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valutazione impatto sociale

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A scuola di valutazione di impatto sociale

PARTE LA SECONDA EDIZIONE DEL CORSO UNIVERSITARIO PER SOCIAL IMPACT MANAGER, CON 70 ISCRITTI

Dopo il successo della prima edizione, conclusa a maggio, torna il corso
universitario di aggiornamento professionale (Cuap) “Valutazione d’impatto
sociale”, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e proposto
dal Centro di Competenza per la Valutazione d’impatto sociale nell’ambito di TSI
ll Corso universitario, realizzato dal Dipartimento di Management dell’Università degli studi di
Torino con il Politecnico di Torino (membri del Comitato per l’imprenditorialità sociale),
la Fondazione Piccatti Milanese, la Fondazione Cottino, Tiresia, gli enti di formazione delle Centrali
Cooperative (Consorzio Il Nodo per Confcooperative Piemonte Nord e Inforcoop Ecipaa
Piemonte per Legacoop Piemonte) e Fondazione Compagnia di San Paolo, parte oggi con 70 nuovi
iscritti, dopo i 90 della prima edizione.


Obiettivo del corso è formare enti e organizzazioni del Terzo Settore e imprese sociali ad adottare
un approccio strategico alla valutazione e alla gestione dell’impatto sociale generato, in coerenza
con le Linee guida del comitato imprenditorialità sociale della Camera di commercio. La formazione
è destinata ad organizzazioni del territorio che intendano potenziare conoscenze e competenze sul
tema della valutazione di impatto, in particolare ai soggetti che ricoprono ruoli gestionali e
manageriali e a coloro che si occupano di rendicontare l’efficacia ed efficienza delle attività in termini
sia economico-finanziari che sociali o che sono interessati ad integrare i due aspetti.

Attraverso un approccio didattico ibrido e altamente innovativo, il Cuap fonde approcci teorici e
pratici volti all’identificazione delle strategie di Impact Management e alla loro misurazione. Un
business case finale completa la condivisione dell’apprendimento tra i partecipanti stessi. Il corso
affronta la valutazione di impatto sociale declinata sulla progettualità per l’accesso ai finanziamenti
europei, nazionali o locali, sui grandi eventi territoriali, sportivi, culturali, congressuali. Si parte dal
presupposto che ogni evento ed azione sistemica porti un cambiamento che può essere misurato e
valutato con tecniche specifiche, padroneggiate dai valutatori di impatto.

Al termine del corso sarà possibile ottenere la certificazione, emessa da Cepas, ente certificatore di
terza parte, e la relativa iscrizione nel registro nazionale dei Valutatori d’impatto.
“Siamo molto soddisfatti – commenta il professor Paolo Biancone, direttore scientifico del corso –
l’alto numero di adesioni dimostra che i temi affrontati sono di interesse per il territorio. La prima
edizione aveva certificato 84 valutatori di impatto. Novità di questa edizione è la formula
completamente online. Vista l’attuale situazione pandemica l’intero corso è stato progettato a
distanza, cogliendo anche l’opportunità di portare la cultura della valutazione d’impatto oltre i
confini torinesi con una diffusione a livello nazionale”.

“Il Cuap è tra le proposte messe in campo dal Centro di Competenza per la Valutazione d’impatto
sociale, che ha sede presso la Camera di commercio di Torino ed è a disposizione di tutte le realtà del
territorio pubbliche e private, profit e non profit – dichiara Guido Bolatto, Segretario Generale della
Camera di commercio di Torino – Stiamo realizzando un Centro per il rafforzamento della cultura e
delle pratiche valutative, attraverso orientamento, supporto metodologico, formazione,
aggiornamento ed allineamento con le metodologie internazionali”.

Valutazione di impatto sociale, parte il corso

“La necessità di soffermarsi sul tema dell’impatto generato dalle imprese – spiega il professor Paolo Biancone, direttore del corso, organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, in collaborazione con Camera di Commercio di Torino, Torino Social Impact – nasce dal passaggio da un modello di welfare state ad uno di welfare society (o “civile”), all’interno del quale le aziende, in particolare quelle del Terzo Settore, sono direttamente coinvolte

 

Parte il 27 gennaio la prima edizione del corso universitario di aggiornamento professionale “VALUTAZIONE DI IMPATTO SOCIALE”

OItre 80 tra professionisti, manager di cooperative, fondazioni e altre organizzazioni torneranno in aula per studiare un tema, la valutazione di impatto sociale, divenuto prioritario con i recenti obblighi normativi. “La necessità di soffermarsi sul tema dell’impatto generato dalle imprese – spiega il professor Paolo Biancone, direttore del corso, organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, in collaborazione con Camera di Commercio di Torino, Torino Social Impact – nasce dal passaggio da un modello di welfare state ad uno di welfare society (o “civile”), all’interno del quale le aziende, in particolare quelle del Terzo Settore, sono direttamente coinvolte con inevitabili conseguenze sulla necessità di implementare strumenti per la valutazione dell’impatto del proprio operato”. Il corso è articolato in 10 lezioni e attività di project working.

 

Le competenze acquisite saranno certificate da un preposto Ente di certificazione e daranno il via a una nuova figura professionale: il valutatore di impatto sociale.“La nostra attenzione scientifica e didattica – conclude il professor Biancone – è concentrata sul tema dell’impatto sociale, di concerto con i portatori di interesse del territorio, in primo luogo la camera di commercio di Torino e Torino Social Impact”. Sempre Torino sarà sede del prossimo colloquio scientifico internazionale sull’Impresa Sociale, promosso da Iris Network e organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino e Torino Social Impact . Giunto alla quattordicesima edizione, affronterà quest’anno il tema “L’impresa sociale e il suo ecosistema per lo sviluppo sostenibile”, attirando studiosi di varie area scientifiche che daranno il proprio contributo sul tema.

 

Di seguito i dettagli della call for paper

https://irisnetwork.it/wp-content/uploads/2019/12/colloquio2020-call-for-paper.pdf

Info sul corso

https://www.management.unito.it/do/home.pl/View?doc=Terza_missione/Formazione_continua.html

Biancone: “Impatto sociale fondamentale per Pnrr”

Per accedere ai fondi del Pnrr e a quelli relativi alla programmazione Eu 21-27 la valutazione dell’impatto sociale è indispensabile.

Solo per il Terzo Settore non è obbligatorio. Invece imprese, pubblica amministrazione, professionisti devono definire le regole in fase progettuale.Il Dipartimento di Management dell’Università di Torino fin dal 2019 propone un corso per valutatori di impatto sociale e in tre edizioni ha formato 210 persone. Il 13 gennaio scadono le iscrizioni per la quarta edizione del corso. Misurare e valutare l’impatto sociale vuol dire “esaminare i cambiamenti sociali prodotti dalla propria azienda o progetto attraverso parametri misurabili, rilevanti e coerenti con gli obiettivi prefissati, secondo il principio di trasparenza” osserva il prof. Paolo Biancone, direttore del corso. “Oggi misurare le performance sociali non è più un’opzione, ma sta diventando indispensabile per gestire responsabilmente un’organizzazione sia essa  privata o pubblica. La misurazione del cambiamento prodotto  è la premessa per la corretta gestione e il miglioramento continuo”. La priorità è l’utilizzo dei fondi del Pnrr, che prevedono, per regolamento, già in fase progettuale, la definizione di obiettivi e modalità di misurazione dell’impatto sociale.

Gli effetti della valorizzazione degli immobili comunali e delle trasformazioni urbanistiche: un protocollo per misurarne l’impatto sociale

È stato firmato oggi il Protocollo di intesa per la Misurazione dell’impatto sociale per la valorizzazione del patrimonio immobiliare e la riqualificazione urbana per la collaborazione tra la Città di Torino, la Camera di commercio di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo, di durata sino al 31 dicembre 2024, nell’ambito della piattaforma Torino Social Impact.

