valutazione impatto sociale- Pagina 2

53 Risultati trovati.

Agis, un patto per il settore culturale in Piemonte

 

Oggi candidate e candidati piemontesi hanno sottoscritto il documento d’intenti 

 

Torino, 15.05.2024 

L’impegno a mettere la cultura al centro delle politiche di crescita e sviluppo della Regione. È quanto ha chiesto l’Unione interregionale dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (Agis) Piemonte e Valle d’Aosta alle candidate e ai candidati alle elezioni regionali del Piemonte che si terranno sabato 8 e domenica 9 giugno 2024. 

All’incontro, svoltosi mercoledì 15 maggio nella sede dell’Associazione in via dei Mille 9 a Torino, hanno partecipato le candidate alla presidenza Sarah Disabato (Movimento Cinque Stelle), Francesca Frediani (Piemonte Popolare), Gianna Pentenero (centro sinistra). Alberto Cirio (centro destra), assente per motivi istituzionali, e Alberto Costanzo (Libertà), assente per sopravvenuti impegni, hanno portato i loro saluti. Sono intervenuti inoltre gli aspiranti consiglieri Stefano Allasia e Sara Zambaia (Lega), Monica Canalis e Daniele Valle (Partito Democratico), Silvio Magliano (Moderati), Elena Tamagnone (Fratelli d’Italia), Franco Trivero (Libertà), Andrea Tronzano (Forza Italia), Tommaso Varaldo (Piemonte Moderato e Liberale)

Punto di partenza della discussione, introdotta e moderata da Luca Dal Pozzolo, Direttore dell’Osservatorio culturale regionale del Piemonte, è stato la piattaforma “Le proposte Agis per la prossima consiliatura regionale” a cui l’Associazione ha chiesto ai presenti di aderire formalmente. 

“Agis nella sua qualità di corpo intermedio, ha tra le sue principali finalità il compito di promuovere la cultura e di costruire rapporti e dialoghi tra i decisori politici e le imprese dello spettacolo che mettano al centro gli spettatori, destinatari finali delle azioni e delle politiche culturali sui territori. La partecipazione di così tante candidate e candidati a questo incontro è per noi un segnale positivo che evidenzia come la cultura debba essere centrale nelle politiche della prossima consiliatura. A settembre organizzeremo un nuovo appuntamento pubblico con le elette e gli eletti per perseguire operativamente i principi definiti in piattaforma. Un lavoro di sistema in vista della definizione del Programma Triennale della Cultura 2025-2027” dichiara Luigi Boggio, Presidente Agis Piemonte Valle d’Aosta. 

 

LA PIATTAFORMA AGIS IN SINTESI

SPETTACOLO DAL VIVO

Punti di forza

L’Associazione riconosce la bontà della legge regionale 11/2018, che si basa sulla pianificazione triennale suddivisa in due bandi, il primo destinato alla produzione, il secondo alla programmazione. Apprezza, inoltre, la possibilità per il settore di accedere ai fondi strutturali europei per la riapertura, ristrutturazione e ammodernamento delle sale di pubblico spettacolo e l’aggiornamento tecnologico delle compagnie di produzione.

Criticità

Agis sottolinea alcuni elementi di criticità che hanno ridotto e parzialmente inficiato le potenzialità delle misure messe in atto tra cui: la carenza di risorse finanziarie, l’eccessiva distanza temporale tra l’assegnazione dei contributi e la loro erogazione che in alcuni casi supera i 18 mesi. Altro aspetto controverso riguarda la rendicontazione, troppo complessa e burocratizzata, che necessiterebbe di una semplificazione in grado di ridurne gli adempimenti e i tempi di esecuzione.

Proposte

Agis chiede che il Programma Triennale Della Cultura 2025-2027:

  • Affermi i principi fondanti della professionalità e imprenditorialità, nel rispetto dei CCNL e dei dettami relativi alla sicurezza dei lavoratori;
  • Rafforzi la produzione artistica negli ambiti di teatro, danza, lirica ordinaria e circo contemporaneo per favorire la fruizione di cultura a vantaggio dei cittadini sull’intero territorio regionale;
  • Favorisca la rete di relazioni del sistema culturale con stakeholder e soggetti istituzionali attraverso forme di partenariato pubblico-privato;
  • Attivi gli strumenti di monitoraggio e valutazione d’impatto delle politiche adottate.

Per quanto riguarda la dotazione di risorse finanziarie, Agis chiede:

  • Un sensibile adeguamento dei fondi destinati al comparto, così da recuperare il valore economico reale eroso dall’inflazione; 
  • Garantire la copertura del 100% dei contributi a tutti i soggetti ammessi al finanziamento e risultati idonei;
  • L’allineamento tra tempi di assegnazione e tempi di erogazione dei contributi attraverso il varo di un piano finanziario quinquennale (2025-2029);
  • Il potenziamento del servizio tecnico regionale di informazione e accompagnamento alla fruizione delle opportunità offerte dai bandi europei rivolto alle imprese di settore;
  • L ’istituzione di un tavolo tecnico per la programmazione delle regole e per il coordinamento degli adempimenti di rendicontazione;
  • L’attivazione di una linea di intervento per la promozione del prodotto culturale piemontese attraverso la creazione di occasioni e spazi di visibilità all’interno dei principali festival e mostre mercato, nazionali e internazionali;

Infine, gli associati chiedono la revisione della norma che, ai fini dell’assegnazione del contributo regionale, prende in considerazione i soli spettacoli rappresentati in Piemonte. Questa disposizione, infatti, oltre a penalizzare la diffusione delle produzioni piemontesi nelle altre regioni italiane e all’estero, ostacola l’importante ruolo strategico della promozione della cultura piemontese al di fuori dei confini regionali.


SALE CINEMATOGRAFICHE

La fruizione cinematografica nelle sale piemontesi ha subito una forte contrazione in seguito alla pandemia. Tuttavia, grazie al combinato disposto delle misure di sostegno nazionali e regionali e grazie all’attuazione del Programma Triennale della Cultura (PTC) 2022-2024, si sono avuti dei positivi segnali di ripresa.

Per quanto riguarda gli interventi previsti dal PTC 22-24, Agis apprezza la misura sperimentale di “Valorizzazione sale cinematografiche” che istituisce una cabina di regia per mettere in rete la promozione, il pubblico e l’esercizio. La misura prevede l’utilizzo dei fondi strutturali europei per investimenti che consentano al circuito dei cinema piemontesi di realizzare interventi in grado di garantire prospettive di sostenibilità, crescita e innovazione.

Linee strategiche

La Regione Piemonte, con il Programma Triennale della Cultura 2025-2027, tutela il patrimonio di esercizi cinematografici riconosciuti come presìdi culturali di socialità e aggregazione e per continuare a sostenerli dovrà porsi come obiettivi:

  • Il riequilibrio territoriale dell’offerta cinematografica, anche attraverso il sostegno di investimenti e attività, per garantire ai cittadini la possibilità di partecipare attivamente alla vita culturale regionale;
  • Il rafforzamento della filiera cinematografica piemontese – intesa come produzione, promozione, distribuzione ed esercizio – incentivando e sostenendo lo sviluppo di cabine di regia per coordinare le azioni sul territorio regionale.


SPETTACOLO VIAGGIANTE E CIRCHI

Con la legge regionale 11/2018 la Regione Piemonte, come previsto dall’art. 1 della legge 33/1968, riconosce allo spettacolo viaggiante “un ruolo di valorizzazione culturale e turistica, di incontro creativo tra le persone, di confronto di esperienze, di affermazione di servizio culturale e di aggregazione per un pubblico di ogni classe sociale, età e provenienza geografica”.

Il comparto, in seguito alla pandemia, ha subito una forte contrazione e ad oggi non è ancora tornato ai livelli di frequentazione pre-covid. Grazie alle misure di sostegno nazionali, le attività di settore hanno potuto proseguire il loro lavoro nonostante i molteplici annullamenti delle manifestazioni. 

