GUSTO- Pagina 2

Nasce ad Alassio il nuovo gusto di gelato “Finger Lime”

Savona,  luglio 2024 – Nasce ad Alassio il nuovo gusto di gelato “Finger Lime”,  frutto australiano conosciuto anche come “caviale di lime“. Il nuovo gusto è opera della Gelateria Perlecò, che sorprende ancora una volta il settore e annuncia l’arrivo del nuovo e prezioso gusto di gelato.

Questa novità si inserisce in un percorso di continua innovazione e ricerca della qualità che da anni contraddistingue la Gelateria Perlecò, confermata per il secondo anno consecutivo con il prestigioso riconoscimento del “Cono” del Gambero Rosso.
Il Finger Lime è un frutto esotico e raffinato, molto apprezzato dagli chef, in particolare francesi, che lo utilizzano per arricchire piatti gourmet.
Il suo gusto agrumato molto intenso, che rimanda a note di pepe ed eucalipto, si presta perfettamente alla creazione di un gelato unico e indimenticabile.
Ideale per rinfrescare le giornate estive, è adatto all’asporto ma trova grande applicazione anche nella ristorazione e nelle preparazioni alcoliche.
Perlecò ha selezionato il Finger Lime (frutto non trattato coltivato in standard biologico integrale) di DRACOCITRI  di Ventimiglia, confermando così la propria vocazione ai prodotti a chilometro zero e alla valorizzazione delle eccellenze del territorio.
L’incontro tra queste realtà animate da passione e voglia di fare hanno dato vita ad una ulteriore novità di gelateria, l’ennesima da parte degli artigiani alassini a cui certo non difetta la fantasia e la voglia di sperimentare.
“Contiamo di proporlo in vetrina in maniera continuativa a partire dal 23 luglio. L’esordio è stato entusiasmante. La vaschetta è terminata in meno di 2 ore con pareri eccellenti. Siamo estremamente soddisfatti e ringraziamo Roberto per averci fornito il prodotto ma, soprattutto, per averci affascinati raccontandoci davvero tutto di questo frutto, contribuendo così a facilitarci il compito della ricetta.
Ora qualche piccola “limatura” e il perfezionamento degli aspetti legati all’approvvigionamento e poi il Finger Lime sarà definitivamente pronto.
Si tratta di un frutto costoso ma, come ha detto un noto presentatore dei nostri gelati si tratta di un “lusso democratico”. Togliersi lo sfizio di qualcosa di prezioso al costo di un cono gelato”, dicono dalla gelateria Perlecò.
Ora gli appassionati di alta cucina hanno  un nuovo gusto scoprire, e non potranno non programmare un viaggio ad Alassio per lasciarsi sorprendere da questa nuova straordinaria esperienza gustativa.

Lo chef stellato Paolo Griffa a Eataly Lingotto

giovedì 18 luglio lo chef del Paolo Griffa al Caffè Nazionale  sarà protagonista di una cena unica in Terrazza.   

   

L’estate in Terrazza di Eataly Lingotto prosegue con un appuntamento speciale: giovedì 18 luglio alle ore 20 ospite d’eccezione sarà Paolo Griffa, chef del Paolo Griffa al Caffè Nazionale, 1 stella Michelin ad Aosta. Sarà l’occasione per vivere un’esperienza di gusto a cura di una delle figure più promettenti della gastronomia italiana di oggi, immersi nel fresco verde dello spazio al primo piano di Eataly.   

   

La cucina di Griffa è un insieme di attenzione ai dettagli, creatività e gioco che vanno in scena all’interno del Paolo Griffa al Caffè Nazionale, nel cuore del centro storico di Aosta: una cucina narrativa e golosa che propone una nuova esperienza dei sensi attraverso la cura e lo studio delle materie prime, la ricerca dell’equilibrio e la sperimentazione ludica. 

La serata speciale a Eataly Torino sarà l’occasione per assaggiare un menu pensato per raccontare con quattro portate l’idea di cucina di stagione dello chef. 

