L’importanza della memoria europea: il “Pannunzio” ricorda la risoluzione parlamentare

 

19.9.2019  LA STORICA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO CHE ANCORA INCONTRA INCOMPRENSIONI

Il Centro Mario Pannunzio nella giornata odierna vuole ricordare la Risoluzione P.E. “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”. Adottato nell’ottantesimo anniversario del Patto Ribbentrop – Molotov, questo fondamentale documento afferma cose importanti.

1.      Con il 1945 NON abbiamo avuto la totale liberazione dell’Europa (punto D).«Dopo (…) la fine della Seconda guerra mondiale (…) per mezzo secolo altri paesi europei (…) occupati dall’Unione sovietica o soggetti alla sua influenza, hanno continuato a essere privati della libertà, della sovranità, della dignità, dei diritti umani e dello sviluppo socioeconomico»

2.      C’è stata la Norimberga del Nazismo ma rimane la «urgente necessità» di una Norimberga del comunismo (punto E).

3.      Mentre in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste, in altri si vietano le prime ma non le seconde. (punto F).

Poi la Risoluzione consegna raccomandazioni agli Stati membri.

A) Ricordare «l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista (…) invita gli Stati membri a condannare e contrastare ogni forma di negazione dell’Olocausto».

B) «Celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari»: data che già esisteva dal 2008 ma da alcuni paesi (fra cui il nostro) poco osservata.

C) «Sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi, inserendo la storia e l’analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole».

D) Quindi l’indigesta equiparazione di tutti i regimi totalitari. «I regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità (…) Invita tutti gli Stati membri della UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista».

Infine il Parlamento si rivolge ai capi della Federazione Russa. «Invita la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato. [Il P. E. è] profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico. Parole profetiche, se si pensa che nel 2019 in Occidente nessuno pensava alla piega che avrebbe preso la storia; ma evidentemente ben diversa era la percezione di quei popoli che con Russia confinano, i quali riuscirono a portare i loro stati d’animo nell’aula di Bruxelles.

Il Centro Pannunzio, agenzia culturale di un Paese occidentale, ribadisce l’importanza di una Memoria europea che, abbracciandone le sofferenze, accolga anche le sensibilità di tutte le genti di quell’Europa che chiamavamo d’Oltrecortina.

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