“Quello che accade nelle nostre università ed è, ormai, all’ordine del giorno, dovrebbe farci riflettere sullo stato di salute della democrazia italiana. L’università è il luogo in cui si forma la classe dirigente del Paese. L’università è il primo campo di battaglia della lotta politica. Invece, il mondo accademico si è piegato a logiche ideologiche, che contrastano sostanzialmente e formalmente coi valori della Costituzione antifascista”, così Matteo Marra, Responsabile Giovani e Universitari Liberali e Popolari, commenta l’occupazione dell’Università e gli scontri di Torino.
“La stessa Costituzione, usata come arma politica contro una parte legittima dell’arco costituzionale, diventa carta straccia per l’estrema sinistra, che non usa gli stessi parametri “morali” per giudicare il proprio agire politico. Anzi, questo è considerato, dalla sinistra antagonista, però non tutti i mezzi, come la violenza tanto cara ad Askatasuna, agli altri centri sociali ed alla sinistra delinquenziale in generale, sono legittimi: qualcuno lo spieghi ai figli di papà che bloccano il traffico, creando disagio a quei lavoratori che un tempo la sinistra voleva difendere, aggiunge Marra.
“Qualcuno lo dica anche a quei delinquenti che a Torino hanno occupato i binari di Porta Susa, cantando vittoria o, per essere più precisi: “occupiamo quel che vogliamo“. Oppure, agli stessi che a Porta Nuova hanno bruciato l’effigie del ministro Salvini. Qualcuno legga loro la Costituzione che dicono tanto di difendere, visto che non ne conoscono il contenuto
Qualcuno spieghi loro che non c’è nulla di democratico nel bloccare, da parte di una ventina di persone, come è accaduto, a titolo d’esempio, oggi a Torino, chiunque tenti di entrare nell’aula di un’università, violando il diritto allo studio, anche questo contenuto nella Costituzione antifascista”, continua Marra.
“Questa sinistra extraparlamentare, che parla di antifascismo, ma che, allo stesso tempo, fa del fascismo una virtù si colloca fuori dall’arco costituzionale e, pertanto, non dovrebbe avere, in un Paese che vuole essere autenticamente democratico, tutto lo spazio che le viene lasciato con una certa connivenza da parte di una sinistra “istituzionale”, che interviene in sua difesa, anche giustificandone la violenza. Il tutto di fronte agli occhi impotenti di uno Stato sprovvisto di sufficienti garanzie democratiche”, conclude Marra.
Italia Liberale e Popolare
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