I quartieri Regio Parco e Barriera di Milano non sono i margini della città nè il far west ma quando si respingono le marginalità sotto il tappeto, come la polvere, si creano situazioni esplosive”
Lo dichiara la consigliera regionale del Partito democratico Nadia Conticelli
“Smantellati, in tutto o in parte, i chilometri di accampamenti abusivi sulle sponde dello Stura, in via Germagnano e in strada dell’Aeroporto, non c’è stato nessun progetto complessivo che seguisse gli spostamenti, o coinvolgesse donne e bambini, che sono le prime vittime di un sistema dominato dall’aggressività e dalla costrizione, e non c’è identità culturale che possa giustificarle – aggiunge Conticelli – . La violenza, qualunque sia il contesto, va condannata e la comunità tutelata. Non c’è colore politico in questo, ma civiltà e democrazia“.
“Negli ultimi anni, l’ATC ha completamente disinvestito sui progetti di mediazione e accompagnamento sociale, ma le case popolari non possono diventare terra di nessuno, dove ciascuno deve farsi giustizia da sé o subire. Soprattutto, in un quartiere come il nostro costituto da oltre il sessanta per cento da case popolari – prosegue la consigliera dem -. Se si sgomberano le persone e non si riassegnano subito gli alloggi, non si attivano progettualità di inclusione in quella realtà, si scarica solo il problema all’occupazione successiva. A breve in commissione regionale audiremo i nuovi vertici dell’ATC e ci confronteremo anche sul tema delle occupazioni, nel frattempo presenterò una interrogazione per avere i numeri reali degli alloggi vuoti, di quelli occupati e di quelli in attesa di manutenzione.
“Regio parco è un quartiere di gente che lavora, che per anni ha condotto battaglie contro il degrado, quando le luci della realtà produttiva della zona si sono piano piano spente ad una ad una: prima la Manifattura, poi il mercato, poi il tessuto produttivo sull’asse di via Bologna – conclude Conticelli – . Ora, con l’arrivo della metro 2 e del recupero di Manifattura Tabacchi, stanno tornando gli investimenti, ma ci va ancora un poco di tempo e chi ha deciso di restare, di resistere tutto questo tempo, ha diritto ad avere dignità e opportunità da subito.