Il Protocollo di Intesa disciplina la collaborazione con lo scopo di definire, attraverso tavoli tecnici dedicati, anche eventualmente aperti ad esperti nelle materie di interesse a partire dagli Atenei e guidati dal Centro di competenze per la misurazione dell’impatto, un sistema di calcolo della generazione di impatto sociale attraverso l’uso (locazione o vendita) di un immobile pubblico o la trasformazione urbanistico-edilizia di aree o immobili, che determini la traduzione dell’impatto in metriche economiche, capaci di incidere sul valore monetario assegnato al bene o sulla quantificazione di oneri e compensazioni per le trasformazioni urbane e successiva monetizzazione.

L’intento è quello di favorire meccanismi di integrazione e riconoscimento del valore dell’impatto sociale nei processi di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Contestualmente, l’obiettivo finale è lo sviluppo di una metodologia che consenta di certificare la congruità dell’espressione di valore sociale in un equivalente monetario, in modo che i parametri contabili del patrimonio e dei contributi dovuti dalla proprietà privata possano essere aggiornati ed adeguati, per favorire operazioni di ingaggio degli attori pubblici e privati sulla base di obiettivi di impatto sociale individuati dall’Amministrazione. È chiaro che la metodologia individuata e l’equivalente monetario dell’impatto sociale verranno applicati a valle delle stime dei competenti Uffici e dovranno essere allineati ai principi della finanza pubblica e pienamente coerenti con la normativa vigente, anche in funzione della possibile estensione ad altre amministrazioni pubbliche e della modellizzazione sul piano nazionale.

Il Sindaco di Torino ha illustrato l’importanza dell’impatto sociale nelle scelte della pubblica amministrazione; introdurre questo modello punta a valorizzare il patrimonio immobiliare anche attraverso obiettivi di tipo sociale e di quali effetti reali produce per tutta la comunità. Il protocollo crea una rete di competenze e nuovi strumenti di valutazione d’impatto sociale, è una sfida anche culturale rispetto a modelli solitamente applicati. Ad esempio considerare il rendimento degli investimenti pubblici anche attraverso il risparmio generato per l’Amministrazione. E’ una sfida che può aprire una stagione diversa negli investimenti pubblici.Il Segretario Generale della Camera di commercio di Torino ha sottolineato come l’iniziativa, nata nell’ambito della piattaforma Torino Social Impact e prima esperienza di questo tipo in Italia, inneschi un ciclo virtuoso e innovativo:  da una parte infatti offre maggiori garanzie al proprietario sulla pubblica utilità e sostenibilità del progetto immobiliare rispetto all’investimento, dall’altra alimenta lo sviluppo dell’imprenditoria sociale che, partecipando alle riqualificazioni e ai nuovi usi, ne aumenta il valore in modo certificato. Lo strumento che renderà possibile questo tipo di valutazioni sarà il Centro di competenze per la misurazione dell’impatto sociale, che nascerà presso il Campus Cottino grazie ad un accordo fra la Camera di commercio e la stessa Fondazione.

Il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo ha evidenziato che per la Compagnia la rigenerazione urbana e territoriale rappresenta una dimensione chiave per favorire i processi di inclusione sociale e lo sviluppo del territorio. Come indicato nella programmazione pluriennale 2021-2024 la Fondazione Compagnia di San Paolo vuole sperimentare iniziative che generino ricadute sociali, economiche e ambientali sul territorio di sempre maggior impatto. In questo contesto, con il Protocollo sottoscritto oggi si mettono a disposizione del pubblico competenze e si realizza un rapporto più strategico della Fondazione con le amministrazioni locali per realizzare valutazioni di impatto rigorose, e favorire l’impiego di immobili sfitti e la realizzazione di investimenti ad alto valore sociale.

Bisogna considerare che fra le priorità evidenziate per il futuro della Città nelle linee programmatiche del mandato politico amministrativo, spiccano i temi connessi alla rigenerazione urbana, “intesa come attenzione alla cura dell’esistente, con un approccio che sappia cogliere l’innovazione anche grazie alla collaborazione tra pubblico e privato”.

In quest’ottica è stata sviluppata tra la Città, la Camera di commercio di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo una piattaforma progettuale denominata Torino Social Impact, che rappresenta l’ecosistema metropolitano per lo sviluppo dell’economia sociale e dell’imprenditorialità a impatto sociale.

Torino Social Impact è una piattaforma a cui aderiscono attualmente 250 partner pubblici e privati, enti profit e non profit, con l’obiettivo di rafforzare il sistema locale e qualificarlo come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa e finanza, perseguendo insieme obiettivi economico finanziari e di impatto sociale. Uno degli obiettivi strategici di Torino Social Impact è la nascita del Centro di competenza per la Misurazione dell’impatto sociale che opera a favore di istituzioni locali, attori pubblici e privati per l’integrazione della generazione di impatto sociale nelle traiettorie di sviluppo economico e di innovazione tecnologica e la valutazione degli effetti sociali, ambientali ed economici.

La Città intende sfruttare l’opportunità costituita dal Centro, attivando una collaborazione con la Camera di commercio e la Fondazione Compagnia di San Paolo che consenta di definire una metodologia per la misurazione degli impatti socio-economici e per il calcolo delle performance, in funzione della valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale e degli immobili privati oggetto di contributo di valorizzazione e di monetizzazione.

A Torino i primi Valutatori di Impatto certificati

 Grazie al Corso Universitario di Aggiornamento Professionale promosso dal Centro di Competenze di Torino Social Impact

Si conclude con successo oggi il Cuap – Corso Universitario di Aggiornamento Professionale per la Valutazione d’Impatto Sociale realizzato dall’Università degli Studi di Torino nell’ambito del piano strategico di Torino Social Impact come prima azione del Centro di Competenze per la Valutazione di Impatto nato a novembre.

91 partecipanti e 42 enti del terzo settore coinvolti, 125 ore di didattica per oltre 20 docenti e 15 progetti sviluppati, 84 valutatori di impatto certificati. Sono questi i numeri del primo corso, che confermano la grande attenzione del territorio per nuovi modelli di business in grado di coniugare obiettivi di rendimento economico e obiettivi di impatto sociale.

Il corso, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino tramite il Comitato Imprenditorialità Sociale, è stato reso possibile grazie alla sinergia con l’Università degli Studi di Torino, ed alla collaborazione del Centro di Ricerca Internazionale Tiresia Politecnico di Milano, del Cottino Social Impact Campus e delle agenzie di formazione del sistema cooperativo.
Il Cuap sulla valutazione di impatto rientra nell’offerta formativa del Dipartimento di Management dell’Università di Torino.

Iniziato a gennaio di quest’anno, il percorso formativo ha visto la frequentazione di oltre 90 partecipanti appartenenti ad Enti del Terzo Settore, Cooperative sociali, Ordine dei Dottori Commercialisti, Volontariato Sociale. Più di 20 docenti, esperti della valutazione d’impatto in ogni ambito, hanno preso parte al progetto. Per citarne alcuni, oltre a Paolo Biancone direttore del Cuap: Mario Calderini, Giuseppe Chiappero, Flavia Coda Moscarola, Emiliano Giovine, Gabriele Guzzetti, Federico Mento, Filippo Montesi,  Roberto Randazzo, Elisa Ricciuti, Silvana Secinaro, Valentina Tosi, Paolo Venturi, Flaviano Zandonai. Il corso ha dovuto fare i conti con il Covid-19, virando sulla modalità online senza perdere il suo carattere partecipativo. I gruppi in cui sono stati divisi i partecipanti hanno preparato e presentato ai colleghi d’aula 15 project work su altrettante esperienze di valutazione d’impatto, 15 casi pratici che hanno rappresentato la voglia di mettersi in gioco e sperimentare quanto appreso durante le lezioni. A seguito di un esame, dal corso escono 84 valutatori di impatto/chief value officer certificati, titolati all’accompagnamento esterno o interno delle imprese nel percorso di valutazione d’impatto sociale.

