente nella riduzione, e spesso eliminazione, dell’uso di plastica per gli imballaggi, senza trascurare le proprietà organolettiche e la catena del freddo dei prodotti trasportati. Concludendo così il secondo punto “sostenibilità ambientale”.

Come ci spiega Andrea Scalogna, l’altro fondatore di MI, “l’obiettivo entro questa estate da parte dell’azienda è quello di certificare l’impatto positivo generato da Mercato Itinerante”.

“Certificare l’impatto” è l’atto di ottenere una valutazione ufficiale e riconosciuta dell’effetto positivo o negativo che un’attività, un progetto o un’azienda ha sull’ambiente, sulla società o sull’economia.
L
a città trae beneficio dall’avere aziende che certificano il loro impatto alimentare, ambientale e sociale, poiché ciò favorisce uno sviluppo sostenibile, attrae investimenti e turismo, crea nuove opportunità lavorative e soprattutto migliora la qualità della vita dei residenti.

Concludiamo con una citazione di Gro Harlem Brundtland: “lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.

MIP: 5 milioni per le nuove imprese

Il servizio MIP è forte di un’esperienza pluriennale e ha visto la nascita di tante imprese in Piemonte. Incoraggiamo le idee imprenditoriali, affianchiamo chi vuole ‘mettersi in gioco’ per realizzare progetti di qualità e supportiamo la nascita di nuove attività. Il MIP è incremento del nostro tessuto economico produttivo ma anche ascensore sociale”. Lo dichiara l’Assessore al Lavoro e Formazione Professionale, Elena Chiorino, in merito al programma MIP – Mettersi in proprio, il sistema regionale di accompagnamento alla creazione di impresa e di lavoro autonomo della Regione Piemonte, recentemente rifinanziata sul Fondo Sociale Europeo plus con circa 5 milioni di euro a valere sul biennio 2023-2025.

La misura regionale favorisce la nuova imprenditoria, attraverso la realizzazione di progetti in grado di accompagnare i potenziali imprenditori o lavoratori autonomi alla valutazione della propria idea d’impresa, alla definizione di un valido progetto e all’avvio di nuove attività. Ora è nuovamente possibile iscriversi al programma ed entrare nel mondo della creazione di impresa affiancati da un servizio pubblico.

I risultati MIP 2020-2022

Nel corso del precedente triennio del Programma MIP, 2.732 utenti sono stati seguiti attraverso i percorsi di consulenza; 636 i progetti d’impresa validati e 433 il numero delle imprese neo-costituite sul territorio regionale.

Sono 134 i nuovi piani di attività di lavoro autonomo approvati e circa 100 le neonate attività di lavoro autonomo avviate su tutto il territorio piemontese.

Sono decine e molto variegate le attività nate attraverso il Programma Mettersi in proprio; dalle più tradizionali attività di commercio (cartoleria, libreria), e servizi alla persona (parrucchiera, estetista) o per animali (toelettatura) a quelle dell’alimentare (caseificio, gastronomia). Ma si trovano anche imprese di ricezione turistica (b&b) e valorizzazione del territorio (cicloturismo). Tra i liberi professionisti, consulenti di marketing, aziendali e contabili, CAF; videomaker e fotografi; wedding planner o personal shopper.

Non mancano mestieri particolari: la liutaia, il tatuatore, l’addestratore cinofilo, il floreal designer o la cake designer. Molti tra loro sono sensibili alla tutela dell’ambiente e hanno caratterizzato la propria impresa curando il risparmio energetico, il ricircolo e il riuso dei materiali.

Nella tabella di seguito, i risultati suddivisi per ambito territoriale nel periodo 2020-2022:

Dal 01.01.2020 al 31.12.2022:

CmTO

AL – AT

CN

BI – NO – VC – VCO

TOTALE

Quanti hanno sottoscritto il patto di servizio

1.651

273

425

383

2.732

BP validati

357

61

131

87

636

Imprese costituite

235

37

93

68

433

Piani di attività validati

102

10

14

8

134

Attività di lavoro autonomo avviate

78

7

8

6

99

Ed ecco i primi risultati MIP nel periodo luglio 2023- gennaio 2024 con i risultati suddivisi per ambito territoriale:

Lo studio sul MIP di Ires Piemonte 

I buoni risultati del progetto MIP sono stati evidenziati in un report di Ires Piemonte, secondo cui i dati suggeriscono una maggiore probabilità stimata da parte delle imprese Mip di risultare attive. L’impatto cresce con il trascorrere del tempo dalla nascita d’impresa, e a 4 anni è stimato in 9,1 punti percentuali sulla sopravvivenza. Il precedente studio (Poy, 2018), utilizzando dati sulle imprese partecipanti a MIP tra il 2010 e il 2013, aveva stimato l’efficacia del programma in diversi punti nel tempo, e a 4 anni l’effetto era di 7,3 punti percentuali. Quindi, l’efficacia della politica sembra essere più alta in relazione alle imprese nate con il servizio tra il 2017 e il 2019.

Dunque i servizi al lavoro possono svolgere un ruolo non secondario nell’aiutare aspiranti imprenditori a sviluppare e quindi mettere a terra la propria idea imprenditoriale, così da renderla più sostenibile nel tempo.

Come accedere ai servizi

Il primo passo è l’iscrizione, tramite il sito mettersinproprio.it, a un incontro collettivo di pre-accoglienza in cui saranno fornite le prime informazioni sulle modalità di svolgimento del programma. Dopo una prima valutazione motivazionale e attitudinale, l’aspirante imprenditore o lavoratore autonomo è accompagnato in un percorso a tappe, in cui troverà a disposizione una rete di professionisti specializzati nei servizi di accompagnamento, per definire, sviluppare e realizzare una nuova impresa o attività professionale. Tutti i servizi di accoglienza, consulenza e tutoraggio del Programma MIP sono completamente gratuiti.

In particolare si può beneficiare di :

  • 45 ore di consulenza in analisi idea imprenditoriale, Esame della fattibilità del progetto, Costruzione del Business plan, Consulenza specialistica: giuridica, commerciale ed economica, Avvio dell’attività professionale;
  • 20 ore, successivamente alla realizzazione del business plan, di ulteriore consulenza in attività di monitoraggio post avvio, analisi di mercato e delle opportunità, supporto nella definizione di progetti di sviluppo, sostegno nell’accesso a misure di agevolazione.

Il team di esperti

Attraverso una rete di sportelli diffusi in tutto il Piemonte, gestiranno i servizi di accompagnamento dedicati a chi intende creare imprese consapevoli, sostenibili e solide. Sono i cosiddetti “soggetti attuatori”: IS.COM Istituto per il commercio, Codex, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa, Izi SpA, Comtur Vercellese Servizi, Confartigianato Servizi Piemonte Orientale e Soges Spa. I loro operatori specializzati forniscono supporto agli aspiranti imprenditori, seguendoli passo dopo passo nella costruzione del loro progetto.

Al link che segue si possono conoscere più da vicino alcune delle realtà imprenditoriali nate grazie al Progetto Mip – Mettersi in proprio: https://mettersinproprio.it/storie-di-imprese-nate-con-mip/

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