Con l’attuazione del Programma Triennale della Cultura 2022-2024, la Regione si è impegnata ad essere parte attiva affinché i Comuni favorissero l’insediamento di aree dedicate agli artisti di strada, al circo, allo spettacolo viaggiante, anche attraverso la semplificazione delle procedure amministrative, l’integrazione delle attività con il tessuto sociale e urbano e la loro accessibilità da parte della cittadinanza. Ciò premesso, ad oggi il protocollo che avrebbe reso concreto l’impegno da parte della Regione non è ancora stato sottoscritto, e pertanto non è operativo.

L’auspicio per il comparto, grazie al nuovo PTC 25-27, è quello di avere un protocollo operativo che persegua questi obiettivi:

  • La definizione di regole omogenee che permettano ai comuni di dotarsi di procedure semplificate e regolamenti per l’individuazione delle aree destinate allo spettacolo viaggiante secondo quanto previsto dalle norme statali e in un’ottica di riequilibrio dell’offerta di socialità e intrattenimento a livello regionale;
  • La tutela del lavoro sul territorio regionale delle imprese di spettacolo viaggiante che necessità di adeguati spazi per poter esercitare l’attività con prospettive temporali più ampie.

 

DATI

CINEMA (fonte Cinetel)

2023 INCASSI PRESENZE
TORINO 14.739.864 € 2.112.933
PIEMONTE 36.648.682 € 5.280.009
NAZIONALE 459.782.813 € 70.655.008

 

I QUADRIMESTRE 2024 INCASSI PRESENZE
TORINO 5.175.394 € 741.158
PIEMONTE 11.905.039 € 1.722.923
NAZIONALE 165.833.551 € 23.641.392

 

In Piemonte 104 imprese culturali svolgono attività di proiezione cinematografica (fonte Telemaco, codice ateco 59.14).

Sul territorio regionale risultano attive 


SPETTACOLO DAL VIVO Il comparto nel suo complesso (teatro, musica, danza, circo) attraverso le assegnazioni ministeriali del FNSV (DM 27/07/2017) attrae in Piemonte risorse complessive per 14.735.295 euro. 

DATI (fonte SIAE) degli spettacoli con sbigliettamento

2022 Teatro (prosa, lirica, rivista e musical, balletto, burattini e marionette, arte varia, circo) 

9.208 spettacoli / 1.327.392 spettatori / 24.405.468 euro di spesa

 

SPETTACOLO VIAGGIANTE In Piemonte 298 imprese svolgono attività di spettacolo in forma itinerante (fonte Telemaco, codici ateco 93.21.02 e 93.21.00). 

Comodità e valore sostenibilità a 360°

3 / Mercato itinerante 

La Città di Torino entra ufficialmente a far parte delle 100 città europee che si sono impegnate a ridurre le emissioni entro il 2030, diventando così una “Mission City”, un centro di sperimentazione e innovazione nel campo climatico e un esempio virtuoso per le altre città europee.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno da parte di tutti, soprattutto considerando che, a causa della sua conformazione geografica, Torino affronta problemi urgenti legati all’inquinamento. È fondamentale tener presente che questi problemi influenzano direttamente i costi della sanità pubblica, creando un impatto a catena sulla salute.


Abbiamo avuto il piacere di conoscere Mercato Itinerante, una startup innovativa che sta attivamente lavorando a questo obiettivo.
Questa azienda si impegna attivamente nella creazione di sostenibilità a 360°. Come afferma Eman Saffo, uno dei fondatori di MI, “Oggi i cittadini hanno ancora la possibilità di scegliere tra comodità e valore, ma se non li aiutiamo a fare la scelta giusta, andando per questa direzione, rischiano di perdere l’uno e l’altro”.

L’obiettivo di Mercato Itinerante non si limita a facilitare la vendita dei prodotti per i commercianti (comodità), ma punta soprattutto a generare un impatto significativo che contribuisca alla riduzione delle emissioni entro il 2030, seguendo un esempio virtuoso (valore).

L’azienda include tematiche legate alla sostenibilità sociale, come ad esempio l’alfabetizzazione digitale dei commercianti.
Attraverso la partnership con cooperative sociali si consente ai soggetti vulnerabili di essere inclusi attivamente nel progetto.
Le stesse cooperative, seguendo le direttive di Mercato Itinerante, si impegnano per una logistica “green”, mirando all’eliminazione delle emissioni di CO2 e del rumore.

Infine, Mercato Itinerante si impegna attivamente nella riduzione, e spesso eliminazione, dell’uso di plastica per gli imballaggi, senza trascurare le proprietà organolettiche e la catena del freddo dei prodotti trasportati. Concludendo così il secondo punto “sostenibilità ambientale”.

Come ci spiega Andrea Scalogna, l’altro fondatore di MI, “l’obiettivo entro questa estate da parte dell’azienda è quello di certificare l’impatto positivo generato da Mercato Itinerante”.

“Certificare l’impatto” è l’atto di ottenere una valutazione ufficiale e riconosciuta dell’effetto positivo o negativo che un’attività, un progetto o un’azienda ha sull’ambiente, sulla società o sull’economia.
L
a città trae beneficio dall’avere aziende che certificano il loro impatto alimentare, ambientale e sociale, poiché ciò favorisce uno sviluppo sostenibile, attrae investimenti e turismo, crea nuove opportunità lavorative e soprattutto migliora la qualità della vita dei residenti.

Concludiamo con una citazione di Gro Harlem Brundtland: “lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.

MIP: 5 milioni per le nuove imprese

Il servizio MIP è forte di un’esperienza pluriennale e ha visto la nascita di tante imprese in Piemonte. Incoraggiamo le idee imprenditoriali, affianchiamo chi vuole ‘mettersi in gioco’ per realizzare progetti di qualità e supportiamo la nascita di nuove attività. Il MIP è incremento del nostro tessuto economico produttivo ma anche ascensore sociale”. Lo dichiara l’Assessore al Lavoro e Formazione Professionale, Elena Chiorino, in merito al programma MIP – Mettersi in proprio, il sistema regionale di accompagnamento alla creazione di impresa e di lavoro autonomo della Regione Piemonte, recentemente rifinanziata sul Fondo Sociale Europeo plus con circa 5 milioni di euro a valere sul biennio 2023-2025.

La misura regionale favorisce la nuova imprenditoria, attraverso la realizzazione di progetti in grado di accompagnare i potenziali imprenditori o lavoratori autonomi alla valutazione della propria idea d’impresa, alla definizione di un valido progetto e all’avvio di nuove attività. Ora è nuovamente possibile iscriversi al programma ed entrare nel mondo della creazione di impresa affiancati da un servizio pubblico.

I risultati MIP 2020-2022

Nel corso del precedente triennio del Programma MIP, 2.732 utenti sono stati seguiti attraverso i percorsi di consulenza; 636 i progetti d’impresa validati e 433 il numero delle imprese neo-costituite sul territorio regionale.

Sono 134 i nuovi piani di attività di lavoro autonomo approvati e circa 100 le neonate attività di lavoro autonomo avviate su tutto il territorio piemontese.

Sono decine e molto variegate le attività nate attraverso il Programma Mettersi in proprio; dalle più tradizionali attività di commercio (cartoleria, libreria), e servizi alla persona (parrucchiera, estetista) o per animali (toelettatura) a quelle dell’alimentare (caseificio, gastronomia). Ma si trovano anche imprese di ricezione turistica (b&b) e valorizzazione del territorio (cicloturismo). Tra i liberi professionisti, consulenti di marketing, aziendali e contabili, CAF; videomaker e fotografi; wedding planner o personal shopper.

Non mancano mestieri particolari: la liutaia, il tatuatore, l’addestratore cinofilo, il floreal designer o la cake designer. Molti tra loro sono sensibili alla tutela dell’ambiente e hanno caratterizzato la propria impresa curando il risparmio energetico, il ricircolo e il riuso dei materiali.