Giunti al termine del percorso, la volontà di tutte le parti coinvolte è quella che ha spinto la creazione del corso stesso: diffondere la cultura dell’impatto sociale e la sua valutazione, dando vita sul territorio torinese ad una community di esperti disposti a confrontarsi e continuare ad accrescere le loro esperienze e competenze.

Tutto questo fermento ha, inoltre, portato alla pubblicazione di un volume scientifico “La Valutazione d’impatto sociale. Aspetti metodologici e applicativi” che ha tra gli autori, oltre al prof. Biancone e la prof.ssa Secinaro, alcuni dei tutor che hanno lavorato al fianco dei gruppi nella creazione dei project work, e alla nascita di una rivista scientifica, lo European Journal of Social Impact and Circular Economy, edito dall’Università di Torino, che ha come Editor-in-chief il prof. Biancone e nel comitato scientifico professori tra cui: Mario Calderini, Angelo Miglietta, Marco Pironti, Patrick O Sullivan e Marios Trigkas. Scopo della rivista scientifica, rivista online Open Access, è quello di contribuire allo sviluppo del metodo di ricerca teorico e pratico legato ai campi dell’impatto sociale e dell’economia circolare.

Dato il successo, è stata prevista una seconda edizione del corso in partenza entro la fine di quest’anno.

I Dati del Corso:

Ente Erogatore Dipartimento di Mangement – Università di Torino
Direttore del Corso Prof. Paolo Pietro Biancone
Coordinamento Torino Social Impact
Main Sponsor Camera di commercio di Torino – Comitato Imprenditorialità Sociale
Ore di didattica 125 di cui 40 frontali
Partecipanti 91
Docenti e relatori 20
Enti del terzo settore coinvolti 42
Project work presentati 15
Prossima edizione Dicembre 2020

Il futuro è digitale con Piemonte Innova

TORINO WIRELESS DIVENTA PIEMONTE INNOVA 

Rinnovato il brand e rafforzata la missione. I soci pubblici confermano il loro sostegno fino al 2050. 

La compagine societaria si allarga con tre nuovi ingressi.  Focus su imprese ed enti digitalmente fragili, PNRR e Partnership Pubblico-Private.

Piemonte Innova, già Torino Wireless, è sin dall’esordio un soggetto unico a livello nazionale che mette a fattor comune in ambito digitale soggetti pubblici, enti di ricerca e imprese. Uno staff di 35 persone impegnate su oltre 40 progetti di cui 8 europei, un cluster nazionale, un polo regionale e un ecosistema dedicato all’innovazione. Piemonte Innova mette a disposizione competenze nella gestione dei bandi sui temi dell’innovazione europei e italiani, sostiene e affianca Pmi e piccoli comuni nella transizione digitale, risponde alle richieste di partecipazione ai progetti promossi dagli enti territoriali, individuando fabbisogni e collaborazioni per progetti di ricerca collaborativa pubblico-privata.

A queste funzioni storiche dei 20 anni di Torino Wireless, Fondazione Piemonte Innova aggiunge, grazie all’ingresso dei nuovi soci e al rinnovato patto tra i fondatori, nuove competenze e il mandato di agire, in collaborazione con gli altri Stakeholder, come soggetto facilitatore dei processi di innovazione e di sviluppo della digitalizzazione dei cosiddetti soggetti digitalmente fragili: piccoli comuni e micro e piccole imprese dei settori meno tecnologici.

L’obiettivo è animare e accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni nella gestione dell’impatto economico e sociale delle grandi transizioni – digitale, ambientale ed energetica – che caratterizzeranno i prossimi anni a partire da tre grandi temi: Sostenibilità, Intelligenza Artificiale e Cybersecurity. Il riconoscimento nazionale e non solo più regionale della Fondazione, inoltre, offre ulteriori opportunità di miglioramento competitivo.

“La capacità di attrarre investimenti, imprese e idee è diventata nevralgica per rendere più competitivi i territori che si contendono i circa 300 miliardi disponibili per l’Italia tra Programmazione europea 2021-2027 e PNRR. L’innovazione digitale è il processo abilitante grazie a cui queste risorse si trasformeranno in un beneficio concreto per cittadini e imprese, generando sviluppo e competenze diffuse” spiega Massimiliano Cipolletta, presidente di Piemonte Innova. “Noi siamo al servizio di queste strategie, pienamente supportati dai nostri fondatori pubblici che hanno voluto sancire questo rinnovamento con un nuovo accordo di programma: Regione Piemonte, Città Metropolitana e Comune di Torino, Politecnico e Università di Torino, Camera di commercio di Torino. A loro si affiancano i nostri fondatori privati: Fondazione Links e Unione Industriali di Torino con cui abbiamo rinnovato accordi di collaborazione mirati e a cui si sono aggiunti nel 2022 tre nuovi enti che hanno aderito e con cui sono già partite collaborazioni strategiche: Camera di commercio di Cuneo, CSI Piemonte e Unioncamere Piemonte”.

“Siamo di fronte a un nuovo paradigma che ha imposto un cambiamento di dimensione e funzioni che ci ha convinto anche a cambiare nome assumendo una dimensione più ampia. Piemonte Innova però mantiene inalterata la sua natura di partenariato pubblico-privato. Vent’anni di storia certificano una

competenza radicata che poggia su una conoscenza reale di oltre 3.000 imprese, di cui almeno due al giorno, per un totale di circa 400 all’anno, si rivolgono a noi e utilizzano almeno una delle nostre funzioni” aggiunge Laura Morgagni, direttore di Piemonte Innova.

Piemonte Innova mantiene la gestione del Polo di Innovazione ICT, una rete che traina dal 2009 l’innovazione del Piemonte attraverso eventi di networking, supporto a bandi regionali e nazionali, finanziamenti europei. Il polo è strutturato su cinque filiere che interpretano le sfide del futuro: Blockchain, Digital4Social, Green&Circular, Intelligenza Artificiale e Smart Mobility. Ne fanno parte quasi 300 aderenti tra cui 252 Imprese, 17 università e organismi di ricerca e 21 enti e associazioni in qualità di partner o end user. In questi 15 anni il Polo ICT ha portato a finanziamento 316 progetti di ricerca, per un investimento sul territorio pari a 150 milioni di euro.

Ha una dimensione nazionale sin dalla sua fondazione, un’altra eccellenza che Piemonte Innova eredita nella gestione: il Cluster SmartCommunitiesTech, la rete nazionale che dal 2012 promuove progetti di innovazione e soluzioni tecnologiche applicative per la gestione di aree urbane e metropolitane. Tredici soci territoriali, 119 organizzazioni aderenti e 46 città, animano questa comunità che integra e sviluppa competenze, fabbisogni e interessi per lo sviluppo tecnologico e sociale delle città.

Continuano poi i progetti bandiera, a partire da #PiemonteDigitale2030 lanciato da Regione Piemonte a luglio 2022 per sostenere e incrementare, tra i cosiddetti enti digitalmente fragili, le opportunità dei primi bandi del PNRR sulla transizione digitale. In soli due mesi e mezzo già ben 130 comuni sono stati accompagnati per concorrere a ottenere parte dei 260 milioni disponibili e attivare i servizi digitali richiesti dal programma nazionale.

Sul fronte della Camera di commercio di Torino ci piace mettere in evidenza il #ProgettoI3S nell’ambito del programma Tech4good di Torino Social Impact per la digitalizzazione del terzo settore attraverso percorsi di riqualificazione e co-progettazione con il mondo delle cooperative e degli organismi di volontariato e #Digitalesottocasa, un programma che prevede il sostegno al settore del commercio e dell’artigianato di prossimità grazie all’attivazione di una piattaforma digitale per crescere sul web e alla messa in campo di una rete di assistenti digitali delle Associazioni di categoria. Un ottimo riscontro lo hanno poi avuto i bandi camerali del triennio 2020-2022 dedicati alle Pmi attraverso i voucher per la digitalizzazione; in qualità di soggetto attuatore la Fondazione ha aiutato ben 117 imprese che hanno potuto sviluppare progetti di trasformazione digitale per un investimento complessivo di circa 1,8 milioni di euro.

