Il basket visto da vicino.
Una partita giocata male, anzi malissimo, nei primi due quarti, viene giocata, almeno per la dignità e il rispetto verso il pubblico,nella ripresa con un pochino di cuore e un’intensita adeguata “alla bisogna”.
Sotto anche di 17 punti nella prima parte di gara, la Reale Mutua gioca talmente male da “costringere” la tifoseria più accesa e di cuore di Torino del basket ad abbandonare addirittura la curva e il palazzetto.
Poi, pur essendo andati all’intervallo sotto 52 – 42, Torino rientra con un minimo più di intensità ma a fasi alterne; recupera fino a meno 4 ma in poco tempo torna sotto di 12… .
Ma Capo d’Orlando non è sicuramente una squadra di Eurolega e, essendo anche indietro in classifica rispetto a Torino, non può andare avanti come nei primi due tempi e mezzo e infatti Torino rientra e passa per la prima volta in vantaggio a pochi minuti dalla fine.
Nel finale Torino ha la palla per passare in vantaggio sul punteggio di 87 pari e, su assist di Davies, Toscano entra e subisce fallo e segna solo uno dei due tiri liberi a disposizione.
Ultima azione per Capo d’Orlando ma la tripla aperta di Mack finisce corta.
Partita brutta, come detto, ma almeno emozionante.
Il migliore, anzi i migliori, direi che sono i due statunitensi di Torino. Davies, segna 18 punti e sembra essere sempre in grado di risolvere da solo la partita, e viene colpevolmente lasciato troppo in panca nell’ultimo quarto. Senza di lui la Reale Mutua gioca diversamente e diventa ancora più prevedibile. Ma, mancando Zugno, a cui vanno i migliori auguri per un pronto recupero dopo l’infortunio, l’improbabile Oboe, pur segnando 6 punti sempre in contropiede da solo, viene inserito più tempo del dovuto a discapito dello stesso Trey Davies.
Scott gioca non bene il primo tempo e poi domina gli avversari in attacco con 22 punti, schiacciate, rimbalzi e palla sporcate in tale quantità da far pensare che se giocasse sempre così potrebbe ambire a categorie superiori.
Alibegovic segna punti importanti anche da 3 e Toscano mette tanta energia per sopperire alle proprie difficoltà fisiche e tecniche e risulta fondamentale per la vittoria finale.
De Vico e Landi sembrano pallide fotocopie di giocatori di basket e litigando chi con gli arbitri chi con la propria panchina terminano senza merito con 5 falli e in anonimato la partita. Pagani sembra un pugile in gabbia e il suo bel momento sembra al momento scomparso.
Insomma, è andata bene. Ma non benissimo… . Torino ha tante carenze e soprattutto è senza guida tecnica adeguata alla piazza e alle intenzioni dei tifosi. Gioca improvvisando e dipende dalla fantasia dei propri migliori giocatori che quando sono in giornata possono fare la differenza.
Saremo anche meglio dell’80 per cento delle altre squadre di A2 (anche se ho sinceri dubbi) come dice il presidente, ma non basterebbe comunque per le esigenze di Torino “Tifoseria”.
Ormai non ci si attende il bel gioco, questo abbiamo e questo ci teniamo. Ma almeno attaccamento alla maglia non solo per disperazione ma fin dal primo secondo viene richiesto a tutti, anche a coloro cui non sembra più piacere giocare per i colori gialloblù di Torino.
La serie positiva contro le squadre piazzate peggio di noi continua. Ma abbiamo bisogno di almeno un altro buon giocatore. Così “siamo troppo pochi”.
Paolo Michieletto
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