Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata ai Gruppi consiliari di Palazzo Civico
QUINDICI ANNI SULLA SPINA LETTERA APERTA SULLE SPERANZE DI SPINA 3
Il nostro Comitato spontaneo opera da 15 anni nel quartiere di Spina 3 per migliorarne la
vivibilità attraverso la partecipazione attiva dei cittadini.
Nel dicembre del 2004, nel nostro primo volantino, intitolato “no a quartieri-dormitorio,
servizi per i cittadini” scrivevamo che l’impegno collettivo era indispensabile affinché gli
abitanti del quartiere in costruzione avessero a disposizione fin da subito nuovi servizi
pubblici, aggiuntivi rispetto a quelli esistenti, che erano già carenti. Ed esprimevamo il
timore che, come nel passato a Torino, nascesse un tipo di quartiere poco vivibile
collettivamente, che doveva attendere anni per avere le necessarie strutture sociali.
Per questo oggi, quando sui giornali, si comincia a parlare di candidati a Sindaco nelle
elezioni comunali del prossimo anno, intendiamo come Comitato, che ha fatto sempre
della sua autonoma da Partiti e Istituzioni una propria impostazione, “portarci avanti col
lavoro” sul tema dei programmi, ricordando a tutti i bisogni sociali del nostro territorio e la
necessità della politica di sentire le esigenze dei cittadini.
1) CONVIVONO EDIFICI PUBBLICI ABBANDONATI E NECESSITA’ DI “CASE DI
QUARTIERE”
Come Comitato Dora Spina Tre abbiamo fin da subito ritenuto indispensabile il riutilizzo
degli edifici dismessi, risparmiati dall’abbattimento delle ex fabbriche, proponendo che
almeno uno di essi fosse destinato a luogo pubblico di aggregazione e di cultura.
Per questo il nostro Comitato aveva raccolto nel 2010 centinaia di firme su una petizione al
Comune per una biblioteca / centro d’aggregazione di quartiere.
Alcuni di questi edifici abbandonati dalle proprietà ed ora pubblici sono stati nel frattempo
messi in vendita per importi irrisori e non sappiamo se siano pervenute offerte di acquisto
e se il Comune abbia apposto nei contratti di vendita dei, seppur minimi, vincoli sociali a
tutela degli interessi pubblici.
2)EX SUPERGA: UNA VICENDA DEPRIMENTE
L’ex Superga di via Verolengo era destinata alla creazione di un Poliambulatorio
sanitario di zona, che avrebbe dovuto nascere nel 2004. L’edificio era stato infine
restituito dall’ASL al Comune, dopo anni di promesse d’inizio dei lavori.
Nella discussione in Consiglio comunale del settembre 2018 sull’ex Superga era stato
aggiunto alla delibera di vendita, anche per la pressione del nostro Comitato, l’impegno a
destinare almeno il 10% dei posti della futuribile residenza per anziani a persone
“fragili socio-economicamente”, segnalate dai Servizi sociali. L’ultima possibilità per
riequilibrare minimamente una vicenda in cui le Pubbliche Istituzioni hanno tradito le
attese dei cittadini e lo stesso spirito della variante urbanistica con cui si concesse alla
Superga il cambio di destinazione d’uso dell’area: i privati hanno realizzato il loro
guadagno con la realizzazione di residenze, e i cittadini sono rimasti senza Poliambulatorio.
EX PARACCHI: INTANTO CADE A PEZZI
Anche per l’ex Paracchi di via Pessinetto angolo via Pianezza risulta, tra le vincolanti
prescrizioni ministeriali che autorizzano la vendita dell’edificio, che “dovrà essere garantita,
particolarmente in occasioni finalizzate alla conoscenza del territorio, la pubblica
fruizione del bene”. Ciò che riteniamo voglia sancire che una parte dell’edificio, non
solamente in occasione delle, supponiamo, rare visite culturali, debba essere destinata a
fini sociali di quartiere.
Per ex Superga e Paracchi è indispensabile che le Istituzioni informino la popolazione
dell’evolversi delle vicende.