<<Cucinare da Eataly Torino è come tornare a casa; sono Piemontese ed è un immenso piacere accogliere il pubblico torinese alla mia tavola, in Terrazza circondati dalle montagne. Propongo alcuni dei piatti del menu Arte e Natura, per ri-scoprire assieme giochi di sapori e di colori insoliti, dal potere fortemente evocativo>>, dichiara Paolo Griffa.  

 

Si inizia con una tartare di cervo e papaveri, presentata in modo originale: un piatto bianco con una cornice centrale con una tavolozza di colori edibili, un bicchiere con pennelli di patate di montagna affumicate e fritte e un tubetto di tempera contenente una salsa a sorpresa. Gli estratti naturali dei colori includono il viola dalle violette, il nero da fermentazioni, ossidazioni e carbone, il verde dalla clorofilla e il giallo da noce moscata e uova. Il commensale è invitato a dipingere il piatto prima di gustarlo, trasformando l’esperienza in un’opera d’arte edibile totalmente personale. 

La cena prosegue con un Omaggio a Escher: un raviolo aperto ispirato alle opere dell’artista olandese, con un disegno che cambia a seconda di dove cade l’occhio. La pasta è colorata con verde clorofilla, rosa barbabietola, nero carbone e giallo uovo. Il raviolo copre un ragù di cortile sfumato al vermouth e la percezione ingannevole del disegno geometrico crea un’esperienza visiva e gustativa unica.  

A seguire, ecco il filetto di storione alla mugnaia e levistico, proposto con un contorno di verdure di stagione, accuratamente selezionate e preparate per esaltare i sapori del pesce e la freschezza degli ingredienti. La presentazione elegante e l’equilibrio dei sapori rendono questo piatto un’interpretazione raffinata e personale di una ricetta della cucina tradizionale. 

Si conclude in dolcezza con il babà alle erbe di montagna, un grande classico della pasticceria rivisitato da chef Griffa. La torta soffice e leggera è bagnata in un liquore aromatico a base di erbe alpine, che aggiunge profondità e complessità al sapore. Il babà viene così servito con una crema di accompagnamento che bilancia dolcezza e freschezza, completando l’esperienza culinaria con un tocco di originalità, ma sempre nel rispetto per la tradizione. 

 

I vini in abbinamento arrivano direttamente dalla cantina del Paolo Griffa al Caffè Nazionale, che conta oltre 1000 etichette e 3000 bottiglie. Per la cena a Eataly Lingotto la scelta è caduta su tre proposte che raccontano il territorio valdostano: il Montmery Rosè di Grosjean, azienda di tradizione famigliare che da generazioni pratica viticoltura eroica, il Petite Arvine 2023 di Feudo San Maurizio, vino che prende il nome dalla varietà Arvine e dalla piccola taglia (petite in francese) dei suoi acini e il Noble Pierre 2021 di La Toula, del giovane vigneron Jil della zona di Arvier, dedita alla viticoltura di montagna. 

 

La cena ha un costo di 100 € a persona e si può acquistare online. 

Vino, musica e convivialità… con i sapori del Roero

Enoteca del Roero in Festa

Mercato Ortofrutticolo del Roero – Corso Alba, 79 – Canale (Cn)

 

Domenica scorsa in occasione dei 30 anni della nascita della Associazione Enoteca Del Roero, si è svolta a Canale ( Cn) presso il Mercato Ortofrutticolo una bella rassegna legata ai vini del Roero.

Presenti oltre 60 vini in rappresentanza di tanti      Produttori Del Roero che producono vino in diverse zone del Piemonte.

Bella location, innovativa , inusuale ed accogliente. 

Catering di livello come pure l’intrattenimento musicale.

Organizzazione professionale, attenta ed informale .

Presenti le Autorità locali ,regionali  e molti vignaioli del Roero, ma l’autentico protagonista è stato il vino bianco e rosso prodotto in questa Terra.