Nella tabella di seguito, i risultati suddivisi per ambito territoriale nel periodo 2020-2022:

Dal 01.01.2020 al 31.12.2022:

CmTO

AL – AT

CN

BI – NO – VC – VCO

TOTALE

Quanti hanno sottoscritto il patto di servizio

1.651

273

425

383

2.732

BP validati

357

61

131

87

636

Imprese costituite

235

37

93

68

433

Piani di attività validati

102

10

14

8

134

Attività di lavoro autonomo avviate

78

7

8

6

99

Ed ecco i primi risultati MIP nel periodo luglio 2023- gennaio 2024 con i risultati suddivisi per ambito territoriale:

Lo studio sul MIP di Ires Piemonte 

I buoni risultati del progetto MIP sono stati evidenziati in un report di Ires Piemonte, secondo cui i dati suggeriscono una maggiore probabilità stimata da parte delle imprese Mip di risultare attive. L’impatto cresce con il trascorrere del tempo dalla nascita d’impresa, e a 4 anni è stimato in 9,1 punti percentuali sulla sopravvivenza. Il precedente studio (Poy, 2018), utilizzando dati sulle imprese partecipanti a MIP tra il 2010 e il 2013, aveva stimato l’efficacia del programma in diversi punti nel tempo, e a 4 anni l’effetto era di 7,3 punti percentuali. Quindi, l’efficacia della politica sembra essere più alta in relazione alle imprese nate con il servizio tra il 2017 e il 2019.

Dunque i servizi al lavoro possono svolgere un ruolo non secondario nell’aiutare aspiranti imprenditori a sviluppare e quindi mettere a terra la propria idea imprenditoriale, così da renderla più sostenibile nel tempo.

Come accedere ai servizi

Il primo passo è l’iscrizione, tramite il sito mettersinproprio.it, a un incontro collettivo di pre-accoglienza in cui saranno fornite le prime informazioni sulle modalità di svolgimento del programma. Dopo una prima valutazione motivazionale e attitudinale, l’aspirante imprenditore o lavoratore autonomo è accompagnato in un percorso a tappe, in cui troverà a disposizione una rete di professionisti specializzati nei servizi di accompagnamento, per definire, sviluppare e realizzare una nuova impresa o attività professionale. Tutti i servizi di accoglienza, consulenza e tutoraggio del Programma MIP sono completamente gratuiti.

In particolare si può beneficiare di :

  • 45 ore di consulenza in analisi idea imprenditoriale, Esame della fattibilità del progetto, Costruzione del Business plan, Consulenza specialistica: giuridica, commerciale ed economica, Avvio dell’attività professionale;
  • 20 ore, successivamente alla realizzazione del business plan, di ulteriore consulenza in attività di monitoraggio post avvio, analisi di mercato e delle opportunità, supporto nella definizione di progetti di sviluppo, sostegno nell’accesso a misure di agevolazione.

Il team di esperti

Attraverso una rete di sportelli diffusi in tutto il Piemonte, gestiranno i servizi di accompagnamento dedicati a chi intende creare imprese consapevoli, sostenibili e solide. Sono i cosiddetti “soggetti attuatori”: IS.COM Istituto per il commercio, Codex, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa, Izi SpA, Comtur Vercellese Servizi, Confartigianato Servizi Piemonte Orientale e Soges Spa. I loro operatori specializzati forniscono supporto agli aspiranti imprenditori, seguendoli passo dopo passo nella costruzione del loro progetto.

Al link che segue si possono conoscere più da vicino alcune delle realtà imprenditoriali nate grazie al Progetto Mip – Mettersi in proprio: https://mettersinproprio.it/storie-di-imprese-nate-con-mip/

JUST THE WOMAN I AM l’1, il 2 e il 3 marzo a Torino

/

La sala giunta di Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino, ha ospitato l’ultima conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione di JUST THE WOMAN I AM, in programma l’1, il 2 e il 3 marzo Torino.

Dal 2014 l’evento organizzato dal Centro Universitario Sportivo torinese in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino accompagna per le vie del capoluogo piemontese i cittadini, le associazioni e i sostenitori, tutti accomunati dalla scelta di non mancare per raccogliere i fondi a sostegno della ricerca universitaria sulla salute e sul cancro attraverso una corsa/camminata di 5 km non competitiva che quest’anno prenderà il via domenica 3 marzo alle ore 16.00 dalla splendida piazza Vittorio Veneto con arrivo in piazza San Carlo. A questa si affiancano le iniziative collaterali che promuovono la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere. Sempre presso la suggestiva piazza San Carlo di Torino verrà allestito il Villaggio della Prevenzione e del Benessere nelle giornate dell’12 e 3 marzo. Il Villaggio è un’occasione di incontro, dialogo e festa tra il mondo accademico, l’eccellenza sanitaria italiana, i cittadini e le scuole. Un evento nell’evento che accoglierà stand dedicati alle visite preventive gratuite, al counseling e alla presentazione delle associazioni no profit, a convegni e webinar divulgativi (programma completo su https://jtwia.org/programma-2024/). Inoltre intrattenimento in piazza sul palco grazie al CUS Torino e a R101, la radio ufficiale dell’edizione 2024 che sarà presente a Torino con i suoi talent per intrattenere i presenti con la sua musica e un occhio di riguardo a solidarietà e inclusione, cifre distintive dell’emittente.

L’ultima edizione ha battuto tutti i record: nel 2023 sono stati oltre 22mila gli iscritti alla corsa-camminata non competitiva di 5 chilometri. Quest’anno, ad una settimana dalla manifestazione, si stanno superando i numeri della passata edizione con 361 gruppi 26.380 iscritti. La donazione per partecipare a JTWIA è a offerta libera a partire da 20 euro a persona e sarà possibile iscriversi fino al giorno dell’evento.

Dall’edizione 2024 il Gruppo Gattinoni è sostenitore principale della manifestazione. Ma tanti sono i partner sostenitori di JTWIA: LauretanaDecathlonITTBoella e SorrisiNova CoopIveco GroupLarcYogi TeaMercatinoIrenPastiglie LeoneFantolinoTecnocasaInalpiReparCatiBattaglioESCP, il Comitato Organizzatore dei Giochi di Torino 2025 e la stessa R101.

Due eventi nell’evento saranno previsti sabato 2 marzo sul palco in piazza San Carlo: “Yoga in Piazza” (dalle 11.30 alle 13.00, è necessaria la registrazione tutte le info su https://jtwia.org/yoga-per-jtwia/) e “PHD Talks 4 Just The Woman I Am 2024” (organizzato da UniTO e PoliTO inizio ore 15.00).

Ogni anno con i fondi della manifestazione sono state finanziate borse di ricercainiziative per la divulgazione scientifica e dallo scorso anno l’attenzione si è spostata sui giovani ricercatori creando il PhD Day, in cui i dottorandi e le dottorande di PoliTO e UniTO che svolgono attività di ricerca sui temi cardine di JTWIA (prevenzione dei tumori, cambiamento degli stili di vita, parità di genere e promozione del ruolo della donna nella società civile) si confronteranno tra di loro e con il pubblico sui risultati delle loro ricerche. L’appuntamento sul palco di piazza San Carlo sarà l’occasione per avvicinare giovani e cittadinanza al mondo della ricerca universitaria e favorire un dialogo diretto con chi ha già scelto di investire nella formazione di terzo livello per il proprio futuro, e per il bene della società e creando le basi, auspicabilmente, per possibili collaborazioni future, disruptive e ricche di serendipità.