Piemonte Innova è, inoltre, uno dei partner dell’Ecosistema Nodes (Nord Ovest Digitale e Sostenibile finanziato a giugno 2022 dal Ministero dell’Università e della Ricerca su una proposta presentata dal Politecnico e dall’Università di Torino insieme a una rete di 24 partner pubblici e privati. È uno degli 11 Ecosistemi dell’Innovazione che il Ministero ha individuato al fine di supportare la crescita sostenibile e inclusiva dei territori di riferimento in quella che viene identificata come la doppia transizione (digitale ed ecologica), che tramite il Pnrr porterà 110 milioni di euro tra Piemonte, Valle d’Aosta e le province più occidentali della Lombardia, Como, Varese e Pavia. Nodes punta a creare in tre anni, filiere di ricerca e industriali in sette settori legati alle vocazioni del nostro territorio. Delle risorse già individuate 54 milioni di euro saranno impiegati

in “bandi a cascata” per accrescere le competenze, valorizzare la ricerca e trasferimento tecnologico.

Tra i progetti per e con i nostri soci fondatori ci piace infine citare CTENext, la Casa delle Tecnologie Emergenti della Città di Torino, che vuole trasformare il territorio in un centro di trasferimento tecnologico diffuso verso le Pmi su quattro grandi ambiti: Smart Road, Urban Air Mobility, Industria 4.0 e Servizi Urbani Innovativi.

Tutti questi progetti confermano l’unicità riconosciuta a livello nazionale di Piemonte Innova, un soggetto neutrale e indipendente – tra pubblico e privato – che ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle competenze tecnologiche piemontesi anche a livello nazionale e internazionale e generare ricadute su imprese e istituzioni.

Ed è proprio per meglio misurare e rappresentare questi risultati e progettare un Piano di attività strutturato e sinergico con i suoi Fondatori e Contributori, che Piemonte Innova a partire dal bilancio 2023 pubblicherà il bilancio sociale con forte attenzione alla valutazione di impatto sociale.

CTE NEXT compie un anno

377 imprese profilate, oltre 800mila euro di investimenti e nuove prospettive grazie a PNRR e altri fondi europei: la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, CTE NEXT, compie un anno con un bilancio positivo, affermandosi come una realtà riconosciuta a livello locale, nazionale e internazionale.

Startup Genome, organizzazione californiana che si occupa di ricerca e consulenza a sostegno dello sviluppo degli ecosistemi di startup, nel suo prestigioso Report 2022 cita la CTE NEXT come key ecosystem player: un’iniziativa rilevante, che partendo dall’eredità di Torino City Lab, il laboratorio a cielo aperto della Città di Torino, offre alle imprese servizi di accompagnamento e aree di testing attrezzate, dotate di connettività 5G in maniera diffusa sul territorio.

Sono oltre 35 i servizi del catalogo di CTE NEXT in grado di accompagnare startup e PMI dall’idea innovativa al testing in campo, fornendo consulenza gratuita sia sui domini tecnologici target (5G e tecnologie emergenti) e nei settori strategici (Smart Mobility terrestre e aerea, Industria 4.0, Servizi innovativi per i cittadini), sia in materia di modelli di business innovativi e di valutazione d’impatto sociale.

I numeri e le imprese della CTE NEXT a un anno dal lancio

La CTE NEXT nasce ufficialmente il 6 luglio 2021 come progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e co-finanziato da numerosi partner locali, con l’obiettivo di realizzare un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti legate al 5G in settori strategici per il territorio.

In questo primo anno di attività, le startup e le PMI profilate dalla rete CTE NEXT sono state 377. Di queste, 116 sono le imprese a cui è stato offerto un servizio di analisi del fabbisogno di innovazione e 50 quelle che hanno già fruito di assistenza specialistica da parte dei partner.

Sono 8 le sperimentazioni in corso che stanno validando sul campo servizi 5G per una mobilità smart & safe, per una migliore gestione di asset e servizi pubblici e per nuovi modi di lavorare e di produrre.

C’è chi sta testando una tecnologia di guida assistita e di rilevazione degli ostacoli su carrozzine e scooter per persone a mobilità ridotta in spazi indoor, aree pedonali e strade pubbliche.

Altri sperimentano in città droni ultraleggeri, innovativi e interconnessi tramite la rete 5G, per l’analisi dello stato di salute e la stabilità strutturale del patrimonio verde urbano.

Una delle aziende della CTE NEXT sta realizzando un Gemello Digitale di un edificio scolastico cittadino: la gestione delle informazioni della costruzione consentirà di migliorare le attività di progettazione degli interventi edilizi, quelle di manutenzione, il monitoraggio energetico e il controllo di asset e dell’occupancy negli orari extra-scolastici

Inoltre si stanno sperimentando soluzioni per la rilevazione e la gestione dinamica dei consumi energetici in ambito residenziale in uno scenario futuro di flessibilità della fornitura energetica del tipo demand-response.

Nel verticale industria 4.0, sono in fase di test strumenti di realtà aumentata abilitati dal 5G a supporto degli operatori tecnici impegnati nella manutenzione degli apparati in un contesto industriale, per l’invio di dati audio/video in tempo reale e AI per effettuare riconoscimento e tracking di oggetti tridimensionali.

Infine, ma questi sono solo alcuni esempi, c‘è chi ha sperimentato in ambito smart road algoritmi di intelligenza artificiale installati su nodi di edge computing per utilizzare telecamere esistenti come sensori ambientali o, ancora, sistemi di sicurezza per i pedoni costituiti da telecamere intelligenti 5G, capaci di riconoscere e prevederne i comportamenti per fornire a un veicolo autonomo informazioni accurate nei pressi delle strisce pedonali.

Alcune tecnologie di entertainment diffuso e di gestione della sicurezza delle piazze grazie a dispositivi IoT per grandi eventi sono state inoltre utilizzate su rete 5G già nel corso di Eurovision 2022.

Altre 8 sono le startup early stage che hanno appena iniziato il percorso di accelerazione con l’obiettivo di migliorare il proprio modello di business in ambiti diversi: dall’agricoltura tecnologica e sostenibile ai servizi cloud diffusi; dallo smart navigator per la ricerca sostenibile del posto auto a sistemi di rilevamento smart di perdite nei sistemi idrici; dal carpooling applicato alla logistica sino all’intelligenza artificiale per migliorare la raccolta differenziata; dai palchi connessi per offrire esperienze di entertainment diffuse ed aumentate all’uso strategico dei dati per nuovi servizi urbani.

A queste e a tutte le aziende selezionate con Avvisi pubblici durante questa annualità sono stati destinati oltre 450.000 euro di fondi per accompagnare il loro percorso di innovazione, che si uniscono ad un co-finanziamento di circa 390.000 euro.

E si inizia a parlare di indicatori d’impatto con la nuova startup in ambito mobilità autonoma e robotica di servizio, in fase di creazione grazie al team CTE NEXT e in arrivo a settembre nella sede di CSI NEXT, in corso Unione Sovietica 214, pronta a chiudere il primo round di finanziamento.

Nel 2021-2022 la CTE NEXT ha inoltre realizzato più di 40 eventi che vanno dai workshop di informazione a eventi di networking (“Innovation Meeting”) sino ad eventi di scambio e replicabilità, che hanno consentito di posizionare il “modello Torino” su scala nazionale e internazionale.

Essendo un centro di trasferimento tecnologico diffuso, gli eventi si sono tenuti sia in CSI Next, sede principale della CTE NEXT, sia in Talent Garden e in OGR Torino, e hanno alimentato una community di imprese, startup e aspiranti imprenditori che vedono in questo progetto e in questa città una base comune su cui costruire lo sviluppo del proprio business.