Innanzitutto il livello medio dei vini in degustazione era altissimo.

Ormai i vini del Terroir del Roero primeggiano a livello mondiale per eccellenza e qualità.

Tra le ” Certezze del Rosso ” mi hanno impressionato:

Sordo Valmaggiore 2020

Giacomo Vico Nebbiolo d’Alba 2008

Giovanni Almondo Roero Bric Valdiana 2017

Tutti e tre fantastici per pulizia e precisione olfattiva.

Ecco alcune sorprese davvero inaspettate :

Cascina Paladin  ( Canale )

Roero Arneis Carlin 2022

Produttore Deltetto Davide 

Mt 360 , terreno prevalentemente sabbioso con venature calcaree e di terra rossa ; 

vigna di circa 40 anni

Premacerazione di 36 ore , batonnage , 4 mesi sulle fecce poi solo acciaio.

In bocca sapido ,molto varietale con una bella polpa . Fantastico per essere un esordiente.

Tenuta Carretta Podio 2018  ( Piobesi d’Alba)

85% nebbiolo 15% vitigni locali

Minimo 6 mesi in botti di diverse dimensioni 

In bocca una freschezza ed una beva davvero entusiasmanti, accompagnata da equilibrio e dinamicità.

Collina Serragrilli Langhe Nebbiolo Baile’ 2020 ( Neive ) 

terreno tufaceo calcareo poca argilla, zero sabbia. Vigna di 30 anni.

Fermentazione in acciaio poi Affinamento in Tonneaux francesi da 500 ( 30% nuovi , 70% usati)

Al naso : equilibrio e profondità di frutta e spezie

In bocca : fantastico equilibrio OLD style , pieno e molto dinamico nelle sensazioni finali.

Se il buongiorno si vede dal mattino … pardon dalla serata … E’ un eccellente inizio di ripartenza!

LUCA GANDIN

Street food, i torinesi nella Guida del Gambero Rosso

Street Food 2025: un viaggio on the road attraverso la tradizione più nuova che c’è

 

Oltre 630 insegne per la più completa mappa nazionale del cibo di strada all’italiana e 20 Campioni Regionali.
 In Piemonte Campione è Kokoroya di Torino, a cui si aggiungono altre 32 insegne e 7 food truck

Roma,  luglio 2024 – Espressione autentica delle nostre tradizioni, lo street food è un fenomeno sempre più trasversale, capace di unire generazioni e fasce sociali nel segno del gusto e del cibo di qualità. E la Guida Street Food 2025 del Gambero Rosso, giunta alla sua 10° edizione, ne è la celebrazione più vivida: un coloratissimo viaggio attraverso piazze, vicoli e mercati per raccontare l’evoluzione di un trend che, su solide radici popolari, proietta ramificazioni e innesti pressoché infiniti della varietà delle eccellenze gastronomiche locali di ogni regione italiana.

 

Osterie, paninerie, pizzerie, bacari, mercati, friggitorie sono i veri templi del cibo di strada, dove quotidianamente milioni di persone partecipano al rito del mangiare all’aperto, assaporando le specialità tipiche di ogni angolo d’Italia. Quest’edizione della Guida testimonia anche il coraggio e l’apertura all’innovazione verso nuove esperienze culinarie, in un melting pot di sapori e ricette, soprattutto nelle grandi città dove le contaminazioni sono sempre più frequenti. Non c’è da stupirsi quindi di trovare ravioli giapponesi a Torino, pizza al taglio a Milano o gnocco fritto a Cagliari tra le specialità dei 20 Campioni Regionali di questa pubblicazione. “Un’attitudine al sincretismo gastronomico che è sempre più evidente in questa edizione della guida Street Food, la decima, un decennio nel quale il Gambero Rosso ha raccontato la parabola contemporanea del cibo di strada in Italia” commenta Pina Sozio, curatrice della Guida.