Per il 2024 è già stata definita la destinazione di quattro borse di ricerca, due all’Università (una ancora in corso di assegnazione) e due al Politecnico di Torino (già assegnate), rispettivamente a:

– Marco Armenio, Prof.ssa Carmen Fava – Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche (UniTO): “Valutazione della comprensione dell’infiammazione e della disimmunità nell’ambito di genesi, progressione e complicanze della Mielofibrosi Primaria”

– Gloria Sdanganelli, Prof.ssa Emanuela Consito – Dipartimento di Giurisprudenza (UniTO): “Servizi sociali e terzo settore: possibili modelli di amministrazione condivisa nel supporto alle donne affette da patologie oncologiche”

– Sara Muccio – Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale (DIMEAS) (PoliTO): “Modelli 3D in vitro per la validazione di nanomedicine e di trasportatori cellulari contro il Glioblastoma Multiforme (GBM)”

– Prof. Alessandra Colombelli, head of the research project, Mariya Shcherbyna, research fellow – Department of Management and Production Engineering (DIGEP) (PoliTO): “Women In STEM (Win-STEM)”

Per il primo anno, la Camera di commercio di Torino ha deciso di contribuire all’edizione 2024 di JUST THE WOMAN I AM, attraverso una borsa di studio del valore di 25mila euro. Questa iniziativa rientra tra le attività svolte dall’ente per sostenere gli eventi del territorio e per riconoscere l’importanza della ricerca in tutti i settori, compreso quello medico, dove operano numerose imprese eccellenti, competitive sia in Italia che all’estero.
La Camera di commercio è anche impegnata sul tema della corretta alimentazione nelle scuole e, in generale, sulla sicurezza alimentare, grazie all’attività del suo Laboratorio Chimico.
Tra i temi che accomunano il progetto JTWIA all’ente camerale, vi sono, infine, l’attenzione al mondo del non profit e alla valorizzazione dell’impatto sociale e, attraverso il Comitato Imprenditoria Femminile, alla questione della parità di genere in ambito lavorativo e professionale.

Sono intervenuti alla conferenza stampa il Presidente della Camera di commercio di Torino Dario Gallina, il Presidente del Centro Universitario Sportivo torinese Riccardo D’Elicio, la Vice Rettrice per la Didattica del Politecnico di Torino Anita Tabacco e il Vice Rettore per il Welfare, la Sostenibilità e lo Sport dell’Università di Torino Alberto Rainoldi.

Siamo a più di 24mila partecipanti e a 350 gruppi, abbiamo già battuto il record di iscritti delle passate edizioni – dichiara il Presidente Riccardo D’Elicio – un risultato storico per Just The Woman I Am. L’evento è sempre più in crescita a livello nazionale e internazionale. Oggi siamo qui alla Camera di commercio perché, grazie al sostegno di questo ente, verrà erogata una nuova borsa di studio del valore di 25mila euro. Ringrazio quindi in prima persona il Presidente Dario Gallina e il Segretario Generale Guido Bolatto per aver scelto di sostenere concretamente JTWIA, sicuro che dal 2025 la Camera di commercio di Torino sarà un valido promotore del progetto in tutte le aziende del territorio. Una novità di questa edizione sarà la partenza da piazza Vittorio, un modo per rendere il percorso ancora più agevole e snello. Vi do quindi appuntamento per l’1, il 2 e il 3 marzo con l’edizione 2024 di Just The Woman I Am”.

Riconosciamo al CUS Torino – afferma Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino – il merito di aver reso Just The Woman I Am un’occasione imperdibile per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della pratica sportiva e di uno stile di vita sano. Lo sport, come è noto, non apporta solo benefici al corpo e alla mente, ma la prevenzione ha un impatto positivo anche in termini economici, consentendo di risparmiare nelle cure. Il nostro contributo intende favorire giovani ricercatori che, con volontà e straordinaria competenza, operano nel sistema universitario torinese, vera e propria eccellenza del territorio“.

Just The Woman I Am è diventata negli anni un punto di riferimento per la comunità accademica e per i cittadini nel contrasto ai tumori, un appuntamento ormai consolidato a sostegno della ricerca universitaria sulla salute – ha commentato la Vice Rettrice per la Didattica del Politecnico di Torino Anita Tabacco – L’interesse verso la manifestazione è cresciuto, così come l’apprezzamento rivolto al Politecnico e all’Università di Torino per il loro impegno, costante, nel promuovere sul territorio i valori del rispetto e dell’uguaglianza di genere. Fondamentale, oggi come ieri, è il messaggio che le nostre ricercatrici e ricercatori rivolgono alla cittadinanza: investire sulla ricerca e insieme sulla prevenzione per ridurre il rischio di malattia, e condurre uno stile di vita sano, che comprenda comportamenti alimentari corretti e un’adeguata attività sportiva”.

“È con grande entusiasmo che ci troviamo, a pochi giorni dalla manifestazione, a invitare nuovamente la città a partecipare alla JTWIA. I numeri degli iscritti stanno crescendo come mai prima e un nuovo partner, la Camera di Commercio, ha deciso di unirsi alla grande famiglia degli organizzatori. Con altrettanta soddisfazione mi preme ricordare due iniziative: i PhD Talks, uno spettacolo pensato per far conoscere i temi di ricerca clinica oncologica di alcuni dottorandi di Unito e Polito e il finanziamento di quattro assegni di ricerca (due per Unito e due per Polito) che sosterranno un anno di attività di quattro giovani, indispensabile per avvicinarci al traguardo finale: il miglioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici” – dichiara Alberto Rainoldi, Vice Rettore per il Welfare, la Sostenibilità e lo Sport dell’Università di Torino.

Prima tappa del progetto “#CoesioneItalia. L’Europa vicina”

Torino: i fondi europei al servizio della trasformazione urbana e dell’innovazione sociale


Venerdì 16 febbraio, ore 15.00 – 18.00
Open Incet – Piazza Teresa Noce, 17 – Torino

Venerdì 16 febbraio alle ore 15.00 si terrà l’evento “Torino: i fondi europei al servizio della trasformazione urbana e dell’innovazione sociale”, organizzato nell’ambito del progetto #CoesioneItalia. L’Europa vicina, promosso dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso e dal Forum Disuguaglianze e Diversità, in partnership con il quotidiano Domani. L’evento, realizzato in collaborazione con il Comune di Torino, vedrà amministratori locali, esperti ed esponenti di realtà cittadine confrontarsi attorno ai progetti di trasformazione urbana caratterizzati da una forte innovazione sociale che l’amministrazione comunale ha promosso negli ultimi anni grazie a diversi strumenti di intervento della politica di coesione.

L’approccio strategico nell’uso dei fondi di coesione messo in campo dal Comune di Torino ha infatti fatto leva sulle potenzialità del territorio e ha permesso di mettere in atto politiche basate su nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, sull’integrazione delle politiche settoriali, su nuovi modelli di valutazione e su meccanismi di coinvolgimento e dispositivi normativi che hanno facilitato processi dal basso. Accanto agli amministratori, i protagonisti di alcune delle realtà coinvolte porteranno la loro esperienza e presenteranno i risultati dei progetti attuati.

L’appuntamento di Torino è il primo di otto eventi di approfondimento e confronto che verranno organizzati nell’ambito del progetto #CoesioneItalia. L’Europa vicinafinanziato dalla Direzione generale della politica regionale e urbana (DG Regio) della Commissione europea con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza dei risultati della politica di coesione finalizzata a ridurre i divari territoriali e le disuguaglianze nell’Ue, e del loro impatto sulla vita delle persone, e di promuovere il dialogo sul tema tra i cittadini, gli stakeholder e i decisori politici. Ogni appuntamento è organizzato a partire da progetti selezionati tra quelli maggiormente rispondenti agli obiettivi di giustizia sociale e ambientale.

