In una mostra innovativa diffusa dal 10 giugno al 20 dicembre
Una vecchia palazzina di corso Montevecchio è stata la sede del Tribunale militare di Torino e lì si svolse il processo al primo obiettore di coscienza dell’Italia repubblicana. All’inizio degli anni Settanta al santuario della Consolata alcuni seminaristi Rivolicontestarono l’ordinario militare. L’albergo Sitea ospitò nel lontano 1950 il primo convegno italiano della War Resisters International , una delle più importanti organizzazioni pacifiste mondiali.
Questi aneddoti sono narrati nella mostra diffusa dal titolo “Signorno’. I luoghi dell’obiezione di coscienza a Torino”, che verrà inaugurata venerdì 10 giugno prossimo alle 20.30 presso la sede Poli del Centro Studi Sereno Regis in via Garibaldi 13 a Torino, nell’ambito del Festival “Archivissima” e della Notte degli Archivi, e visitabile fino al 20 dicembre prossimo. Da qui comincerà una visita guidata condotta dal responsabile della Biblioteca del Centro Studi Sereno Regis e da Marco Labbate, ricercatore di Storia contemporanea all’Università di Urbino e autore del testo dal titolo “Un’altra patria. L’obiezione di coscienza nell’Italia repubblicana”.
La mostra è finanziata dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Crt, ha ottenuto il patrocinio della Città di Torino e autorizzata dalla Soprintendenza ai Beni Archivistici di Piemonte e Valle d’Aosta.
L’esposizione intende evidenziare il ruolo che Torino ha avuto nella storia che ha portato all’approvazione della legge 772, grazie alla quale è stato riconosciuto il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare e avviato il servizio civile in Italia. Sede della mostra è il centro di Torino. Protagonisti sono i suoi luoghi, quelli più celebri tra cui piazza Castello e piazza San Carlo, vie laterali e portoni anonimi.
In ogni tappa sarà collocato un QR Code che, inquadrando con lo smartphone, potranno consentire ai visitatori di collegarsi a una WebApp realizzata da Mobilegate e qui potranno ascoltare i fatti accaduti, narrati dalle attrici torinesi Francesca Comi e Carlotta Lando. Verranno inoltre scaricate una selezioni di immagini e documenti d’epoca sull’episodio, guardando le pillole video realizzate da Teodoro Cavalluzzo e Dario Cambiano, con le interviste di alcuni protagonisti di allora, quali il vescovo di Ivrea Luigi Bettazzi, gli avvocati Bruno Segre e Giampaolo Zancan, gli obiettori Pietro Pinna, Piercarlo Racca e Mauro Marinari, e alcuni pacifisti come Giuseppe Marasso, Angela Dogliotti e Enrico Peyretti.
MARA MARTELLOTTA
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