 

La Guida, i Campioni Regionali e il Premio Speciale

 

Sono 633 gli indirizzi più interessanti selezionati dal Gambero, tra attività stanziali e itineranti, cui è riservata un’attenzione particolare nell’appendice finale dedicata ai migliori food truck che portano le loro specialità ovunque; e con il grande ritorno del Premio Speciale Street Food on The Road, presente agli esordi della Guida, che celebra, appunto, le eccellenze del cibo di strada itinerante. La corona spetta all’abruzzese Bracevia – A tutta pecora che da quasi vent’anni porta in giro per l’Italia su una Fiat 500 gialla i veri arrosticini, con carni di pecora di alta qualità.

 

Rispetto all’edizione precedente, accanto alle insegne storiche, fanno il loro ingresso 129 nuove attività imprenditoriali di cui 16 già conquistano il titolo di Campione Regionale (su 20 in tutto).

 

Il Piemonte

La corona d’oro va a Kokoroya di Torino, al suo debutto, subito premiato, in guida. Gastronomia e alimentari giapponese, Kokoroya è un minuscolo negozietto a due passi da via Garibaldi, strapieno di prodotti nipponici e con cinque spartani posti al bancone. La coppia che gestisce il locale è italo-giapponese: lui accoglie i clienti, lei – la metà che arriva dal Sol Levante – prepara piatti di autentica cucina casalinga, anche da asporto. Dal martedì al venerdì, ad esempio, ci sono diverse formule pranzo che permettono di gustare, a prezzi contenuti, ottimi takoyaki (polpette di polpo) e onigiri a scelta, zuppe di miso o di alghe wakame. Meritano l’assaggio anche ramen, gyoza, unagi (anguilla alla griglia). Da segnalare i Bento box, che costituiscono un ricco piatto da asporto.

 

Sempre a Torino – vera capitale dello street food, anche per le sue contaminazioni – si aggiungono 26 altre insegne, con novità in guida come Da Demir, U Fugassin, Spoto Bakery Voglia di pane: una varietà di cibo tradizionale, etnico e regionale che incontra sempre maggiore favore in città accanto alla proposta tradizionale di cucina piemontese.

 

Escludendo Torino, nella Guida si affermano Stardust di Alessandria; Becheri e Duchessa ad Asti; al Balmet del Farinel di Borgofranco d’Ivrea (TO) e due insegne di Bra, Festival Snack Bar e Senduis.

 

A loro si aggiunge la meraviglia di 7 food truck itineranti che meritano un incontro: Ortofritto, La Madda 2.0, Sbaffalo, Zippi Zabajone, Jango Bistrot, Rock Burger e Van Ver Burger.

 

La Pista di Torino, a cena sul tetto del Lingotto

Cenare su una delle terrazze più belle di Torino, con una vista mozzafiato a 360° sulla città e sull’arco alpino e con un menù conturbante e innovativo, è un’esperienza che lascia il segno.

Con la bella stagione al Ristorante La Pista di Torino è possibile prenotare un tavolo sulla terrazza panoramica al centro della Pista del Lingotto… perché Torino è bella, ma dall’alto ancora di più!

 

Il Monviso, le Alpi, la Sacra di San Michele, l’Arco Olimpico e la Passerella, i grattacieli, Superga, la bolla di Renzo Piano, la Mole Antonelliana, la collina, il Castello di Moncalieri… la vista offerta dai tavoli esterni del Ristorante La Pista è senza dubbio una delle più suggestive e spettacolari sulle quali cenare in città. La terrazza de La Pista è immersa nel verde del giardino pensile che l’architetto e paesaggista Benedetto Camerana ha realizzato sul tetto del Lingotto, trasformando la vecchia pista di collaudo delle auto dell’ex stabilimento Fiat in un’oasi sostenibile: un grande giardino lineare con quasi 40mila piccoli alberi, arbusti e piante erbacee.

