GUSTO

La crostata alla crema di limoni, che golosità!

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Perfetta. Una crostata fresca, fragrante,  dal profumo intenso di limoni, dal sapore delicato piacevolmente aspro, unico, inconfondibile. Un dolce senza tempo, perfetto in ogni occasione.
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Ingredienti
 
Per la frolla:
200gr. di farina 00
30gr. di fecola di patate
100 di burro
80gr. di zucchero
2 tuorli
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
 
Per la farcia:
300gr. di latte intero
200gr. di panna liquida
4 tuorli
120 di zucchero
40gr. di amido di mais
1 grosso limone biologico
1 mela rossa
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Preparare la frolla impastando velocemente nel mixer tutti gli ingredienti, fare una palla, avvolgerla con la pellicola e riporla in frigo per almeno 30 minuti. Preparare la crema al limone, mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere poco alla volta l’amido di mais. Scaldare il latte con la panna liquida, unire alla crema di uova e lasciar cuocere per cinque minuti, unire la scorza del limone grattugiata e, sempre mescolando, poco alla volta, il succo del limone. Stendere la frolla in uno stampo per crostata foderato con carta forno, bucherellare il fondo, versare la crema di limoni e livellare. Cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per 50 minuti. Lasciar raffreddare e prima di servire decorare con fettine di mela sottilissime arrotolate a rosellina.
 
Una felice Pasqua a tutti i lettori.

Paperita Patty

Il Premio giornalistico del Roero

Bella serata Venerdì 19 Luglio a Montaldo Roero su Ponte dei Piaceri per festeggiare
il Premio Giornalistico del Roero che ogni anno si svolge in questo luogo.


Sono stati premiati giornalisti italiani e stranieri che hanno saputo valorizzare nell’arco dell’anno il Territorio del Roero con le loro testate giornalistiche e televisive.
Anchorman della serata il giornalista Beppe Rovera coadiuvato dal presidente dell’Associazione del Premio Giovanni Negro
Presenti Autorità regionali provinciali e locali. Presenti tanti Sindaci del Roero.
Presente il Comitato UNESCO nella figura di Giovanna Quaglia.
Presenti tanti  produttori del territorio.
Si è bevuto solo Arneis di diverse annate .
Eccellente organizzazione e catering.
Tra gli ARNEIS assaggiati da segnalare ….

NEGRO ANGELO – MONTEU ROERO
Metodo Classico
GIOVANNI
Blanc de Blanc
ROERO ARNEIS
DOSAGGIO ZERO
2018
Sboccatura AGOSTO 2023
Perlage fantastico , buona mineralita’ e cremosita’ in bocca . Veramente una bella Sorpresa. Bravo Giovanni !

DELTETTO – Canale
ROERO ARNEIS 2023
Daivej & San Michele

Due espressioni diverse di Arneis
DAIVEJ
Cru San Defendente ( Canale )
Mt 280 vigne piantate tra il 1996 e 2000
Versane N/E
Terreno calcareo , poca sabbia , bianco sciolto
Solo acciaio e cemento vetrificato , zero sulle buccia
Temperatura 17 gradi
2 mesi sui lieviti
Al naso lineare e preciso
In bocca Già Pronto , pulito , bel equilibrio e vivacità media in bocca

San Michele
Vigne piantate 1/3 1997 , 1/3 2002 , 1/3 2017
Terreno a strati di Sabbia , marna , conchiglie
4 ore a 10 gradi
Passato in legno mix Barrique e Botti da 2500 ( 30% nuovo – 70% usato )

TALIANO MICHELE
ROERO ARNEIS
SERNI
2023
Mt 320 ,vigne 20 anni , versante S/O
Terreno sabbia e vene di argilla
Acciaio
Temperatura 14 gradi per 4/5 mesi poi a 16 gradi
Al naso pulito
In bocca pulito, equilibrato ,easy . di pronta beva

MALVIRA’ – Canale
Roero Arneis
Renesio
2021
Solo acciaio
Al naso pulito, sentori di salvia
In bocca pulito, bei descrittori precisi , minerale , pieno

MALVIRA’ – Canale
Roero Arneis
Riserva
2020
Vigna Saglietto
Passato in legno
Al naso pulito
In bocca pulito, necessita ancora tempo

Lo stile del Produttore è evidente e di alto livello . Con i vini di Massimo Damonte bisogna solo avere un po’ di pazienza ma escono alla distanza.

