Castello di Verrone ( Bi )

Falseum ha ospitato l’evento “Le Verità sul Vino” sabato 21 settembre dalle 15 alle 20,30 e domenica 22 settembre dalle 11 alle 19,30 trasformando le sue sale in un percorso di “degustazione culturale”.
L’evento, giunto alla 5a edizione, è organizzato dall’associazione Turismo in Langa, in partnership con la cooperativa Itur che gestisce la realtà museale con il Comune di Verrone, grazie al contributo della Fondazione CrB.
“Di vino si può parlare e scrivere tantissimo, ma nulla si avvicina all’esperienza di una degustazione” dice il neo sindaco di Verrone Gian Luca Bazzan.
I visitatori, muniti di calice personale da degustazione assegnato all’ingresso, hanno potuto accedere alle varie stanze tematiche del museo che hanno ospitato una postazione presidiata dai produttori dei vini più apprezzati del Piemonte e hanno potuto degustare le etichette , spesso associate a leggende metropolitane, luoghi comuni o curiose credenze popolari. Compito della locandina dell’evento
di Falseum è stato fare chiarezza su tali credenze, grazie alla presenza di sommelier o narratori del vino appositamente formati.
Ecco Le cantine ospiti dell’edizione 2024
di “Le Verità del Vino” :
• Azienda vitivinicola Eusebio di Stroppiana Marilena Lusent – orange wine a base erbaluce;
• Azienda agraria Fiorini – Bartis Colli Pesaresi DOC Rosso 2021;
• Microliquorificio La Culma con Bitter;
• Azienda Agricola Pozzo con Erbaluce di Caluso docg 2023;
• Azienda Agricola Stefano Vampari con Bramaterra doc 2018;
• Azienda Agricola Nazzari Franc con Essenza;
• Azienda Agricola Guido Vada con Barbera d’Asti docg Tanguera.
Previsti anche incontri DiVini con due postazioni ,in cui sono stati serviti
un Derthona Timorasso Colli Tortonesi doc e
un Monreale Barbera Colli Tortonesi doc.
Ecco i vini che mi sono particolarmente piaciuti:
GUIDO VADA
Tanguera 2021 Coazzolo
15gg sulle bucce, vigne di 20 e 30 anni
Vinificazione in cemento
Naso: ciliegia, amarena
Bocca: frutta fresca, finale mandorlato, bella beva
VIGNETI MOGNI – MONLEALE
PÈDER 2021
COLLI TORTONESI
BARBERA
Vigne di circa vent’anni, vinificato in acciaio
Naso: complesso e antico
Bocca: complesso amarena, spalla acida oscura
AZ .VITIVINICOLA EUSEBIO
DI STROPPIANA MARILENA
SALUSSOLA ( BI)
RISENT 2020
vino rosso
Terreno serra Morenica , vigne di 60 /70 anni
Affinamento 12 mesi in Barrique usate
Bocca: rustico, mentolato, ribes di sottobosco
Bocca: mentolato complesso e pieno,
finale long time
POZZO
Reiri
Erbalucedi Caluso 2023
Macerazione freddo a circa 4°, solo due giorni in acciaio, vigne di cinquant’anni in anfiteatro Morenico vicino al lago di Viverone
Naso: preciso ed elegante
Bocca: pulito, preciso, fresco ed immediato
POZZO
L’ ARBAT
ERBALUCE DI CALUSO
PASSITO RISERVA 2018
Dopo un’accurata selezione di grappoli che vengono lasciati almeno cinque mesi in cassette di legno, il vino viene invecchiato per almeno cinque anni in piccole botti.
Naso: pulito, fantasticamente, complesso, sentori di frutta matura Bianca
Bocca: complesso ed eleganti sentori di terziario e di sottobosco
FIORINI
COLLI PESARESI
SANGIOVESE 2021
SIRIO
Versante sud-est, 300 mt , vigne di otto anni,
Vinificato in acciaio , 85% sangiovese 15% merlot
Naso: frutta, ciliegia ,bel equilibrio, lineare, sottile cioccolato e cuoio
Bocca: armonico, equilibrato, bella beva con finale di buona godibilità e un elegante cioccolato e cuoio
FRANCO NAZZARI
GRIGNOLINO DEL MONFERRATO CASALESE 2023
Terreno bianco calcareo a scaglie e componente acida
Vigne 30% di trent’anni, 70% di 60
400 m, quattro giorni sulle bucce, 30% di mantenimento del Grigno,
Vinificato in acciaio
Naso: preciso, elastico Rosa canina, fiori freschi
Bocca: equilibrio, eleganza, buona beva e consistenza in bocca
In questa edizione Domenica 22 settembre ho avuto il piacere e l’onore di condurre un salottino molto seguito dal titolo :
” Il vino analcolico non può essere considerato vino, sarà vero? ”
Il vino dealcolato è un tipo di vino privato della componente alcolica. È un’alternativa sempre più apprezzata per chi non vuole rinunciare al gusto del vino senza gli eventuali effetti collaterali associati all’alcol. Nonostante susciti
ancora qualche perplessità nei contesti enogastronomici tradizionali del nostro Paese, infatti, è perfetto per astemi, sportivi e per chi, per motivi religiosi o di salute, deve o preferisce limitare il consumo di alcol.