In questa oasi di pace e bellezza lo chef Alessandro Scardina propone i suoi menù fatti di tocchi fusion ed esotici, influenze giapponesi e peruviane, amalgamate con preparazioni classiche e materie prime di qualità, rigorosamente stagionali, per una varietà di suggestioni capace di declinare in chiave contemporanea anche la tradizione più pura. Una proposta culinaria che avvolge, stupisce e sperimenta, ben adattandosi a tutti i tipi di palati, dai più tradizionali a quelli più estrosi.

 

Bellezza, gusto, storia e architettura, a La Pista la cena diventa una vera e propria esperienza da vivere, gustare e condividere.

“Pasticceria Sole”, il sogno di Beatrice è una dolce realtà

Da poco più di un’anno in Via Nizza 361 si è realizzato il sogno di una ragazza. Una pasticceria che in poco tempo è diventata un punto di riferimento in grado di accontentare i gusti di grandi e piccini. Se si vuole avere una pausa caffè, e magari un dolcino da accompagnare, “Pasticceria Sole” è il posto giusto.

Ma come è nata l’idea? Tutto parte dal ricordo d’infanzia di una bambina, Beatrice Cuttonaro, e dalla nostalgia nel guardare la vecchia pasticceria della via ormai chiusa da tempo. L’inconfondibile profumo delle brioche era impresso nella sua mente; grazie all’esperienza del papà Francesco e imparando da lui, decise di ridare vita ad un luogo ormai spento. Adesso, tra le persone del quartiere, è diventato un punto fermo. Chi ha voglia di un buon caffè, che sia un impiegato, un farmacista, un abitante della via o un imprenditore, sa che può trovare la serenità di cui ha bisogno, facendosi abbracciare dal sapore e dall’aroma della pasticceria.

Avvicinandosi al locale si può percepire la familiarità, l’affinità sprigionata e l’inconfondibile aroma di caffè che, insieme ai sorrisi di Alice e Beatrice pronte ad accogliervi, renderanno il tutto ancor più armonioso. Nella “Pasticceria Sole” potrete trovare una vasto assortimento di  “pasticcini mignon”, un tocco di innovazione che si riflette su uno stile classico tipico della tradizione della nostra città. Un laboratorio in cui l’arte dolciaria viene sperimentata, presentando frequentemente nuove idee originali e gustose, opera delle molteplici proposte di Salvatore Rizzo e la sua collaboratrice Giuseppina Robusto.

Un posto in cui è facile ritrovare un sorriso. I  titolari vi accoglieranno con gioia, pronti a rendere il tutto più gradevole. Sia che si tratti di un’ora o di qualche minuto l’allegria all’interno è contagiosa. Locale adatto ad ogni stagione, da un freddo giorno d’inverno con una fumante tazza di cappuccino, a un caldo giorno estivo con un ottimo gelato. L’arredamento in legno massello, con il suo lampadario autentico viennese e l’orologio a pendolo appeso al muro, rende l’ambiente elegante e sofisticato.

Se leggendo questo articolo vi è venuta voglia di un pasticcino e un buon caffè non vi resta che venire in via Nizza 361, e farvi accompagnare in questa dolce esperienza.

A Chieri serate “a tutta birra”

“BicCHIERI di Birra 2024”

rigorosamente artigianale, food e grande musica live. Sul palco anche “I Nomadi” e i “Lou Dalfin”

Dal 9 al 14 luglio

Chieri (Torino)

Trentacinque tipi di “birre artigianali”. A Chieri, ce ne sarà per tutti gusti e per esaltare i palati più sopraffini di “birrofili” esigenti e di “buona tenuta”. Questo, ma non solo, promette la quarta edizione di “BicCHIERI di Birra”, organizzata da martedì 9 a domenica 14 luglio, dalla “Pro Chieri”, con il sostegno del Comune di Chieri e la collaborazione dell’“Ascom – Confcommercio” chierese.

