L’esponente Ncd, noto per il suo ecumenismo, è stato l’unico politico invitato alla manifestazione non eletto nelle liste del Pd o iscritto a questo partito. Ciò nonostante è’ proprio a lui che il pubblico ha dedicato la grande maggioranza degli applausi
Nel contesto di tanti importanti dibattiti proposti quest’anno alla Festa dell’Unita’ sul futuro del Partito Democratico e delle amministrazioni delle comunità locali , si è’ svolto un incontro un po’ speciale sia per il tema trattato, dal titolo ” USA – Cuba Le tappe del riavvicinamento” , sia per gli invitati intervenuti come relatori , il professor Gilberto Forneris dell’Universita’ degli Studi di Torino e cofondatore Comitato UniCuba, Piercarlo Porporato dell’Associazione amicizia Italia Cuba e Giampiero Leo, Vicepresidente Comitato diritti umani Regione Piemonte. E Giampiero Leo in particolare è’ stato l’unico politico invitato alla Festa dell’Unita’ non eletto nelle liste del Pd o iscritto a questo partito. Ciò nonostante è’ proprio a lui che il pubblico ha dedicato la grande maggioranza degli applausi . E proprio l’apprezzatissimo intervento di Giampiero Leo può far comprendere meglio l’importanza della serata che ha visto una grandissima partecipazione .
” Il tema trattato è’ di grandissima attualità : il Pd ha il grande merito di aver proposto un dibattito di questo tipo, molto importante di fronte ad una crisi mondiale così violenta e a riprova di come questo dibattito di Cuba , dei focolai di guerra e della necessità di arrivare a situazioni di pace democrazia e libertà abbiamo la presenza durante questo intervento ,dei rappresentanti della resistenza democratica iraniana che chiede anche per l’Iran libertà e democrazia e rigetto di una politica di sostegno ai fondamentalisti e terroristi. Anche il comitato emergenza cultura è’ presente per stimolare la politica a supportare la cultura stessa perché la cultura libera è’ sempre un attore di libertà, di dialogo e tolleranza. Pur non essendo io del Pd , ma papista per definizione, cattolico moderato, mi appassiona poter parlare di Cuba .
Il regime comunista di Cuba ha sempre consentito una certa libertà della Chiesa ,però ha al proprio interno represso le libertà civili e politiche e sovente è’ stato un agente della politica imperialista sovietica . Proprio per svincolare Cuba dalla dipendenza dell’Unione Sovietica, ho sostenuto in Consiglio regionale e in Parlamento mozioni a favore dell’abolizione dell’embargo verso il governo cubano pur non essendo io certamente un filo Castristra. Noi dobbiamo fare l’impossibile per incoraggiare e sostenere il dialogo in nome della nostra tradizione democratica e anche il fatto che la Chiesa abbia puntato tanto sulla pacificazione fra Cuba e USA è un esempio emblematico. Una Cuba democratica può diventare un attore di pace in un mondo così pieno di guerre , può essere ad esempio , un elemento di mediazione col governo brasiliano e col regime illiberale venezuelano .
Sono grato alla Chiesa cattolica per aver innescato questo dialogo. Il mondo attuale è’ confuso dal caos, dai mass media e la crisi economica porta con se paure e disumanità . Bisogna fare uno sforzo razionale e umanitario per venirsi incontro. Un’informazione civile dovrebbe mettere in luce questi incontri di dialogo come questo di promosso dal Partito Democratico e altri simili che , il Comitato per i Diritti Umani , che ha come vertice il Presidente del Consiglio regionale Mauro Laus , intende promuovere con grande determinazione . Bisognerebbe quindi ancora una volta , come già nel caso delle due guerre del Golfo e del conflitto siriano , dare molto più credito alle analisi e ai suggerimenti della Chiesa e della Santa Sede. La Chiesa universale cattolica, infatti, esperta di umanità e conoscitrice profonda – a differenza di molti governi occidentali – della storia della cultura delle tradizioni di tanti paesi lontani ha sempre fornito proposte che, se fossero state ascoltate, avrebbero evitato almeno una buona parte delle tragedie attuali. Ascoltare e seguire il pensiero di Papa Francesco rappresenta quindi non soltanto un fatto di fede – come può essere per chi è’ credente – ma anche un fattore di intelligenza nella costruzione possibile di un mondo nuovo più giusto, più pacifico, più umano. “
Clelia Ventimiglia
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