Eppure in Piemonte avverrà proprio questo: Edisu lascerà senza stanza centinaia di studenti e studentesse per i Giochi”.
Edisu ha stabilito che sono tre le strutture riservate agli atleti e alle atlete: Villa Claretta, Olimpia e Lingotto. 818 posti letto totali.
Chi si vede assegnare uno di questi posti letto, nel mese di gennaio dovrà sgomberare la stanza e qui, secondo le linee guida pubblicate sul sito di Edisu la scorsa settimana, si aprono due strade:
- Lo studente dichiara di essere in grado di trovarsi una sistemazione altrove, temporanea, e allora riceverà ben 8,18 euro a notte (circa 300 euro totali). In maniera del tutto impropria, a questa disponibilità corrisponde una premialità riconosciuta da Edisu: gli studenti e le studentesse che la manifestano, infatti, avranno “priorità di assegnazione presso una di queste strutture indipendentemente dalla posizione in graduatoria”.
- Lo studente dichiara di non essere in grado di trovare altra sistemazione: in tal caso, Edisu provvederà ad assegnarlo ad altra struttura nel periodo delle Universiadi.
«Al di là del disagio creato agli studenti borsisti, peraltro in sessione di esame, è evidente che si sia lontani da una soluzione adeguata: soprattutto a Torino dove le residenze universitarie private hanno prezzi che talvolta superano i 700 Euro mensili per stanza e il mercato degli alloggi privati risulta sempre più inaccessibile per studenti e studentesse, 300 Euro non sono certo sufficienti a consentire allo studente di trovare una soluzione alternativa.
È allora prevedibile che Edisu dovrà reperire un altro alloggio per molti: ma come è possibile che questo possa avvenire, visto che nello scorso anno accademico il numero di borsisti fuori sede a Torino era di 9.200 mentre il numero di posti letto a bando era 2.429?» ha dichiarato Alice Ravinale, Capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in Consiglio regionale.
«L’ho chiesto oggi all’assessora Chiorino. La risposta, inquietante, è che sono stati opzionati posti letto presso alcune residenze private gestite da Camplus, quanti e a quale prezzo non è dato saperlo. Ma soprattutto: se la Regione ora pensa di rivolgersi a privati per gestire l’allontanamento dei borsisti dalle loro residenze, perché non ha pensato di farlo subito per ospitare atleti e atlete, evitando agli studenti un trasloco in sessione? Davvero è questo il rispetto che questa amministrazione regionale ha per il diritto allo studio?» ha concluso la Capogruppo di AVS.
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