l consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) presente alla manifestazione degli amministratori del Canavese a difesa del finanziamento per il nuovo Ponte Preti.
Tanti i Sindaci e gli amministratori del Canavese che quest’oggi si sono ritrovati al Ponte Preti di Strambinello, tra Castellamonte e Ivrea, per difendere lo stanziamento di 19,5 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ponte. «Si tratta di un investimento fondamentale per il territorio ma le risorse stanziate nel 2019 dal ministro Paola De Micheli ora sono a rischio di revoca. Il decreto legge varato dal governo Meloni a giugno e convertito nella legge n. 120 del 8 agosto scorso fissa al 31 dicembre 2024 il termine entro il quale aggiudicare gli interventi infrastrutturali finanziati, pena la revoca dei fondi». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Alberto Avetta, presente quest’oggi accanto ai primi cittadini di Ivrea e dell’Eporediese, insieme alle forze sindacali e a tanti cittadini. «Se il ministro Salvini togliesse questi soldi sarebbe un’amara beffa. La progettazione della variante al Ponte Preti è stata affidata alla Città Metropolitana di Torino, poi la nuova infrastruttura verrà trasferita per competenza ad ANAS, ma è evidente a tutti che è impossibile rispettare il termine tecnico fissato al dicembre prossimo. La revoca delle risorse costituirebbe un danno enorme per il Canavese e per tutta la Città Metropolitana. Rischiano infatti di essere cancellati tanti altri interventi urgenti e attesi da tempo: il ponte di Borgo Revel a Verolengo, quello tra Cirié e Robassonero e tra Settimo Torinese e Castiglione, nonché i ponti di proprietà Anas di Romano Canavese e Settimo Vittone. Bisogna agire uniti, affinché queste risorse siano non solo mantenute ma aumentate per garantire la necessaria copertura dei maggiori costi. Si parla tanto di sviluppo e di attrattività per le nostre imprese: questo è il momento di dimostrare con i fatti che le infrastrutture sono indispensabili per fare sviluppo locale. Mi auguro che tutti, anche le imprese canavesane e le loro rappresentanze, si facciano sentire. È il momento di fare fronte comune tra tutte le forze politiche, insieme a chi ha a cuore lo sviluppo ed il futuro del Canavese».
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