Parteciperanno: Carlotta Salerno, assessora all’Istruzione, Edilizia Scolastica, Giovani, Periferie e Rigenerazione urbana del Comune di Torino; Serafina Manna, Fondazione Lelio e Lisli Basso; Patrizia Saroglia, Fondazione Giacomo Brodolini; Antonio Damasco, Rete Italiana della Cultura Popolare; Anna Rowinski, Cooperativa Sumisura; Cecilia Guiglia, Fondazione di Comunità Porta Palazzo; Fabrizio Giacone, Gianfranco Presutti e Fabrizio Barbiero, Dipartimento Fondi Europei e PNRR del Comune di Torino; Sabina De Luca, Coordinamento Forum Disuguaglianze e Diversità. Modera e anima il confronto: Francesca De Benedetti, giornalista di Domani.

L’evento verrà trasmesso in diretta streaming sul sito di Domani.

Qui il programma completo dell’evento: https://bit.ly/coesione-italia-torino

Qui tutte le informazioni sul progetto: https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/coesione-italia-leuropa-vicina/

Epilessie rare: Piemonte, Liguria e Sardegna a confronto

 Ecco le grandi sfide da affrontare in rete per assicurare ai pazienti il migliore percorso di cura e di assistenza

 

30 gennaio 2023 – I bisogni rappresentati dalle epilessie rare sono trasversali al mondo delle malattie rare e riguardano la diagnosi precoce, la complessità, la multidisciplinarietà, la difficoltà e necessità di portare avanti progetti di ricerca e di tracciare percorsi di continuità terapeutica, la realizzazione di raccordi interaziendali, interregionali e ospedale-territorio (per facilitare l’assistenza domiciliare), l’accesso alle nuove terapie e l’assistenza riabilitativa psicologica. Questi bisogni sono stati discussi nell’evento “EPILESSIE RARE: STATO DELL’ARTE E NUOVI ORIZZONTI DI CURA” che ha coinvolto Piemonte, Liguria, Sardegna. L’evento, organizzato da Motore Sanità con il contributo non condizionante di Jazz Pharmaceuticals, si pone diversi obiettivi, in particolare mettere in luce il tema delle epilessie rare, patologie neurologiche croniche ad alto impatto sociale, stigmatizzate e scarsamente attenzionate dai mezzi di comunicazione, provare a dare soluzioni ai bisogni dei pazienti e favorire la conoscenza del mondo delle epilessie al pari delle altre malattie rare.

‘L’evento rappresenta un’opportunità unica per approfondire la diagnosi precoce, il management clinico e la presa in carico dei giovani pazienti con epilessie rare” ha spiegato il professore Pasquale Striano, Direttore Unità Operativa di Neurologia Pediatrica e Malattie Muscolari, IRCCS Istituto ‘G. Gaslini’ e Professore Pediatria Generale e Specialistica Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili (DINOGMI), Università di Genova, che ha condiviso le più recenti scoperte e migliori pratiche in questo campo, fornendo un quadro completo delle sfide da affrontare: “una presa in carico globale, una valutazione e un follow up regolare, una gestione migliore delle situazioni che coinvolgono i pazienti e che sono molto impattanti. Inoltre, ha continuato: “è importante capire quali sono i farmaci che impattano sia in senso positivo sia in senso negativo sul contesto cognitivo del paziente; bisogna comprendere meglio le correlazioni genotipo-fenotipo, quindi offrire degli elementi prognostici e anche gli aspetti di farmacogenomica possono aiutare a capire se un paziente è un metabolizzatore lento o rapido e di conseguenza se un farmaco è più o meno indicato. Questo comporta anche l’innovativo disegno di nuovi trials clinici. Infine, la transizione dall’età pediatrica a quella adulta, che vuol dire assegnare il paziente al medico dell’adulto deve assicurare una presa in carico olistica che comprende anche gli aspetti riabilitativi, sociali e di gestione globale del paziente”.

Sulla complessità del quadro clinico del paziente con epilessia rara è intervenuto Walter Merella, Coordinatore LICE – Lega Italiana contro l’Epilessia per la regione Sardegna. “Il 70% delle persone con epilessia è farmacoresistente e tra di loro un discreto numero è anche affetto da malattia rara – spiega Merella -. La complessità di tali condizioni ha un’influenza negativa sulla qualità di vita generale dei pazienti e dei loro familiari, con elevato rischio di esclusione sociale. La presa in carico globale di queste persone non può quindi che essere multidisciplinare. La risposta alla necessità, imprescindibile, di una presa in carico globale della persona con epilessia si realizza solo attraverso l’adozione di percorsi diagnostico terapeutici (PDTA) al fine di adattare le linee guida alle risorse sanitarie locali. Il PDTA è uno strumento fondamentale per il governo clinico dell’assistenza delle patologie croniche e complesse, ma queste persone devono essere assistite da specialisti (neuropsichiatri infatili, neurologi epilettologi). Il Tavolo tecnico sull’epilessia della Regione Autonoma della Sardegna è stato reinsediato, per la terza volta, un anno fa; ha redatto il PDTA regionale Epilessia e un progetto di Rete integrata di cure dell’epilessia. La RAS è prevista entro il prossimo febbraio.

La RAS nel 2017 ha stilato la lista dei centri di riferimento per patologia e l’elenco delle malattie rare ove è presente solo una forma di epilessia (l’epilessia mioclonica progressiva). Il Decreto indica gli ambulatori di “epilettologia” neurologici (per minori o adulti) di riferimento per le malattie rare che si associano in misura a epilessia. “La difficoltà ad attuare l’integrazione tra servizi era ed è dovuta all’insufficienza di risorse umane/professionali con competenza “epilettologica”, indispensabili per offrire le cure più appropriate alle persone con malattie rare ed epilessia associata o forme di epilessia “rare” (Dravet, West, Lennox Gastaut, Angelman, GNA01)” ha spiegato Walter Merella.

Il progetto di Rete integrata di cure dell’epilessia, che considera un percorso di cure fondato su centri epilessia di primo e secondo livello (per intensità di cura), prevede: centri per le epilessie esistenti che operanti da anni divengono realtà ufficiale; la necessità di istituire Centri di epilessia di primo livello sul territorio, soprattutto per gli adulti; si riconoscono due livelli di intensità di cura e si prevedono una serie di strumenti che consentano di attuare la Rete dei Centri esistenti (cartella clinica unica regionale, rete telematica informatica, protocollo della transizione, assistenza).

In Liguria il quadro generale è stato presentato dalla professoressa Paola BarabinoDirettore UOC Farmacia dell’IRCCS Gaslini di Genova, la quale ha sottolineato che essere un centro di riferimento consente sicuramente un accesso al farmaco in ospedale veloce e rapido. Inoltre ha evidenziato il ruolo della formazione: “un aspetto fondamentale sia per i neurologi dell’adulto e i neurologi del bambino ma anche per i farmacisti affinché sappiano in quale contesto e in quale patologia si muovono e possano così erogare una dispensazione che sia all’altezza della complessità del quadro clinico del paziente”.

Ha portato l’esperienza piemonteseSimone Baldovino, referente della Regione Piemonte presso il Tavolo interregionale delle Malattie Rare e del Centro di Coordinamento della Rete interregionale per le malattie rare del Piemonte e della Valle d’Aosta, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche Università di Torino, sottolineando che il Piemonte ha istituito una rete organizzata che coinvolge tutti i presidi, sanitari e locali e i grandi ospedali. “L’esempio della rete piemontese che poi si è espansa anche alla Valle d’Aosta – ha ricordato Baldovino – ci fa vedere come il paziente può essere preso in carico in maniera adeguata e più vicina alle sue esigenze, soprattutto se si sviluppa una rete di presa in carico diffusa che riservi agli ospedali hub la gestione delle attività di terzo livello e di ricerca”.

