Le teorie del dottor Papus sulla composizione dell’essere umano

Le singolari teorie negli scritti di un medico ottocentesco

Oggi l’ipnosi è entrata nella routine terapeutica in molte affezioni e a questo risultato si è giunti dopo secoli di studi e sperimentazioni e dopo l’elaborazione di numerose teorie sul suo modo di funzionare, alcune assai fantasiose. Fra queste l’ipotesi elaborata da un leggendario ordine segreto, le cui origini dubbie vengono fatte risalire al   XV secolo  e la cui conoscenza venne diffusa all’incirca nel  XVII secolo : I Rosacroce.

Secondo quanto narra la leggenda l’ordine venne fondato nel 1407da un pellegrino tedesco di nome Christian Rosenkreuz (13781484),  al suo ritorno in Germania. Viene narrato che  soggiornò a lungo a Damasco ed in Terra Santa, dove avrebbe studiato le scienze occulte. Sembra che l’ordine fosse limitato a soli otto membri e che si fosse estinto immediatamente dopo la sua morte, per rinascere solo nel XVII secolo. Altre fonti vogliono le origini dell’ordine assai più antiche  , risalenti addirittura all’anno 46 DC, quando il saggio gnostico alessandrino Ormus e sei suoi discepoli si convertirono al Cristianesimo ad opera di San Marco, fondendo la dottrina cristiana con i misteri egiziani: Christian Rosenkreuzsarebbe stato iniziato a quest’ordine, divenendone il gran maestro, invece di averlo fondato. In realtà quella che era conosciuta agli inizi del XVII secolo come la “Società dei Rosacroce” era probabilmente costituita da un piccolo numero di individui isolati che condividevano alcuni punti di vista, apparentemente il loro solo legame. Non esiste alcuna traccia di una società che tenesse incontri o assegnasse cariche. Secondo le numerose opere che ne parlano, i Rosacroce erano probabilmente riformatori religiosi e morali, che utilizzavano i mezzi scientifici, in particolare i testi di alchimia, come mezzi per diffondere e far conoscere le proprie opinioni. I loro scritti sono permeati di misticismo od occultismo e lasciano intuire possibili significati nascosti che potrebbero e dovrebbero essere compresi solo da chi abbia seguito gli insegnamenti di un Maestro ed abbia avuto la possibilità di essere stato iniziato.

A numerosi personaggi venne attribuita l’appartenenza alla confraternita Rosacrociana, uno per tutti il conte di Saint Germain,personaggio favoloso , dalla incerta connotazione anagrafica  dotato ,si diceva,di favolosi poteri  oggetto di conversazione in tutti i salotti  nobiliari del 1700. Attribuendo agli affiliati il privilegio dell’invisibilità veniva solamente segnalatal’impossibilità di risalire alla loro identità. Venivano definiti invisibili perché riuscivano a mantenere l’incognito. Niente li caratterizzava, tranne la modestia, la semplicità, e la tolleranza,virtù generalmente disprezzate nella nostra società vanitosa,portata alla esagerazione ridicola della personalità. In realtà oggi, l’eredità spirituale dei Rosacroce, è stata pubblicata pressoché per intero e circolano liberamente volumi in cui sono descritti e divulgati i principali insegnamenti il cui esame  rende possibile accedere a quella che un tempo fu una diversa visione della vita, consentendo di esaminare l’essere umano con occhio nuovo, pur rifacendosi  a teorie vecchie di secoli che conservano  intatto il loro fascino e colpiscono lo studioso moderno per la loro originalità, inducendo comunque spunti per nuove riflessioni.  

Per comprendere appieno quale fu il loro modo di pensare, il loro ragionare sulla vita e sulla sua evoluzione, veniva insegnato che è necessario accettare il fatto che accanto a noi esiste una componente invisibile, indispensabile per la crescita personale dell’individuo e che, se opportunamente utilizzata una volta che con conforme metodica ed adeguato stile di vita sia stata risvegliata,  permetterebbe di compiere azioni meravigliose e, per restare all’argomento che viene trattato, consentiva di comprendere alcuni meccanismi dell’ipnosi. È necessario, per proseguire in questo studio, tenere ben presente che gli appartenenti alla confraternita rosacrociana affermavano l’esistenza di mondi invisibili.

Il loro convincimento nasceva da alcune argomentazioni che possono avere, per certi versi una loro suggestiva parvenza di verità; la loro teoria poggiava sul fatto che tutti, salvo patologie,vedono gli oggetti materiali e possono sentire i suoni appartenenti al mondo fisico, ma alla quasi totalità delle persone, sostenevano gli antichi Maestri, è preclusa la possibilità di vedere quelli che i “chiaroveggenti “ definiscono i mondi superiori.