CTE NEXT è anche formazione: dall’Università degli Studi di Torino al Politecnico di Torino passando per Talent Garden Innovation School e CIM4.0 Academy, l’offerta formativa è stata di grande qualità. Quest’anno sono stati erogati 23 master, corsi e webinar sui temi legati all’innovazione tecnologica e alla trasformazione digitale con un focus importante su 5G e tecnologie emergenti.

La rete dei 13 partner della CTE NEXT

Tutto questo è stato possibile grazie a un catalogo di servizi unico nel suo genere come unica è la rosa dei 13 partner pubblici e privati del progetto, che garantiscono una risposta integrata del territorio ai bisogni di accelerazione e trasferimento tecnologico di startup e PMI.

Si parte con la Città di Torino che accompagna la sperimentazione in campo di soluzioni tecnologiche innovative sul territorio, avvalendosi di 5T, Fondazione LINKS e Politecnico di Torino per il testing di tecnologie CCAM (Cooperative Connected & Automated Mobility) in ambito Smart Road – sfruttando l’infrastruttura già esistente della Centrale della Mobilità del Comune di Torino – e per il testing di tecnologie Urban Air Mobility (UAM); di CIM4.0 per la sperimentazione, la definizione di roadmap strategiche nel verticale dell’ Industria 4.0 e lo sviluppo delle competenze necessarie per affrontare le nuove sfide tecnologiche in questo settore; di Università di Torino e CSI Piemonte nel verticale dei Servizi Urbani Innovativi per la Smart City.

I due atenei – Università di Torino e Politecnico di Torino – sono altresì protagonisti insieme ai loro incubatori – 2i3T e I3P – nelle attività di supporto alla creazione di nuove imprese, nella ricerca dei talenti per le call di Open Innovation, nella formazione e nel trasferimento tecnologico.

TIM ha garantito la realizzazione e il test in campo di tutta l’infrastruttura di rete mobile 5G, articolata in 4 nodi indoor della Casa delle Tecnologie e in 18 nodi outdoor in città; inoltre ha messo a disposizione la sua piattaforma di Multi Edge Cloud Computing per permettere una comunicazione ultra-broadband più sicura, oltre che apparati, device, SIM e altre facilities on demand, che in questo primo anno hanno rappresentato la base tecnologica su cui si sono sviluppate 8 sperimentazioni e varie dimostrazioni di servizi digitali di nuova generazione.

Talent Garden cura la comunicazione e il supporto organizzativo di tutti gli eventi della CTE NEXT,: ha lavorato molto alla creazione di un’attiva community di aspiranti imprenditori e startupper e all’a erogazione di formazione sul filone della Digital Transformation.

CSI Piemonte mette a disposizione la sua esperienza di 45 anni al servizio delle PA per il supporto a startup e PMI nello sviluppo di servizi urbani innovativi, fulcro delle attività di co-design e testing ospitate nel nodo centrale della CTE: CSI NEXT. Garantisce inoltre la gestione di questo nuovo hub, che in quest’anno ha ospitato circa 40 eventi (convegni, visite istituzionali, presentazioni di progetti e prodotti, corsi di formazione) ed è abitato da 5 startup (mobilità urbana, realtà virtuale e aumentata, monitoraggio consumi energetici).

Digital Magics, infine, si rivolge alle startup che vogliono un booster di qualità con programmi di accelerazione annuali.

A completare la squadra, Fondazione Torino Wireless, coordinatore tecnico del progetto, che guida la qualificazione dei fabbisogni e gestisce le richieste di servizio delle imprese, ne supporta le sperimentazioni in contesto urbano, contribuisce alle attività di networking e B2B e promuove la replicabilità verso altre PA, anche in virtù del ruolo di coordinatore del Cluster Nazionale per le Smart Communities.

Tutti i partner mettono a disposizione sedi, spazi di co-working, aree di stress test e laboratori.

Lo stakeholder group

Oltre al gruppo dei partner si è creato naturalmente intorno alla CTE NEXT uno stakeholder group (https://www.ctenext.it/stakeholder/) di altri 14 attori pubblici e privati, che, con diverse iniziative, hanno deciso di supportare il lavoro della Casa delle Tecnologie.

Iren, Reale Mutua, Intesa Sanpaolo, Cisco, Sellalab, TOPIx, Leonardo, OGR Torino, Capgemini, Fondazione Digital Innovation Gate421, ST Microelectronics, CFRLab, Fondazione E. Amaldi e Planet Smart City vogliono alimentare attivamente gli obiettivi del progetto, diffonderne i risultati rinforzando il posizionamento della Città di Torino nell’ecosistema nazionale e internazionale dell’innovazione.

Il futuro di CTE NEXT

La CTE NEXT ha davanti a sé ancora tre anni di progetto, che si preannunciano di grande interesse e forte attività.

Dal 20 al 23 settembre è in programma l’evento internazionale di ENoLL a Torino, gli Open Living Lab Days 2022, co-organizzati dalla Casa delle Tecnologie Emergenti. Alle OGR sono attesi ben 400 innovatori provenienti da tutto il Mondo per discutere su open innovation, transizione verde e transizione digitale (https://openlivinglabdays.com/).

In autunno invece si concluderà il primo percorso di accelerazione di Digital Magics e sarà lanciata la seconda Call4Testing del Comune di Torino, che prevede contributi a parziale rimborso delle spese di sperimentazione di soluzioni urbane innovative abilitate dal 5G e dalle tecnologie emergenti per la PA e l’Industria 4.0.

In partenza, sempre a ottobre, il Master di Talent Garden su Business Data Analysis e molti altri corsi attivati dagli Atenei e da CIM4.0 su temi quali Livello Fisico del 5G, Digital Twin di prodotto e di sistema, Deep Learning e Intelligenza Artificiale.

In questo anno di vita la CTE NEXT ha saputo catalizzare il dialogo fra attori pubblici e privati, finalizzandolo anche all’accesso a ulteriori finanziamenti europei e nazionali a supporto dell’accelerazione di startup e del trasferimento tecnologico. Giova ricordare ad esempio il progetto NODES – Nord Ovest Digitale e Sostenibile, finanziato nell’ambito del PNRR, con promotori i due Atenei torinesi ed altri attori del territorio e supportato dal Comune di Torino. Il progetto porterà 110 milioni di euro sul territorio di Piemonte, Valle d’Aosta e alcune province della Lombardia con un focus sulla creazione di filiere industriali e di ricerca in settori legati alla manifattura avanzata.

Recentissima, inoltre, la notizia dell’assegnazione al Comune di Torino di oltre 10 milioni di euro nell’ambito del secondo Avviso Pubblico Maas4Italy, lanciato dal Ministero Trasformazione Digitale, a valore sul fondo complementare al PNRR. Torino, prima classificata, potrà realizzare una sperimentazione di larga scala di servizio MaaS con cittadini e utenti, oltre a rafforzare il filone Smart Road della Casa delle Tecnologie Emergenti grazie a circa 7 milioni di euro dedicati al co-sviluppo e alla sperimentazione di soluzioni innovative per una mobilità sostenibile, connessa, autonoma e a misura di cittadino in collaborazione con mondo della ricerca, imprese e società civile in ottica “living lab”.

“Le tecnologie emergenti ci offrono la possibilità di disegnare la città del futuro con servizi e azioni che garantiscano qualità della vita, ridotto impatto ambientale, sviluppo della mobilità sostenibile”, commenta l’Assessora alla Transizione Ecologica e Digitale, Innovazione, Smart City Chiara Foglietta – . CTE NEXT, con i suoi partner e portatori di interesse, rappresenta un fondamentale tassello per rafforzare le capacità di innescare e sostenere la formazione di startup e spin-off sostenibili, attraverso il confronto tra il mondo dell’impresa, dell’università, delle piccole e medie imprese innovative. Il ruolo di ‘Mission City’ della città, scelta tra le 100 che in Europa si sono impegnate a diminuire le emissioni entro il 2030, renderà nei prossimi anni Torino un hub di sperimentazione e innovazione in ambito climatico, esempio virtuoso per tutte le altre città del continente. Proprio la ricerca e lo sviluppo di nuove idee nei settori della transizione verde con operatori e imprese capaci di guardare al futuro e offrire alla politica soluzioni innovative costituisce un filone di lavoro importante per trasformare Torino in una ‘smart city’ intelligente a impatto zero. La vittoria dell’avviso “MaaS4Italy” pochi giorni fa nel quale Torino si è classificata prima grazie ai due progetti “Pilot MaaS” e “Living Lab CCam” rappresenta una prima tappa concreta in questa direzione”, conclude l’Assessora Foglietta.