L’appuntamento, tutte le sere dalle 18,30, sarà nel più ampio contesto urbano di piazza Dante. Tre locali “indigeni” e due fuori regione, i Birrifici coinvolti. Tutti artigianali  e quindi indipendenti e dediti alla produzione di birra non pastorizzata e non microfiltrata, sono: “La Piazza” di Torino, “Filodilana” di Avigliana (Torino), “Beer In” di Trivero (Biella) e, ospiti extra-regionali, “Muttnik” di Sesto San Giovanni (Milano) e “61Cento” di Pesaro (Pesaro e Urbino).

Il “reparto food” non lesinerà leccornie, tutte o quasi “a chilometro zero”: dai “rosti di patate” ed i “plin piastrati da passeggio” proposti dalla “Cantina del Convento”, alla “focaccia chierese” e i “Waffle” di “Dolci&Dolci” fino alle “pinse” ai “Coni di carne” e ai “fritti di pesce” de “La Nave dei Folli”, del “Rustycone” e de “Il Cartoccio”. Piatti “forestieri”, lo “gnocco fritto” emiliano da “Vicky&Paolo” e il “Truck” da “La Madda 2.0”.

Di altissimo livello la colonna sonora live che accompagnerà le serate. Si inizia, martedì 9 luglio (ore 21,30) con gli “Holograf”, Gruppo pop-rock di Bucarest, al suo attivo 18 album pubblicati, girando Europa, Asia ed America con esibizioni live piene di intensità ed energia.

A seguirli, mercoledì 10 (ore 21,30) i “Lou Dalfin”, che trasporteranno il pubblico con ritmi occitani, cantando nella tradizionale lingua “d’Oc”. Veri e propri ambasciatori di questa cultura, si esibiscono sotto la guida di Sergio Berardo da oltre quarant’anni.

Giovedì 11 (ore 21,30), serata dedicata a “Gli Anni d’Oro del ’90”, tributo a “Vasco+Liga+883”, seguita venerdì 12 (ore 21,30) dall’attesissimo “Nomadi Live Tour”. Chieri è infatti una delle tappe del “tour” nazionale a celebrazione dei sessant’anni di carriera della band “più longeva d’Italia”. Il concerto de “I Nomadi” sarà l’unico evento con ingresso a pagamento (20 Euro). Biglietti presso: “Mail Boxes Etc.”, via Vittorio Emanuele II 77, Chieri e su: www.ticketsms.it o la sera del concerto.

La sera dopo, sabato 13 luglio (ore 21,30) ci si scatenerà sotto alle casse dei dj Sergio Appendino e Franco Frassi, in arrivo dal “Première Club” di Poirino con il loro “Vibes – Show!”.

E, per chiudere, domenica 14 luglio (ore 21) una bella “salsa” di Calcio e Musica. Sul Maxi-schermo allestito in piazza si potrà infatti tifare ed assistere, tutti insieme, alla “Finale UEFA Euro 2024”, per poi scatenarsi con la musica di Kikko Sauda e “La Combriccola del Blasco”, che proporrà le più belle canzoni, vicine e lontane, di Vasco Rossi. Assicurato un entusiasmante connubio di tecnica musicale ed energia da vendere!

Info line: 3332651149

g.m.

Nelle foto: Immagine repertorio, “I Nomadi”, “Lou Dalfin”

A Rochemolles rivive la storica festa di San Pietro

Nella Conca di Bardonecchia tra cultura antica e ricette della tradizione

 

Si è conclusa da pochi giorni l’annuale festa patronale di Rochemolles che ogni volta sa far vivere tante emozioni con i festeggiamenti in onore di San Pietro cui è dedicata l’antichissima parrocchiale che risale al 1300 con riferimenti già dal 1296 ed è monumento nazionale. Una giornata sempre tanto attesa tra tradizioni e storia, in una festa di colori, di sapori e di bellezza. Una ricetta tipica è la torta di San Pietro: una preparazione salata che veniva cucinata nel giorno della solennità del santo apostolo che si festeggia appunto il 29 Giugno e di cui è ben nota la devozione. Era tradizione cuocere la torta nel forno del paese proprio in quel giorno di festa.

