La Regione: dove fare l’ospedale spetta al Comune di Torino

Non spetta alla Regione, ma al Comune di Torino, individuare l’ubicazione degli ospedali in città: lo ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi che ha svolto in quarta Commissione regionale un’informativa sulla bozza di delibera sul protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Asl Città di Torino e Città di Torino per la realizzazione del nuovo ospedale dell’Asl Città di Torino.

L’assessore ha ripercorso l’iter che ha portato la Città di Torino a scegliere l’area compresa tra corso Regina Margherita e corso Lecce, attualmente adibita a spazio per eventi temporanei, normalmente circhi e lunapark, per edificare l’Ospedale che vedrà la “fusione” degli attuali Amedeo di Savoia e Maria Vittoria.

Un’area con una superficie di 59.842 metri quadri adatta a una struttura a sviluppo orizzontale, come richiesto per i nosocomi che si occupano di malattie infettive.

Dei sette siti presi in considerazione dal Comune, ha spiegato l’assessore, i quattro risultati più idonei sono stati, insieme a quello prescelto, l’area Vitali, quella del comando dei Vigili del fuoco in corso Regina Margherita e l’area Rigaldi.

L’Assessorato, da parte sua, ha commissariato ad Agm Project Consulting due studi, finanziati dalla Compagnia di San Paolo, per valutare l’idoneità tecnica e strategica dei siti presi in considerazione dal Comune in base alle caratteristiche e alle esigenze del territorio e, anch’esso, attribuisce una leggera preferenza all’area tra corso Regina Margherita e corso Lecce.

Nel corso del dibattito M4o-Up ha chiesto un ripensamento, alla luce dei malumori di molti cittadini torinesi per la scelta che coinvolge la Pellerina, importante polmone verde all’interno della città.

Il Pd ha proposto di sentire in audizione gli autori degli studi per comprendere meglio i criteri e i parametri di valutazione, chiedendo delucidazioni su quanto potrebbe venire a costare in più la bonifica di un luogo dismesso.

Per la Lega si tratta di una scelta corretta e di un progetto ben realizzato anche perché l’eventuale bonifica di un luogo dismesso allungherebbe i tempi di realizzazione della struttura. Si potrebbe magari chiedere al Comune di valutare di compensare la sottrazione di suolo permeabile.

Per Ev e Luv la politica non può essere indifferente ma deve fermarsi e interrogarsi perché a scegliere non possono essere gli algoritmi. Non essendo poi così grandi le differenze di punteggio ricevute dai primi quattro siti, la politica deve prendersi la responsabilità di valutare con attenzione tutti i pro e tutti i contro.

L’assessore, nella replica, ha specificato che l’identificazione di uno dei siti adatti è appunto questione che compete esclusivamente alla Città di Torino, la sola che può agire sul Piano regolatore per effettuare tutte le modifiche necessarie, e ha annunciato che entro settembre l’Asl Città di Torino provvederà ad affidare il servizio di progettazione dell’ospedale.

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