CTE NEXT, selezionate le 9 imprese finaliste della Call4Testing SmartLife

Arriva il primo gruppo di imprese selezionate dalla Call4Testing a tema stili di vita intelligenti, lanciata dal Comune di Torino nell’ambito di CTE NEXT, la Casa delle Tecnologie Emergenti torinese, progetto quadriennale finanziato dal Ministero per lo Sviluppo economico e partito a marzo 2021.
La call si è rivolta a PMI e start-up interessate a co-sviluppare e testare in condizioni reali soluzioni innovative, che utilizzino a regime il 5G e una o più delle tecnologie emergenti, e prevede l’erogazione di contributi finanziari fino a 25.000 euro per impresa a copertura di massimo il 50% delle spese di sperimentazione.

Una commissione di valutazione formata da esperti del Comune di Torino e dei partner scientifici di CTE NEXT ha vagliato le 27 proposte ricevute, selezionando 9 imprese che testeranno la loro soluzione innovativa, abilitata dal 5G, sul territorio cittadino nei prossimi mesi.

Proprio in questi giorni, i 12 partner della Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino – Università degli studi di Torino, Politecnico di Torino, I3P S.c.p.a. – Incubatore del Politecnico di Torino, 2i3T  Incubatore imprese Università di Torino, Competence Industry Manufacturing 4.0, 5T – Tecnologie Telematiche Trasporti Traffico Torino, CSI Piemonte, Digital Magics, Fondazione Links, Talent Garden, TIM e Torino Wireless – stanno prendendo contatti con i team delle imprese selezionate per aprire un confronto e valutare il miglior modo di attuazione dei testing in città, mettendo a disposizione le loro poliedriche risorse.

Le nove imprese sono italiane e coprono un ampio ventaglio di settori industriali: Cultura e Turismo, Sicurezza, Servizi urbani Innovativi (anche abilitati da droni), Energia, Mobilità autonoma e connessa e Industria 4.0.

“Mobilità, accessibilità, innovazione nel mondo sanitario sono al centro dei progetti selezionati per una fase di sperimentazione sul nostro territorio – dichiara l’Assessora all’Innovazione Chiara Foglietta -. L’innovazione deve essere al servizio del miglioramento della qualità della vita e Torino è e può continuare a essere il terreno fertile per la crescita di queste realtà”

Le 9 imprese selezionate:

ALBA Robot fornisce una piattaforma modulare e configurabile per integrare la guida autonoma, gli assistenti vocali e le tecnologie robotiche all’interno di veicoli personali (sedie a rotelle, scooter per la mobilità). Le tecnologie di ALBA Robot possono essere utilizzate per realizzare nuove flotte di mobilità o per il retrofit di quelle esistenti, trasformandole in autonome e intelligenti. (https://it.alba-robot.com/)

ABzero è una start-up che sviluppa dispositivi medici innovativi e offre un sistema di trasporto di sangue, emoderivati e organi attraverso droni, assicurando la consegna in maniera autonoma e immediata e in totale sicurezza per la componente umana, anche in caso di avaria. (https://www.abzero.it/)

ARES 2T offre un’innovazione guidata dai dati, poiché tutti i fondatori hanno competenze ed esperienze nella scienza dei dati, nella ricerca operativa, nell’ingegneria dei sistemi e nell’automazione. Si posizionano come integratori di reti grazie all’impronta aziendale in verticali SMART-X come Smart-grids, Mobility & transportation, Artificial Intelligence, Relationship Management, Telecommunication (5G) che sono i loro Innovation Building Blocks. (https://www.ares2t.com/)

Cityfriend è una start-up innovativa a vocazione sociale nata per dare una risposta concreta alla necessità di rendere più inclusiva l’esperienza ricreativa e turistica per le persone con disabilità o esigenze specifiche. Propongono servizi di accoglienza, accompagnamento e facilitazione attraverso la nuova figura del Cityfriend: un esperto del turismo accessibile formato per far vivere al meglio l’esperienza culturale o di tempo libero.(https://www.cityfriend.it/)

Dropper è il modo migliore per monitorare efficacemente l’uso degli spazi: i loro sensori contano anonimamente le persone e, utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale, mostrano i dati salienti su una piattaforma progettata seguendo i desideri, le esigenze e i limiti dei clienti.  Dropper è nato in ambito universitario per consentire agli studenti di sapere i posti disponibili in un’aula. (https://www.dropper.ai/)

HiPeRT permette ai sistemi robotici autonomi di percepire l’ambiente, pianificare le azioni appropriate e attuarle in modo sicuro. Tutto in tempo reale. The High-Performance Real-Time Laboratory (HiPeRT Lab) è stato fondato nel 2012 presso l’Università di Modena. Oggi HiPeRT ospita diversi prototipi funzionanti, tra cui veicoli autonomi (auto multiple, bot di consegna, modelli RC, droni, ecc.) e sistemi di automazione industriale. (https://www.hipert.it/)

MAVTech è una società con un interesse primario nello sviluppo di soluzioni innovative per la sorveglianza aerea e il supporto alle operazioni tattiche per applicazioni civili, trasferendo nuove tecnologie aerospaziali dalla ricerca al dominio operativo.(https://www.mavtech.eu/it/)

WaterView, azienda unica nel suo genere, che unisce competenze in campi come la meteorologia, l’idrologia, la modellazione ambientale, la visione artificiale e l’intelligenza artificiale in un team che è costantemente alla ricerca di soluzioni non convenzionali. Le tecnologie uniche di questa start-up massimizzano il potenziale delle telecamere per ricavare intuizioni meteorologiche e ambientali, riducendo i costi del monitoraggio in tempo reale. (https://www.waterview.ai/)

Zerodivision systems vuole rendere accessibili i benefici di tecnologie in rapido sviluppo quali Intelligenza Artificiale, Visione Computerizzata e Blockchain mediante la realizzazione e l’integrazione di strumenti “ad hoc”. (https://www.zerodivision.it/)

Dalle sperimentazioni di queste tecnologie e dai loro risultati concreti si passerà anche ad illustrare a studenti, start-up, imprese e cittadini quali siano le vere potenzialità di queste innovazioni con eventi, workshop e webinar informativi.

Le attività della Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino non si fermeranno qui e il 2022 si prospetta come un anno ricco d’iniziative importanti.

Senza anticipare troppo, a breve si aprirà la Call4Acceleration di Digital Magics, nell’ambito di CTE NEXT, finalizzata ad accelerare il percorso di crescita di start-up già costituite o costituende, in fase di definizione di “Minimum Value Product” o di prime traction sul mercato, fornendo investimenti, consulenza strategica, network d’investitori corporate e strumenti.

Sono molte inoltre le opportunità di formazione che i partner di CTE metteranno a disposizione del territorio nei prossimi mesi. Come ad esempio i corsi erogati dall’Università di Torino in partenza a febbraio, dal Politecnico di Torino, dal CIM 4.0, da Talent Garden, nonché le pillole informative sui trend tecnologici e sui modelli di business nei settori strategici di CTE NEXT: Smart Mobility – terrestre ed aerea -, Industria 4.0 e Servizi Smart City. Il tutto finalizzato a formare gli imprenditori e i lavoratori digitali di domani.

