Povero basket a Torino. Povera Fiat Torino. Non ne azzecca proprio una. Nove sconfitte consecutive e non è bastato seduto in panchina l’icona del Basket mondiale. Non so se tante sconfitte consecutive sia un record. ma è certo che Fiat Basket ci ha abituati a queste performance. il Presidente Forni da star delle tifoserie diventa bersaglio. Cominciano le voci di un suo addio. La Star nascente è Feria che come amministratore delegato potrebbe ottenere anche la presidenza. Già prima si è occupato di parecchie cose, dai rapporti con il Comune e Parco Olimpico a direttore sportivo. E non è una novità societaria che chi arriva dopo chiede a chi lo ha invitato di accomodarsi fuori. E anche qui c’ è un non invidiabile record. Velocemente cambiano allenatori, giocatori, direttori sportivi. E dalla invincibilità si passa alla paura della retrocessione. Se avvenisse? Non ce lo auguriamo di certo. Ma se avvenisse? Fiat potrebbe mollare tutto. Per gli amanti e tifosi del basket forse non si tratterebbe solo di cocente delusione. Eppure tutti ma proprio tutti si sono adoperati. L’assessore Finardi grande sponsor : la serie A di Basket deve giocare al PalaVela. Pronti i dirigenti del Parco Olimpico che dopo decenni di vocazione deiPalaVela a Sport del ghiaccio l’hanno predisposto per la pallacanestro. Anche sui concerti si potrebbe abbattere la scure del nuovo regolamento attuativo pentastellato Gli esperti mi dicono che potrebbe rendere impossibili i grandi concerti di musica Pop negli Stadi. Altro duro colpo al Parco Olimpico che ( faccio notare) è ancora pubblico per il 10 % e che eventuali perdite o fornitori non pagati dovranno essere sostenuti teoricamente sulla parte pubblica. Dopo la sonora bocciatura della nostra città per le Olimpiadi invernali non è una buona notizia. I nodi vengono al pettine e l’ instabilità societaria si paga. Si paga anche in campo. Se Fiat vincesse per le coppe europee sarebbe un buon biglietto da visita per Torino. Perdendo è una cattiva pubblicità. Ero dubbioso quando a settembre fuoriclasse del grande basket americano vagavano per le diverse palestre di Torino per allenarsi .E dubbioso sono oggi per la società, sperando che riesca a risalire la china. Prima ha affrontato le cicliche crisi ingaggiando altri giocatori. Il Presidente di una società ne è il padrone e finanziatore. Se Fornì vuole ripercorrere questa strada lo faccia pure, i soldi sono suoi. C’ è un limite, ma forse a questo limite non si è ancora arrivati. Ma le invettive di alcuni ultras a Forni potrebbero diventare sintomo di un cedimento complessivo. Ed il cerino in mano potrebbe restare al Parco Olimpico, economicamente parlando, e alla città di Torino come immagine negativa di ritorno. Mettiamoci anche un progressivo disimpegno della Fiat dalla nostra città e il quadro complessivo del futuro è molto fosco.
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