IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni
Ho partecipato volentieri all’inaugurazione in via della Consolata del giardino intitolato a Maria Magnani Noya, prima donna sindaco di Torino, parlamentare italiana ed europea del PSI, il partito a cui aderì dopo una militanza nel partito radicale di Pannunzio e di Villabruna, una eredità che Maria riconobbe nel Centro Pannunzio che frequento’ assiduamente. Era una donna inflessibile ed onesta, capace e generosa. Tornando in taxi dalla cerimonia, mi è capitato di imbattermi in un taxista che, intuendo da dove arrivassi, mi ha detto brutalmente che la Magnani Noya era stata una “ladrona”. Avrei voluto scendere dal taxi, ma poi ho scelto di spiegare al giustiziere forse grillino che, se dei ladri ci furono per lo stadio delle Alpi del ‘90, essi furono altri, non certo lei che, tra il resto, era un grande avvocato che non ebbe mai bisogno della politica per vivere agiatamente. Ho apprezzato tutti gli interventi anche di persone estranee, se non avversarie del socialismo riformista. Come sindaco Maria non riuscì a far ripartire la Metropolitana che le giunte rosse avevano bloccato in modo sciagurato. Troppi dissidi e personalismi dividevano la giunta da lei presieduta che pure portò conclusione il piano regolatore ed avviò opere importanti.
Sembra che avesse detto che era stata scelta come sindaco “anche“ perché donna: Maria si augurava a ragione che quell’anche fosse cancellato
Dopo una lunga militanza nella sinistra del PSI, divenne una craxiana convinta e io la ricordo quando insieme a Stefania Craxi e a Giorgio Cavallo commemorai Bettino morto da poco. La Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo ha tenuto il discorso più bello perché ispirato al più autentico spirito istituzionale. La Grippo ha detto che Maria si ispirava ad una città civile, l’aggettivo amato da Bobbio. Poco civili sono stati i sindaci di Torino suoi successori non intervenuti alla inaugurazione. Valentino Castellani, il sindaco migliore che abbia avuto la città e che riscuote sempre l’applauso dei torinesi, non ha mancato di presenziare in terza fila. Qualche presente ha voluto esibire un garofano rosso. Se l’avessi avuto, l’avrei messo anch’io, pur se non essendo mai mai stato del PSI, anche se spesso ho votato per i socialisti, in primis per Magnani Noya. Ho conosciuto bene Maria e ho constatato con dolore che, malgrado il successo professionale e politico, fosse una donna molto sola. Una sera, accompagnandola a casa a piedi , mi accennò alla sua situazione che la affliggeva profondamente. Una donna inflessibile, ma fragile. Fu l’unica volta in cui ci scambiammo delle confidenze personali che mi rivelarono la sua grandezza d’animo.