Si è tenuto presso l’Heritage Hub di Mirafiori a Torino l’evento conclusivo del progetto CO-SMART, che ha visto protagonisti ricercatori, università, imprese e rappresentanti delle istituzioni impegnati nel confronto sullo sviluppo di materiali innovativi e sostenibili per l’automotive a partire da rifiuti industriali e scarti alimentari.
Reti da pesca dismesse, fibre di carbonio riciclate, oli vegetali esausti: da questi materiali di scarto sono nati componenti automobilistici leggeri e performanti, pannelli in schiuma poliuretanica con proprietà termoregolanti, tessuti antibatterici per gli interni dei veicoli e biolubrificanti alternativi ai prodotti minerali. Tutti i prototipi sono stati validati sia sul piano tecnico sia su quello ambientale.
L’evento, dal titolo “Ricerca e Industria per la Mobilità del Futuro”, ha rappresentato la tappa conclusiva di tre anni di lavoro nell’ambito dello Spoke 11 – Innovative Materials and Lightweighting del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST), finanziato dal
PNRR – Missione 4 “Istruzione e Ricerca”. Il progetto è stato coordinato dall’Università di Pisa con la partecipazione dell’Università di Bologna, del Politecnico di Bari e dell’Università Politecnica delle Marche.
“CO-SMART ha dimostrato che la ricerca pubblica può generare soluzioni concrete e sostenibili, grazie alla collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese – ha dichiarato la prof.ssa Maurizia Seggiani, coordinatrice del progetto – abbiamo trasformato rifiuti in risorse ad alto valore aggiunto, dimostrando che è possibile ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare a performance e sicurezza”.
All’evento ha partecipato l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano: “Il Piemonte è la prima Regione italiana per investimenti privati in ricerca, e stiamo lavorando per rafforzare anche il ruolo del pubblico, in sinergia con le università e le imprese – ha affermato l’Assessore – la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale, soprattutto in un contesto in cui le materie prime sono scarse. Dobbiamo puntare sulle seconde, sul riciclo, sulla capacità di innovare partendo dagli scarti”.
“CO-SMART è stato anche un laboratorio di idee, di formazione e di alleanze – ha concluso la prof.ssa Seggiani – in questi tre anni abbiamo costruito una rete solida, acquisito strumentazioni all’avanguardia e aperto la strada a nuove linee di ricerca per una mobilità davvero sostenibile”.
Gian Giacomo Della Porta
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