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Finalmente la Asti – Cuneo

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

L’inaugurazione dell’autostrada Cuneo – Asti è una tappa importante per il rilancio  del Piemonte  e  per le grandi infrastrutture che sono rimaste ferme per decine di anni. La Cuneo – Asti ha avuto una gestazione incredibile di trent’anni. In trent’anni l’avrebbero realizzata anche nell’800. Si è trattato di un’ inerzia incredibile, una penalizzazione grave soprattutto nei confronti della Provincia Granda che finalmente esce dall’isolamento. E’ merito della Giunta Cirio e in particolare del suo presidente se i lavori hanno finalmente avuto fine. Non si può non denunciare come la sinistra al potere per decenni  sia stata sempre contraria alle autostrade. Edoardo Calleri per l’autostrada Torino – Pinerolo, che nei suoi piani avrebbe dovuto proseguire,  attraverso un traforo, in Francia ,venne crocifisso. Ricordo personalmente i baldi giovinastri – antesignani dei No Tav – che bloccarono la Torino – Bardonecchia senza neppure comprendere che essa liberava dai Tir la valle di Susa. I governi precedenti all’attuale non hanno avuto attenzione verso la nuova autostrada, succubi di una visione retrograda che ha bloccato il Piemonte e l’Italia. Non solo occorrono nuove autostrade, ma occorrono dei raddoppi come si fece, a fatica, con la Torino – Milano per merito soprattutto del compianto Riccardo Formica che, quasi manu militari, seguì i lavori. Cirio ottiene un riconoscimento che merita perché ha dato la scossa che ha portato a riprendere i lavori e finirli. Le autostrade come anche le ferrovie veloci, in primis la Tav ,sono il futuro , anzi sono il presente perché siamo già in ritardo . L’autostrada dei Fiori è diventata impercorribile, la Ferrovia litoranea ligure è rimasta ferma ai tempi di Cavour, anche se il raddoppio creerà problemi anziché risolverli per la eliminazione o l’allontanamento in aperta campagna di alcune  stazioni. Occorre recuperare una visione d’insieme , riprendere la spinta che ci fu negli Anni 60 e 70 con politici all’altezza della situazione capaci di vedere lontano. Per decine d’anni la politica locale e nazionale non è stata all’altezza. L’inaugurazione della Cuneo – Asti è un segnale di speranza per il futuro. Speriamo che nel 2026 la Tav si muova: i tempi dei contestatori valsusini  diventati attivisti pro Pal si spera che finiscano con il 2025.
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