Questi mondi sono incomprensibili ai più, come la luce e i colori lo sono per il cieco. Il fatto che quest’ultimo non possa percepirli, tuttavia, non è una prova contro la loro esistenza e realtà. E non è una ragione per negare l’esistenza dei Mondi superfisici, il fatto che la maggioranza della gente non possa vederli.

Se il cieco potesse acquistare la vista, vedrebbe luce e colori. Se i sensi più elevati di questi ciechi ai Mondi superfisici, potessero essere svegliati con metodi adatti, essi pure potrebbero contemplare questi regni che ora sono per loro nascosti. Scopo della nostra vita in questa dimensione sarebbe quello di progredire, portandoci da un tipo di vita fisica-elementare ad una dimensione di vita superiore con idonei esercizi ed atteggiamenti mentali, in grado di prendere piena coscienza dei mondi superfisici.  Secondo la teoria elaborata dal medico parigino Papus(1865–1916), che sperimentò a lungo le tecniche per indurre l’ipnosi studiandola a fondo con i mezzi di cui disponeva all’epoca, con la sua azione sul corpo fisico, la tecnica eserciterebbe una interazione con la componente astrale del corpo umano, in grado di dare la facoltà a colui che si trova in un particolare stato, di interagire  magicamente con la dimensione  ignota ai più. Studiando la composizione del corpo umano secondo Papus ci si può rendere conto che la fonte cui questi si era ispirato proviene direttamente dai Rosacroce poiché sostanzialmente vengono riportati i medesimi concetti e le identiche teorie che, pur compatibilmente con lo scarso spazio che è possibile dedicare in questo articolo, devono essere illustrate, sia pure in forma assai superficiale e notevolmente semplificata.

Veniva e, forse, viene tutt’ora insegnato nelle scuole ad estrazione rosacrociana, che l’uomo è un essere completo, in grado di muoversi, sentire, parlare propagare la specie ed è l’unica creatura  ad aver il pollice  opposto al mignolo. Possiede un corpo vitale, entità eterea da cui è compenetrato, che eccede di pochi centimetri, circa quattro, il corpo fisico.

E’ molto luminoso, ha colorito fiore di pesco, quella che oggi viene descritta come “Aura”.

Il corpo vitale funziona come matrice per il corpo fisico, è deputato alla sua cura e alla sua ricostruzione. Non abbandona il corpo fisico che alla morte. Il corpo vitale, in situazioni critiche abbandona il corpo fisico, pertanto i suoi atomi diventano inerti, il corpo fisico si affloscia; l’effetto visibile è lo svenimento di un soggetto. Quando la persona rinviene, il corpo vitale penetra nuovamente nel corpo fisico, inserendosi esattamente nelle condizioni originarie. Oltre a questo ve ne è ancora un altro,definito corpo del desiderio, che eccede il corpo fisico di trenta – quaranta cm , responsabile dell’incentivazione a muoversi  e ad apprendere.

Questi corpi oltre ad essere in relazione con l’individuo cui appartengono sarebbero in relazione con i corpi vitale e del desiderio della Terra, la quale viene intesa anch’essa come organismo vivente, pertanto dotata di corpi sottili. I corpi eterei di questa sarebbero inoltre in rapporto con i corpi sottili del cosmo e dei pianeti che lo costituiscono. Secondo queste, a dir poco originali teorie, l’individuo che sia in grado di connettere il proprio corpo vitale a quello del pianeta, potrebbe tramite questo ottenere una conoscenza infinita, mediante la fusione della sua mente con la coscienza cosmica. Questo era creduto nell’antichità e di tali insegnamenti se ne ritrova traccia negli scritti di Papus,pubblicati in Francia sul finire del 1800 ed agli inizi del 1900 nelleopere che sono giunte fino a noi, da cui emerge potente l’anelito al volere “andare oltre” una dimensione umana nota e limitante,attraverso l’ipnosi. Non riuscendo a spiegare quale fosse il meccanismo di azione dell’ipnosi, ancora oggi in gran parte sconosciuto in verità, veniva attribuita a questo stato mentale una dimensione magica e divina attraverso cui erano possibili manifestazioni straordinarie, non possibili all’essere umano nel suo stato di ordinaria realtà quotidiana.

Una condizione in cui, se ben guidati da un operatore esperto, i pazienti possono letteralmente dimostrare capacità e una forza di volontà tale da poter compiere azioni di norma impossibili, ma che permettono di dimostrare come sia possibile rivivere ricordi riposti in anfratti della memoria che si pensavano ormai rimossi, o come sia possibile comandare al corpo di non sentire dolore.

Una condizione di cui varrà la pena parlare ed approfondire per meglio comprendere una condizione in cui un soggetto può venire a trovarsi, se ben guidato da mani esperte, che apre percorsi terapeutici in grado di condurre alla guarigione senza assunzione di farmaci e che, proprio per questo aspetto, in passato appariva come un aspetto della nostra vita di pertinenza della Magia.

Rodolfo Alessandro Neri

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