Impegno Civico: tetto al prezzo del gas massima sanzione per Putin

Riceviamo e pubblichiamo

È bastata l’apertura della Germania sulla proposta di un tetto massimo europeo al prezzo del gas per calmierare la borsa speculativa Ttf di Amsterdam e far scendere leggermente i prezzi, che restano comunque a livelli insostenibili per famiglie e imprese.

Anzi, sono gli stessi vertici di Gazprom, la società energetica di Stato russa, a far presagire che nei picchi invernali il prezzo del gas raggiungerà i 385 euro a Megawattora. Il tetto al prezzo del gas è un obiettivo prioritario di Impegno Civico per due ragioni: è la via maestra per riportare le bollette a livelli accettabili e rappresenta la sanzione massima che possiamo comminare a Putin e alla sua sporca guerra.
Perché allora le forze politiche di destra non hanno risposto al nostro appello di sostenere con forza il presidente del Consiglio Mario Draghi nella trattativa che nelle prossime settimane lo vedrà impegnato nelle sedi europee? Un dubbio viene sulle ragioni per cui il trio sfascia conti Salvini-Meloni-Berlusconi continua a non appoggiare questa proposta di buon senso a tutela degli italiani. E una conferma è arrivata proprio nei giorni scorsi, quando il premier ungherese Viktor Orban, amico di Giorgia Meloni, ha stretto un nuovo accordo con Gazprom per acquistare più gas russo in barba alle sanzioni.
Evidentemente c’è un asse che parte dal Cremlino e arriva in Italia passando dall’Ungheria: non bisogna intromettersi negli affari di Putin, amico di Salvini e Berlusconi, e in quelli di Orban, amico di Meloni. Peccato che così facendo l’alleanza di destra fa sì che noi tutti paghiamo bollette sempre più care e che con quei soldi si continui a finanziare con l’acquisto di gas russo la sciagurata invasione in Ucraina.
Per questa ragione abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare giorno e notte per ridurre e poi eliminare la dipendenza da Mosca, sia con l’acquisto di gas da altri Paesi sia puntando sulle fonti energetiche rinnovabili, con una massiccia opera di sburocratizzazione delle procedure autorizzative. Intanto, però, dobbiamo affrontare un autunno in cui i prezzi schizzeranno nuovamente alle stelle, con forti speculazioni che rischiano di mettere in ginocchio l’Italia. Per questo, parallelamente alle misure tampone che siamo mettendo in campo con il governo uscente, abbiamo proposto di adottare nel primo consiglio dei ministri della nuova legislatura in decreto “Taglia-Bollette”. La proposta è semplice e i soldi per farla ci sono: in questa fase di emergenza, almeno fino a fine anno, dobbiamo ridurre dell’80% le bollette di tutte le imprese italiane, dai piccoli bar alle industrie più energivore.
L’orizzonte di medio termine e la vera soluzione a questa pesantissima crisi è però il tetto massimo al prezzo del gas: un price cap comune europeo che ridarà fiato alla nostra economia e farà arrivare meno soldi alla guerra di Putin. Un obiettivo che, oramai è chiaro, possono raggiungere solamente le forze politiche che hanno davvero a cuore gli italiani e il futuro del Paese.
Luigi Di Maio
ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico.
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