E proprio sulla presa in carico è intervenuta Irene Bagnasco, Coordinatore LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: “la presa in carico delle epilessie rare e complesse deve essere necessariamente di tipo globale sia per quanto concerne le problematiche sanitarie sia quelle socioriabilitativeCon l’avvicinamento all’età adulta le comorbidità neuropsichiatriche possono diventare prevalenti rispetto all’epilessia in sé e questo può comportare difficoltà nel reperire specialisti e operatori di riferimento. Il delicato percorso della transizione deve tenere in conto questi aspetti che differenziano il setting pediatrico da quello dell’adulto, il primo maggiormente orientato ad una comprehensive care e alla multidisciplinarietà spesso sinergica con gli operatori del mondo della riabilitazione e del sociale“.

Aggiornamento dei LEA con riconoscimento delle ESE, Percorsi Diagnostici Terapeutici alla ricerca dell’assistenza, continuità delle cure quindi transizione dall’età pediatrica all’età adulta. Questi, infine, i nodi cruciali portati all’attenzione di Katia Santoro, Presidente dell’Associazione Famiglie LGS Italia e rappresentante dell’Alleanza Epilessie Rare e Complesse. “Manca l’assistenza perché non c’è il collegamento con il territorio – spiega Santoro -, nel PDTA la parte Assistenziale deve essere considerata parte della cura, non “una cosa a parte”Per quanto riguarda la transizione viene ancora considerata come un momento, ma in realtà essa rappresenta l’inizio di una nuova fase della vita, che non è né transitoria né breve, pertanto deve risultare costruttiva e non riduttiva. Il team multidisciplinare pediatrico deve essere replicato, con i dovuti accorgimenti, anche nella fase adulta perché le cronicità e le comorbidità dei nostri bambini, ahimè, li accompagnano per tutta la vita, non spariscono con la maggiore età, anzi”. Secondo Santoro, è importante che le regioni facciano una mappatura dei sistemi e delle risorse territoriali per monitorare ciò che esiste e ciò che manca, c’è bisogno di fare rete (i vari livelli del sistema sanitario devono comunicare) e quindi gli sforzi di ogni regione andrebbero convogliati verso un fascicolo sanitario elettronico; poi serve uniformare e migliorare la distribuzione e l’accesso dei farmaci.

 

Bollini rosa agli ospedali torinesi

L’ospedale Sant’Anna di Torino si aggiudica tre Bollini rosa e l’ospedale Mauriziano di Torino se ne aggiudica due

Fondazione Onda: cresce il network degli ospedali con il Bollino Rosa, premiate 367 realtà nel nostro Paese
Il riconoscimento assegnato gli ospedali impegnati, in tutte le regioni italiane, nella promozione della medicina di genere, distinguendosi per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili e non solo.
Le schede con le informazioni sui servizi degli ospedali premiati sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it
L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino si aggiudica 3 Bollini Rosa e si conferma al top. L’ospedale Mauriziano se ne aggiudica 2. Fondazione Onda ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 2024-2025 agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. Rispetto al biennio precedente gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 354 a 367. Oltre ad una crescita numerica, assistiamo ad un miglioramento qualitativo dei servizi erogati: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre Bollini, sono infatti passati da 107 dello scorso Bando a 126 di questa edizione. 188 strutture hanno conseguito due Bollini e 53 un Bollino. La premiazione è avvenuta in una cerimonia svoltasi presso il Ministero della Salute.
«L’11a edizione dei Bollini Rosa, che ha il patrocinio di 31 enti e società scientifiche», afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda «rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza di servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche, che si distinguano per la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate. Gli ospedali premiati con il Bollino Rosa vengono valutati alla luce dei percorsi inerenti sia alle specialità con maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, sia a quelle che trattano patologie che normalmente colpiscono entrambi i generi, ma con un approccio personalizzato. Vengono inoltre tenute in considerazione l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne ed i servizi offerti per la gestione di vittime di violenza. I 367 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari. Allo stesso tempo gli ospedali con il Bollino Rosa rappresentano per la popolazione, l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare ed avvicinare a diagnosi e cure appropriate».
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne ed una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia ed appropriatezza dei percorsi diagnostico – terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico – terapeutici (volontari, mediazione culturale ed assistenza sociale) ec infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
Durante la cerimonia di premiazione è stato inoltre assegnato un riconoscimento speciale a 34 Referenti Bollino Rosa che si sono distinti negli anni per l’impegno e l’entusiasmo a sostegno delle iniziative di Fondazione Onda.
Sul sito www.bollinirosa.it è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per regione, con l’elenco dei servizi valutati.
«Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione al paziente ed al suo benessere complessivo declinata in ottica di genere, con un particolare riguardo alla gestione dei casi di violenza verso le donne e gli operatori sanitari. È questa la filosofia con cui l’Advisory Board ha assegnato anche questo anno i Bollini Rosa promossi da Fondazione Onda», spiega Walter Ricciardi, Professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente Commissione Bollino Rosa. «Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità ed assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Mi auguro che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo».
«Le farmacie lavorano attivamente per diffondere la cultura della medicina di genere, promuovendo screening di prevenzione mirati, ad esempio delle malattie cardiovascolari, i cui sintomi si manifestano in maniera molto diversa nelle donne rispetto agli uomini. In farmacia lavoriamo ogni giorno per informare in maniera chiara e corretta le donne affinché possano prendersi cura della propria salute», dice Marco Cossolo, Presidente Federfarma nazionale.
L’iniziativa Bollini Rosa si avvale della media partnership di Adnkronos, Baby Magazine, Panorama della Sanità, Salutare e Tecnica Ospedaliera, è patrocinata da AGENAS – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, AIDM – Associazione Italiana Donne Medico, AMD – Associazione Medici Diabetologi, ANISC – Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi, AOGOI – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere, FEDERFARMA, FIASO – Federazione Italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Fondazione AIOM, Istituto Superiore di Sanità, SIC – Società Italiana di Cardiologia, S.I.CO.B. – Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche, SID – Società Italiana di Diabetologia, SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, SIE – Società Italiana di Endocrinologia, SIFES e MR – Società Italiana di fertilità e sterilità, SIGO – Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, SIMEU – Società Italiana Medicina d’Emergenza Urgenza, SIMG – Società Italiana di Medicina Generale, SIN – Società Italiana di Neonatologia, SIN – Società Italiana di Neurologia, SINPF – Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana, SIO – Società Italiana dell’Obesità, SIOG – Società Italiana di Oncologia Ginecologica, SIOMMMS – Società Italiana dell’Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro, SIP – Società Italiana di Pneumologia, SIP – Società Italiana di Psichiatria, SIR – Società Italiana di Reumatologia, SIUD – Società Italiana di Urodinamica, SIUrO – Società Italiana di Uro-Oncologia ed è resa possibile grazie al contributo incondizionato di Aon Italia.

La Città e Hangar insieme per il bando “Torino, che cultura!”

Sono aperte dal 27 ottobre le adesioni al bando “Torino, che cultura!” della Città di Torino, che nei prossimi tre anni assegnerà oltre 4 milioni di fondi PN Metro Plus e Città medie sud 2021-2027 – progetto TO7.5.1.1.B – Sostegno all’economia urbana nel settore della cultura. Con gli stessi fondi, a distanza di un mese dalla pubblicazione dell’avviso, la Città mette a disposizione, gratuitamente, un percorso di accompagnamento e formazione per le associazioni che vorranno partecipare.

Consulenze tecniche individuali, supporto per la predisposizione delle candidature, ma anche laboratori di progettazione e workshop teorico-pratici, a cui potranno accedere gratuitamente tutti i soggetti che rispondono ai requisiti di partecipazione al bando. L’iniziativa nasce dalla volontà della Città di Torino di assistere gli operatori culturali nella fase di progettazione delle attività, anche a fronte dell’impegno organizzativo e progettuale richiesto dall’avviso stesso, che prevede che i progetti siano presentati da soggetti organizzati in forme di partenariato e network.

