PRIMA PARTE – Nel corso dei miei colloqui di counselling e di coaching, con una certa frequenza i clienti mi raccontano di problematiche legate ai loro rapporti con il partner. E spesso si arriva a comprendere che il disagio ha qualcosa a che fare con le effettive motivazioni con le quali lo hanno scelto.
Che molte volte nascondono bisogni inconsapevoli, squilibri esistenziali, confusioni emotive, che determinano in gran parte la scelta. A volte è lo stesso partner che, nel corso del tempo e per i più svariati motivi, si rivela una persona diversa da quello che sembrava nei primi tempi della relazione.
Ma nella maggior parte dei casi siamo noi a commettere qualche iniziale e fatale errore di valutazione. Vediamo quindi insieme alcune dinamiche errate che condizionano negativamente la scelta. La prima è quello che io chiamo “il rimbalzo”.
Nel caso, ad esempio, in cui abbiamo vissuto una precedente relazione piuttosto burrascosa e instabile, con un partner dotato di un carattere forte e imprevedibile, sarà facile avere la tentazione di scegliere un successivo partner decisamente (e troppo), tranquillo, prevedibile e magari un po’ noioso… E viceversa…
Cerchiamo cioè uno squilibrio per risolvere un precedente squilibrio. E difficilmente la nuova relazione avrà vita faile e lunga… Un’altra dinamica di scelta sbagliata è legata a fatto che talvolta scegliamo per una serie di bisogni di cui in genere non siamo assolutamente consapevoli.
Il bisogno di riscattarci, o di sanare una ferita, il desiderio di ritrovare una parte di noi stessi, o di trovare protezione, sicurezza e accudimento, di incontrare qualcuno che (spesso soltanto apparentemente…) abbia le nostre stesse caratteristiche o quelle di qualche persona della nostra infanzia. (Fine prima parte)
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Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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Rubrica su “IlTorinese”: STARE BENE CON NOI STESSI
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