Pubblichiamo la lettera aperta di Mino Giachino a Carlo Tavares, ad di Stellantis
Egregio Dott. TAVARES, Venerdi ho seguito con attenzione la Sua audizione in Parlamento e vorrei dirle alcune cose. Ci tengo tantissimo alla FIAT e al settore dell’auto che a Torino e all’Italia hanno dato un patrimonio industriale e di ricerca unico , anche perché offre e offrirà posti di lavoro ben retribuiti e di qualità per i giovani diplomati o laureati senza costringerli a cercare lavoro e futuro all’estero . Le scrivo anche perché a fine 2021 e’ partita dal sottoscritto la prooosta che divenne poi la Mozione parlamentare Molinari per finanziare la transizione del settore auto. Ne scaturì lo stanziamento che ha alimentato gli incentivi di questi ultimi anni. Premesso che a parlare di quella che era la FIAT a e di settore Auto in Parlamento e col Governo dovrebbe essere John Elkan che ,come erede della Famiglia Agnelli , ha responsabilità morali importanti con l’Italia e non Lei che dagli azionisti ha il mandato di portare i maggiori utili. Lei ha ragione quando sottolinea il peso enorme della decisione europea peraltro votata dal PD e dalla sinistra . Ecco perché i toni accesi di Conte e della Schlein non sono credibili. A questo proposito non nota una contraddizione con i giornali di proprietà di Exor (Elkann) che osteggiano con forza proprio la Meloni e Urso che invece in Europa erano contrari a quella decisione? Hanno maggiore consistenza le critiche di Calenda e dei partiti di maggioranza perché se i modelli vendono o meno questo dipende dalle scelte aziendali. Le sue scelte in questi anni hanno messo in gravi difficoltà il settore auto generato proprio dalla Fiat e dalle scelte degli Agnelli appoggiate e finanziate dai Governi del dopoguerra.
Il settore Auto italiano rappresenta sicuramente la eccellenza della manifattura che nasce dalla rivoluzione industriale dell’800. Nasce a Torino la mia Città . A fine 800 a Torino vi erano una decina di piccole aziende che costruivano auto o prototipi. A fine 800 per merito di alcuni imprenditori nasce La FIAT che successivamente passerà nelle mani del Senatore Giovanni Agnelli, il trisnonno di John Elkan, un vulcano che negli anni trenta del 900 aveva portato la Fiat a operare per Terra, Mare Cielo. Dalla industria pesante all’auto al settore delle macchine utensili molto nasce dalla Famiglia Agnelli e dal mio Paese che l’ha supportato in tutto e per tutto. Il Senatore Agnelli stabilì un forte rapporto con Henry Ford. Erano i tempi in cui si andava negli USA con la nave. Dalla Fiat arrivo’ un fortissimo impulso al Politecnico di Torino e alle Scuole di Formazione. Nacquero i grandi stabilimenti del Lingotto e di Mirafiori. Per comprendere meglio il settore auto italiano ricordo la definizione dei grandi esperti di politica industriale. Il settore dell’auto viene chiamato : la “Fabbrica delle Fabbriche” perché ha generato un sistema produttivo di migliaia di aziende dell’indotto che hanno dato sviluppo e lavoro al mio Paese. Ma la storia della FIAT di Agnelli si intreccia con quello dello sviluppo del nostro Paese e anzi in alcuni momenti ne guida o anticipa le scelte strategiche. -Negli anni venti spinge alla nascita del porto Torino Savona per poter importare ed esportare; Negli anni 30 il Senatore Agnelli, grande trisnonno di John Elkan,lancia l’idea della costruzione della autostrada TORINO MILANO e trascina gli industriali torinesi alla sua costruzione; Nel dopoguerra contribuisce in modo fondamentale la rinascita di Torino, la Città più bombardata , crea centinaia di migliaia di posti di lavoro e attira lavoratori da Sud a Nord. Torino da 300 mila abitanti arriva a superare il milione. Negli anni 50 costruisce il Traforo autostradale del S. Bernardo.-Nel 1960 da il via alla costruzione della autostrada per Savona verso il suo porto più vicino. Negli anni 70 nasce la Fondazione Agnelli per contribuire a studiare il futuro . Cresce il Centro ricerche FIAT.