TANTE POSSIBILITA’ PER EDIFICI DI FABBRICA
Anche altri edifici pubblici sono ancora in attesa di utilizzi coerenti con le necessità di Spina
3: il cosiddetto orto concluso di via Nole (attualmente impegnato da attività di
giardinaggio, simpatiche ma lontane dalle vere esigenze del quartiere), l’ex casa del
direttore e il deposito di biciclette Michelin di corso Umbria, il già lavatoio di corso Brin, …
Una “casa di quartiere” realizzata in uno o più di questi edifici potrebbe essere il volano
per la presenza in Spina 3 di avvenimenti culturali e di aggregazione di qualità dei cittadini.
Ricordando che nel Parco Dora non è stato nemmeno localizzato uno dei 22 progetti estivi
dei “punti verdi” 2020, magari sotto quell’ex capannone di strippaggio che è sito di un
grandissimo concerto annuale di musica impattante e di ricorrenti spot pubblicitari che non
hanno attinenza con le necessità dei residenti.
BUCHI NERI IN SPINA 3
In un quartiere abitato ormai da 15 anni esistono ancora, in prossimità di alcuni
comprensori abitativi, aree abbandonate in stato di degrado e in attesa di destinazione,
per le quali il nostro Comitato aveva richiesto nel gennaio 2018 l’emissione di ordinanze
nei confronti dei proprietari per la loro manutenzione e pulizia e i cittadini sono in attesa di
utilizzo coerente, con relativa informazione pubblica.
Le più grandi sono quella tra le vie Borgaro, Verolengo e la parte di comprensorio abitativo
Vitali già realizzata, e quella nel Basso San Donato, accanto a Spina 3, in parte di proprietà
delle Ferrovie dello Stato. E ancora il terreno, di pubblica proprietà lungo corso Umbria alle
spalle delle sedi della Polizia municipale e dei Carabinieri, che era stato promesso
dall’Amministrazione a verde pubblico.
2) UN PARCO DORA PIU’ VERDE E TRANQUILLO
Lieti che anche l’ultimo lotto del Parco sia in fase di realizzazione lungo corso Mortara
(suppur ricordando che l’intera opera era da concludersi entro il 2011 per il 150enario
della Nazione) ricordiamo che non abbiamo mai avuto riscontri concreti sulla proposta,
emersa nel 2016 dal nostro “concorso pubblico d’idee per il Parco”, di piantarvi almeno un
piccolo boschetto: qualche albero abbastanza grande da far ombra e rompere un po’ la
disposizione a filari delle tante piante (positivamente) messe a dimora (quelle del lotto
Michelin anche con riferimento alle richieste di più verde nel Parco da parte del nostro
Comitato). E contrastare l’eccessivo (a nostro parere) cemento deposto in un’area, definita
“parco”, dove gli alberi e l’erba dovrebbero essere del tutto predominanti.
Inoltre resta ancora da installare una nuova recinzione dell’area giochi-bimbi del lotto
Michelin del Parco, richiesta dal nostro Comitato per impedire l’accesso di cani non
governati dai propri accompagnatori.
UN AGORA’ PER IL RELAX
Aspettiamo la realizzazione del progetto Iron Valley, che dovrebbe supplire alla
sconcertante iniziale mancanza di ricordi tangibili nel Parco Dora e in Spina 3
dell’importante storia del mondo del lavoro nelle fabbriche ivi dismesse, sul lungo Dora
torinese. Progetto di Iron Valley in cui il Comune ha voluto collocare l’idea del nostro
Comitato di una piccola piazza pubblica, un’agorà frequentabile da tutti. Un luogo di
verde naturale immerso nella tranquillità, che possa avere una valenza culturale, ricreativa
e di riposo psico-fisico e dove sia anche possibile leggere, riflettere e dedicarsi del tempo
in modo piacevole, un punto verde disponibile per ospitare iniziative non rumorose dei
cittadini (ecologiche, culturali e del tempo libero), liberate da ogni influenza di carattere
commerciale. Così la proponevamo nel 2018 e siamo curiosi di vedere come la nostra
precisa proposta sarà realizzata.