Anche nel 2022 CTE NEXT opererà sempre in dialogo e in sinergia con gli altri attori dell’ecosistema e con un mix di partner locali e internazionali, in particolare con OGR TORINO uno degli stakeholder della Casa delle Tecnologie Emergenti e principale hub dell’innovazione torinese, con cui sono in corso sinergie su alcuni programmi di accelerazione. Fra queste si segnala la ormai consolidata partnership con Techstars, avviata dal 2020 tramite il partner Intesa Sanpaolo Innovation Center: da quest’anno si ampliano le opportunità di facilitazione all’urban testing e di supporto trasversale già offerte nell’ambito di Torino City Lab, grazie agli asset e facilities di CTE NEXT.

La Città di Torino supporta inoltre Impact Deal, il primo programma di accelerazione per imprese a impatto sociale e ambientale a livello europeo, lanciato il 3 febbraio e realizzato in OGR TECH in collaborazione con TOP-IX, Impact Hub, Ashoka e The Data Appeal Company. In questo caso, CTE NEXT collaborerà all’interno del “Data Club”, mettendo a disposizione dati pubblici d’interesse urbano, oltre a favorire sinergie con le risorse, asset e skills del partenariato a supporto  dei percorsi di formazione e mentorship, per accelerare l’impatto sociale e ambientale delle imprese selezionate.

Sarà dunque un anno ricchissimo di opportunità per innovare in modo radicale la Città di Torino, creando nuove possibilità d’impresa, partecipando in questa corsa di trasformazione digitale, in cui CTE NEXT sarà sempre protagonista.

Uno sportello per i dipendenti del Mauriziano colpiti da “nebbia cognitiva” da Covid

Si definisce “nebbia cognitiva” e colpisce più del 30% delle persone che hanno contratto il Covid. Ora il Servizio di Psicologia dell’ospedale Mauriziano apre uno sportello per i propri dipendenti affetti presumibilmente da “nebbia cognitiva” da Covid.

Affaticamento, stanchezza fisica e mentale, mancanza di energia, debolezza muscolare, rallentamento, sonnolenza, difficoltà di concentrazione: questi sono alcuni degli effetti che i pazienti che hanno contratto il COVID-19 possono sperimentare unitamente a depressione, ansia e labilità emotiva.

Tale quadro clinico, che colpisce più del 30% delle persone che hanno contratto il COVID, è stato definito dalla letteratura specialistica “nebbia cognitiva”. Tale sintomatologia sembra persistere per molti mesi dopo la malattia ed avere un impatto negativo sulla vita relazionale, sociale e lavorativa.

Per gli operatori sanitari tali effetti si sommano ad elevati livelli di stress ed ansia collegati all’attività lavorativa in tempo di pandemia, al carico non solo fisico ma anche emotivo dell’essersi presi cura dei pazienti isolati, spaventati dalla impossibilità dei caregivers di accompagnare il proprio caro nella fase terminale della  vita.

Per questi motivi il Servizio di Psicologia dell’ospedale Mauriziano di Torino offre la possibilità di una valutazione e, eventualmente, un trattamento di potenziamento cognitivo, ai dipendenti che hanno contratto il virus e che percepiscono ancora oggi tali difficoltà, ovviamente non collegabili a pregresse cause neurologiche .

E’ ancora attivo l’intervento psicologico per i dipendenti che riconoscono difficoltà emotive collegate all’infezione Covid: vissuti di isolamento, incertezza, timore nel riprendere le normali attività possono essere collegate ad esiti post-traumatici che richiedono di essere riconosciuti e trattati.

Per usufruire di tali interventi occorre telefonare al Servizio di Psicologia, specificando di essere un dipendente e di richiedere una visita per “nebbia cognitiva” o difficoltà emotive post-COVID.

I numeri a cui far riferimento sono: 011 5082633/ 2687/ 2473.

Torino Città Creativa del Design. Presentati i protocolli World Design Library e Torino Automotive Heritage Network

Nel corso di un incontro con la comunità locale del Design sono stati presentati oggi due protocolli d’intesa: il primo con il Politecnico di Torino per l’attuazione della World Design Library (WDL) – biblioteca pubblica di riferimento nazionale e internazionale per l’approfondimento, lo studio e la ricerca nel campo del Design e della sostenibilità ambientale – e il secondo con Politecnico di Torino, ISMEL, Museo Nazionale dell’Automobile e Turismo Torino per avviare il progetto Turin Automotive Heritage Network (TAHN), mirato alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale legato all’industria dell’automotive torinese.
A questi si aggiungono altre importanti azioni in via di definizione: la partecipazione all’Osservatorio sul Design per monitorare con dati e analisi costanti l’andamento e l’impatto dell’indotto del Design a Torino e sul territorio piemontese; la stipula di un Protocollo d’Intesa per la realizzazione di un Centro Studi dedicato alla storia del Design, per valorizzarne il patrimonio storico regionale; la programmazione di Torino Design of the City 2021 con il Tavolo Consultivo del Design che tornerà a metà settembre.

“Il Design rappresenta un asset importante per la città e l’Amministrazione comunale, in questi anni, ha investito in questo campo sia per costruire relazioni stabili che consentissero una maggiore efficacia nei rapporti nazionali e internazionali, grazie al riconoscimento UNESCO di Città Creativa per il Design, sia per dar vita a progetti permanenti che arricchissero il territorio e generassero iniziative concrete e di lungo periodo – dichiara Francesca Leon, assessora alla Cultura del Comune di Torino – . La sintesi dei protocolli d’intesa che presentiamo oggi è la base su cui diversi rilevanti enti si impegnano in modo congiunto alla collaborazione, alla valorizzazione del Patrimonio comune e allo sviluppo di progettualità congiunte. Siamo soddisfatti di questo traguardo che restituisce pubblicamente la volontà e l’impegno allo sviluppo del Design nel nostro territorio come leva di progettazione e comunicazione strategica”.

“Siamo lieti di sostenere un progetto sull’eredità automobilistica di Torino, un territorio da sempre all’avanguardia per quanto riguarda l’innovazione dell’automotive – afferma Alberto Sacco, assessore al Turismo della Città -. Il progetto TAHN ha lo scopo di posizionare Torino come destinazione turistica primaria legata alla storia dell’automobile attraverso il censimento e la valorizzazione dei luoghi in cui il settore si è sviluppato a partire dall’Ottocento. Non solo una meta turistica, in quanto il capoluogo piemontese è sede di raccolta fisica e digitale degli archivi storici del settore delle collezioni, ma anche luogo di attrazione per nuovi investimenti verso la mobilità sostenibile, il car service design e la digital transformation”.

Dopo essere stata nominata nel 2008 prima World Design Capital dalla WDO (World Design Organization), nel 2014 Torino ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Città Creativa UNESCO per il Design, unica città italiana all’interno di questa categoria. La designazione ha rappresentato una visione del futuro della città, che parte da un passato legato al car-design e ad una vocazione prettamente industriale, ma che guarda a una nuova strategia, aperta all’innovazione nei settori della tecnologia, della cultura e del turismo.

Attualmente la Città fa parte del coordinamento Città Creative UNESCO Italia e del cluster internazionale delle Città Creative UNESCO per il Design.

In questi anni l’Amministrazione comunale ha realizzato numerose iniziative internazionali per approfondire e condividere esperienze e collaborazioni e ha dato vita al Tavolo Consultivo del Design, un organismo di consultazione permanente a cui partecipano oltre 50 istituzioni pubbliche e private, associazioni di categoria, enti di formazione, archivi e musei.

Una ricerca sull’indotto del Design torinese condotta nel 2020, coordinata dal Circolo del Design in accordo con la Città di Torino e con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo e Camera di Commercio, realizzata dalla Fondazione Santagata, ha messo in evidenza punti di forza e di debolezza del comparto, aiutando a definire i possibili assi strategici a favore dello sviluppo della filiera da cui è composto. In estrema sintesi, gli assi strategici individuati sono stati: Design e Sostenibilità, Design e Ambiente, Design e Tecnologie, Ricerca e Sperimentazione.

