I dipendenti, leggendo la notizia sul giornale si interrogano legittimamente su quale saranno i possibili cambiamenti per il loro futuro lavorativo
Si sentirà anche questa volta il ritornello: “Torino perde un pezzo alla volta”. In effetti la notizia che il colosso anglo-olandese Unilever ha acquisito la celeberrima azienda artigianale dei gelati Grom, un certo effetto lo fa. La storia di questo brand tutto subalpino è nota: la prima gelateria Grom venne aperta sotto la mole nel 2003 da due amici, Federico Grom e Guido Martinetti. Questo geniale esperimento, allora finanziato con poche migliaia di euro, tanto per partire, ha fruttato molto: oggi i negozi della catena sono 67 non solo a Torino e in Italia ma in tutto il mondo. L’azienda tranquillizza: “Il business Grom rimarrà autonomo e continuerà a essere gestito da Federico e Guido, sempre da Torino”. I dipendenti, leggendo la notizia sul giornale si interrogano legittimamente su quale saranno i possibili cambiamenti per il loro futuro lavorativo. Ma sulla bontà dell’operazione interviene anche un manager di successo, Marco Boglione, manager di Robe di Kappa e BasicNet, che ha dichiarato ai giornali: “Avrei fatto la stessa cosa”. Saranno gli sviluppi della vicenda a dimostrare se l’operazione darà ricadute positive o meno sulla città.
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