UN CONCERTO DA TRASLOCARE
Parlando di rumore, pur con alcuni tentativi di suo abbattimento effettuati da parte degli
organizzatori, abbiamo sempre ritenuto necessario che un evento come il Kappa
Futurfestival, per il tipo di musica e la grande presenza di spettatori, non possa
ovviamente svolgersi così in prossimità delle residenze. E non abbiamo mai ricevuto
risposta alla nostra richiesta di pubblicare sul sito della Città i dati delle rilevazioni
acustiche dell’ultimo concerto effettuato, nel luglio 2019.
3) LE BONIFICHE INTERESSANO ANCORA A QUALCUNO?
Sembrerebbe che sia prevalentemente il nostro Comitato a sollecitare l’applicazione della
delibera del Consiglio comunale del 30 gennaio 2012, che ha impegnato il Sindaco e la
Giunta “a realizzare almeno una volta ogni sei mesi nuove analisi sull’inquinamento
delle acque superficiali e delle falde acquifere del Parco Dora / Spina 3 ed a pubblicarne
tempestivamente i risultati sul sito web della città”.
Siamo ben a conoscenza che il problema dell’inquinamento residuo si pone a una decina di
metri nel sottosuolo, ma continuiamo ad essere perplessi che non paia destare grandi
preoccupazioni istituzionali il fatto che, a venti anni dall’abbandono delle fabbriche, i valori
di cromo esavalente che continuano a permanere nella falda acquifera sotto il lotto Vitali
del Parco (dove c’erano i laminatoi delle Ferriere) siano oggi appena poco meno della
metà dei picchi riscontrati inizialmente, cioè ancora 40 volte quanto previsto dai limiti di
legge.
Anzi, pare si debba ancora trovare la sorgente dell’inquinamento.
Cose che (solamente al nostro Comitato?) sembrerebbero consigliare un ripensamento
sull’efficacia del metodo di bonifica finora adottato ed una maggiore e continua attenzione
delle Istituzioni per verificarne costantemente i risultati.
4) UNA STAZIONE SPARITA SOTTO TERRA
L’abbattimento nel 2011 della stazione Dora di superficie, insensibile la Città alle istanze
dei cittadini che la volevano conservare (e utilizzare come ricordo storico vivo) per il suo
importante valore storico (forse superiore a quelle che altri edifici la Soprintendenza alle
Belle Arti ha posto in Città sotto vincolo), ha procurato il lascito dell’attuale grandissima
rotonda di piazza Baldissera, spesso ingolfata dal traffico. Un gruppo di Comitati di
quartiere, tra cui il nostro, aveva richiesto nel 2016 l’impegno dell’Amministrazione
comunale ad ascoltare le critiche e le proposte de cittadini per i disagi del nodo dei
trasporti che è stato creato.
Una nuova stazione Dora era stata predisposta in sotterranea, lungo il passante
ferroviario, e il suo allestimento ed arredo pareva dipendesse da risorse comunali. Ma le
tracce della fermata Dora del Sistema Ferroviario metropolitano, molto utile per la zona di
Spina 3 e dintorni, si sono perse nella nebbia.
5) LA SCUOLA DI SPINA 3: UNA FORESTA IN MEZZO AL QUARTIERE
Il previsto asilo nido / scuola materna di Spina 3, l’unico servizio pubblico previsto dal
progetto iniziale, da realizzare entro il 2009, e’ ancora una sogno. Concretamente è oggi
una piccola foresta che occupa l’area destinata alla scuola nel comprensorio Vitali.
Nel frattempo, dal 2004 sono arrivati in Spina 3 più di 12.000 residenti, con una presenza
superiore alla media cittadina di famiglie con bambini piccoli (che sono più di un migliaio
sotto i 5 anni di età). Dal 2007 i 120 bambini dell’asilo e della materna di Spina 3 sono
ospitati in una sede “provvisoria” nell’ammezzato di una delle case ATC di via Orvieto
1, sede che è palesemente insufficiente.