Dunque una ricetta anche questa fatta di prodotti locali a base di patate, castagne, fave in un guscio di farina di segale. Oggi Rochemolles è frazione di Bardonecchia ma anticamente era una realtà a sè stante con i suoi prodotti e le sue tradizioni, con il suo governo e le sue leggi. Per il ripieno necessitano 100 gr castagne secche – 100 gr. fave secche – 250 gr. patate di montagna – 30 gr burro – 1 spicchio aglio – 1 rametto di rosmarino e timo – noce moscata, latte, sale fino q.b
Per la pasta – 300 gr. farina di segale – 2 cucchiai olio extra vergine, 1 cucchiaino sale fino + 1 zucchero – 9 gr lievito di birra fresco – acqua q.b.
Per la pasta si procede come per la preparazione di una pasta frolla o sfoglia ma con gli ingredienti sopraccitati.
Per il ripieno si mettono a bagno per 24 ore le castagne e le fave ed in seguito si fanno bollire in acqua salata per circa 2 ore, finchè saranno morbide. A 3/4 di cottura si calano anche le patate a pezzi. A cottura ultimata si riduce il tutto in purea cui si aggiunge il burro fatto leggermente soffriggere prima, con i gusti che verranno tolti. Si aggiunge una grattata di noce moscata e latte q.b. per rendere morbido l’impasto. Unta una teglia la si fodera con metà della pasta di farina di segale che viene quindi riempita con l’impasto e si ricopre con la restante pasta. In forno a 180 ° per 40 min. A cottura ultimata si unge la superficie di burro, si decora con rametti di rosmarino fresco e si serve ! Stupisce l’assenza delle uova nel ripieno. Per gli appassionati di ricette storiche e per chi ama questo luogo meraviglioso è assolutamente da provare.

Patrizia Foresto

Dal Gruppo Facebook ” Bardolovers innamorati di Bardonecchia “, una realtà di oltre 6000 iscritti per gli appassionati della Conca bardonecchiese

Tortino allo zafferano. Anche con gli avanzi di riso

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E’ una torta salata che potrete proporre come primo piatto, una preparazione semplice, cremosa, dal gusto delicato che deliziera’ il palato di tutti i commensali.

Ideale anche per utilizzare del riso avanzato da condire a piacere.

Ingredienti

300gr. di riso Carnaroli
1 uovo intero
1 bustina di zafferano
100gr. di pancetta affumicata a cubetti o prosciutto cotto
200gr. di ricotta morbida
50gr. di parmigiano grattugiato
Sale, pepe, burro, latte qb.

Cuocere al dente il riso in acqua salata, scolare e lasciar raffreddare. Dorare in padella la pancetta a cubetti, asciugare su carta assorbente. In una terrina mescolare il riso con l’uovo intero, lo zafferano, la ricotta, la pancetta, metà parmigiano, il sale ed il pepe. Aggiungere poco latte per rendere la preparazione più morbida.
Ungere una teglia da forno con burro fuso, cospargere con pangrattato, versare il riso, coprire con il parmigiano rimasto e fiocchetti di burro. Infornare a 200 gradi per 10 minuti e per altri 5 minuti con funzione grill. Servire caldo.

Paperita Patty

International street food a Ivrea, il cibo si fa strada

150 LE TAPPE PREVISTE QUEST’ANNO PER L’EDIZIONE 2024 DELLA PIÙ IMPORTANTE MANIFESTAZIONE ITINERANTE DI CIBO DI STRADA D’ITALIA

OLTRE DODICI MILIONI DI VISITATORI NEL 2023

Dopo il grande successo di pubblico dell’edizione 2023 con oltre 12 milioni di visitatori, l’VIII Edizione dell’International Street Food 2024 – la più importante manifestazione di street food esistente in Italia, organizzata da Alfredo Orofino, Presidente di A.I.R.S. (Associazione Italiana Ristoratori di Strada), sarà a Ivrea , per la sua 79° tappa, da venerdì 5 a domenica 7 luglio, lato Corso Botta e lato Piazza Rondolino (venerdì dalle 18 alle 24, il sabato e la domenica dalle 12 alle 24), all’interno della storica “Festa di San Savino – il santo, i cavalli, le vie” – Festa di San Savino – Ivrea 2024- Programma (ivreasansavino.it).