Ma ecco i veri protagonisti della serata ….
Anche qui è evidente la mano del Produttore
La linea invisibile che unisce questi tre vini .

PACE – CANALE
Roero Arneis
2023
Mt 280 vigna 20 anni
solo acciaio
Zero su buccie, zero criomacerazione
Terreno poca sabbia, calcareo, pietre rotte
Al naso fresco ,sentori agrumati
In bocca già minerale, pieno con un finale dritto mantenendo una bella beva .

ROERO ARNEIS
RISERVA
2022
MOMPELLINI mga Canale
Vigna 20 anni
Terreno misto sciolto
12 mesi in acciaio

Al naso pulito, easy
In bocca pulito, fantastico, preciso

ROERO ARNEIS
GIUAN DA PAS
2013
Vigna di 30 anni
Terreno misto sciolto
12 mesi di batonage in acciaio con rimontaggi ogni 10 gg

Al naso fantastico TDN, vegetale, quasi mentolato
In bocca pienissimo, bella polpa e complessità minerali , balsamico Long time

In conclusione questo ultimo vino è il Principe della serata. Fantastico in bocca ed al naso con un TDN ( sentore di idrocarburi) che dimostra in modo inequivocabile che oltre a Nascetta , Timorasso ed Erbaluce anche il Roero Arneis in alcuni Cru può arrivare ai sentori tipici del Riesling .

Inoltre ecco due prodotti del Territorio davvero interessanti…

TINCA DI CERESOLE D’ALBA

CIOCCOLATO & MIELE

Un Saluto e ringraziamento ai Fratelli Negro Giovanni e Don Dino .
Al prossimo anno . Tien dur !
Come dicono IJ FARINEI DLA BRIGNA!

Luca Gandin

Succulenti cannelloni al gorgonzola in crosticina dorata

Una ricetta gustosa adatta ad ogni occasione. Crosticina dorata, ripieno morbido e vellutato, un primo piatto delicato, facile da realizzare e super veloce.

Ingredienti

Pasta fresca per lasagne (tipo Rana) 12 sfoglie
300gr.di ricotta morbida
300gr.di gorgonzola dolce e cremoso
1 uovo intero
Latte fresco q.b.
50gr. di grana grattugiato
Sale, pepe, noce moscata q.b.
Granella pistacchi  (facoltativo)

Mescolare la ricotta con il gorgonzola, 30gr.di formaggio grana grattugiato, sale, pepe e noce moscata, aggiungere l’uovo intero e diluire con poco latte sino ad ottenere una crema densa.
Ungere una pirofila da forno.
Stendere l’impasto su ogni sfoglia di pasta e arrotolare a ” cannellone”, sistemare nella teglia, versare sulla superficie la crema rimasta, diluita con altro latte, cospargere con il rimanente grana e infornare a 200 gradi per 20 minuti coperto con un foglio di alluminio poi, 5 minuti sotto il grill. Servire a piacere con granella di pistacchi

Paperita Patty

Al Solferino tra innovazione e tradizione

D’autunno e inverno non si può mancare di assaporare i bolliti assecondati da mille salsine serviti, come vuole la regola piemontese, dall’apposito carrello. E poi, a seconda delle stagioni, i tartufi, i carciofi o gli asparagi accompagneranno degnamente i piatti che sceglierete

Da decenni è il punto di riferimento della politica torinese, a metà strada com’è tra Palazzo Civico e la Regione. Ma negli ultimi tempi, complice la stagione fiorente del turismo in città, è sempre più frequente vedere ai suoi tavoli allegre comitive di stranieri che, rubicondi, degustano e decantano i piatti e i vini serviti. E’ il ristorante Solferino, nell’omonima piazza con fontana, locale di impronta tradizionale, meta di clientela affezionata.

Affezionata alla sua superba battuta di carne cruda, alla tagliata di fassone e, perchè no, anche ai piatti di pesce fresco che non mancano nel menu. Una cucina piemontese rivisitata così da proporre tra gli antipasti uno sfizioso timballo di melanzane con pomodoro e scaglie di parmigiano un tonno di coniglio tenerissimo e agrodolce e un vitello tonnato – questo sì – davvero antica maniera.