E’ da notare che nel 2012 il tunnel di corso Mortara è stato realizzato con gli oneri di
urbanizzazione versati dai costruttori del comprensorio abitativo Vitali, risorse che
dovevano servire per la costruzione della nuova scuola. Gli stessi costruttori hanno
(finora?) rinunciato a realizzare le altre case previste lungo via Verolengo, lasciando al loro
posto il grandissimo terreno abbandonato sul lato nord-ovest di Spina 3, uno di quelli per
cui il nostro Comitato aveva chiesto al Comune l’emissione di ordinanze per situazioni di
pericolo o di degrado di aree private che i proprietari non mantengono in modo adeguato.
6) L’UFFICIO POSTALE SI ALLONTANA DAL QUARTIERE
Varie iniziative hanno richiesto in questi ultimi anni l’apertura di sportelli di Poste Italiane
all’interno di Spina 3, ampiamente giustificata dal grande numero di nuovi residenti. Anche
il nostro Comitato ha raccolto nel 2019 centinaia di firme su una petizione on line e
cartacea. Incuranti delle necessità dei cittadini ma interessate solamente a tagliare le
proprie spese, Poste Italiane hanno chiuso anche l’ufficio di via Ascoli,
immediatamente a nord di Spina 3, e sui vari versanti del quartiere gli uffici postali sono
oggi lontani e inadeguati. Il Comune di Torino ha affermato lo scorso anno che si stava
occupando della questione ma finora non sono giunti ragguagli dei risultati di questo
impegno.
7) IN DIFFICOLTA’ ANCHE I PRIVATI?
Anche alcune strutture sanitarie private, che nella nostra opinione, sono utili ma
subordinate al ruolo di quelle che deve predisporre la mano pubblica, stanno scomparendo
in Spina 3 e dintorni, come il presidio fisioterapico Don Gnocchi presso l’Envipark, il
poliambulatorio medico di via Masserano, il negozio sanitario-ortopedico di via Livorno e la
parafarmacia.
Mentre non è ancora ripresa completamente l’attività commerciale nella galleria della
SNOS di corso Mortara.
8) SPINA 3 HA UN GRANDE FUTURO DA COSTRUIRE CON LA PARTECIPAZIONE
ATTIVA DEI RESIDENTI
La nostra opinione è sempre stata che Spina 3 ha una sua buona vivibilità, un grande
numero di servizi commerciali e grandi potenzialità ma non riesca a decollare, sia per
errori iniziali (l’assenza di progettazione di nuove strutture sociali), sia per la poca
attenzione che le è stata dedicata dalle Amministrazioni comunali e circoscrizionali che si
sono avvicendate.
Il binomio esclusivo residenze – supermercati ha risolto una parte delle necessità
della vita ma ha lasciato un’indubitabile carenza di servizi pubblici di prossimità. Servizi
pubblici sanitari e assistenziali accanto alle residenze, che anche e soprattutto oggi, in una
fase di emergenza sanitaria, sarebbero quanto mai utili.
Ed anche centri di aggregazione culturale che valorizzino il quartiere e rafforzino il
senso di appartenenza. Inoltre più luoghi ombreggiati e tranquilli nel Parco, che
migliorino la qualità dell’aria e diano riparo al sole dell’estate a chi non ha possibilità di
uscire spesso dalla Città.
Rivolgiamo perciò la presente lettera a chiunque si predisponga a raccogliere le opinioni
dei cittadini, a costruire programmi da realizzare nelle Istituzioni e si candidi al governo
della Città sulla base di impegni concreti da realizzare effettivamente con la
partecipazione, attiva e indipendente dalle Istituzioni, dei cittadini.
La rivolgiamo anche ai residenti che condividono le istanze che nei 15 anni di vita del
nostro Comitato abbiamo sostenuto, affinché, in tempi che speriamo presto migliori,
partecipino con continuità alle nostre riunioni ed iniziative.
COMITATO DORA SPINA TRE
comitatodoraspina3@tiscali.it
www.comitatodoraspina3.it
(foto GH Marius)
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