A Torino Il Salone dell’auto e della Tecnica era uno degli eventi mondiali del settore. La Fiat produce modelli di successo in tutto il mondo . La FIAT UNO viene presentata dall’ing. Ghidella, cui Lei dovrebbe ispirarsi di più, a CAP Canaveral. Gianni Agnelli viene nominato Senatore a vita e pochi mesi prima di morire interviene al Senato e citando Paolo VI adì e che la parola Pace va intesa come sviluppo. La vendita della FIAT a Peugeot senza nessuna garanzia per il mio Paese e’ stato un momento di svolta difficile che ha creato molti problemi a aziende storiche dell’indotto con oltre cento anni di attività . Mentre Spagna, Germania e Francia hanno difeso con i denti il settore auto, l’Italia non si è data una politica industriale così vi è stato un forte calo della produzione senza che la politica , i governi, il sindacato e i Sindaci di Torino sollevassero grandi obiezioni. Non difendere con forza il settore auto ha portato un forte calo della economia di Torino e del Piemonte che non può essere sostituita dal turismo o dalle start up che tanto piacciono al suo Presidente. La caduta della produzione e delle aziende dell’indotto ha pesanti ricadute sulla logistica e sul settore delle spedizioni ..La linea di Stellantis di questi anni ha tagliato in ogni dove senza riguardo a cosa rappresentava la FIAT e le aziende dell’indotto per l’Italia e a cosa aveva dato il mio Paese alla FIAT . Mirafiori e’ il simbolo dell’Italia industriale del dopoguerra , rappresenta molto di più della TOUR EIFFEL per Parigi e la Francia.
La novità positiva e importante la richiesta del Governo Meloni di puntare a risollevare la produzione di auto in Italia a 1 milione l’anno , un livello importante anche per le ricadute sull’indotto o attraverso Stellantis o anche col contributo di un secondo produttore. L’Italia ha voluto tanto bene alla FIAT che ha impedito l’arrivo di un altro produttore. Abbiamo la terza economia d’Europa e produciamo quest’anno un quinto delle auto prodotte in Spagna.Il Presidente Elkan non può pensare solo ai risultati di bilancio ma deve essere attento alle conseguenze sociali delle sue decisioni… Lei si è mai chiesto cosa pensano della fine della FIAT da lassù i due Senatori AGNELLI? A Torino abbiamo un patrimonio o know how sul settore dell’auto molto importante, dal Centro Ricerche della Fiat alle importanti aziende di design, Il 50% dell’indotto auto si trova nel mio Piemonte. Le amministrazioni o i politici che hanno dato per scontato un calo del settore auto hanno fatto un errore madornale che stanno pagando i lavoratori , i giovani e i cassaintegrati. Alla mobilità del futuro , Torino e l’Italia possono dare un contributo importante e insostituibile. Ecco perché Lei avrebbe dovuto consegnare le slide che ha presentato al sindacato anche al Parlamento e al Governo. I luoghi deputati a definire l’interesse nazionale sono il Parlamento e il Governo. Capisco che Lei preferisca avere rapporti buoni col Sindacato che in questi anni Le hanno consentito di portarci a questo punto ma l’interesse generale del Paese , di cui il settore auto e’ parte importante , lo decidono Parlamento e Governo. La ringrazio molto della attenzione e… della risposta
Mino GIACHINO Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI
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Complimenti Mino, quando ce vo’, ce vo’.
Caro Miro condivido pienamente il tuo pensiero, ma ho paura che sia la famosa battaglia contro i mulini a vento, tanto quel tipo lì di Torino non gliene fa un baffo, pensa solo al suo stipendio certo fine al 2026, meno ancora la banda di smidollati eredi della Grande famiglia Agnelli.
Io sono figlio di un operaio della FIAT e capo dei vigili del fuoco della Materiale Ferroviario, ho potuto godere della mutua, delle colonie e delle case FIAT, nonché della prima vera e propria istruzione scolastica presso l’Istituto Agnelli, posso dirti che sono grato alla FIAT, certamente che i giovani di oggi non hanno questa opportunità, ritengo che sia un grande problema per la mia Città, la mancanza della produzione auto, come pure di tutto l’indotto, ma mettiti nei panni di questi parassiti cosa gliene importa di fare degli investimenti su un’azienda, quando siamo noi a mantenerla, con la cassa integrazione e le sovvenzioni statali, naturalmente i guadagni vanno nelle loro sedi all’estero, in modo che neanche le tasse non vengono pagate in Italia.
Scusa il mio sfogo, ma non vedo sbocco a questa situazione ormai incancrenita da troppi anni, l’unica azienda fiorente è quella del sindacato, che come si è visto a fine mandato il sindacalista viene nominato senatore o deputato.
Con stima rainero cavallero