D’autunno e inverno non si può mancare di assaporare i bolliti assecondati da mille salsine serviti, come vuole la regola piemontese, dall’apposito carrello. E poi, a seconda delle stagioni, i tartufi, i carciofi gli asparagi o le sfiziose patatine fritte “a fiammifero” accompagneranno degnamente i piatti che sceglierete. Dulcis in fundo, letteralmente, la vastissima scelta di dolci, tutti fatti in casa: bunet, panna cotta, torta pere e cioccolato, pesche ripiene cioccolato-amaretto, crostate, mille altri dessert e torte per compleanno su richiesta.

Più che dignitosa la carta dei vini che spazia dalle etichette classiche di rossi piemontesi ai bianchi italiani  (bollicine comprese).

Voto: 8

Ristorante Solferino

Piazza Solferino, 3, 10121 Torino
011 535851

Sempre aperto

 

Paperita Patty

A Torino 16 giorni di Oktoberfest!

CON BIRRA, CUCINA TIPICA, MUSICA E DIVERTIMENTO PER VIVERE A PIENO L’AUTENTICA TRADIZIONE BAVARESE

Un enorme beer garden coperto, un grande luna park, musica live, fiumi di birra e tanti piatti tipici preparati al momento nella spettacolare cucina a vista. Attese 200 mila persone. Importante l’impatto occupazione: 200 assunzioni per camerieri, aiuto cucina, accoglienza, logistica, sicurezza e altro.

«Questa è la festa che ama tutti questa è la festa in cui ognuno è protagonista».

 La tradizionale Oktoberfest tedesca arriva a Torino dal 19 ottobre al 3 novembre e porta al Parco della Pellerina l’atmosfera unica di Monaco di Baviera con fiumi di birra, cucina tipica, musica, divertimento e un grande luna park con 90 attrazioni. La prima edizione del Paulaner Oktoberfest Torino, evento ufficiale Paulaner, attende 200 mila persone in 16 giorni consecutivi di grande festa per tutta la città da vivere in famiglia, con gli amici, in coppia o con chi si preferisce.

Il Paulaner Oktoberfest Torino, organizzato da Partners Eventicon il patrocinio della Città di Torino, ricrea fedelmente in tutto e per tutto il celebre festival di Monaco, che, con i suoi 7 milioni di visitatori all’anno, è la più grande festa popolare del mondo.

L’edizione torinese è ospitata in uno spettacolare padiglione di 3.000 metri quadri con circa 2.500 posti a sedere e altri 1.000 nel Beer Garden coperto, addobbati e allestiti come nell’Oktoberfest tedesca. Qui l’ottima birra Paulaner e i gustosi piatti preparati al momento nella grande cucina a vista saranno serviti direttamente al tavolo da una nutrita squadra di oltre 70 giovani vestiti con i tipici costumi bavaresi, il ‘dindrl per le ragazze e il ‘lederhosenper i ragazzi. Non mancheranno le ‘Bretzeline, le ragazze con le ceste di vimini che passeranno tra i tavoli con bretzel e panini.

La birra, star indiscussa dell’evento, è la famosa Paulaner, prodotta dal 1634 dal Birrificio Paulaner tradizionale di Monaco di Baviera, il più grande tra i sei fornitori ufficiali della cosiddetta “Wiesn”. Il servizio della birra nel tipico Maß, il famoso boccale da birra da litro, è un vero e proprio spettacolo: basterà sedersi al tavolo, ordinare alle Kellerine (le cameriere delle cantinetedesche) e dopo pochi minuti arriveranno i Kellner (i camerieri)che faranno a gara a chi riuscirà a servire più boccali portati a grappolo con le mani. Sembra facile, ma ogni boccale pieno pesa 2,3 chili.

 

La birra accompagnerà i gustosi menù bavaresi realizzati da oltre 40 addetti guidati da esperti chef, che prepareranno nella grande cucina a vista stinchi, schnitzler, gulasch, spätzle e tante altre specialità bavaresi.

Altra grande protagonista sarà la musica. Durante la settimana tutte le serate saranno allietate da un autentico gruppo bavarese e, il venerdì e il sabatooltre a giovedì 31/10 dopo le band tedesche, si esibiranno i migliori gruppi live del momento.

