Da giovedì 4 a domenica 7 dicembre, al Teatro Alfieri di Torino, andrà in scena “Frida Opera Musical”, lo spettacolo scritto da Andrea Ortis e Gian Mario Pagano, che ha debuttato il 30 ottobre scorso al teatro Arcimboldi di Milano. Si tratta di un viaggio straordinario nelle opere di Frida Kahlo, secondo un progetto realizzato dalla MIC International Company in collaborazione con il Museo Frida Kahlo, “Casa Azul” e il Museo Diego Rivera Anahuacalli di Città del Messico, e con il patrocinio dell’ambasciata del Messico in Italia. I protagonisti di questa opera sono Federica Butera, che interpreterà il ruolo della Kahlo, Diego Rivera, interpretato da Andrea Ortis, che esprimerà la forza del suo corpo ferito, la resistenza e la voglia di vivere, la lotta per la libertà e l’identità. Ad accompagnare il viaggio di Frida Kahlo e del suo tormentato amore Diego Rivera, sarà Catrina, interpretata da Drusilla Foer, protagonista assoluta dell’immaginario popolare della cultura messicana. Incarna la morte, non vista come opprimente e minacciosa, come percepita in Europa, ma una morte sorridente, gentile, un po’ manipolatrice, che guarda alla vita con amore e contemplazione. Si tratta della prima produzione di Teatro Musicale realizzata in partnership con il Messico. Il palcoscenico del teatro Alfieri sarà popolato da tanti personaggi che ballano e canta o sulle musiche e le liriche di Vincenzo Incenzo, compiendo un viaggio attraverso la vita e pe opere dell’artista messicana. Una particolare attenzione sarà riservata all’amore che legò Frida a Diego Rivera, un legame alternato da alleanze e scontri, passioni e infedeltà. Il musical non si limita soltanto a narrare la vita di Frida Kahlo, ma a illustrare un periodo importante della storia messicana, quello postrivoluzionario, contraddistinto da figure chiave come André Breton, Tina Modotti, Zapata e Trotsky.
“Ci sono artisti unici – afferma il regista Andrea Ortis – che risiedono in un non luogo, diventando parte di un non tempo. Artisti trasversali che raggiungono la vita di tutti in modo magico e perfettamente reale. Frida abita il ‘per sempre’, riuscendo a parlare ogni lingua possibile. Una donna profondamente messicana che ogni popolo del mondo sente un po’ sua, percependosi a sua volta un po’ messicano. Ecco perché ho scelto Frida, perché nessuno come lei è riuscito ad attraversare le barriere del dolore, diventandone evoluzione, ponendosi al di fuori della realtà oggettiva, trascendendo così il limite imposto dell’immanenza. La sua opera va oltre l’esperienza sensibile del vivere e, pur rappresentando la durezza tangibile, il dolore effettivo, tutta la fattuale afflizione lo travalica diventando nella sua arte pittorica espressione di valori ultrasensibili. Frida non si contiene, è portatrice del valore identitario e libero del popolo messicano. Non è arginabile nei confini di un tratto moderato, supera gli steccati di una perfetta comprensione assumendo le sembianze del cielo, e lo fa mettendo a nudo la sua travagliata esistenza, che diventa così alta, infinita, immutabile, proprio come è il cielo”.
Teatro Alfieri – piazza Solferino 4, Torino – da giovedì a sabato ore 20.45 / domenica ore 15.30
www.teatroalfieritorino.it – www.ticketone.it
Mara Martellotta
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