“La cultura è un elemento irrinunciabile di una comunità ed è fondamentale sostenerla con risorse finanziarie. Questa volta però il nostro Sindaco Stefano Lo Russo ci ha chiesto di fare un passo in più, con un bando triennale, che stimolasse lo sviluppo, l’innovazione e l’aggregazione tra le diverse realtà del nostro territorio” – spiega Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino. – “Il  bando “Torino, che cultura!” porterà nuova linfa all’offerta culturale della nostra città, mentre il percorso formativo fornirà agli operatori strumenti pratici di progettazione, pianificazione e gestione, la cui utilità andrà ben oltre i prossimi tre anni.”

A partire da fine novembre, uno sportello di consulenza online risponderà alle domande delle associazioni rispetto a requisiti e regole di partecipazione. Si potranno anche richiedere chiarimenti per l’elaborazione di proposte coerenti con gli obiettivi previsti dall’avviso e  richiedere assistenza  per la predisposizione delle candidature. Il servizio sarà disponibile fino a pochi giorni prima della scadenza del bando, prevista per l’8 febbraio 2022.

Da dicembre partiranno invece i workshop e i laboratori teorico-pratici. Due cicli di quattro incontri ciascuno, uno a dicembre e uno a gennaio, così suddivisi:

– un incontro sui temi chiave e sulle urgenze che attraversano il tempo presente, per stimolare la creazione di gruppi di interesse e condividere pratiche e progettualità trasformative;

– due incontri utili a stimolare la capacità degli operatori culturali di costituire partnernariati e network, per mettere in atto processi di trasformazione culturale degli spazi del territorio cittadino e promuovere metodi di co-progettazione efficaci;

– un incontro dedicato ai temi della sostenibilità e della rendicontazione, per promuovere metodi e competenze per la valutazione degli impatti, la costruzione di metriche e sistemi per la misurazione dell’impatto sociale, dell’efficacia e dell’efficienza progettuale.

La realizzazione del percorso di accompagnamento e formazione è stata affidata dalla Città di Torino a Hangar Piemonte, progetto nato nel 2014 su impulso dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e diventato nel 2022 agenzia pubblica per le trasformazioni culturali. Per la prima volta la sua esperienza decennale, che ne ha fatto un importante punto di riferimento a livello regionale e nazionale, è messa al servizio di un altro ente territoriale. In sintonia con le proprie traiettorie identitarie, Hangar conduce percorsi di accompagnamento alla trasformazione culturale di luoghi, spazi e presidi civici (H-Point), laboratori di sperimentazione sulla co-progettazione, sulla costruzione di partnership e reti, sul networking (H-Lab), attività di ricerca sulle metodologie e sugli strumenti di misurazione e valutazione, e sugli standard di social accountability per la rendicontazione di sostenibilità (H-Research), contributi sulle urgenze del contemporaneo (H-Think).

Per ogni informazione sull’avviso pubblico e sul percorso di accompagnamento è possibile consultare il sito del Comune di Torino alla pagina Appalti e bandi, sezione Contributi e altri benefici economici.

Un Polo Universitario e un Polo Archivistico nell’ex Manifattura tabacchi

 AL VIA IL CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER IL NUOVO POLO CULTURALE

Agenzia del Demanio, Regione Piemonte, Città di Torino, Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Politecnico e Università di Torino sottoscrivono l’Accordo che da via all’operazione di riqualificazione urbanistica e architettonica

 

Torino – Prende vita l’operazione di riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale della ex Manifattura Tabacchi di Torino con il Concorso internazionale di Progettazione indetto dall’Agenzia del Demanio per acquisire una proposta progettuale di riqualificazione del complesso storico. Il bando è stato presentato oggi a Palazzo Chiablese dal Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme alla presenza delle istituzioni coinvolte nell’operazione di riconversione, possibile grazie alla sottoscrizione di un Accordo che attua il Protocollo di Intesa tra il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, la Città di Torino, l’Agenzia del Demanio, il Politecnico e l’Università degli Studi di Torino.

L’Accordo attuativo è stato siglato da Alberto Cirio Presidente della Regione Piemonte, Stefano Lo Russo Sindaco di Torino, Alessandra dal Verme Direttore dell’Agenzia del Demanio, Guido Saracco Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Geuna Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Corrado Azzollini Segretario Regionale per il Piemonte del Ministero della Cultura, Emanuela Carpani Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, Edoardo Barelli Innocenti Presidente della Corte d’Appello di Torino, Ministero della Giustizia.

Il Protocollo prevede l’insediamento, negli spazi recuperati della ex Manifattura Tabacchi, di più funzioni aperte e fruibili ai cittadini: un Polo Universitario con residenze, servizi per gli studenti e aule di alta formazione e un Polo Archivistico con aule di consultazione di documenti e un centro studi. Gli spazi residenziali previsti consentiranno di realizzare un vero e proprio campus interateneo dell’inclusione sociale, dove, oltre agli alloggi sono previste aree di incontro e socializzazione e per la formazione avanzata. La parte destinata agli alloggi, candidata attraverso un bando del Ministero dell’Università e Ricerca, attua la Riforma “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti”, della Missione 4 del PNRR.

Il concorso internazionale richiede una proposta progettuale che preveda lo studio delle connessioni urbane e il disegno degli spazi di relazione tra gli edifici con attenzione alle funzioni da insediare nell’area, con particolare attenzione alla sostenibilità, alla resilienza e all’inclusività sociale ed economica. Dovrà pertanto rendere l’ambiente urbano adeguato al contesto e alle condizioni climatiche attuali e capace di adattarsi agli eventuali cambiamenti. Il Nuovo Polo dovrà inoltre essere in grado di attrarre competenze, capitale umano e risorse economiche. La rigenerazione del complesso dell’ex Manifattura Tabacchi potrà rappresentare l’elemento propulsore per la rivitalizzazione del quadrante nord/nord-est di Torino, per generare opportunità di apprendimento, aggregazione, lavoro e impresa sociale.

Il bando si articola in due fasi. Il termine per la presentazione delle proposte progettuali e dei documenti amministrativi relativi alla prima fase è il 16 gennaio 2024, alle ore 16. A partire da tale data l’Agenzia del

Demanio avvierà le fasi di valutazione e selezione delle offerte pervenute, da cui saranno individuate le proposte che accederanno alla seconda fase. Il termine per la presentazione delle offerte relative alla seconda fase è il 22 aprile 2024, alle ore 16. Come da disciplinare di gara, il 17 maggio 2024 avverrà la proclamazione del vincitore del concorso che curerà il completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il vincitore riceverà un compenso pari a circa € 393mila, mentre a ciascuno dei successivi 4 concorrenti verrà corrisposto, a titolo di riconoscimento di partecipazione, un rimborso spese di circa € 15mila. L’Agenzia del Demanio si riserva, inoltre, di affidare al vincitore il completamento della progettazione secondo la programmazione dei lotti esecutivi e degli investimenti.

In particolare, l’Agenzia del Demanio, attraverso la Struttura per la Progettazione, curerà per la Regione Piemonte la progettazione degli interventi della porzione da destinare alle residenze universitarie, nell’ambito degli obiettivi PNRR. L’Agenzia assumerà, inoltre, il coordinamento tecnico dell’intervento di rigenerazione urbana e svilupperà, quale Stazione Appaltante, le porzioni destinate al Ministero della Giustizia e al Ministero della Cultura – Direzione Generale Archivi.

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo ha dichiarato: “Investire su residenze universitari, spazi per i ragazzi e gli studenti è la cifra della capacità di una città e di un territorio di essere attrattivo e di investire sul suo futuro. Su questo Città e Regione stanno lavorando molto: la Regione dà copertura al 100% delle borse di studio, con uno stanziamento di oltre 70 milioni di euro e, grazie agli investimenti sull’edilizia universitaria, questa città è la prima in Italia per incremento dei posti letto per gli studenti nella classifica del ministero, con 500 posti in più a disposizione già da quest’anno. Per questo sosteniamo con convinzione il progetto per la Manifattura Tabacchi che rappresenta un ulteriore tassello della trasformazione di questo territorio.”

