Luca Beatrice, il coraggio della cultura libera

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il cuore di Luca Beatrice ha ceduto alla fatica di vivere e lavorare in una Torino nella quale la feroce egemonia gramsciana rende tutto difficile a chi non si piega. Luca  fu critico d’arte di rilievo nazionale e internazionale  come lo fu Philippe Daverio che voglio accomunare a lui in questo ricordo e che come lui fu un uomo libero. A Torino essere uomini liberi è arduo. Luca ci ha indicato con l’esempio la strada da percorrere, anche se lui generosamente  disse una volta che ero stato io  in primis a praticarla tanti anni fa. Quando fu presidente del circolo dei lettori io ricordo le tensioni che ebbe con la direttora del tempo. Lui sempre pluralista, lei spesso vittima di una politica che la portò alle massime cariche politiche. Ricordo come impose al Circolo un adeguato ricordo di Enzo Tortora con il procuratore Saluzzo e la sen. Scopelliti. Ci fu anche un messaggio di Napolitano. Fu un presidente del Circolo che garantì l’agibilità politica per tutti senza preconcetti ideologici. Mi spiace di non averlo frequentato abbastanza. Ora sento un grande vuoto in una cultura torinese livida, avida, servile. E’ il vuoto incolmabile lasciato da Luca.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Il Gruppo di Fratelli d’Italia rinnova “totale vicinanza alle Forze dell’Ordine”

Articolo Successivo

Sfoglia caramellata alla crema, trionfo di dolcezza

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta