“Domani mi auguro che all’esito dell’incontro in Regione con i vertici della Pininfarina Engineering e sindacati si arrivi alla sospensione della procedura di licenziamento.
Dobbiamo considerare che i 75 giorni di concertazione per tentare di ricollocare i lavoratori scadranno il 15 gennaio, ma l’obiettivo deve necessariamente essere quello di raggiungere prima un accordo tra azienda e parti sociali. Siccome si tratta, lo voglio specificare, di una contrazione parziale, e non di una interruzione totale delle attività della controllata Pininfarina Engineering, occorre richiedere immediatamente la sospensione dei licenziamenti.
La sottosegretaria al MISE Alessandra Todde è già al corrente della situazione e io sto depositando un’interrogazione al riguardo. Esistono misure alternative alla procedura di licenziamento pensate apposta per venire incontro alle necessità delle aziende in sofferenza durante la pandemia. Certo, deve esserci la volontà e la sensibilizzazione da parte dell’indiana Mahindra di mantenere i livelli occupazionali e produttivi sul territorio torinese, visto che si tratta di un marchio storico. Penso naturalmente al Recovery Fund, al fondo SURE a sostegno degli ammortizzatori sociali e delle altre misure per l’occupazione attivate in risposta alla crisi del Covid-19, fino agli incentivi dell’eco-bonus che indirettamente si ripercuotono su tutto il settore dell’automotive, compreso ovviamente l’indotto. Pininfarina Engineering è specializzata nel mercato automobilistico dello sviluppo prodotto «chiavi in mano» e le commesse non mancano.
I comportamenti recenti della casa madre indiana, che ha richiamato a sé le commesse di lavoro già assegnate lasciando senza lavoro i progettisti o quelli della nuova unità di ingegneria di Pininfarina Spa che ha ingaggiato progettisti esterni, nonostante i lavoratori della Engineering fossero in cassa Covid, non possono essere ignorati.
In aggiunta dopo la richiesta di liquidazione, Pininfarina ha chiesto alla controllata il distacco di 54 dipendenti per portare avanti le attività riacquisite dopo la decisione di metterla in liquidazione. Ciò conferma – continua Costanzo – che una vera cessazione dell’attività non c’è mai stata.
Auspico quindi un serio e collegiale lavoro di squadra a tutti i livelli istituzionali e produttivi. Così in una nota la deputata torinese Jessica Costanzo in commissione Lavoro
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESEIn aggiunta dopo la richiesta di liquidazione, Pininfarina ha chiesto alla controllata il distacco di 54 dipendenti per portare avanti le attività riacquisite dopo la decisione di metterla in liquidazione. Ciò conferma – continua Costanzo – che una vera cessazione dell’attività non c’è mai stata.
Auspico quindi un serio e collegiale lavoro di squadra a tutti i livelli istituzionali e produttivi. Così in una nota la deputata torinese Jessica Costanzo in commissione Lavoro