In qualità di cittadini, giornalisti, studiosi e utenti attivi dello spazio pubblico digitale, vogliamo esprimere preoccupazione per una tendenza sempre più evidente e pericolosa: la cancellazione selettiva di contenuti e profili da parte delle grandi piattaforme social, senza trasparenza né possibilità di appello effettivo.
Il caso recente dell’espulsione permanente del giornalista Giustino Mariano, corrispondente da quindici anni per Radio Radicale e collaboratore di testate quali Il Riformista, Il Foglio e Huffington Post, rappresenta un esempio emblematico. I suoi profili Facebook e Instagram sono stati rimossi in maniera definitiva dopo la pubblicazione di corrispondenze documentate su gravi violazioni dei diritti umani in Turchia, Iran e Gaza.
Non si tratta purtroppo di un caso isolato e colpisce sempre più spesso pagine e profili di utenti esposti a sostegno di Israele, della Democrazia e della Libertà.
Si verificano:
• Shadow ban, cioè riduzione invisibile della visibilità dei contenuti;
• Limitazioni arbitrarie alla diffusione dei post;
• Cancellazioni improvvise di interi profili, anche giornalistici o culturali;
• Mancanza di motivazioni chiare e impossibilità di conoscere quali regole si sarebbero violate;
• Assenza di un reale contraddittorio, né vie d’appello indipendenti.
Tutto ciò avviene senza trasparenza procedurale e in uno spazio comunicativo che, pur essendo formalmente privato, ha assunto un ruolo sistemico nell’informazione globale, comparabile a quello di un’infrastruttura pubblica.
Chiediamo pertanto a Meta (Facebook e Instagram):
1. Di fornire spiegazioni trasparenti e dettagliate per ogni provvedimento restrittivo o sospensivo adottato, soprattutto nei confronti di professionisti dell’informazione.
2. Di rendere pubblici i criteri degli algoritmi di moderazione nei casi di limitazione o oscuramento dei contenuti.
3. Di introdurre strumenti reali di contraddittorio, con possibilità di difesa e revisione da parte di organismi indipendenti.
4. Di garantire la tutela del pluralismo e della libertà di stampa, in conformità ai principi costituzionali e agli obblighi del Digital Services Act dell’Unione Europea.
A istituzioni italiane ed europee, chiediamo di:
• Vigilare attivamente sull’applicazione delle norme europee in materia di trasparenza, accountability e tutela dei diritti fondamentali nei servizi digitali;
• Sostenere le voci giornalistiche e civiche che subiscono esclusioni arbitrarie, specialmente in contesti di documentazione su crisi internazionali o violazioni dei diritti umani;
• Promuovere l’adozione di strumenti di garanzia procedurale, affinché nessuna piattaforma possa esercitare un potere censorio non contestabile su scala globale.
La libertà d’espressione non è negoziabile. La trasparenza delle decisioni che riguardano il diritto di informare e di essere informati deve essere una priorità democratica, anche — e soprattutto — nel mondo digitale.
Italia Liberale e Popolare
Direttivo Nazionale
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