«E’ un grande evento che contribuirà a rendere Torino ancor più internazionalecommenta l’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino : un gemellaggio gastronomico ideale tra due importanti città, Torino e Monaco di Baviera, entrambe portatrici di cultura anche sul piano delle specialità del gusto e dell’eccellenza del bere, ciascuna con differenti e pregiate caratteristiche. Sarà sicuramente un successo la realizzazione di questa tradizionale Oktoberfest tedesca sotto la Mole: oltre due settimane di degustazioni che consentiranno di far calare i piemontesi nelle tipiche atmosfere bavaresi. Una manifestazione che arricchirà l’autunno torinese in modo originale e che coinvolgerà simpaticamente centinaia di migliaia di buongustai».

«La Paulaner Oktoberfest – sottolinea l’organizzatore Carlo Pallavicini – porterà a Torino un’esperienza unica.  Abbiamo costruito questo evento con l’obiettivo di replicare il più fedelmente possibile il format dell’evento originale di Monaco di Baviera in modo da far vivere a tutti una festa genuina, estremamente coinvolgente e sicura. Varcata la soglia di entrata, ci si sentirà immersi immediatamente in una fantastica atmosfera:questa è la festa che ama tutti, questa è la festa in cui ognuno è protagonista. Un consiglio per vivere al meglio l’Oktoberfest di Torino: prendete posto, ordinate e godetevi lo spettacolo!»

«Questo nuovo evento va ad arricchire il calendario dell’autunno torinese – dichiara la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – con una proposta enogastronomica che saprà sicuramente farsi apprezzare. Sarà un piacere per i torinesi e per tutti i visitatori scoprire la cultura bavarese, che ci vede affini nel legame alle tradizioni del territorio e nella cultura dei prodotti locali. Siamo felici che a Torino arrivi una manifestazione che nel tempo ha continuato a proporre in maniera molto rispettosa la tradizione di un territorio e della sua comunità ».

Importante l’impatto occupazionale dell’evento. È infatti prevista l’assunzione di circa 200 giovani del territorio tra camerieri, personale di cucina, addetti alla vigilanza, assistenti e staff. «Non solo assumeremo un numero importante di persone – evidenzia Carlo Pallavicinima creeremo anche un indotto interessante per le strutture ricettive alberghiere, cooperative sociali, commercianti, artigiani, allestitori, servizi di trasporto, servizi di vigilanza, servizi di assistenza sanitaria, media locali e molti altri. Come accade in tutti i grandi eventi il territorio e le sue risorse sono al centro del nostro progetto».

L’inaugurazione, si svolgerà sabato 19 ottobre. Il sabato e la domenica, l’apertura del padiglione sarà alle ore 11:00 e si proseguirà fino a tarda notte, mentre dal lunedì al venerdì si inizierà alle 18:00. Il Luna Park sarà aperto dal 5 ottobre al 3 novembre.

L’ingresso è gratuito.

Tutti gli aggiornamenti sui canali social e sul sito www.oktoberfest.torino.it

Il reparto macelleria di Borello supermercati, una miniera di proposte appetitose

Informazione promozionale

Una vetrina di golosità per chi ha poco tempo per cucinare ma non vuole rinunciare alla qualità 

La scelta dei prodotti di qualità è la cifra che caratterizza Borello Supermercati.

In particolare la carne (che ha già ottenuto da Altroconsumo gli onori del podio tra le migliori carni dei supermercati italiani) viene scelta con grande attenzione.

E non potrebbe essere diversamente, vista la competenza in materia da parte del patron della catena di supermercati, Fiorenzo Borello, che iniziò la sua attività di imprenditore proprio nel settore della carne.

Fiorenzo Borello

Ma il reparto macelleria, da Borello è qualcosa di più: una vera vetrina di sfizi e golosità gastronomiche se hai poco tempo e però non vuoi rinunciare alla qualità e al gusto.

Nel reparto è disponibile una selezione di prodotti pronti da cuocere che consentono di risparmiare tempo in cucina senza compromettere la bontà.

Tra questi: bombolotti, polpette crock, arancino gourmet, alette al whisky, straccetti all’arabesque e molto altro.

 

Scaloppine di vitello al limone

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Un secondo piatto di carne amato da tutti, da preparare a pranzo o a cena anche all’ultimo momento. Le scaloppine al limone si preparano con  pochi ingredienti, semplicemente tenere e sottili fettine di vitello avvolte da una fresca e agrumata salsa cremosa e vellutata. Davvero stuzzicanti ed irresistibili.

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Ingredienti

 

6 fettine di carne divitello

1 limone

1 noce di burro

1 rametto di rosmarino

1 spicchio di aglio intero

Poca farina bianca

Mezzo bicchiere di vino bianco secco

Sale, pepe q.b.