Inoltre, uno degli obiettivi che da sempre sono stati particolarmente importanti per la Città – in continuità con il passato, ma con la dichiarata volontà di un’evoluzione – è la necessità di implementare le relazioni, le collaborazioni e le sinergie a livello locale, nazionale, internazionale.

In ambito WDO Torino ha ospitato la WDO General Assembly nel 2017 e ha partecipato al WDO Design Capital a Lille nel 2020. È poi stata Città Ospite d’Onore al Madrid Design Festival nel 2020. Dalla designazione di Torino Città Italiana Unesco per il Design sono stati realizzati molti eventi, seminari, workshop, forum internazionali. Tra questi ricordiamo la presentazione di Torino quale città creativa alla sede UNESCO di Parigi nel 2019, l’Annual Conference delle Città Creative UNESCO che si è svolta a Fabriano dal 10 al 15 giugno dello stesso anno dove Torino ha coordinato il Padiglione del Design, così come la partecipazione della Città agli Annual Meeting e ai Cluster Meeting che si sono svolti a partire da 2015, nonché i forum internazionali organizzati nel 2015, 2017, 2018, 2019, 2020. Inoltre la collaborazione e la cooperazione tra le Città Creative UNESCO – in particolare tra quelle del cluster del Design – è un grande valore per Torino che negli anni ha partecipato a progetti e call internazionali ricevendo numerosi premi e attestazioni.

World Design Library (WDL)

Questa iniziativa – che nasce dalla formalizzazione di un Protocollo d’Intesa tra la Città (Biblioteche Civiche Torinesi) e il Politecnico di Torino – rappresenta uno degli obiettivi della “Città Creativa UNESCO” e, contemporaneamente, risponde alla volontà del Comune di Torino di aggregare in un unico luogo sia fisico (da questo punto di vista un’occasione è rappresentata dalla progettazione della nuova sede della Biblioteca Civica Centrale presso Torino Esposizioni) sia digitale, la cultura e il patrimonio documentario del Design dando così vita a uno spazio e a una piattaforma destinati allo studio, alla divulgazione e alla ricerca per coloro che operano nel settore, oltre che a un luogo di conoscenza della cultura del Design accessibile a tutti.

Sono due in particolare i temi che WDL intende valorizzare attraverso la conservazione e la catalogazione dei documenti (intesi come disegni, schizzi, modelli, prototipi, brevetti, libri, lettere, riviste, manifesti, foto e audiovisivi): la sostenibilità e la mobilità/il car-design.

Una raccolta documentaria che diventerà un punto di riferimento nazionale e internazionale – raccogliendo e collegando i patrimoni librari e archivistici della Città e del Politecnico, di aziende, professionisti e studi professionali – e che sarà messa a disposizione di tutti anche attraverso il catalogo delle Biblioteche Civiche Torinesi.
World Design Library, inoltre, sarà l’occasione per creare un ulteriore legame progettuale tra gli spazi e i servizi dedicati alla formazione universitaria, alla ricerca e quelli della nuova Biblioteca Civica Centrale e del Teatro Nuovo.

World Design Library, inoltre, farà parte di un network di Libraries collegate alla rete delle “World Design Capitals” (Seoul, Helsinki, Cape Town, Taipei, Mexico City, Lille) e potrà contare sia sulla collaborazione di una serie di istituzioni locali e nazionali vicine al mondo della cultura e dell’industria, sia sul sistema delle biblioteche e degli archivi italiani e internazionali, diventando così un punto di riferimento anche per l’intero sistema bibliotecario e archivistico cittadino.

Torino Automotive Heritage Network (TAHN)

Il progetto TAHN – che vede coinvolta la Città insieme a Politecnico di Torino, Museo Nazionale dell’Automobile, Turismo Torino e ISMEL (Istituto per la memoria e la cultura del lavoro, dell’impresa e dei diritti Sociali) – intende valorizzare il patrimonio storico, materiale e immateriale, relativo all’Automotive di Torino, dal passato al futuro, nella prospettiva di sviluppo e integrazione delle conoscenze, di diffusione e organizzazione a disposizione della cittadinanza e del turismo culturale.

L’iniziativa vuole identificare il capoluogo piemontese sia come destinazione turistica primaria legata alla storia dell’automobile, attraverso il censimento e la valorizzazione dei luoghi in cui il settore si è sviluppato a partire da fine Ottocento, sia come luogo di attrazione di investimenti e di nuove imprese innovative del settore (digital transformation e ICT, car e service design, mobilità sostenibile e manifattura additiva) e di giovani che intendono specializzarsi nelle discipline ad esso collegato, sia come sede di raccolta fisica e digitale degli archivi storici e tecnici del settore delle collezioni, funzionale ai due punti precedenti.

Il Protocollo d’Intesa, che stabilisce termini e condizioni attraverso cui gli enti interessati supporteranno il progetto nell’ambito delle azioni di Torino Città UNESCO per il Design, è stato siglato lo scorso aprile e avrà una durata quinquennale.

A una Cabina di Regia, coordinata dalla Città e formata da rappresentanti degli enti firmatari, spetterà la definizione degli indirizzi, la valutazione sull’ingresso di nuovi soggetti e la ricerca delle risorse finanziarie; potrà avvalersi del contributo di esperti anche esterni, con la possibilità di estendere la partecipazione ad altri attori.

Il Comitato Scientifico, invece, sarà espressione del Politecnico di Torino, che ne coordinerà le attività e di ISMEL con il ruolo di individuare, sviluppare e validare i contenuti scientifici relativi al progetto, in collegamento con le reti scientifiche locali e nazionali.

Il Museo Nazionale dell’Automobile coordinerà la progettualità, trasferendo le linee strategiche in azioni operative, mentre Turismo Torino e Provincia fornirà gli strumenti operativi e le azioni necessarie per tradurre in opportunità di conoscenza per cittadini e turisti il progetto, in un’ottica di turismo sostenibile e integrato.

Torino Design of the City 2021

Le Torino Design Weeks torneranno da metà settembre a fine ottobre con un ricco calendario di appuntamenti, in fase di definizione, che vedranno il coinvolgimento di attori del territorio che si occupano di valorizzare il design, la cultura e la creatività, accanto a ospiti delle reti internazionali attivate dalla Città e a esperti.

Qualche anticipazione…
Tra le iniziative in programma la tappa torinese del workshop internazionale Automotive Project (16 e 17 ottobre), in contemporanea con European Mobility Lab e Torino Mobility Living Lab, con i rappresentanti delle Città di Graz, Kortrijk, Detroit, Nagoya, Geelong e Saint-Étienne. Un progetto in collaborazione con l’Area Mobilità e il Laboratorio Città Sostenibile dell’Area Educativa, il Politecnico di Milano, e altri enti.
Strategie e azioni per una filiera, incontro pubblico dedicato ai protagonisti della filiera del design torinese: imprese, studi, professionisti, formatori per un momento di ascolto reciproco, scambio, condivisione di prospettive.
Appuntamenti nazionali organizzati dal Comune di Torino come l’incontro Città Creative UNESCO Italiane e un evento organizzato insieme alle città di Biella e Alba nell’ambito del “Festival Arcipelago”.
La quinta edizione (8-10 ottobre) di Utopian Hours “The 1.000 minute city (The city is everywhere)”, il primo festival internazionale di city making in Italia curato da Torino Stratosferica.
Graphic Days® che tornerà a settembre con Touch!, rassegna dedicata al tema della riconnessione tra i sensi nella comunicazione visiva.
Continueranno inoltre gli appuntamenti online e offline del Circolo del Design ispirati al tema Humanizing technology. L’umanizzazione della tecnologia è la grande sfida che il progresso tecnologico sta affrontando dal punto di vista etico, economico, sociale e ambientale: cosa può fare il design?
E infine: mostre, incontri, rassegne, workshop, eventi, tour e itinerari realizzati con gli Enti del Tavolo del Design.