L’iniziativa dedicata al cibo di strada di qualità ha ormai conquistato il grande pubblico e conterà ben 150 tappe, distribuite lungo tutto lo stivale fino alla fine di novembre 2024.

Un calendario intenso di eventi, che toccherà tutti gli angoli del Paese e permetterà di assaporare le migliori specialità italiane e straniere. Sempre all’insegna della qualità, della passione per il buon cibo e della convivialità.

I truck più importanti d’Italia con dell’eccellente cibo di strada accoglieranno i visitatori. Un appuntamento di grande originalità per le cucine internazionali presenti, che non dimentica le realtà gastronomiche regionali provenienti da tutta Italia.

In questa tappa sarà possibile gustare tra le molte specialità: la cucina palermitana, la cucina greca, gli arrosticini, la cucina messicana, il pesce fritto, il polpo gourmet, la cucina siciliana, il pulled pork, il thai food, la pasta mantecata nel cacio, la cucina argentina, la cucina brasiliana. Saranno anche presenti birrifici artigianali di eccellenza italiani, europei oltre a quelli internazionali e vari cocktail.

Nello stesso posto si potranno gustare prodotti di paesi diversi e posti lontani ed essere avvolti da tanti profumi e sapori.

La nuova edizione è ripartita in grande stile, forte del successo riscosso lo scorso anno. Il pubblico è accorso numeroso e con molto entusiasmo in ogni tappa per gustare le prelibatezze cucinate dai protagonisti di questo festival, gli chef su strada, che hanno difeso con caparbietà e orgoglio i loro Street Food.

Siamo giunti all’8° anno di una manifestazione che anima il cuore di paesi e città di tutta Italia e conta ormai su un pubblico affezionato. Anche in questa edizione ci rimettiamo in gioco con nuove proposte per i visitatori. L’ International Street Food è tutto questo e molto altro ancora: con i nostri eventi intendiamo infatti valorizzare tipicità e tradizioni, che sono la grande ricchezza dei nostri territori. L’entusiasmo con cui siamo stati sempre accolti ci spinge a continuare con rinnovata energia. Siamo per questo sicuri che la nuova edizione 2024 sarà un nuovo successo”, afferma Alfredo Orofino, organizzatore dell’International Street Food, soprannominato il “Re dello Street Food, presidente di A.I.R.S. (Associazione Italiana Ristoratori di Strada).

Ancora una volta, saranno tanti i ristoranti itineranti e gli chef qualificati pronti a stupire con le particolarità e la qualità della loro cucina. Eccellenza, originalità, tradizione e rispetto delle norme igieniche e sanitarie, sono le parole d’ordine per ogni tappa di questo festival.

Contemporaneamente ad Ivrea, la manifestazione sarà a Castellana Grotte dal 4 al 9 luglio e dal 5 al 9 luglio sarà a Sabaudia ed a San Vincenzo.

La manifestazione toccherà tante altre città fra queste Urbino, Terni, Teramo, Macerata, Cosenza, Montecatini, San Benedetto del Tronto, Lecco, Napoli, Giulianova, Rieti, Bergamo, Cassino, Ariccia, Biella, Sutri, Cornadero, Potenza, Como, Ghioggia. Queste sono alcune delle tante città d’Italia che ospiteranno questa manifestazione, che viaggerà per lo stivale in lungo ed in largo fino alla fine del mese di novembre.

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