Appiattire le fette di carne con il batticarne, incidere i bordi delle fettine per non farle arricciare. Passare le fettine nella farina bianca facendola aderire bene. In una larga padella far spumeggiare il burro con il rosmarino e l’aglio, mettere le fettine e lasciarle rosolare da entrambi i lati, sfumare con il vino bianco, lasciar evaporare, abbassare la fiamma e lasciar cuocere per alcuni minuti. Aromatizzare con il succo di limone e la buccia grattugiata, lasciare insaporire per due minuti poi salare e pepare. Filtrare la salsa per renderla piu’ vellutata e servire subito.

Paperita Patty

Se il Brachetto ti sorprende ai Murazzi

L’Assessore al Commercio, Agricoltura, Cibo e Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ha tenuto a battesimo oggi al Capodoglio dei Murazzi di Torino BrachetTo live, la manifestazione che fino a domenica 21 luglio 2024 propone un intero fine settimana di degustazioni nel nome del Brachetto, designato “Vitigno dell’anno 2024”.
Dal 18 al 21 luglio il vitigno Brachetto è protagonista negli otto locali dei Murazzi del Po a Torino: Capodoglio, Vermoutheria Peliti’s, Gianca, Bomaki Murazzi, Porto Urbano, Magazzino sul Po, The Beach e Contrada Murazzi prepareranno tre innovativi cocktail a base di Brachetto e offriranno il Brachetto d’Acqui docg per accompagnare i dessert, mentre spettacoli dal vivo, musica e intrattenimento animeranno la sponda sinistra del Po.
Il Brachetto infatti è stato designato dalla Regione Piemonte per il 2024 “Vitigno dell’anno”, un’iniziativa che da alcuni anni punta a valorizzare e raccontare al grande pubblico i vitigni autoctoni del Piemonte e i loro territori e che per il 2024 punta l’attenzione su questo grande vino aromatizzato piemontese, coinvolgendo sia l’Assessorato al Commercio, Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte che il Consorzio Tutela Vini d’Acqui in tutti i propri eventi al grande pubblico.
Durante BrachetTo live, organizzato da Regione Piemonte, Visit Piemonte, Consorzio Tutela Vini d’Acqui e Associazione Murazzi del Po, il vino sarà proposto nelle sue diverse tipologie: la versione spumante, frizzante, passita ma anche Rosé, assieme ad eccellenze della cucina piemontese. Protagonisti nei locali sono i cocktail a base Brachetto, che rimarranno nella drink list per tutto il fine settimana.
L’iniziativa BrachetTo live è accompagnata dall’opera artistica di Ambra Viviani, giovane artista selezionata con il concorso “L’arte contemporanea per il Piemonte del vino” di Regione Piemonte, Piemonte Land of wine e Artissima Art fair, e che sarà protagonista anche di uno spettacolare videomapping proiettato sulla parete dei Murazzi dalle ore 22 di giovedì 18 luglio.

“Con BrachetTo live – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni nel corso della presentazione dell’iniziativa – iniziamo un percorso che proseguirà a settembre al Salone del Gusto e che punta alla creazione della filiera corta dell’agricoltura piemontese. Ne ho discusso proprio oggi con le associazioni datoriali agricole. Vogliamo mettere in collegamento le nostre grandi produzioni tipiche attivando una filiera che parta dal produttore e arrivi al consumatore valorizzando anche il commercio di vicinato, che sta passando un momento molto difficile. Dal vino al riso alla carne bovina, coinvolgendo il territorio a 360 gradi grazie al lavoro di Visit Piemonte. La miglior forma di comunicazione è però senza dubbio la degustazione, che ci permette di portare a casa quella cosa straordinaria che è la memoria del gusto. È un percorso virtuoso per il quale ringrazio il mio predecessore Marco Protopapa. A lui va anche il merito di aver firmato nel 2020 il Protocollo di Saluzzo per il contrasto al caporalato che già nei prossimi giorni lavoriamo per estendere a tutto il Piemonte. E annuncio che il 26 29 settembre contemporaneamente al Salone del Gusto saremo a Siracusa per il G7 Agricoltura, dove il Piemonte sarà presente con le proprie produzioni”.