Quindi si definisce:
– vino dealcolizzato (o dealcolato) se il tasso alcolometrico effettivo del
prodotto non è superiore a 0,5 % vol.
– vino parzialmente dealcolizzato (o dealcolato) se il tasso alcolometrico
effettivo del prodotto è superiore a 0,5 % vol. ed è inferiore al 9%.
Se il grado alcolico è dello 0% si parla di bevande analcoliche prodotte con mosto d’uva.
Questi prodotti sono ideali anche per chi segue un’alimentazione vegana perché non contengono nessun prodotto di origine animale come colla di pesce o proteine del latte, spesso inseriti nella produzione del vino tradizionale.
Come si produce il vino analcolico?
Dealcolizzazione: partendo da un vino alcolico
In questa tipologia rientrano due processi principali:
– Distillazione sottovuoto.
Il vino viene sottoposto a una depressione, in modo da far evaporare l’alcol. Questo è il metodo meno costoso, tuttavia, comporta il
rischio di perdere molte delle caratteristiche aromatiche distintive del vino .
– Osmosi inversa.
Il vino passa attraverso membrane a pressioni molto elevate per separare l’etanolo (con l’acqua e altre molecole) dal vino. Le sostanze aromatiche vengono successivamente reintegrate al vino dealcolato in un secondo momento, calibrando zuccheri e acidità per mantenere l’equilibrio e il profilo aromatico desiderato.
Direttamente dall’uva
Le uve bianche intere vengono introdotte nella pressa pneumatica ed il mosto che si ottiene dalla loro spremitura soffice, dopo un primo travaso, viene collocato nei serbatoi a temperatura controllata dove rimane fino al suo utilizzo per la produzione della bevanda
Nel caso di varietà frizzanti, il mosto si trasferisce quindi all’interno dell’autoclave dove si combina con l’anidride carbonica per creare l’effervescenza .
Che sapore ha il vino analcolico?
Sicuramente più delicato al gusto, il vino analcolico si presenta visivamente
difficilmente distinguibile dalla sua versione classica. Nelle versioni frizzanti, i
vini analcolici non fanno mancare le bollicine, aggiungendo un tocco di vivacità al palato. Il loro retrogusto fruttato può presentare note di mela, pesca e fiori di sambuco, donando una sensazione fresca e piacevole al palato. Queste
caratteristiche lo rendono una scelta apprezzata sia da chi desideravun’alternativa senza alcol, sia da chi semplicemente ricerca un’esperienza
gustativa leggera e raffinata.
Ecco alcuni riferimenti legislativi:
Regolamento UE/1308/2013 su OCM Unica prodotti agricoli (come modificato per effetto PAC 2023/2027):
Allegato VII, consente di realizzare in versione dealcolata (0%) / parzialmente dealcolata le seguenti tipologie:
“vino”,
“vino spumante”,
“vino spumante di qualità”,
“vino spumante di qualità del tipo aromatico”,
“vino spumante gassificato”,
“vino frizzante”,
“vino frizzante gassificato”
Dealcolazione deve avvenire dopo che il prodotto abbia raggiunto pienamente le rispettive caratteristiche previste dalla propria tirpologia di prodotto.
Vini DOP / IGP possono essere prodotti in versione dealcolata / parzialmente dealcolata solo se il rispettivo disciplinare lo consente
Se inferiore a 10%, va indicato in etichetta il termine di conservazione .
Allegato VIII indica le tecniche di cantina utilizzabili per produrre in versione dealcolata (0%) / parzialmente
⁃ parziale evaporazione sotto vuoto;
⁃ tecniche a membrana;
⁃ distillazione.
L’eliminazione dell’etanolo nel prodotto vitivinicolo non deve essere effettuata in combinazione con un aumento del tenore di zuccheri (= arricchimento) nel mosto di uve.
Inoltre …
Tagli:
⁃ NON ammesso il taglio tra vino “normale” e vino dealcolato / parzialmente delacolato (sì vendibile, ma come bevanda)
⁃ Ammesso invece il taglio tra due delcolati / parzialmente delacolati (etichettabile come vino dealcolato / parzialmente delacolato)
Spumante
⁃ (anidride carbonica prodotta naturalmente) → può essere realizzato in versione solo parzialmente dealcolata, ultilizzando come base un vino dealcolato / parzialmente delacolato
⁃ (gassato artificialmente) → può essere realizzato in versione dealcolata e parzialmente dealcolata, utilizzando come
base un vino dealcolato / parzialmente dealcolato
Alcune considerazioni:
Se viene rispettata la disciplina europea
Stati membri POSSONO i vini delacolati /parzialmente dealcolati prodotti negli altri
essere legittimamente commercializzati in Italia (da subito!!)
Invece Disciplina italiana sul vino e sulle accise
pone ostacoli ai produttori italiani
⁃ norme italiane ( Testo Unico del vino 2016 )
⁃ prassi amministrative italiane (operaz di dealcolizzazione)
unicamente a discapito dei produttori italiani .
CONCLUSIONE:
Il vino dealcolizzato sarebbe un’ottima soluzione per sistemare il grande invenduto che il settore vitivinicolo ha in alcuni settori.
In questo momento il Moscato è uno dei vitigni più prodotti dealcolizzato , ma la Barbera e altri vitigni a bacca rossa come il Sangiovese ,il Montepulciano e il Primitivo potrebbero essere una valida alternativa.
Alla prossima
LUCA GANDIN
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