Renzo, originario di Agrigento e Angelo, italo-polacco residente in Italia da oltre trent’anni. Entrambi ultrasessantenni, sono persone molto povere e godono di una pensione di invalidità a causa delle loro precarie condizioni di salute.
Renzo è costretto un giorno sì e un giorno no a recarsi in ospedale per sottoporsi alla dialisi a causa di una malattia ai reni, e Angelo a causa di vari problemi agli arti inferiori è quasi impossibilitato a muoversi dal letto. Vivono a Torino in un appartamento popolare in Corso Giulio Cesare 285.
Popolare però non è il termine giusto, vivono in una casa fatiscente. Si tratta di un alloggio di 40 metri quadrati, piccolissimo per due persone. E dentro è una cosa spaventosa. Non c’è un angolo che non sia ricoperto da ragnatele. I due anziani, quasi impossibilitati a muoversi, in un alloggio così piccolo fanno fatica a vestirsi, figuratevi a fare le pulizie. C’è un bagno, ridotte in condizioni pietose e rigorosamente senza doccia.
Ci sono due camere separate, quello sì. Ma Renzo e Angelo per recarsi nelle rispettive stanze devono assottigliarsi come fossero silhouette o dei contorsionisti da circo. Ma loro non ce la fanno, sono due persone malate con dei seri problemi di salute, e per loro anche muoversi dalla loro stanza per andare in bagno diventa un problema. Renzo, che rispetto ad Angelo riesce a camminare con più facilità, si reca fuori dai bar della zona per ricevere la consegna del cibo invenduto. Lo stesso cibo che in quella casa Renzo e Angelo continuano ad accumulare e che non sanno dove mettere a causa della mancanza di un frigorifero o anche solo di semplici scaffali.
Tutto quel cibo continua ad essere accumulato e nella stanza dove dorme Angelo c’è una vera e propria piramide di cibo che quasi impedisce il passaggio, c’è da sperare che non capiti mai un’emergenza in cui sia necessario sgomberare l’appartamento altrimenti è la fine. Ovviamente fa freddo, il riscaldamento non funziona e di giorno è quasi impossibile resistere senza il giubbotto, figuriamoci di notte. In tutto ciò viene da chiedersi una cosa, ma gli assistenti sociali? Ma il Comune di Torino? “Abbiamo chiesto più volte aiuto all’Atc, e ci hanno detto che non ci possono aiutare – affermano Renzo e Angelo – è pazzesco, sono pieni di case vuote e hanno avuto il coraggio di dirci che non ci possono aiutare.
Noi chiediamo di poter vivere in un appartamento un po’ più grande rispetto a questo, che non significa chiedere di vivere in un castello, ma semplicemente in una casa dove ci sia lo spazio necessario anche solo per vestirsi. Non si può andare avanti così. E’ peggio di una galera”. Insomma, l’appello è chiaro. In un momento così difficile per la storia dell’umanità, è sempre bene tenere presente e ricordarsi delle persone che soffrono e che, non certo per colpa loro, vivono in condizioni assurde. Quello che ci auspichiamo è che questo messaggio venga accolto da chi di dovere, con la speranza che i vari servizi sociali e Atc si adoperino per risolvere il più in fretta possibile questa triste situazione, ricordandosi sempre che il dovere primario di uno Stato dovrebbe essere quello di tutelare i propri cittadini, soprattutto coloro che ne hanno più bisogno.
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Servizio e foto di Marco Boscato
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