Beppe Carlevaris, presidente del cda di Visit Piemonte, ha dichiarato che “ormai da anni il binomio enogastronomia-turismo in Piemonte è una realtà inscindibile. Parliamo di 19 docg e 41 doc. Nei soli territori Unesco registriamo 1 milione e 400 mila presenze turistiche. Visit Piemonte ha l’obiettivo di promuovere e fare marketing e comunicazione. In questi 3 anni abbiamo tracciato percorsi prima non consacrati. La nostra peculiarità resta non la quantità ma la qualità”.
Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela Brachetto d’Acqui, ha affermato che “con 850 ettari in 26 comuni e 1000 agricoltori che lo lavorano, il Brachetto è una solida realtà economica nelle province di Asti e Alessandria. Il Brachetto ha conosciuto crisi e successo ciclico ma ha qualità e versatilità uniche: un rosato naturale che produciamo anche in dry e fermo. La produzione ora è di 3 milioni di bottiglie con una capacità produttiva di 8-9. Ne arriverà dopo le vacanze una nuova versione pensata apposta per la fascia dei giovani dello spritz. La lanceremo dopo la vendemmia”.
Caratteristiche del vitigno Brachetto
In Piemonte la zona di produzione del vitigno Brachetto comprende il territorio dell’Alto Monferrato, con 26 comuni coinvolti, appartenenti alle province di Alessandria e Asti. Il Brachetto è un vitigno a bacca nera tra i più antichi del Piemonte: quasi estinto nel XIX secolo, viene rilanciato nella seconda metà del XX secolo, fino ad ottenere la prima Doc nel 1969 e poi la Docg nel 1996 come Brachetto d’Acqui Docg o Acqui Docg e Piemonte Doc Brachetto.
Dal 2014 il paesaggio vitivinicolo del Piemonte Langhe, Roero e Monferrato è sito Patrimonio dell’Umanità Unesco. Da allora, il Brachetto ha continuato il suo percorso di protagonista tra i grandi vini aromatici, tra i quali si distingue per le proprie particolarità e apprezzamento degli intenditori più raffinati. Sono infatti molte le caratteristiche organolettiche esclusive del vitigno: colori porpora, rubino con riflessi violacei o rosati, profumo unico di rosa e frutta matura con un gusto delicato ed inebriante. L’abbinamento più tradizionale, è con i dolci o a metà pomeriggio con la pasticceria secca o per un aperitivo leggero con salumi e formaggi. Ottimo con i sapori piccanti e della cucina fusion.

La notte dei vini rosati al castello di Moncalieri

 SABATO 20 LUGLIO dalle ore 19 alle 24

 

Giardino delle Rose, Castello Reale di Moncalieri

piazza Baden Baden 4, Moncalieri

 

 

Dal Piemonte alle cantine di tutta Italia, una serata sotto le stelle di Moncalieri per raccontare la grande varietà e le eccellenze dei vini rosati. 

 

Più di  50 cantine oltre alla esclusiva partecipazione del Consorzio Vini Bardolino. 

 

Moncalieri, 16 luglio 2024 – Al via la terza edizione della “Notte dei Vini Rosati”, la più grande manifestazione dedicata al patrimonio dei vini rosati in  Piemonte, sabato 20 luglio dalle ore 19 alle 24, al Giardino delle Rose nel Castello Reale di Moncalieri.

 

L’Italia, dopo la Francia e la Spagna, è diventata il maggiore produttore di vini rosati in Europa, con una grandissima varietà di declinazioni, attraverso la vinificazione in rosa dei grandi vitigni autoctoni del nostro territorio.

 

I vini rosati hanno trovato un’ampia diffusione e un forte interesse nel pubblico grazie alla loro versatilità e freschezza, diventando il wine trend dell’estate 2024.

 

“La Notte dei Vini Rosati” sarà l’occasione per conoscere questo grande patrimonio, da nord a sud, attraverso oltre 50 cantine: dal mare Adriatico con la Cantina De Antonis, all’oristanese, sulla penisola del Sinis, con Franco Ledda, dalla riviera di Levante di Ca Ferrua, al Parco nazionale del Vesuvio con Casa Setaro e poi l’appennino umbro con la Tenuta Baroni Campanino, l’agro pontino con Casale del Giglio, il Molise con  Di Majo Norante, la viticoltura eroica imperiese di Fontanacota e il Parco nazionale dei monti Sibillini con Coppacchioli Tattini. Il viaggio continua, infine, con Masciarelli da San Marino, Russo & Longo da Crotone, attraversa il Trentino con Tenuta San Leonardo, le terre del Chianti classico con Vignamaggio e la Puglia con la cantina San Marzano.

