Una storia torinese tra promesse disattese, degrado urbano e la perseveranza di pochi
Nel cuore della Circoscrizione 3 di Torino, tra i palazzi di via Col di Lana, si nasconde — o meglio, langue — un luogo che un tempo era un piccolo angolo verde, una passeggiata cittadina con lampioni, panchine e una quarantina di alberi. Era un passaggio-giardino privato ma aperto al pubblico, gestito con cura dal Comune di Torino. Oggi, quel passaggio è ridotto a una selva abbandonata, invasa da detriti, sterpaglie, rifiuti e animali, tra cui topi e altri ospiti indesiderati.

La storia di questo angolo dimenticato affonda le radici nel 2012, anno in cui la proprietà dell’area decise di realizzare un parcheggio sotterraneo. Il progetto, all’epoca, prevedeva che una volta completato il parcheggio, il passaggio verde sarebbe stato ripristinato con la stessa cura: lampioni, arredi urbani e soprattutto i 40 alberi che sarebbero stati abbattuti per consentire i lavori.
Tuttavia, pochi mesi dopo l’avvio del cantiere, l’impresa incaricata fallì. I lavori si interruppero e da allora tutto è rimasto fermo. Il Comune e la proprietà si sono progressivamente defilati, lasciando in abbandono uno spazio che era vissuto e amato dai residenti.

Negli anni, quel luogo ha subito un lento ma inesorabile degrado. Non più un passaggio, né un giardino: oggi è una giungla urbana, uno “spazio di nessuno” che ricorda più una discarica a cielo aperto che un’area cittadina.
Eppure, non tutti si sono arresi. Grazie alla tenacia del consigliere di circoscrizione Stefano Bolognesi, la questione è rimasta viva nell’agenda pubblica. Negli anni sono state convocate riunioni, consigli aperti, sopralluoghi, ma ad oggi non esiste ancora un piano concreto di recupero o di riqualificazione.

La situazione solleva interrogativi legittimi:
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Perché il Comune, un tempo gestore dell’area, non è più intervenuto per ripristinare la sicurezza e il decoro?
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Quali obblighi ricadono oggi sulla proprietà?
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E soprattutto, quanto tempo dovranno ancora attendere i residenti per vedere restituito quel piccolo ma importante spazio urbano?
Quella del passaggio di via Col di Lana è una storia emblematica di tante altre piccole ferite urbane: luoghi in bilico tra pubblico e privato, tra diritti dei cittadini e mancanza di responsabilità istituzionale. Una storia che chiede risposte e, soprattutto, azioni.

Giovedì 5 giugno 2025, alcuni cittadini della zona, si sono ritrovati nel giardino adiacente via Col di Lana per concordare nuove azioni che possano smuovere la situazione di stallo: alcuni, esasperati da un’inerzia che dura ormai da 13 anni, hanno proposto di fare esposti in procura, altri hanno suggerito di informare Striscia la Notizia e Le Iene, altri hanno proposto un presidio davanti al Comune.
Resta da vedere se l’impegno di cittadini e consiglieri riuscirà, prima o poi, a ridare dignità a questo pezzo di Torino dimenticato.
Francesco Valente
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