“L’importante operazione di rigenerazione urbana che interesserà la ex Manifattura Tabacchi, cui il concorso internazionale di progettazione darà avvio, si inserisce in un’area urbana che attraverserà nei prossimi anni una fase di grande trasformazione, a partire dalla Linea 2 della metropolitana – ha detto il Sindaco della Città Metropolitana e della Città di Torino, Stefano Lo Russo. “In questo luogo sorgerà un polo della cultura e della formazione accademica, confermando la vocazione di Torino quale città universitaria”.

Il Concorso internazionale che lanciamo oggi è l’occasione per ripensare gli spazi in disuso, restituirgli vitalità e attrattività, trasformandoli in luoghi di conoscenza, di incontro e di cultura con un grande impatto sulla città. Mi auguro che ci sarà grande partecipazione”, ha dichiarato Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio. “Siamo impegnati in operazioni complesse di rigenerazione e riuso dei beni dello Stato con l’obiettivo di garantire la migliore qualità funzionale, tecnica e architettonica degli interventi, attivando processi di rigenerazione urbana, in collaborazione con le istituzioni competenti e secondo le esigenze e istanze espresse dal territorio. Il Polo Culturale che nascerà a Torino – aggiunge dal Verme – sarà un esempio dell’approccio sistemico che l’Agenzia adotta per valorizzare il patrimonio immobiliare basandosi sui principi della centralità dell’utenza, dell’innovazione e della sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

“E’ un progetto importante per riqualificare una zona di Torino con grandissime potenzialità – ha detto il Rettore del Politecnico Guido Saracco – Uno spazio versatile e ricco di storia situato in una posizione strategica per i nostri atenei: un altro tassello per trasformare Torino in una città universitaria sempre più vivibile ed accogliente.”

“Il lancio di questo atteso concorso internazionale segna l’avvio di un progetto strategico per Torino, dimostrando ancora una volta che l’investimento in luoghi per la cultura costituisce occasione di rigenerazione urbana e ambientale in zone della città alla ricerca di nuova identità e di opportunità per lo sviluppo – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna – Il recupero dell’ex Manifattura Tabacchi consentirà di offrire a Torino una città della memoria e della formazione continua, per far vivere la quale i saperi e le competenze universitarie avranno un ruolo cruciale. Sarà questa, finalmente, l’occasione per concentrare gli archivi istituzionali e privati della storia economica e industriale della città in uno spazio moderno e accessibile, creando un centro di documentazione tra i più importanti del Paese. In più con la presenza di spazi dedicati alla residenzialità studentesca, che rappresentano un bisogno primario per Atenei in crescita continua come quelli insediati sul nostro territorio. Si estende così, anche oltre Dora, la presenza universitaria in una parte della città dove la presenza del Campus Einaudi ha già dimostrato tutto il potenziale di cambiamento in positivo dei modelli di policentricità culturale.”

“La firma dell’Accordo tra Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Regione Piemonte, Città di Torino, Università di Torino, Politecnico di Torino e Agenzia del Demanio per la valorizzazione del compendio di archeologia industriale denominato Regia Manifattura Tabacchi consentirà all’intero complesso, oggi abbandonato, di riconnettere un’area urbana con funzioni culturali di ampio respiro dotando contestualmente la Città di Torino di funzioni che le permetteranno di proiettarsi verso sfide future.” Ha dichiarato il Segretario Regionale per il Piemonte del Ministero della Cultura, Corrado Azzollini.

LINK AL CONCORSO

www.agenziademanio.it/it/gare-aste/lavori/gara/Concorso-di-progettazione-per-la-riqualificazione-dellex- Manifattura-Tabacchi-da-destinare-a-Polo-Culturale-sita-nel-Comune-di-Torino#

Comune di Torino e Hangar Piemonte insieme per il bando “Torino, che cultura!”

Sono aperte dal 27 ottobre le adesioni al bando “Torino, che cultura!” della Città di Torino, che nei prossimi tre anni assegnerà oltre 4 milioni di fondi PN Metro Plus e Città medie sud 2021-2027 – progetto TO7.5.1.1.B – Sostegno all’economia urbana nel settore della cultura. Con gli stessi fondi, a distanza di un mese dalla pubblicazione dell’avviso, la Città mette a disposizione, gratuitamente, un percorso di accompagnamento e formazione per le associazioni che vorranno partecipare.

Consulenze tecniche individuali, supporto per la predisposizione delle candidature, ma anche laboratori di progettazione e workshop teorico-pratici, a cui potranno accedere gratuitamente tutti i soggetti che rispondono ai requisiti di partecipazione al bando. L’iniziativa nasce dalla volontà della Città di Torino di assistere gli operatori culturali nella fase di progettazione delle attività, anche a fronte dell’impegno organizzativo e progettuale richiesto dall’avviso stesso, che prevede che i progetti siano presentati da soggetti organizzati in forme di partenariato e network.

La cultura è un elemento irrinunciabile di una comunità ed è fondamentale sostenerla con risorse finanziarie. Questa volta però il nostro Sindaco Stefano Lo Russo ci ha chiesto di fare un passo in più, con un bando triennale, che stimolasse lo sviluppo, l’innovazione e l’aggregazione tra le diverse realtà del nostro territorio” – spiega Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino. – “Il  bando “Torino, che cultura!” porterà nuova linfa all’offerta culturale della nostra città, mentre il percorso formativo fornirà agli operatori strumenti pratici di progettazione, pianificazione e gestione, la cui utilità andrà ben oltre i prossimi tre anni.”

A partire da fine novembre, uno sportello di consulenza online risponderà alle domande delle associazioni rispetto a requisiti e regole di partecipazione. Si potranno anche richiedere chiarimenti per l’elaborazione di proposte coerenti con gli obiettivi previsti dall’avviso e  richiedere assistenza  per la predisposizione delle candidature. Il servizio sarà disponibile fino a pochi giorni prima della scadenza del bando, prevista per l’8 febbraio 2022.

Da dicembre partiranno invece i workshop e i laboratori teorico-pratici. Due cicli di quattro incontri ciascuno, uno a dicembre e uno a gennaio, così suddivisi:

– un incontro sui temi chiave e sulle urgenze che attraversano il tempo presente, per stimolare la creazione di gruppi di interesse e condividere pratiche e progettualità trasformative;
– due incontri utili a stimolare la capacità degli operatori culturali di costituire partnernariati e network, per mettere in atto processi di trasformazione culturale degli spazi del territorio cittadino e promuovere metodi di co-progettazione efficaci;- un incontro dedicato ai temi della sostenibilità e della rendicontazione, per promuovere metodi e competenze per la valutazione degli impatti, la costruzione di metriche e sistemi per la misurazione dell’impatto sociale, dell’efficacia e dell’efficienza progettuale.

La realizzazione del percorso di accompagnamento e formazione è stata affidata dalla Città di Torino a Hangar Piemonte, progetto nato nel 2014 su impulso dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e diventato nel 2022 agenzia pubblica per le trasformazioni culturali. Per la prima volta la sua esperienza decennale, che ne ha fatto un importante punto di riferimento a livello regionale e nazionale, è messa al servizio di un altro ente territoriale. In sintonia con le proprie traiettorie identitarie, Hangar conduce percorsi di accompagnamento alla trasformazione culturale di luoghi, spazi e presidi civici (H-Point), laboratori di sperimentazione sulla co-progettazione, sulla costruzione di partnership e reti, sul networking (H-Lab), attività di ricerca sulle metodologie e sugli strumenti di misurazione e valutazione, e sugli standard di social accountability per la rendicontazione di sostenibilità (H-Research), contributi sulle urgenze del contemporaneo (H-Think).

Per ogni informazione sull’avviso pubblico e sul percorso di accompagnamento è possibile consultare il sito del Comune di Torino alla pagina Appalti e bandi, sezione Contributi e altri benefici economici.