 

Il Piemonte sarà al centro, con le sue declinazioni, dalle Langhe al Monferrato, dall’astigiano all’alessandrino,  attraverso la partecipazione di Castelvej, Rigo, Cantina sociale Barbera dei sei castelli, Cascina Gilli, Cordara, Cournaja, Diego Pressenda, Franco Ivaldi, Cantina Maranzana, Marco Bonfante, Cantina Mascarello Michele e Figli, Paschetta, Pietro Rinaldi, Tenuta Genevrina, Tre Secoli, Vaudano Enrico e Figli, Venturello Ezio.

 

Protagonista della “Notte dei Vini Rosati” sarà il Chiaretto di Bardolino, il rosato più venduto d’Italia e autentica espressione del territorio del Lago di Garda, grazie alla collaborazione con il Consorzio Vini Bardolino che ci racconterà i vini di più di 25 cantine.

Celebre per il suo colore rosa chiaro con sfumature arancio, ottenuto con la vinificazione in rosa delle uve di Corvina, con fragranze che spaziano dai fiori alle erbe aromatiche, dagli agrumi alle albicocche e ai frutti di bosco, il Chiaretto di Bardolino, al palato, risulta fresco e con caratteristiche note minerali “saline”, tipiche dei vini che provengono da vigne allevate su suoli di origine morenica, che lo rendono leggero e versatile.

 

Durante la Notte dei Vini Rosati si potrà ascoltare il dj set di FORMINA e visitare il Castello Reale di Moncalieri, gli appartamenti reali oltre a degustare le eccellenze culinarie di Egregio.

 

 

INFO

 

Accesso / Piazza Baden Baden 4

Ingresso 19:0023:30

Accesso alla visita guidata del Castello : +5 €

 

MENÙ DEGUSTAZIONE

Ingresso fino alle 20: 5 calici a 20€

Ingresso + 3 Calici: 20€

Ingresso + 5 Calici: 25€

Ingresso + 10 calici: 40€

Ingresso + 15 calici : 50€

 

Grand Orange de Turin, gusto sabaudo

Si è svolta ieri sera mercoledì 17 luglio 2024 presso EDIT Porto Urbano ai Murazzi, la presentazione del liquore di pregio GRAND ORANGE DE TURIN di Decker & Emprin.

 

Per puntare sul triple sec, liquore dal fascino vintage, ci vuole un po’ incoscienza,
tanta passione ed un po’ romanticismo.
Tutte doti che non mancano a Decker e Emprin, una storia lavorativa in altri mondi, il primo industriale nel settore delle vernici, il secondo direttore finanziario dell’azienda navale piemontese Azimut-Benetti – che hanno deciso di riannodare i fili di una storia antica.

Grand Orange de Turin nasce da una ricetta esclusiva della storica distilleria Fratelli Ferrero di Riccardo, fondata nel 1861, con sedi a Moncalieri (Torino) ed a Marsala (Trapani).
La distilleria, titolare della terza licenza italiana rilasciata dal Regno d’Italia per la produzione dei vermouth, diventò ben presto nota per i suoi prodotti di grande qualità, vincendo numerosi riconoscimenti internazionali tra il XIX ed il XX secolo e diventando fornitrice della Real Casa Savoia.

 


Oggi, il Grand Orange de Turin riunisce tutte le qualità di un grande liquore di pregio.
Ottimo come digestivo, liscio o con ghiaccio, è anche l’ingrediente ideale peri i cocktails più sofisticati.
Il risultato è un liquore dal colore ambrato intenso con un aroma ricco di agrumi e spezie. Al palato, è morbido e vellutato, con note di arance, mandarini, limoni e un tocco di vaniglia e spezie.
Intenso ed elegante, suadente come dopo pasto, dagli spunti interessanti in miscelazione.

IL COCKTAIL – ORANGE MOON – IL ‘LEGGERO’
una parte di Vermuth rosso una parte di Bitter Campari
mezza parte di Grand Orange de Turin
mezza parte di spremuta di arancia
Mescolare e agitare in shaker.
Filtrare il cocktail sul ghiaccio nel bicchiere.
Guarnire con una fettina di arancia.

Luca Gandin